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domenica 8 marzo 2015

Addio agli assegni, adesso saranno elettronici: come pagare con una foto (ed evitare brutte sorprese)

Arriva l'assegno in formato elettronico: come pagare inviando una semplice foto





Gli assegni in formato elettronico sono realtà anche in Italia. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (54/15) del 6 marzo scorso, il ministero dell'Economia e la Banca d'Italia hanno dato il via libera all'uso delle "semplici" foto degli assegni bancari e circolari, validi a tutti gli effetti quanto i vecchi pezzi di carta.

Come funziona - Il pagamento attraverso l'assegno elettronico, si legge nel decreto attuativo del Mef, avviene quando: "il trattatario o l'emittente ricevono dal negoziatore l'immagine dell'assegno". Tradotto dal folle burocratese significa che una volta ricevuta la scansione o la semplice foto dell'assegno, il pagamento è ritenuto quasi fatto. Una volta ricevuto il file, la banca dell'emittente o del trattatario, cioè di chi deve pagare, ha massimo un giorno lavorativo per mettere a disposizione il denaro. Nel caso di mancato pagamento di un assegno elettronico, il protesto o la constatazione equivalente devono essere svolti esclusivamente per via telematica. Trasformare il pezzo di carta in un file digitale è un'operazione delegabile a soggetti terzi, sarà la banca a garantire che il soggetto incarico ha le competenze per effettuare la digitalizzazione. Uno strumento in più che riduce carte e tempi spesso superflui, ma che ancora paga i regolamenti anacronistici italiani sul mondo digitale. Potete mettere da parte smartphone e applicazioni di messaggistica: gli assegni elettronici si possono inviare solo via posta certificata, in teoria obbligatoria per tutti i professionisti e aziende, e ogni email deve essere convalidata dalla firma digitale.

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