Veronica Lario avrà 36 milioni in meno da Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi questa volta l'ha spuntata. Il Cav ha ottenuto la riduzione in appello di un terzo dell'assegno all'ex moglie Veronica Lario. L'ex lady Berlusconi dovrà rinunciare ai 36 dei 108 milioni ottenuti finora. La Corte d'appello ha deciso infatti che i tre milioni al mese che le aveva assegnato il Tribunale erano troppi e così ne avrà solo due. L'assegno ha lo scopo di permettere al coniuge più "debole" di mantenere lo stesso livello di vita goduto durante il matrimonio. Nonostante Miriam Bartolini abbia un cospicuo patrimonio personale cospicuo Veronica Lario è molto meno ricca di Berlusconi. La notizia è riportata dal Corriere della Sera che ricorda come la causa di separazione davanti ai giudici della nona sezione del Tribunale civile di Milano sia stata avviata dalla stessa Lario e i giudici della nona sezione del Tribunale civile di Milano le assegnarono un appannaggio mensile di 3 milioni di euro, 36 milioni annui, pari a 100mila euro al giorno a decorrere dall'inizio della rottura dell'unione allora individuata al maggio del 2010.
L'appello - Contro questa sentenza Berlusconi fece appello e ora durante l'estate - come scrive il Corriere - è arrivata la sentenza di secondo grado che ha ridotto di un terzo l'importo stabilito da quella del Tribunale. Per loro i tre milioni al mese sono troppi, non solo i giudici hanno spostato da maggio a settembre la decorrenza dell'assegno mensile relativo ai tre anni di separazione. Quasi un anno fa era arrivato a maturazione anche il primo provvedimento della causa di divorzio: nell'ottobre del 2013 il presidente del Tribunale di Monza aveva deciso che fosse equo riconoscere all'ex moglie di Berlusconi "solo 1,4 milioni al mese". I legali del Cav stanno anche pensando a un'unica somma che Berlusconi verserebbe in un'unica soluzione invece di pagare un assegno a vita: somma sul cui ammontare influiscono molti fattori, dall'entità dell'assegno di divorzio all'aspettativa di vita del coniuge obbligato al pagamento. Veronica Lario può tuttavia ricorrere in Cassazione.
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