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lunedì 18 agosto 2014

"Armi ai curdi, camere riunite ad agosto" Ecco tutte le "scuse" dei politici per non mollare sdraio e ombrellone

"Armi ai curdi, camere riunite ad agosto" Ecco tutte le "scuse" dei politici per non mollare sdraio e ombrellone




Nessuno vuole mollare l'ombrellone. E anche se c'è in ballo una questione molto importante, il via libera alle armi ai curdi deciso dalla riunione dei ministri degli esteri Ue, i parlamentari delle Commissioni difesa e esteri di Camera e Senato che i presidenti hanno chiamato a raccolta il prossimo 20 agosto ora fanno i vaghi. Oppure respingono l'invito al mittente. Il Fatto Quotidiano ha provato a contattarli. Tra chi - come Antonio Razzi - ammette candidamente "non torno, ho il compleanno della suocera", chi dice di non saperne nulla e chi, come il deputato M5s Carlo Sibilia, garantisce: "ci sarò".

Le giustificazioni - Michaela Biancofiore ad esempio difficilmente tornerà a Roma: "Non ne sapevo nulla di questa adunata. Io ho prenotato, non posso mica smontare il viaggio. Quest'estate poi i lavori parlamentari sono finiti tardi. Sto per prendere un volo per l'America non è che ti possono dire le cose a un minuto dalla partenza. non potrei nemmeno rimborsare il biglietto". Pure Sandra Zampa del Pd sarà negli Stati Uniti: "Giusta la convocazione, ma sono a Washington e non ce la farò". Stessa storia per il dem Nico Stumpo: "Non so nulla, ho iniziato le ferie oggi, non leggo i giornali da due giorni. Sentirò i colleghi". Giuseppe Fioroni è vago: ""Non ne so niente, sono in montagna da due giorni. Quale sarebbe l'argomento? Ah. Vedremo, ci aggiorniamo". Infine Gasparri delega: "Sono appena riuscito a partire: si lavora incessantemente. Non lo so, qualcuno ci sarà..."

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