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martedì 22 aprile 2014

Dai costruttori ai ciellini così il partito di Angelino ha accumulato un tesoretto

Dai costruttori ai ciellini così il partito di Angelino ha accumulato un tesoretto

di Paolo Bracalini 

Le poltrone ottenute nel governo sono servite ad attirare altri sponsor


«L'ultima convention di Ncd a Roma - racconta un deputato esperto di bilanci di partito - sarà costata non meno di 100mila euro, tra affitto, palco, fonìa, sicurezza eccetera. Vuol dire che un po' di soldi ce li hanno da parte...». Partiti come figli poveri e negletti rispetto a Forza Italia, senza rimborsi elettorali perché appena nati, e senza un Berlusconi alle spalle, il Ncd di Alfano in pochi mesi si è fatto la sua cassa. Una bella fetta delle finanze di Ncd viene dall'autofinanziamento interno, come - più o meno - in tutti i partiti. Da una parte ci sono gli eletti, che avendo una indennità ne versano una quota al partito. Per Ncd i fondatori, come l'ex ministro Gaetano Quagliariello, hanno versato uno quota di 5mila euro, come risulta dalle dichiarazioni alla Camera dei deputati. Poi ci sono le quote di chi viene ricandidato, come gli eurodeputati, che contribuiscono personalmente alla propria campagna elettorale e quindi alle finanze del partito. E poi c'è il tesseramento, che con 12mila circoli e 120mila iscritti (numeri dati durante l'Assemblea costituente di aprile) hanno portato nelle casse di Ncd 1.080.000 euro.

Cifre utili per partire con qualche convention, ma non per finanziare un partito nazionale. Servono sponsor privati, imprenditori che staccano l'assegno, finanziatori veri, col portafoglio gonfio. E qui, per diventare interessanti agli occhi dei privati, è consigliato ricoprire poltrone strategiche, specie per chi fa business. E quella di ministro delle Infrastrutture e Trasporti, riconfermata da Renzi a Maurizio Lupi, dopo grande pressing di Ncd, conta molto in quel campo. E da quel mondo lì, i costruttori, arrivano finanziamenti a Ncd. Ad Angelino Alfano in persona, nel 2013, sono stati versati 8.400 euro dalla Management Engineering Consulting spa Torino (ramo Grandi Infrastrutture). Tutto in casa, perché la Mec Spa è la holding della famiglia di Vito Bonsignore, che è europarlamentare (ricandidato) proprio di Ncd. La società di Bonsignore ha finanziato con 20 mila euro anche il sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe Castiglione, deputato di Ncd, e altri 20mila euro a Fabrizio Cicchitto, anche lui Ncd. Altri finanziamenti arrivano dal mondo vicino al ramo imprenditoriale di Cl (da cui proviene Lupi), la Compagnia delle opere, di cui è stato presidente Raffaello Vignali, deputato di Ncd. E non dev'essere un caso che Alfano abbia scelto, come tesoriere del partito, proprio Vignali.

Come finanziamenti personali, Lupi nel 2013 ha beneficiato di 47mila euro, arrivati da Ingegneria spm (10mila euro), società milanese che si occupa di infrastrutture stradali, altri 10mila da Russott finance che si occupa di edilizia, 5mila euro dal tour operator Eden viaggi di Pesaro, e 2mila da Claudio Del Bianco, direttore Relazioni esterne della Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi. Se il motore di raccolta finanziaria per Ncd è la Lombardia di Lupi e Vignali e delle relazioni con Cl e Compagnia delle opere (migliaia di imprese associate), un altro terminale è la fondazione Magna Charta di Gaetano Quagliariello, coordinatore di Ncd. Alcune delle imprese che sostengono economicamente la fondazione - si legge nell'ultima brochure di Magna Charta - sono la società di costruzioni generali e ferroviarie Salcef Spa, il gruppo petrolifero Erg Spa, la finanziaria torinese IP - Investimenti e partecipazioni Srl, la Securfin Holding dei Moratti, Residenza Verde Srl (ramo immobiliare-edilizia-costruzioni), e poi altre aziende (tra cui anche Mediaset). Imprese che possono tornare utili per Ncd, come altri settori da cui potrebbero arrivare appoggi. Come la Coldiretti (vicina all'ex ministro dell'Agricoltura Nunzia De Girolamo), e le aziende chimiche (non guasta che la moglie del capogrupppo Sacconi sia direttore generale di Farmindustria). 

Un grande movimento politico, poi, ha bisogno anche di un organo di informazione di riferimento. Per il momento c'è L'Occidentale, che si presenta come «Giornale on line del Nuovo centrodestra». Ma Ncd ha buttato gli occhi su Libero, quotidiano di proprietà della famiglia Angelucci. La richiesta però - a quanto si sussurra, di 100 milioni di euro - è assolutamente al di fuori della portata di Ncd e degli imprenditori vicini al partito di Alfano. Almeno per il momento.

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