Grexit, la guida: come non perdere i propri soldi
Il crac della Grecia è a un passo: banche chiuse in attesa del referendum di domenica indetto da Alexis Tsipras. La paura del contagio, ora, inonda l'Europa: la bancarotta di Atene, infatti, potrebbe travolgere il Vecchio Continente, potrebbe travolgere gli investitori così come le "semplici" persone (soprattutto in Italia, come ha dimostrato la vigilia in Borsa). Come difendersi, dunque, dal possibile effetto-domino di Grexit? Ecco, in breve, una serie di dritti per cercare di resistere all'onda d'urto del probabile collasso della Grecia.
Default - Si parte da una necessaria premessa. Per Grexit s'intende l'uscita della Grecia dall'unione monetaria europea. Ogni anno migliaia di italiani scelgono le isole elleniche per le proprie vacanze. Esperienza che quest'anno potrebbe trasformarsi in un incubo se non ci si preoccupa prima di partire di seguire pochi e semplici consigli. E il pericolo non è minore per chi negli anni ha investito in titoli di stato italiani, senza dimenticare i contribuenti del Fisco, cioè quasi tutti.
Cash - Il primo vero problema che accade quando un paese dichiara bancarotta è l'impossibilità a trovare denaro in contanti. Le banche, scrive La Stampa, subirebbero un tracollo e chiuderebbero tutti gli sportelli, bancomat compresi, per evitare di rimanere completamente a secco di banconote. Il precedente più recente e vicino all'Italia è accaduto due anni fa a Cipro, dove non è stato possibile prelevare dagli sportelli per almeno 12 ore. La soluzione migliore quindi è partire per le vacanze con contanti al seguito, considerando che fino a 10 mila euro non è obbligatorio dichiararli.
Tour operator - Dichiarato il default e avvenuto l'immediato blocco del contante da parte delle banche, uno dei primi effetti indesiderati per i turisti è il blocco delle pompe di benzina, esattamente come è accaduto a Cipro. I supermercati verrebbero presi d'assalto e si vedrebbero a loro volta ridurre le scorte di prodotti sugli scaffali. A catena gli effetti ci sarebbero anche sui mezzi di trasporto, le compagnie di traghetti e aeree potrebbero ridurre il numero di corse, costrette a gestire il poco carburante a disposizione. La tutela migliore per il turista è organizzare il viaggio con tour operator, perché questo è tenuto a monitorare tutta la filiera della vacanza e a intervenire quando un servizio viene meno.
Borse - Se la Grecia dovesse uscire dall'Euro e non pagare i propri debiti, per l'Euro potrebbe cominciare un'inevitabile catastrofe. Ma tra gli operatori di Borsa, già in fibrillazione in questi giorni per le tensioni nelle principali borse europee - Italia compresa - c'è chi sostiene che con l'uscita della Grecia, potrebbe anche allontanarsi il problema che genera i cali dei titoli azionistici. La certezza condivisa da tutti è che tutte le società quotate soffriranno nei primi giorni, soprattutto i titoli bancari. Gli esperti consigliano quindi di puntare i propri investimenti su titoli detti difensivi, come energetici e utility.
Spread - Sono lontani i tempi del differenziale tra i titoli tedeschi e quelli italiani a quota 500 punti. Ma il pericolo che dai 154 attuali si possa tornare a quote più alte è ancora concreto. Secondo gli operatori, a rischiare di più sarebbero i bond dei Paesi periferici, sui quali la Bce di Mario Draghi intensificherebbe gli acquisti. Lo scenario è del tutto inedito e inesplorato, quindi gli esperti consigliano di investire solo in titoli a scadenze più brevi, accontendandosi di rendimenti minimi, ma che almeno non saranno perdite.
Tasse - Il timore più grande che serpreggia tra gli italiani è che il default greco possa riversarsi sulle casse degli altri Paesi membri, Italia compresa. DOvremo pagare con i nostri soldi i debiti che i greci non vogliono pagare? Confindustria teme che ad essere danneggiata sarà innanzitutto la crescita, già faticosa in questo momento, per l'economia italiana. Unimpresa ha lanciato l'allarme sull'ipotesi che l'Italia non riesca a pareggiare il bilancio. Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha provato a rassicurare dicendo che l'Italia del 2012 è più forte rispetto a quella di quattro o cinque anni fa e con gli strumenti pensati dalla Bce non dovremmo risentire dell'eventuale fuga dall'Euro di Atene.
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