Il duetto con Battiato? Glielo ha chiesto Travaglio
di Giuseppe Pollicelli
Nel primo pomeriggio di ieri ho casualmente notato sullo schermo del televisore di cucina, che era sintonizzato su Raiuno, delle immagini a me familiari. Ovvio che lo fossero: si trattava di un filmato girato dal sottoscritto e dal regista Mario Tani il 22 luglio del 2012 allo Stadio del Tennis di Roma, e in cui si vedono Franco Battiato e Marco Travaglio cantare assieme il brano L'era del cinghiale bianco.
In quel periodo Tani e io stavamo appunto effettuando delle riprese per quello che sarebbe poi divenuto un documentario da noi diretto, Temporary Road. (una) Vita di Franco Battiato, presentato a fine 2013 da Paolo Virzì al Torino Film Festival. L' esibizione di Battiato e Travaglio, nel nostro film, non c'è, ma abbiamo comunque messo su YouTube il video in questione, e sarebbe stato carino se la redazione del programma L'estate in diretta, che ne ha mandato in onda un paio di minuti o poco meno, ci avesse quantomeno avvertito di questa sua intenzione. Ad ogni modo, il motivo della messa in onda della performance di Battiato e Travaglio è presto detto: il direttore del Fatto Quotidiano era ospite di Salvo Sottile ed Eleonora Daniele, conduttori del programma, e quando questi ultimi gli hanno chiesto di raccontare come mai lui, tre anni fa, si fosse esibito con Battiato, Travaglio ha fornito una versione dei fatti che non corrisponde al vero.
Siccome non è la prima volta che lo fa, è evidente che, data per acquisita la sua buona fede, una brutta amnesia deve averlo colpito subito dopo essere sceso dal palco del Foro Italico. Già il 24 luglio del 2012, in effetti, aveva scritto sulla sua pagina Facebook: «Battiato mi ha chiesto di duettare con lui in un bis del suo concerto e l'ho fatto molto volentieri». Concetto ribadito ieri su Raiuno, dove ha aggiunto che il tutto è accaduto senza che lui fosse informato di nulla, con Battiato che, a concerto in corso, a un certo momento gli chiede a sorpresa di affiancarlo. Ecco, vorrei rammentare a Travaglio che le cose non andarono proprio così.
Essendo presente al Foro Italico, ho infatti potuto assistere di persona alle prove pomeridiane da lui effettuate al fianco di Battiato (prove che forse sono state pure riprese, dovrei controllare; comunque, se le trovo e a Travaglio fa piacere, gliele mando con WeTransfer). Non solo, da me intervistato per Pubblico, il quotidiano di Luca Telese, il 22 ottobre del 2012, Battiato, a una mia domanda sul suo duetto con Travaglio, ha testualmente risposto: "Lui mi ha chiesto di cantare e io, in amicizia, ho acconsentito. Tra l' altro è piuttosto intonato". Non canta solo Travaglio ma, per citare una rubrica travagliesca di qualche anno fa, pure la carta. Un passaggio di "Caffè de la paix", una delle tante bellissime canzoni di Battiato, dice che l' inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verità sepolte. Stavolta, all' immemore Travaglio, la verità sepolta gliel' abbiamo consegnata noi. Speriamo gli vada bene lo stesso.
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