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giovedì 2 ottobre 2014

Polizia allo stadio: agenti pagati dai club La norma applicata anche per i cortei?

Le società pagheranno i poliziotti allo stadio Vale pure per i cortei?

di Tommaso Lorenzini 


Non solo pistole, nel decreto stadi, ma anche una bombetta esplosa nel bel mezzo del Palazzo del calcio, che ha subito imbracciato i forconi contro l’emendamento approvato ieri in commissione (presentato Emanuele Fiano e Walter Verini del Pd). I club infatti avranno l’obbligo di pagare gli straordinari per le forze di Polizia che prestano servizio negli stadi durante le partite attingendo agli introiti dei biglietti, con un tetto fissato al 3%. Un capitolo di spesa che registra un impiego di quasi 200mila operatori di Polizia all’anno con un costo per lo Stato di circa 25 milioni di euro.

Una cifra superiore al monte ingaggi di sette squadre dell’attuale serie A, tanto che il presidente di Lega, Maurizio Beretta, è subito scattato. «Venticinque milioni sono il fatturato di molte società e bisognerebbe avere chiaro il quadro: molte di queste società hanno bilanci in tensione. Con questa operazione rischiamo di scaricare oneri su realtà anche importanti che poi sono chiamate a competere all’estero, a fare una serie di attività. Ricordo che tutta la sicurezza all’interno degli stadi, che sono pubblici, è pagata dalle società direttamente con gli steward. Credo che si stia cercando di addossare un peso su alcune realtà che già ne sopportano una parte significativa».

Se ne riparlerà di certo, ne stanno parlando anche le stesse forze dell’ordine, che sottolineano come a loro direttamente in tasca non andrà un euro, poiché il contributo calcistico finirà nel salvadanaio ministeriale (e c’è chi teme pericolo di nuovi tagli da altre parti): però intanto è un passo avanti importante nel reperimento delle risorse, in linea con quanto già avviene in ambito autostradale e ferroviario (dove i vari gestori e le compagnie si fanno carico di un’indennità sui 20/30 euro da destinare a quegli agenti chiamati a sorvegliare particolari tratte di viaggio o tratte stradali) anche se il Sap (Sindacato Autonomo Polizia) sottolinea come «sarebbe logico a questo punto estendere l’obbligo di contributo anche a tutti gli organizzatori di grandi eventi, concerti e spettacoli». 

Appunto. Da tutto questo, come al solito, restano fuori i grandi sindacati, la Cgil in testa. Come confermano anche al Sap, se per un evento come il concertone del 1° maggio la Cgil si vanta di portare oltre un milione di persone in piazza, sapete quanto sborsa il sindacato rosso per contribuire ai circa 2000 operatori di Polizia impegnati nella sicurezza? Neanche un centesimo.

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