Il condono dei bilanci dei partiti: ecco come i partiti intascheranno i rimborsi senza controlli
Al rientro dalla ferie agostane, la prima urgenza che impegnerà il Parlamento italiano non sarà la riforma del Senato, ma la soluzione a un problema ben più urgente, per i partiti: evitare che la rata di rimborso pubblico destinato alle forza politiche rimanga bloccato. La nuova norma, infatti, prevedeva che prima di elargire gli ultimi finanziamenti (nel 2017 saranno completamente azzerati), i bilanci dei partiti avrebbero dovuto superare la verifica di una specifica Commissione. Ma come riporta Il Tempo, la Commissione ha comunicato lo scorso 30 giugno di non aver mai potuto svolgere una seduta per mancanza di "mezzi strumentali e personale". Pronto il soccorso del Pd che ha preparato una proposta di legge, grazie alla quale i fondi potranno essere distribuiti ai partiti senza alcuna verifica dei bilanci. Un vero e proprio: "condono al bilancio dei partiti" ha denunciato il deputato M5S Riccardo Fraccaro, sicuro che la proposta di legge troverà i voti delle forza politiche in Parlamento: "I partiti così riceveranno la rata del 2014 senza il controllo dei relativi bilanci. Autocondonandosi qualsiasi irregolarità compiuta nel 2014 senza il controllo dei relativi bilanci".
L'incasso - Stando al calcolo fatto del Tempo, dal 1992 al 2002 i partiti hanno incassato circa 2 miliardi e 200 milioni di euro, pur avendo speso soltanto 579 milioni di euro, secondo la documentazione presentata negli anni dai tesorieri. Eppure dal 1993 i partiti non avrebbero dovuto beccare una sola lira dai bilanci statali, se non ci fossero state poi delle modifiche alla legge passata da finanziamento a rimborso elettorale. Contributo riconosciuto a tutti i partiti che avessero superato l'1% delle preferenze alle Politiche o che avessero eletto almeno un rappresentante alle elezioni regionali o europee. Il rimborso prevedeva 5 euro per ogni voto, cifra aumentata nel tempo visto che prima del 2002 il rimborso ammontava a 4 mila lire. Entro il 2017 la legge prevede l'azzeramento di fatto di ogni tipo di contributo pubblico. Ma in fondo c'è tutto il tempo per modificare anche le scadenze previste per legge.
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