L'elettorato del M5S si sposta a sinistra: chi è di centrodestra non lo sceglie più
di Arnaldo Ferrari Nasi
È cambiata molto la struttura politica dell' elettorato del Movimento 5 Stelle nel corso dell' ultimo anno. Nel 2014, votava Grillo sia l' elettore di centrodestra che quello di centrosinistra, in maniera quasi paritaria. Diversa era invece la radicalizzazione nelle due anime del movimento: se il 31% del voto grillino si sentiva di sinistra-sinistra, appena la metà, il 16%, si dichiarava di centrosinistra; al contrario il 28% si riteneva di centrodestra, mentre l' 8%, neanche un quarto, di destra-destra.
Sintetizzando, gli elettori a 5 Stelle erano due: uno di sinistra, radicale, deluso dal Pd e anche da Sel; uno moderato, di destra, in fuga dallo sbandamento dei tradizionali partiti d' area. Oggi è tutto diverso. La sinistra radicale perde dieci punti percentuali, mentre il centrosinistra grillino ne acquista trenta e passa dal 16% al 46%! Allo stesso modo, la destra moderata perde venti punti e la destra radicale passa dall' 8% all' 11%. A questo si deve aggiungere anche che mentre lo scorso anno il 51% dei grillini erano giovani sotto i 35 anni, oggi questo dato precipita al 29%; al contrario, i 35-55enni - giudiziosi e produttivi - passano dal 27% al 47%. Si potrebbe dire che il Movimento 5 Stelle stia diventando un partito di sinistra moderata.
Affermazione avvalorata dal fatto che la distribuzione geografica degli elettori registra un aumento Nord-Est (+4%) dove, si è visto anche alle Amministrative, l' attuale sinistra non piace. Cosa sta succedendo? Il Movimento sta diventando da «antipolitico» a «politico», in politologia, la routinizzazione del carisma; e sta cambiando faccia, a quella di Grillo, viene sostituita quella dell' istituzionale Di Maio: giovane, capello corto, viso pulito, educato.
Ha risvegliato nei grillini la voglia del partito tradizionale. Se chiediamo loro cosa sarebbe meglio succedesse dopo l' eliminazione della vecchi e corrotti partiti, piuttosto sciogliersi in nuove ed oneste forze, l' 83% preferirebbe «diventare un partito come gli altri: governare o stare all' opposizione, anche allearsi». Un partito politico, guidato da un politico, con un padre ex-dirigente politico (Msi poi An) che sicuramente gli ha insegnato bene e lo consiglia nella maniera giusta.
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