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domenica 18 novembre 2012

Caivano (Na). "Cera una volta": Pensieri del dott. Giuseppe Papaccioli

Caivano (Na): "Cera una volta": Pensieri dell'Ex Sindaco dott. Giuseppe Papaccioli


dott. Giuseppe Papaccioli
Già Sindaco di Caivano

Caivano: Un "ridente", una volta, paese collocato nella conca tra Napoli e Caserta, oggi epicentro dei roghi e dei fumi tossici, abbandonato a sè stesso da una classe politica e dirigente dedita solo a clientele quando non ad interessi "comuni" se non a quelli comuni a tutti i padroni attuali del vapore. Da centro rinomato dove gli unici odori erano quelli della macerazione della canapa si assiste oggi invece solo ai roghi ed ai miasmi che gli stesso provocano e che si insinuano nei nostri polmoni distruggendo un poco alla volta il futuro dei nostri bambini e della nostra gente. Da luogo dove le vestigia, le ultime venute alla luce in occasione dello scempio della linea ad alta velocità, sono intrise di importanti valori e testimonianze che oggi sono soffocate da montagne di "balle" di spazzatura, ordinatamente conservate lasciate come eredità della cupidigia e del totale asservimento ad uso e utile personale degli amministratori che hanno gestito, forse, "malgestito" il passato ed ipotecato il futuro dei nostri ragazzi ed il nostro. Non abbiamo nostalgia di costoro nè gli attuali ci lasciano intravedere una speranza. Qualche speranza ci è stata, ma una minoranza di furfanti ben organizzata ed intrecciata e catalizzata da interessi personali, ce l'ha rubata, ora s'ode il grido ed il lamento di vittime innocenti della totale assenza di controllo e di autorevolezza di chi ci governa, il grido di dolore che viene dalle viscere della nostra terra, il dolore inconsolabile di chi rimane, chissà per quanto, a domandarsi perchè? perchè proprio a me?, ma se potesse essere di consolazione, vi assicuro non si è soli in questa "conca" di veleni ad avere l'aggressione non episodica e "normale" dei tempi.


 L'aggressione che noi subiamo è dovuta anche alla facilità con cui è possibile "scaricare" sulle nostre terre ogni possibile ed anche oltre l'immaginabile "schifezza", dalla totale assenza, a parte a qualche intempestivo e poco credibile convegno passerella tenutosi in qualche improbabile sede di partito che oramai non rappresenta più nessuno se non l'unica opportunità per continuare ad "esistere". Tutto questo non basta più, ed è per questo che quando si avverte la sensazione di morte imminente che il popolo e qualche buon pastore si ribella con dignità, con umiltà, quasi in punta di piedi e ci sembra strano perchè il dolore e la solitudine forse vorrebbero urla, urla, e poi urla se non altro liberatorie se mai bastasse un urlo a liberarci da questi da questi veleni che a poco a poco, ma sempre più velocemente, oggi ci sta distruggendo.


La gente unita non sarà mai vinta! sarà vero? proviamoci, riproviamoci non da soli, non basta! bisogna essere di più e di maggiore qualità! neanche quando i tumori colpiscono persino i familiari ed i parenti stretti degli "eterni" amministratori questi non vengono scossi nella loro cupidigia e nelle loro incrostazioni. Ma noi non possiamo augurarci, per nostra formazione Cristiana e per nostra cultura formativa protesa alla vita, che siano gli stessi mali che la stessa cattiva amministrazione dei territori ha prodotto, a portarceli via, a liberarcene definitivamente, vorremmo invece che una voce pacata, formata, incline al bene comune, che si ponga al servizio di questo polo martoriato diventi protagonista nell'immediato e del nostro presente. Chi si propone sia in possesso degli elementari e rudimentali strumenti culturali e morali di rappresentarci, oramai avete fatto razzie di tutto non rubateci anche il sogno di poter essere artefici del nostro destino e vi prego risparmiate i nostri figli della vostra insaziabile voracità, ma altrettanto risparmiateci dei vostri di figli se volessero perdurare nei vostri comportamenti e nelle vostre ruberie, insegnate loro un mestiere che non sia quello di "politicanti" e che il nostro Signore vi perdoni per tutto ciò che avete fatto ma soprattutto per ciò che non avete fatto. Ma per l'affetto che ti voglio Gaetano ho rotto il silenzio che mi ero imposto. Il momento attuale impone a tutti gli uomini di buona volontà di esserci e di testimoniare. Accolgo l'appello dell'amico Pastore Don Maurizio Patriciello e che la Madonna ci accompagni 

"Via i mercanti dal tempio"

Dott. Giuseppe Papaccioli
Vostro

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