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giovedì 9 maggio 2013

Politica. Cardito (Na). Il Tribunale ha deciso: "Nunzio Raucci è eleggibile"

Politica. Cardito (Na). Il Tribunale ha deciso: "Nunzio Raucci è eleggibile"


di Giovanni De Cicco


Nunzio Raucci
Consigliere Comunale
Cardito (Na)

CARDITO – Nunzio Raucci, il consigliere comunale più votato alle ultime elezioni Amministrative, era eleggibile e quindi resta a pieno titolo, senza macchie e senza ombre, in consiglio comunale. Ha vinto una partita importante. L’ha vinta in tribunale e nel paese con lo stile che lo ha sempre contraddistinto: mai una parola fuori posto, mai una reazione scomposta. Raucci si è affidato prima al buon senso del consiglio comunale e poi al verdetto della magistratura ordinaria. Ed ha vinto su tutti i fronti. Ricapitoliamo la storia. Il consigliere ex Api si è candidato alle ultime elezioni Amministrative al civico consesso nella lista del “fiorellino” ricoprendo, allo stesso tempo, l’incarico di presidente del Cda del cimitero. Il gruppo “Cambiamo Cardito”, rappresentato allora dai consiglieri Enzo Mormile e Almerindo Santucci, presentò un ordine del giorno in consiglio comunale e chiese di votare la decadenza di Raucci argomentandola in aula. La maggioranza, guidata dal sindaco Giuseppe Cirillo, si dichiarò incompetente in attesa del verdetto del tribunale. Santucci e Mormile non gradirono la scelta del centrosinistra ed iniziarono ad accusare la coalizione di governo e l’ex gruppo Api di connivenza e consociativismo. Anche attraverso un volantino al veleno. Nunzio Raucci ha ingoiato bocconi amari senza fiatare. Fino alla sentenza del tribunale arrivata in seguito ad un ricorso presentato da uno dei fedelissimi di Santucci e Mormile: Antonio Sibilio. Il verdetto della magistratura non solo conferma che Nunzio Raucci fosse eleggibile, ma da indiscrezioni trapelate, un altro aspetto che ha convinto il giudice, è stata la “buona fede” del consigliere comunale in quanto occupava l’incarico di presidente del Cda grazie ad una norma specifica approvata in consiglio comunale. Quindi, se eventualmente errore ci fosse stato, non era da addebitare sicuramente alla malafede di Raucci. Aspetto determinante nella valutazione finale del caso, supportata ovviamente da un ragionamento del giudice in merito all’impianto normativo  e alla giurisprudenza consolidata sulla questione. Inoltre, il tribunale ha condannato pure l’esponente di “Cambiamo Cardito” che ha presentato il ricorso  contro Raucci al risarcimento di più di 2mila euro per ciascuna delle parti costituite: il consigliere Raucci appunto, e il Comune di Cardito che si è costituito come parte resistente. E il primo grado di giudizio ha dato ragione a Raucci, al centrosinistra e al primo cittadino Giuseppe Cirillo su tutta la linea adottata sul caso spinoso e intrigato. Nunziante Raucci reagisce con stile e preferisce non rilasciare dichiarazioni per non alimentare polemiche. Un altro buco nell’acqua di “Cambiamo Cardito”, dopo la figuraccia sull’Imu e su alcune iniziative consiliari su atti dell’amministrazione pienamente legittimi e legali e sui quali Almerindo Santucci ha tentato di alzare un inutile polverone, solo per “fini personali”, chiudendo gli occhi, invece, su situazioni molto delicate che riguardano diversi settori del Comune. Ma ovviamente per metterle in evidenza bisogna leggere le carte, bisogna, dopo averle lette, capirle e poi si agisce. In un’ottica di interesse collettivo. Senza personalismi che stanno portando quel gruppo alla deriva. Le istituzioni meritano serietà e rispetto. Non di essere trattate come una locanda delle trame…


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