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sabato 21 giugno 2014

MATTEO RENZI, LO SCENDILETTO DI ANGELA MERKEL Tradisce i suoi: molla il kapò Schulz e dice "sì" a Juncker Il premier come Monti: un soldato al servizio di Berlino

Pse, Renzi incontra Hollande: "Sì a Juncker presidente della Commissione Ue"



Zerbino di Angela Merkel. Matteo Renzi indossa i panni di Mario Monti ed esegue (ancora una volta) gli ordini della Merkel. Dopo la vittoria del Pd alle ultime europee, si è acceso lo scontro in Europa per decidere a chi affidare lo scranno della presidenza della Commissione europea. Il blocco dei popolari europei vuole Juncker, ma i socialisti spingono per Schulz. Matteo Renzi, pur essendo col suo Pd la forza più pesante nel partito socialista europeo, sembra che abbia tutta la voglia di assecondare la richiesta della Merkel che vuole Juncker alla presidenza della Commissione. 

Missione in Francia - Il premier è andato in Francia per incontrare Francoise Hollande e ha di fatto convinto l'inquilino dell'Eliseo ad accettare la candidatura di Juncker. Lo stesso Hollande infatti al termine del vertice con gli altri leader europei del Pse ha affermato: "Italia e Francia sono unite e hanno "gli stessi obiettivi": puntare sulla "crescita" e gli "investimenti" e "utilizzare tutta la flessibilità del patto di stabilità del vertice, aggiungendo che i socialisti europei riuniti a Parigi "rispettano l'indicazione di Juncker" alla presidenza della Commissione Ue in quanto candidato del Ppe, primo partito dell'Europarlamento, ma puntano ad avere persone alla guida dell'Europa anche "di ispirazione socialdemocratica". 

La mossa - Insomma Renzi ha portato a termine la sua missione. Hollande ha detto sì per Juncker e da bravo scolaro, il premier, può tornare da Frau Merkel con la bisaccia piena. Alla riunione hanno partecipato, oltre al padrone di casa, il presidente francese Francois Hollande anche i capi di governo austriaco, belga, danese, maltese, rumeno, slovacco, ceco, e lo stesso Schulz, tornato a essere capogruppo socialista dell'assemblea di Strasburgo. Renzi dunque ha fermato la corsa del socialista verso la Commisione. I giochi, quelli veri, li dirige la Merkel (con l'aiuto di Matteo...). 

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