Pensioni, il caso dei pagamenti: caos sulle date
E' caos nel governo sulla data per il pagamento delle pensioni. Un pasticcio creato con la legge di Stabilità, che ha introdotto un nuovo termine, il 10 di ogni mese, accanto a quelli abituali del primo del mese per i pensionati Inps e del 16 per quelli dell’ex Inpdap (pubblico impiego). Ma a gennaio non ci saranno problemi, assicura l’Inps con un comunicato. Il prossimo mese "non ci sarà nessuna novità sul calendario dei pagamenti ", afferma l’istituto di previdenza, ribadendo che "gli assegni verranno liquidati come sempre il primo del mese e il 16". La questione si presenterà però nei mesi successivi, per cui, sottolinea l’Inps, occorrerà trovare "una soluzione". Insomma dal primo febbraio non ci saranno più certezze.
Chi riguarda - Il problema riguarda i soli pensionati che incassano più assegni, compresi quelli di reversibilità e invalidità, legati a carriere sia nel settore pubblico sia nel privato. Per loro, stando alla legge di Stabilità, la nuova data sarebbe il 10 del mese, con un forte ritardo per chi finora ha riscosso il primo. Tuttavia l’Inps assicura che "farà di tutto per non introdurre una nuova scadenza, che non sia il primo e il 16 del mese" ed evitare "di procrastinare il pagamento delle spettanze". La questione era stata nuovamente sollevata ieri dallo Spi-Cgil che sollecita una risposta al governo e al nuovo presidente dell’Inps, Tito Boeri. Lo stesso Spi sottolinea che a gennaio gli assegni previdenziali saranno più leggeri perché i pensionati italiani dovranno restituire allo Stato una parte della rivalutazione ricevuta nel 2014, calcolata inizialmente con un tasso provvisorio dell’1,2% e poi assestatosi in via definitiva all’1,1%. In questo modo, secondo i calcoli del sindacato, una pensione minima perderà 5,40 euro rispetto a dicembre 2014 mentre una pensione da 1.500 euro perderà 16,30 euro.
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