Giovanni Trapattoni, scandalo Fifa: "Irlanda-Francia, quando incontrai Sepp Blatter mi chiese come potevamo dimenticare"
"Ricordo ogni attimo di quei secondi a Parigi e, soprattutto, la risata in faccia che mi fece il collaboratore dell'arbitro Hansson: io avevo capito subito, adesso c'è la certificazione sopra ad un tradimento...". Parole e musica di Giovanni Trapattoni, che in un'intervista a La Stampa torna su uno dei giorni più bui della sua carriera da allenatore, il 18 novembre del 1999, quando la sua Irlanda fu eliminata dalla Francia nello spareggio per la qualificazione ai Mondiali 2010 in Sudafrica. A decidere l'incontro, un - palese - doppio tocco di mano di Thierry Henry e la rete di Gallas nei supplementari. E oggi, nei giorni dello scandalo Fifa, quella partita è tornata d'attualità, poiché dall'inchiesta è emerso che i vertici del calcio mondiale, alias Sepp Blatter, offrirono una "tangente risarcitoria" alla federazione irlandese: 5 milioni di euro per dimenticare, 5 milioni di euro per non portare il caso in tribunale.
L'incontro con Blatter - Trapattoni, spiega, non ne sapeva nulla: "Mai. Non me l'ero mai immaginato. Ma alla mia età, con la barba e i capelli grigi, non posso stupirmi di niente". Ciò che "Giovannino" ricorda, invece, è quanto accadde pochi giorni dopo l'incontro: "Incontrai Blatter - prosegue nel suo racconto -. Mi disse: Vediamoci, cerchiamo insieme una via d'uscita, un modo per dimenticare. Non so cosa volesse, dove cercasse di andare. So solo che quando mi diede la mano, io non contraccambiai il saluto perché non ho due facce". Trapattoni ancora rimugina: "Perdonare Blatter? La Fifa? Che dire, sono un cattolico praticante e, i cattolici, perdonano. Diciamo così: non potrei mai più fare niente di niente". Quindi si torna su quella risata del collaboratore dell'arbitro in quel match maledetto. Trapattoni ribadisce, come un mantra, che aveva già compreso tutto, da tempo: "Prima o poi le mie certezze dovevano trovare qualche conferma. Mai avrei pensato ad un giro di soldi come questo, ma che dopo uno, due, tre o dieci anni la verità, cioè la truffa ai nostri danni, sarebbe venuta alla luce sì...", conclude.
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