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giovedì 11 settembre 2014

I ministri contro la spending review di Renzi. Fassina: "Impossibile tagliare 20 miliardi"

I ministri contro la spending review di Renzi. Fassina: "Impossibile tagliare 20 miliardi"




Ventimiliardi sono troppi. I ministri di Renzi non sanno come fare per soddisfare le richieste del premier. "Un ulteriore intervento metterebbe in crisi il sistema universalistico", tuona Beatrice Lorenzini titolare del dicastero della Sanità. Le fa eco Dario Franceschini: "Le risorse per la cultura non si toccano". Renzi da parte sua tira dritto: "Chiederò ai ministri la lista dei tagli", ha detto ieri a Porta Porta. Di certo c'è, scrive Repubblica, che la torta da aggredire non è di 735 miliardi di euro, ma - visto che non Renzi dice di non voler toccare pensioni, sanità e stipendi - di 200 miliardi e allora il 3% dei tagli imposti a ogni dicastero non fa 20 miliardi, ma 6.

L'attacco dem - «Forse hanno trovato la formula per la moltiplicazione dei pani e dei pesci a Palazzo Chigi e quindi nella legge di stabilità avremo grandi sorprese», ha puntualizzato Stefano Fassina, deputato Pd, intervenendo ad Agorà Estate, su Rai3, in merito agli interventi del governo in materia di risparmi, che dovrebbero portare nelle casse dello stato 20 miliardi di euro. «Ritengo - ha continuato - che sia impossibile sul piano politico tagliare 15 o 20 miliardi di spesa. Se si cercasse di farlo, si aggraverebbe la condizione economica del Paese, oltre a intervenire in modo molto negativo su Welfare, spesa sociale, spesa per la sanità e per la scuola». «Dovremo andare a una manovra espansiva che per un periodo limitato dia ossigeno all’economia - ha continuato Fassina -, anche estendendo il bonus Irpef degli 80 euro alle partite Iva che sono rimaste fuori e ai pensionati. Sarebbe utile allentare il Patto di stabilità interno per i comuni per far ripartire i piccoli cantieri in un settore come quello dell’edilizia, che è in una situazione drammatica». «Se invece - ha aggiunto Fassina - si va nella direzione dei 20 miliardi di tagli alle spese, e poi si fa la cancellazione dell’articolo 18 come il presidente Renzi ha annunciato a Il Sole 24 Ore, torniamo all’agenda Monti. Il punto - ha continuato - è che in questi anni abbiamo cambiato quattro governi in quattro anni e abbiamo tenuto sostanzialmente la stessa agenda. Se non la cambiamo, tra qualche mese ci troveremo in una situazione molto complicata». Tuttavia Fassina si dice «convinto che l’Italia ce la possa fare», ma ovviamente «vanno date le risposte giuste». Inoltre ha poi aggiunto che «se le risposte rimangono di continuità con l’agenda della troika e con le posizioni di Berlino» non si riuscirà «a rianimare l’economia, l’occupazione, le imprese e anche il debito pubblico».

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