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venerdì 30 giugno 2017

Stato di salute del Comune Intervista al dott. Giuseppe Papaccioli già Sindaco di Caivano

Papaccioli: "Le dimissioni sono un atto ed una decisione individuale"


di Gaetano Daniele


Dott. Giuseppe Papaccioli
già Sindaco di Caivano

Dott. Papaccioli, cosa si sente di dire sull'attuale stato politico a guida Monopoli?

I cittadini votano per essere amministrati, per essere amministrati degnamente, per essere amministrati con intelligenza e con passione. Allo stato attuale Caivano vive un momento di sofferenza, sotto tutti i punti di vista.. La città è abbandonata a se stessa in balia di scorribande amministrative e in assenza di una rotta. 

Dott. Papaccioli, anche lei è stato per ben due volte Sindaco di Caivano, appunto in che chiave di lettura legge questo continuo tira e molla tra il Sindaco e i partiti dissidenti? 

Sicuramente non giova alla città. Il tirare a campare fa solo danno ai cittadini con una spesa che si aggira intorno ai 100 mila euro annui di stipendio. Se il Comune fosse una società privata sicuramente chiederebbe conto agli amministratori. Quando non ci sono idee che uniscono poi ci sono situazioni che dividono. 

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Dott. Papaccioli, la crisi politica che non ha precedenti, è stata determinata da un arrogante e singolare fame di potere da parte di qualcuno, infatti, in una recente nota, il Sindaco Monopoli, ha dichiarato che le deleghe tecniche non possono essere elargite a singolo assessore, ma ad oggi queste deleghe chi le ha? 

E' noto a tutti quale sia la composizione della Giunta Tecnica. Credo che i partiti politici siano responsabili delle decisioni amministrative. Se non sono in grado di far valere le proprie posizioni o è perchè non hanno coraggio o è perchè non hanno idee. 

Dott. Papaccioli, un passaggio sui rifiuti. 

C'è poco da dire. Un argomento di siffatta delicatezza ed importanza non si può liquidare in una battuta. C'è bisogno di rimboccarsi le maniche e di garantire alla città il minimo sindacale; di vivibilità; di igiene e di decoro. Tutto questo oggi non è garantito. Chi deve fare le conclusioni le traesse. 

Dott. Papaccioli, a questo punto, lei è per le dimissioni anticipate? 

Le dimissioni sono un atto ed una decisione individuale. La mia opinione è poco importante. Il senso di responsabilità e il palese fallimento imporrebbero i dovuti atti conseguenziali. Ciascuno è responsabile delle proprie azioni e delle proprie dimissioni. 

Dott. Papaccili, il sindaco Monopoli, in campagna elettorale promise il reddito di cittadinanza, viceversa, oggi, il Comune si trova in pieno dissesto finanziario, come si possono coniugare le due cose? 

L'improvvisazione è il dilettantismo alla lunga vengono fuori e se possono fregare l'entusiasmo della gente alla lunga si trovano ad avere a che fare con i conti che non tornano. Chi promette senza mantenere o è un imbroglione o è un incapace. 

Orta di Atella: Richiesta di scarcerazione per Brancaccio. L'esito entro settimana prossima

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di Sossio Barra




E' fissata per oggi 30 giugno, in presenza dei giudici della dodicesima sezione del Tribunale della Libertà di Napoli, la discussione dell'istanza presentata dai difensori di Angelo Brancaccio per richiedere la revoca della misura cautelare in carcere. Una volta trascorso il week end, probabilmente entro la prima settimana di luglio si potrà conoscere la decisione dei giudici i quali potrebbero accordare la richiesta degli avvocati dell'ex sindaco di Orta di Atella o respingerla nel caso in cui ritengano non sussistano le condizioni di garanzia sull'imputato. Ricordiamo che le accuse mosse dai collaboratori di giustizia nei confronti dell'ex consigliere regionale sono gravissime e sono legate alla maxi speculazione edilizia avvenuta sul territorio ortese contribuendo alla crescita esponenziale della popolazione, passata da 13mila a 28mila abitanti nel giro di 15 anni.

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Il terribile spettacolo degli aguzzini. Storie di ombre e malaffare

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di Sossio Barra




L'usura è da sempre uno dei maggiori guadagni dei personaggi che fanno riferimento alla criminalità organizzata. Essa agisce sulla pelle di imprenditori, commercianti o semplici lavoratori che generalmene vivono in gravi difficoltà economiche i quali arrivano a chiedere prestiti a tassi di interesse considerati illegali. Spesso queste storie rimangono chiuse in un cassetto. Un po' per paura. Un po' per non accendere i riflettori. Ma ci sono casi in cui esiste l'eccezione alla regola, fortunatamente. Infatti secondo alcune indiscrezioni delle ultime ore nella stretta morsa degli usurai sarebbe finito un noto imprenditore di un comune dell'area a nord di Napoli attivo nel settore dei supermercati che ha deciso di denunciare tutto alle autorità competenti. Al momento vige la massima riservatezza e se le indiscrezioni fossero confermate ci troveremo dinanzi all'ennesima storia di aguzzini che agiscono nell'ombra e sulla pelle di moltissimi cittadini. Ovviamente vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi legati a questa vicenda.

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ESCLUSIVA - BOOM - Contro la Rai e contro i circa 12 milioni di euro a Fazio parla un terremotato / Video

Maxi-stipendio Rai a Fazio, la rabbia dei terremotati: "Date i soldi a lui e a noi?"



"Prima pagina del Resto del Carlino: il più pagato d'Europa, contratto Rai a Fabio Fazio, 11 milioni in 4 anni". Di fronte a queste cifre, molti italiani sono rimasti allibiti. Figurarsi quelli che sono alle prese con il dramma di un infinito post-terremoto, in perenne attesa di un aiuto dallo Stato che non arriva. La loro rabbia e indignazione è riassunta alla perfezione in un video che sta spopolando su Facebook. Protagonista è il pittoresco Antonio Lo Cascio, che esprime in toni aspri, a volte un po' sopra le righe, il legittimo disgusto di chi si sente abbandonato. "Ma porca puttana che mi frega a me di Fabio Fazio e dare i soldi pubblici a questo stronzo", urla Lo Cascio, che poi si rivolge direttamente alla presidente della Rai Monica Maggioni, che ha parlato di un "trauma" per viale Mazzini nel caso Fazio non avesse rinnovato il contratto. "Il trauma è per i 25mila terremotati, non è stato ricostruito un cazzo ma i soldi pubblici vengono spesi per una semplice persona, uno pseudo giornalista - attacca Lo Cascio -. Cara signora Maggioni, per sua informazione, dato che non vive nelle Marche, l'altro giorno si è ammazzato un altro terremotato perché non c'è via d'uscita per queste persone. Siete degli infami, volete far morire le Marche, volete far morire l'Italia".

Caivano (Na): Il Mercato comunale trasformato in parcheggio. L'amministrazione fa marcia indietro

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di Ciro Pisano
Ad Alta Voce



Con nota n. 14993 del 28/06/2017 il Responsabile del Settore Attività Produttive – SUAP, Ing. Stefano Lizzi, ha revocato l’autorizzazione data all’Associazione Sportiva Dilettantistica “Busy Life”.

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E’ una buona notizia perché prevale il diritto del buon senso e la ragionevolezza. Siamo stati i primi a diffondere la notizia di questa incredibile decisione assunta da un Funzionario, ma avallata dall’Amministrazione Comunale.

Il ritiro di questa autorizzazione è una vittoria della Democrazia e dei cittadini e rappresenta il ripristino della legalità violata da un provvedimento giuridicamente abnorme e politicamente inqualificabile.

A SAN DONATO Milano, vigile spara al superiore La tragedia davanti ai colleghi: lo uccide e poi si toglie la vita

A SAN DONATO Milano, vigile spara al superiore. La tragedia dentro al comando



Tragedia al comando di Polizia locale di San Donato, a sud di Milano. Un agente ha sparato a un collega, il suo vice-comandante, uccidendolo e si è poi tolto la vita. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, ma per i due non c'è stato più nulla da fare.


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Laureata a 37 anni: subito dirigente del colosso (e senza concorso). Toh, è la figlia di...

UN CASO ITALIANO Bari, si laurea a 37 anni e diventa subito dirigente dell'azienda di trasporti: è la figlia del sindacalista



L'azienda di trasporto ha una nuova dirigente: appena laureata, a 37 anni, e figlia di un sindacalista di spicco nella stessa azienda. È diventata presto un caso, come spiega Leggo, la vicenda di Barbara Santeramo, nominata direttore amministrativo della Stp, azienda di trasporto pubblico locale partecipata dal Comune di Trani e dalla Città Metropolitana di Bari, solo 9 giorni dopo il conseguimento del prestigioso titolo di studio, con tanto di 110 e lode. La Santeramo lavora in azienda da oltre 10 anni e per la promozione non era necessario alcun concorso, tranne che la laurea magistrale. A far chiacchierare è il fatto che la neo-dirigente sia la figlia di Michele Santeramo, segretario provinciale Ugl e capo delle relazioni industriali dell'azienda. Il sindacalista però si difende: "Io non ne sapevo nulla, non tutti i sindacati erano stati avvertiti, ma in ogni caso non c'entro niente con questa nomina". Anche l'Ugl difende la signora: "Solo strumentalizzazioni, Barbara è una ragazza brillantissima che ha già ricoperto il ruolo di responsabile delle risorse umane. Si è liberata una posizione organizzativa a tempo determinato e l'azienda ha fatto la nuova nomina. La competenza è stata premiata da una società che, è bene ricordarlo, non è tenuta a fare concorsi pubblici".

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