Ruby ter, Silvio Berlusconi spiato in modo illegale: il trucco dei pm per incastrarlo
Un trucchetto. Un raggiro della legge e delle garanzie costituzionali che tutelano i parlamentari. Così l'avvocato Federico Cecconi, legale di fiducia di Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter che vede il Cavaliere indagato per corruzione in atti giudiziari, definisce l'attività di intercettazione attuata dalla procura di Milano nei confronti del leader di Forza Italia.
I fatti, riportati dal quotidiano "Il Giornale", dicono che la procura ha chiesto al gip di approvare la richiesta di utilizzare undici telefonate in cui si ascolta Berlusconi parlare con due delle Olgettine, Barbara Guerra e Iris Berardi. Sostiene, l'accusa, il carattere occasionale/casuale di quelle intercettazioni. E dunque la loro acquisibilità ai fini del processo. Di parere opposto la difesa di Berlusconi che sottolinea due aspetti di quella attività di indagine. Per prima cosa che i contatti tra le due ragazze e Berlusconi erano tutt'altro che occasionali e che dunque mettere sotto controllo i loro telefoni era un evidente stratagemma per ascoltare Silvio Berlusconi, all'epoca dei fatti ancora senatore e dunque tutelato dall'immunità. I tentativi accertati delle due Olgettine di parlare con il Cav sono infatti ben 400, di cui 361 riferibili a Barbara Guerra e 39 all'utenza in uso alla Berardi. In più, secondo la difesa, la procura di Milano avrebbe indagato di fatto su Berlusconi nascondendolo, nelle registrazioni delle intercettazioni, sotto lo pseudonimo di "Andrea Nascente", con le due Olgettine celate a loro volta sotto gli alias di "Battaglia" e "La Presti". Entro dieci giorni è attesa la decisione del giudice Stefania Donadeo.
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