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martedì 10 marzo 2015

Forza Italia, la lettera dei 18 deputati contro Berlusconi: "E' l'ultima volta...ecco perché stiamo per mollarti..."

Forza Italia, la lettera dei 18 deputati a Berlusconi: votiamo la tua linea solo per affetto





"Caro presidente, desideriamo rappresentarti il nostro profondo disagio e dissenso rispetto alla decisione di votare contro le riforme istituzionali all'esame della Camera». E' questo il testo della lettera inviata da 18 parlamentari di Forza Italia a Silvio Berlusconi in cui si difende il patto del Nazareno ma si critica fortemente la gestione sia del gruppo della Camera che dell’intero partito. I deputati, in larga parte vicini a Denis Verdini, rivendicano il lavoro sulle riforme e annunciano il loro no solo per "affetto" verso il Cavaliere. "Siamo infatti convinti della bontà del percorso che era stato avviato con il cosiddetto patto del Nazareno, un percorso che ci aveva rimesso al centro della vita politica del Paese e che ci aveva consentito di partecipare a un processo di riscrittura della Costituzione che per la logica fisiologia della politica non poteva che avere natura compromissoria. Siamo quindi convinti della bontà del lavoro fatto prima di noi dai colleghi del gruppo parlamentare del Senato, cui va la nostra solidarietà nel momento in cui ne viene messo così pesantemente in discussione l’operato, così come dal lavoro che è stato fatto in Commissione Affari Costituzionali Camera e - prima della rottura con il Partito Democratico - in Aula alla Camera. Non abbiamo votato norme mostruose né partecipato a una svolta autoritaria del Paese, ma semmai abbiamo contributo a migliorare norme che nell'altro ramo del Parlamento il nostro gruppo aveva già approvato anche su tua indicazione".

Deficit di democrazia - E proseguono: "Siamo persuasi che la conduzione del nostro gruppo parlamentare mostri quotidianamente un deficit di democrazia, partecipazione e organizzazione: non è pensabile, per rispetto dell’intelligenza di tutti, che si continui a riunirsi per ratificare decisioni già prese altrove e che magari ti vengono rappresentate come decisioni unitarie del gruppo". Conclusione: "Non ci iscriveremo al Comitato per il No contro queste riforme, andando a sostenere le stesse tesi del Movimento 5 Stelle o di Sel, né riteniamo che un partito come il nostro possa subire i diktat di chi si propone - prima di eventuali alleanze in vista delle elezioni regionali - di verificare il nostro comportamento in Parlamento. Lo troviamo offensivo per la nostra dignità di partito e di parlamentari".

Solo per amore - All'interno del Partito, deve ora essere "recuperata una piena democrazia degli organismi, partendo dalla centralità dei gruppi parlamentari e dal loro diritto di autodeterminare i propri organismi". I diciotto però, dopo l'appello di Silvio all'unità, votano "come da te indicato non per disciplina di gruppo, ma per affetto e lealtà nei tuoi confronti. Lo facciamo contraddicendo le nostre convinzioni, e dicendoti con franchezza, che situazioni simili in futuro non potranno vederci silenti. Con immutato affetto".

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