Visualizzazioni totali

mercoledì 28 settembre 2016

Di Pietro condannato e ridotto in miseria A chi deve pagare 2 milioni di euro / Foto

Di Pietro ridotto in miseria. Deve pagare 2 milioni di euro ad Occhetto e Giulietto Chiesa: la condanna-terremoto



Il Tribunale di Roma ha emesso un decreto ingiuntivo che condanna Antonio Di Pietro a pagare 2 milioni e 694mila euro di rimborsi elettorali al movimento dei riformisti di Achille Occhetto e Giulietto Chiesa, alleato dell'Idv alle Europee del 2004. Una mazzata, per Tonino, alla quale si è arrivati al termine di una lunga vicenda giudiziaria.

Il "Cantiere", così fu battezzato il gruppo politico di cui faceva parte anche Elio Vetri, avrebbe infatti dovuto riceve poco più di 5 milioni di euro di fondi pubblici, ma non arrivò neppure un centesimo. La somma fu incassata dall'Associazione Italia dei valori, parallela al partito dell'ex pm e composta proprio da Di Pietro, dalla moglie Susanna Mazzoleni e dalla tesoriera, Silvana Mura.

Secondo i giudici, la Camera avrebbe concesso i finanziamenti a un soggetto giuridico che per legge non aveva i requisiti per riceverli: non era né partito né movimento politico. Di Pietro, dunque, è chiamato a risarcire personalmente, in quanto socio del sodalizio a tre, con la metà dell'importo originario l'associazione di Chiesa, che è di fatto ancora esistente.

L'intervista inedita - "Italia fuorilegge, adesso basta": l'accusa devastante di Luttwak

"Italia fuorilegge, adesso basta": immigrazione, l'accusa devastante di Luttwak. Sulla Mogherini: "Inutilissima"


di Andrea Tempestini
@anTempestini



«Libia is made in Italy. Se tu compri una lavatrice dalla ditta “Rossi” è quella che la deve riparare, è logico. Voi l’avete creata, la Libia è un Paese che non era mai esistito prima che gli italiani lo costituissero. Ma ora l’Italia rifiuta il suo ruolo naturale. Mandare infermieri e tre soldati è una cretinata. Ci deve essere un intervento serio». Edward Luttwak, consulente del governo Usa ed esperto di geopolitica incline al giudizio tranchant, va dritto al punto. Logico, per chi sostiene da tempi non sospetti che l’emergenza immigrazione si risolve «bombardando i barconi». Ovvio, per chi ritiene che piuttosto che colpire gli avamposti dell’Isis converrebbe «bombardare Molenbeek», ovvero la periferia di Bruxelles dove cova la radicalizzazione coranica. Sulla Libia - divisa tra il governo ufficiale di Al Serraj, quello parallelo del Feldmaresciallo Haftar, decine di tribù e infestata dal terrorismo islamico - spiega che il governo italiano sta sbagliando tutto.

Di quale tipo di intervento parla?

«Mandateci l’inutilissima Mogherini, meglio con l’elmetto che vederla saltellare in Europa. Mandateci almeno 100mila soldati, poi si inizia a ragionare. I libici hanno ampiamente dimostrato di non saper fare le cose da sé: la Cirenaica e la Tripolitania non sono mai state unite un istante nella storia se non sotto il vostro governo. Deve essere l’esercito italiano a gestire la situazione: inglesi, francesi e americani sarebbero pronti a scansarsi. Non sarebbe un intervento a fondo perdutissimo come quello americano in Afghanistan: in Libia, a due passi da casa vostra, l’Italia ha uno scopo economico, il petrolio. Nessuno vi chiede di occuparvi della Corea del Nord».

Forse eviteremmo anche altri rapimenti di connazionali.

«Potrebbero pure essere in mano a quattro gangster, non so cosa sia successo. Il rapimento non è niente rispetto al quadro generale. Un problema vero, piuttosto, sono i profughi».

A tal proposito, Renzi ha affermato che non c’è alcuna correlazione tra barconi, immigrazione clandestina e terrorismo. Che ne pensa?

«È vero».

Mi sorprende...

«Renzi ha detto “immigrazione clandestina”. Ecco, il problema è di concetto: in Italia non esiste immigrazione clandestina, ma l’importazione di migranti che non hanno diritto di venire da voi. I migranti si avvicinano alle vostre coste, la Guardia costiera li preleva e permette ai trafficanti anche di risparmiare i soldi dei barconi. L’immigrazione clandestina, al contrario, implica che arrivino di notte, nonostante gli sforzi delle autorità per difendere le frontiere. Non è il vostro caso. Chi arriva in Italia, nella stragrande maggioranza dei casi, non ha alcun diritto d’asilo, che può essere chiesto solo al primo Paese raggiunto da un migrante: da voi arrivano dopo aver passato 18 frontiere».

Renzi, dunque, sbaglia quando lamenta il menefreghismo Ue?

«L’Europa in questa vicenda c’entra solo perché l’Italia fa parte di Schengen, per cui ha il dovere di respingere chi non ha diritto d’asilo. Semmai è l’Italia a essere in violazione di Schengen. Mi chiedo perché controlliate i passaporti a Fiumicino, potreste direttamente andare a prendere i migranti in aereo».

Passiamo agli Usa. Gli attentati a New York e Minneapolis possono influire sulle presidenziali?

«È ovvio, un atto di terrorismo causato da un individuo radicalizzato fa guadagnare molti voti a Trump. In questi attentati ci sono due attori: un somalo a Minneapolis e un afghano a New York. Tutti e due importati come profughi, per ragioni umanitarie, con i soldi delle tasse che pago io. Questa è violenza islamica importata: come può non favorire Trump?».

Lei per chi voterà?

«Come direbbe Hillary, sono uno di quei miserabili, analfabeti e xenofobi che voterà Trump».

Perché?

«Rappresenta la forza, la decisione, la discontinuità. Soprattutto in politica estera: lui non vuole mediorientali in America e non vuole americani in Medioriente. È chiaro che vuole interrompere missioni inutilissime come quelle in Afghanistan o in Iraq. Ma lo voterò soprattutto perché sono andato a vivere negli USa perché non volevo sottostare a mille regolamenti».

Mi spiega?

«Con Obama si è andati molto oltre ciò che la legge esige, ha ostacolato ogni forma di costruzione, strade, ponti, dighe o fabbriche. E Hillary vuole continuare a europeizzare gli Stati Uniti, farne una terra di regole, regolette, leggi e leggine che già hanno rallentato la nostra economia. Con Trump, nei ministeri e nell’amministrazione, arriveranno persone che applicano le leggi senza andare un passo oltre».

Che idea si è fatto sulla malattia della Clinton? Polmonite?

«Non sono un dottore, non ho informazioni sulla validità delle voci che circolano. Ma nascondere le malattie è una vecchia tradizione dei presidenti democratici: John Kennedy, per esempio, prendeva cortisone e steroidi in grandi quantità. E per i Clinton nascondere la verità è una tradizione anche di famiglia. Tutta questa storia rafforza l’immagine di Trump: nessuno prova solidarietà per Hillary, non c’è benevolenza per la signora malata, ma solo irritazione per le bugie».

Ritiene possibile un cambio di candidato in corsa?

«Zero. L’unica possibilità è che Hillary abbia un vero collasso. Altrimenti, nonostante dubbi o accuse, la sua corsa continua: solo lei può decidere di rinunciare, e il meccanismo che i democratici dovrebbero mettere in moto nei 50 Stati sarebbe troppo lungo a poche settimane dal voto. Il discorso semmai potrebbe cambiare dopo le elezioni».

In che modo?

«Se vincesse, dopo un eventuale ricovero potrebbe subentrarle il vicepresidente, che a quel punto nominerebbe una sorta di co-presidente».

Nomi? 

«Joe Biden o Jerry Brown, il governatore della California, molto popolare, con una visione conservatrice».

Michelle Obama?

«Balle dei media».

Un giorno sarà lei la candidata?

«Lo escludo. È una figura esclusivamente mediatica, non politica: prenderebbe pochissimi voti».

Torniamo a Trump. La sua vittoria non rischia di sconvolgere gli equilibri mondiali?

«Lui vuole sconvolgere questi equilibri. Le faccio un esempio. Gli europei non sono disposti a mandare 400mila soldati in Ucraina per risolvere la crisi? Benissimo, si schiera con la Russia e divide la torta con Putin».

Ecco, Putin.

«Basta con le sanzioni, basta con queste burattinate. Donald Trump vuole coinvolgere il Cremlino, o quantomeno mantenerlo neutrale, mentre si concentra sulla Cina: è quello il vero problema, il potere di Pechino deve essere arginato subito».

La tregua in Siria è naufragata dopo poche ore. Cosa pensa della strategia di Russia e Usa?

«Putin, rispetto a Obama, ha un grande vantaggio strategico: in Siria può permettersi di appoggiare Assad e una parte dei combattenti. Gli Stati Uniti, invece, non possono avere un partner: le onlus e gli amanti dell’umanità fanno pressione su Obama: “Fai qualcosa, muoiono i bambini». Ma Assad per gli americani è un partner troppo sconveniente, è lui il fautore dell’uccisione dei bambini. Certo è scomodo, ma ora è un male necessario, con cui solo Putin può sedersi a trattare».

In breve, un bilancio del doppio mandato di Obama

«Ha gestito la crisi finanziaria molto bene».

Mi sorprende ancora.

«Molto bene, ma soltanto per i ricchissimi. Ha salvato Wall Street dai propri eccessi, ha reso i ricchi più ricchi e ha convinto i bianchi poveri a votare Trump. In politica estera, invece, rievoca Jimmy Carter: non è un’opinione contestabile che sotto la sua amministrazione gli Usa abbiano perso di credibilità, soprattutto nel secondo mandato, quando ha sostituito gli uomini di Bush alla Difesa e al Consiglio nazionale di sicurezza con il suo gruppo di Chicago».

Boccia anche l’ambasciatore Usa a Roma? L'intervento di John Phillips a favore del "sì" al referendum qui ha sollevato un polverone.

«Mi scusi, gli Stati Uniti sono alleati dell’Italia: corretto?».

Corretto.

«Bene. Le alleanze si fanno con il governo del momento, non con le montagne e i fiumi. E se il vostro governo vuole il sì al referendum è ovvio che quello americano sostenga la stessa posizione. Se il premier sostenesse il no, l'ambasciatore dovrebbe fare altrettanto».

Ma non sarebbe stato più opportuno il silenzio?

«Avrebbe potuto sottrarsi alla domanda, ma mister Phillips non c'entra. Ripeto: in un rapporto d'alleanza l'ambasciatore deve obbligatoriamente sostenere la posizione del governo del momento».

martedì 27 settembre 2016

Napoli: Miss Mondo e la grande moda approdano a Piazza dei Martiri

Napoli: Miss Mondo e la grande moda approdano a Piazza dei Martiri Conduce Barbara Chiappini



a cura di Francesco Celiento



NAPOLI – Ritornano in Campania le tappe del tour di Miss Mondo Italia. Sabato prossimo 1° ottobre grande spettacolo, a partire dalle ore 21, con bellezze in passerella e artisti famosi a piazza Dei Martiri, cuore della città di Napoli, con l’evento "La Notte Miss Mondo & Le Spose Marie Glamour”. Non solo belle donne, quindi, ma anche moda: modelle e modelli sfileranno nella splendida location con gli abiti da sposa e cerimonia dell’atelier Marie Glamour di Maria Laurenza.

Durante questa selezione si eleggerà la vincitrice, la quale si qualificherà direttamente per le semifinali del concorso di bellezza, che si terranno a giugno 2017 a Gallipoli, in Puglia. E grandi ospiti sulla passerella: la showgirl Barbara Chiappini, che copresenterà l’evento insieme al presentatore storico, Antonio Esposito, la meravigliosa Giada Tropea, Miss Mondo Italia 2016, Michele Caputo, comico, che ha preso parte a trasmissioni tv note come “Colorado” e “Zelig” L’evento sarà trasmesso in differita da una nota tv regionale. Coreografie a cura di Roberta Adelini. Tutto nasce dal  sogno di Maria Laurenza, giovane imprenditrice, un avvocato con la passione per la moda, titolare dell'atelier Marie Glamour, che, unendosi professionalmente a Giuseppe Puzio, responsabile di Miss Mondo Campania, hanno creato un connubio tra moda, arte e spettacolo. L'evento vedrà l'alternarsi di due momenti moda: saranno lanciate le nuove tendenze nella Moda Sposa 2017 e le nuove tendenze della moda Uomo-Donna 2017.

Maria Laurenza, presidente della giuria, ha voluto al suo tavolo dei validi professionisti del settore del wedding tra cui Celiento bomboniere, Villa Diamante, Ciro Florio Make Up, Wedding Solution di Andrea Riccio, Raffaele Pagano di Assofram, Fiera del Mobile Riardo, Accendi un Sogno, Katia e Salvio Salzano di Beauty Line, Angelo Belvedere fotografi, Nicola Prisco di Italiana confetti Maxtris s.r.l.,  Luisa Castaldo wedding planner e Il Massimo dei Fiori di Massimiliano Iodice.

Caivano (Na): 10 con Lode al Consigliere Ponticelli: "Devolvo i miei gettoni di presenza per la Scuola"

Caivano (Na): 10 con Lode al Consigliere Ponticelli: "Devolvo i miei gettoni di presenza per la Scuola" 


di Gaetano Daniele


Gaetano Ponticelli
Capo Gruppo Forza Italia 

Il Consigliere comunale, Gaetano Ponticelli, nonchè Capogruppo di Forza Italia, ha deciso di devolvere i propri gettoni di presenza in favore dell'Istituto Comprensivo. E ai nostri microfoni, nota: "La decisione era maturata già tempo fa, ovvero pochi mesi dopo il nostro insediamento, quando nello scoperchiare il coperchio delle Casse comunali, abbiamo trovato questo abnorme buco di bilancio che ha indotto il nostro assessore a dichiarare il dissesto finanziario. Ho letto con molta attenzione il suo articolo di stamattina in merito al taglio degli emolumenti, come appunto ricordava Lei nell'articolo, non posso sottrarmi nel donare, non in parte, ma tutto, il mio gettone di presenza per la Scuola. Il mio invito concreto è rivolto a tutti i colleghi di maggioranza che già tennero a precisare alcune settimane fa come la Lista Civica La Svolta, e cioè quello di devolvere il 50% degli emolumenti alle fasce più deboli, ma oggi la mia proposta si rivolge anche alle opposizione affinchè si possa fare quadrato intorno ad un problema enorme come il Dissesto Finanziario, che non poteva non essere dichiarato. Era giunto il momento di dire "BASTA" agli sprechi come oggi è venuto il momento di rimboccarci le maniche, tutti insieme, senza distinzione politica. La mia è una una Rivoluzione Dolce volta al bene comune. Bisogna ripartire da zero mettendo un macigno sopra al passato. I tagli - continua Ponticelli - sono stati per me un colpo al cuore. Vedere le tante mamme protestare per atto dovuto è stato terribile. Sono caivanese, ho due figli, e so cosa significa. Nonostante la mia scelta personale, la maggioranza di governo Sindaco in testa, sensibilissimo a questo tipo di problemi, stanno cercando con i tecnici del settore, di non far pesare ai cittadini quanto capitato. Questo significa affidare il Paese nelle mani sbagliate, serva da lezione. Nei giorni scorsi - conclude Ponticelli - ho avuto un colloquio con la dirigente della Scuola Cilea e insieme abbiamo anche individuato un'area (verde) dove poter costruire un campo da Pallavolo per i tanti ragazzi. Chi volesse accodarsi alla mia iniziativa può contattarmi, insieme, cercheremo in tutti i modi di sostenere la nostra amata comunità, e come ricordava Lei nel suo articolo, la politica non è arricchire, ma dare, soprattutto ai più deboli e agli indifesi, non solo, offrire opportunità ai tanti giovani affinchè non lascino la propria terra d'origine. 

Insomma, il Capo Gruppo di Forza Italia, Gaetano Ponticelli, prosegue così nella sua azione di concreto intervento sul territorio, pur nelle limitate possibilità di azione attribuite a questo tipo di problematiche, e di attuazione del programma con il quale i consiglieri di maggioranza, Sindaco in testa, si sono presentati ai cittadini: "Avevamo promesso ai cittadini caivanesi che in caso di vittoria avremmo fatto tutto il possibile, difatti, postilla Ponticelli, è mia priorità attuare, per quanto possibile, quanto da me proposto per il bene del Paese: donare il mio gettone di presenza alla Scuola mi sembra il modo più giusto per mantenere la promessa". 

L'Avvocato Risponde: "Accordi prematrimoniali in caso di separazione e divorzio"

L'Avvocato Risponde: "Accordi prematrimoniali in caso di separazione e divorzio"


Esclusiva il Notiziario sul web


Avv. Mario Setola

Egregio avvocato, mi chiamo Luigi e scrivo da Casoria. Le chiedo un preventivo per un parere motivato sulla seguente questione: due futuri sposi hanno stipulato, tramite scrittura privata, un accordo prematrimoniale con il quale hanno convenuto che in caso di separazione il futuro sposo, piu' abbiente di lei, le avrebbe trasferito la casa coniugale a fronte della rinuncia a qualsiasi ulteriore pretesa economica da parte di quest'ultima, ivi compresa la richiesta di corresponsione dell'assegno di mantenimento. In seguito il marito decide di abbandonare il tetto coniugale avendo intrapreso una nuova storia sentimentale con un'altra donna e la moglie decide, allora, di chiedere la separazione con addebito  chiedendo non soltanto la corresponsione di un assegno di mantenimento parametrato al reddito del coniuge ed il risarcimento del danno per l'adulterio subìto, ma anche la liquidazione pro quota di strumenti finanziari giacenti su un apposito conto deposito titoli cointestato ad entrambi. Il marito puo' opporre l'infondatezza delle pretese della moglie facendo valere l'efficacia e la validità dell'accordo prematrimoniale?

In materia di validità ed efficacia degli accordi prematrimoniali in Italia, dobbiamo necessariamente fare riferimento alla recentissima sentenza della Corte di Cassazione civile, sez. I, del 23/12/2012 n° 23713. Nella generalità dei casi, poiché il nostro ordinamento giuridico non disciplina questo genere di convenzioni, gli accordi prematrimoniale in vista dell'eventuale separazione e del divorzio, sono nulli per illiceità della causa.  Sono privi di effetti pertanto, gli accordi con cui gli interessati (coniugi) stabiliscono anticipatamente il regime giuridico da adottarsi alla cessazione degli effetti civili del matrimonio (separazione, divorzio). Diverso il caso in cui si configuri un contratto atipico con condizione sospensiva lecita(dove la condizione sospensiva è la separazione dei coniugi) e non un accordo prematrimoniale in vista della separazione e del divorzio.  Ipotizziamo il caso in cui un coniuge si impegna per iscritto, in caso di separazione o divorzio, a cedere al marito un immobile di sua proprietà, a titolo di indennizzo delle spese sostenute dallo stesso per la ristrutturazione.  In questo caso, la causa dell'accordo è quella di un contratto atipico con condizione sospensiva lecita, cioè la separazione dei coniugi. In questo caso, la Cassazione, nella sua recente sentenza, scrive quanto segue: "… valido l'impegno assunto dai nubendi in caso di fallimento del matrimonio, qualificandolo non come accordo prematrimoniale in vista del divorzio, ma come contratto atipico con condizione sospensiva lecita, espressione dell'autonomia negoziale dei coniugi diretto a realizzare interessi meritevoli di tutela, ai sensi dell'art. 1322, secondo comma, del codice civile" . questa norma infatti recita testualmente:”Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge. Le parti possono anche concludere contratti che non appartengano ai tipi aventi una disciplina particolare , purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico”. Nel tuo caso tuttavia, si tratta di un accordo prematrimoniale giuridicamente nullo ed inefficace e non di un contratto lecito sotto la condizione sospensiva della separazione. Nel tuo caso infatti, non c'è un sinallagma contrattuale lecito (ad esempio, poiché il coniuge ha ristrutturato l'immobile, l'altro coniuge si impegna a trasferirlo, in caso di avveramento della condizione “separazione”), ma uno scambio illecito, in quanto l'impegno a trasferire l'immobile vede come contropartita, la rinunzia al mantenimento da parte del coniuge economicamente debole, in violazione dell'articolo 156 del codice civile, il quale prevede che “Il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall'altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri. L'entità di tale somministrazione è determinata in relazione alle circostanze e ai redditi dell'obbligato”. Il tuo caso inoltre, riguarda una separazione giudiziale con addebito della colpa al coniuge fedifrago; l'accordo prematrimoniale, quand'anche fosse valido, nulla dice a proposito dell'eventuale addebito della separazione ad un coniuge.

Avv. Mario Setola – Foro di Napoli – Esperto in diritto di famiglia 
Studio: Cardito (Na) Corso Cesare Battisti n. 145
Cell. 3382011387 Email: avvocato.mariosetola@libero.it

Caivano (Na): Esclusiva Video / Sirico: "Si ritorni alle urne"

Caivano (Na): Esclusiva Video / Sirico: "Si ritorni alle urne"



di Gaetano Daniele 


Arch. Luigi Sirico PD
Assessore Lavori Pubblici

Incontriamo il consigliere comunale del Partito Democratico, Arch. Luigi Sirico. Si parla di Dissesto Finanziario, e della crisi che ha colpito, soprattutto in queste ultime settimane, il Comune di Caivano. Gli effetti del Dissesto si stanno espandendo a macchia d'olio, colpendo anche uno dei settori più delicati, le Politiche Sociali. 


Caivano (Na): Il Dissesto di un Comune lo pagano i bambini

Caivano (Na): Il Dissesto di un Comune lo pagano i bambini


di Gaetano Daniele



Il dissesto del Comune di Caivano, lo pagano i bambini. Non è uno slogan, ma la verità messa nero su bianco che ha portato le tante mamme in piazza, a protestare. Una protesta giusta. 

Pagano le famiglie, con le tariffe più alte a causa di una politica "vecchia" che negli ultimi 15 anni ha prodotto uno dei buchi di bilancio più grande della storia politica caivanese. Pagano i bambini, i cittadini tutti con la tassazione alle stelle. 

Intanto il tempo passa. Ad esempio Ellen Cavazza, Sindaco leghista di un comune veronese, ha deciso, per evitare l'aumento delle tasse, di tagliarsi lo stipendio e di usare quei soldi per la Scuola. La buona scuola. Quella che educa. Oppure come a Cologno al Serio, dove la prima cittadina, Chiara Drago, taglia il suo compenso e quello dei suoi assessori del 20% per donarli alle fasce più deboli. Oppure come a Striano o Macerata, dove appunto scelte responsabili mettono al centro dell'attenzione una soluzione fattiva, imminente. Eppure gran parte di questi comuni citati non è in dissesto finanziario, quindi perchè non partire dalla solidarietà politica? Anche perchè la politica non deve arricchire, ma aiutare il prossimo, sostenere appunto le fasce più deboli, soprattutto in un momento di crisi economica, e dove al centro dell'attenzione non ci sono controversie politiche, ma bambini, piccoli, indifesi, diversamente abili. Le soluzioni ci sono, la politica dia immediatamente l'esempio.