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sabato 2 aprile 2016

Alessandra Moretti attacca, Belpietro la demolisce così: zittita su tutta la linea in diretta da Floris / Video

Belpietro demolisce Alessandra Moretti in diretta a La7: "Dice sciocchezze"



"Moretti, ma perché parla di cose che non conosce?": bastano poche parole a Maurizio Belpietro per demolire le sicurezze di Alessandra Moretti. Il direttore di Libero e la rappresentante del Pd sono stati ospiti di Giovanni Floris a DiMartedì. Si parlava di pensioni d'oro e riforma Fornero e in studio la Moretti spiegava: "Il Parlamento ci ha provato più volte, la Corte costituzionale è intervenuta bocciando l'iniziativa politica. Belpietro che critica tanto, era sostenitore di quel governo grazie al quale abbiamo dovuto fare la legge Fornero, perché eravamo in default". "Moretti, ma perché parla di cose che non conosce? - replica Belpietro - Dice spesso delle sciocchezze, è nota per aver detto in campagna elettorale che i pensionati che non arrivano a fine mese possono ospitare gli immigrati in casa loro". "Questa è una balla", prova a ribattere la Moretti. "No, è un video che si trova sul Corriere della Sera", la zittisce il direttore di Libero.


Il ministro e il fidanzato Boschi: perché non lascio

L'intercettazione, il ministro e il fidanzato, parla la Boschi: perché non mi dimetto



Dopo un giorno di polemiche, parla lei direttamente. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che è stata indirettamente coinvolta nello scandalo dell'intercettazione che ha portato alle dimissioni del ministro Federica Guidi.   "L’emendamento ’Tempa Rossà lo rifirmerei domattina: è compito mio, del mio lavoro di ministro, di portare avanti tutti gli emendamenti del governo che vengono presentati" ha dettiili, ministro delle Riforme Costituzionali, intervenendo a Bologna all’incontro promosso dal Pd dell’Emilia Romagna ’La Riforma che cambia l’Italià, organizzata dal Pd dell’Emilia Romagna sulla Riforma e il referendum Costituzionale. 

La difesa di Renzi - Nel suo ultimo giorno di viaggio americano, Matteo Renzi rintuzza le critiche, saluta con toni affettuosi Federica Guidi, difende Maria Elena Boschi e tira la frecciata. Da questo governo, per un caso di opportunità, ci si deve dimettere - spiega - da altri governi non lo si è fatto. Riferimento più che esplicito al suo predecessore Enrico Letta, il cui ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, finì nelle peste, anche lei, per una «telefonata inopportuna», ma non si dimise. Ecco allora il presidente del Consiglio tracciare la linea: noi abbiamo  criteri ben più rigidi di chi potrebbe aver voglia di farci la morale. Quanto a quell’emendamento alla Finanziaria dello scorso anno, innanzitutto sia chiaro che  "il progetto Tempa Rossa e sacrosanto, ed è da portare avanti". Quindi l’aver Maria Elena  Boschi firmato quell’emendamento rientra nella linea politica del governo. Di più: il ministro per i rapporti con il Parlamento firma tutti gli atti di questo tipo per suo ruolo istituzionale. Pertanto, sarebbe assurdo se anche nel caso specifico non l’avesse fatto.

Operazione siluro: "Mandare via Renzi" Il piano preciso: come, quando e chi

M5S e Lega, mozione di sfiducia contro il governo Renzi. Appello alla minoranza Pd: "Votatela anche voi"



C'è l'occasione per mandare a casa Matteo Renzi e il governo. La fornisce il Movimento 5 Stelle, che presenterà una mozione di sfiducia contro tutto l'esecutivo in seguito alle dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. E sulla sfiducia i grillini potrebbero trovare il supporto della Lega Nord, delle opposizioni unite e, questa è la speranza, anche della minoranza anti-renziana del Pd, decisiva al Senato.

Di Maio: "A casa il governo delle lobby" - "Questo è un governo che fa le leggi e gli emendamenti per il compagno di un ministro. Questo è un governo inadeguato, un governo che pensa non solo agli interessi della lobby ma proprio a quelli personali, familistici. Se c'è una questione di opportunità politica sul caso del ministro Guido, allora c'è un caso di opportunità politica sull'esistenza di questo governo", ha spiegato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, annunciando la mozione di sfiducia "collettiva" perché, dice, "è in discussione tutto il governo, un governo inadeguato".

Salvini: "Scriviamola insieme" - "Presenteremo una mozione di sfiducia al governo, votatela con noi - aggiunge Di Maio, membro del direttorio M5S, rivolgendosi non solo alle opposizioni, ma anche alla minoranza del Pd - e mandiamo a casa Renzi". A chi gli fa notare che alla Camera non ci sono i numeri per mandare a casa il governo, dice: "Ora decideremo se presentare la mozione alla Camera o al Senato. Tenete presente che in questo momento il governo è molto debole e noi vogliamo che vada a casa in massa. Ci aspettiamo che chi combatte questo governo da dentro il Pd voti la mozione". "Come Lega siamo pronti a votare la mozione di sfiducia al governo anche domani - è la risposta a stretto giro di posta del segretario federale leghista Matteo Salvini -. Ma vogliamo scriverla insieme".

Rivoluzione alle poste: basta code Cosa fare per evitare lunghe attese

Addio code alle Poste, come funziona il nuovo sistema



Addio code alle Poste. Via Technologies Inc, società che sviluppa piattaforme di elaborazione innovative ad alta efficienza energetica, annuncia l’installazione da parte di Poste Italiane di un nuovo sistema di gestione code. Il sistema, riferisce la società tecnologica, è stato sviluppato grazie all'utilizzo di Via Mobile360 Hmi Panel DisplayTechnology. "I sistemi all-in-one sono stati personalizzati e installati all’interno del processo di gestione delle code nazionale, consentendo ai clienti di prenotare in anticipo un appuntamento utilizzando l'app di Poste Italiane" spiega la società, sottolineando che "successivamente, basterà recarsi presso l’ufficio postale scelto evitando così inutile attese".

Gli schermi - Sono stati anche installati grandi schermi sviluppati con Via Ops Compliant BoxPc, che, oltre alla funzione informativa, sono in grado di fornire un back up in caso di downtime del server remoto di Poste. "Le aziende stanno cercando di combinare le comodità offerte dai servizi mobile con gli spazi fisici che il consumatore frequenta, e i sistemi digital signage, sono una parte integrante di questo processo" ha affermato Richard Brown, Vp International Marketing, Via Technologies Inc.

La novità - Con il nuovo sistema, ha aggiunto Brown, "siamo in grado di fornire una soluzione altamente personalizzabile che soddisfi perfettamente i requisiti di sviluppo". Grazie all’utilizzo di una scheda madre a basso consumo e di schermi Lcd omologati, Via Mobile360 HMI Starter Kit "è la soluzione perfetta per sviluppare un’ampia gamma di soluzioni digital signage in numerosi settori" assicura la società.

venerdì 1 aprile 2016

Caivano (Na): Emione e Sirico offrono il gettone di presenza per le famiglie di Via Puccini

Caivano (Na): Emione e Sirico offrono il gettone di presenza per le famiglie di Via Puccini 


di Gaetano Daniele




Francesco Emione:
"Non lasceremo sole le famiglia di Via Puccini"

Sirico Luigi: "Basta proclami,
si dia subito sostegno e conforto alle
 famiglie vittime del
disastro di Via Puccini"

Lo scorso 25 marzo, una giornata come tante, intorno alle 20.15, da cause ancora da accertare, "pare per una fuga di gas", uno scoppio distrugge tutto il primo piano di un palazzo sito in Via Puccini angolo Corso Umberto I, e coinvolge diverse famiglie. Per fortuna nessun morto, solo diversi feriti, uno in particolare in maniera grave. Ad oggi ancora in prognosi riservata. Parliamo di Pasquale Castricato, definito l'eroe di Via Puccini che, per salvare una donna anziana incastrata all'interno della sua abitazione al primo piano dello stabile, si è trovato coinvolto nello scoppio avendo la peggio. Da allora, le amministrazioni locali, come specificano più volte le famiglie coinvolte, latitano. E a prendere l'iniziativa è stato Francesco Emione e Luigi Sirico. Questa volta ci piace citarli come concittadini della famiglia Castricato e non come politici locali, considerando che la Politica si vede solo in campagna elettorale. Difatti, dopo aver fatto recapitare i  numeri di cellulare di Luigi Sirico e di Francesco Emione, alla famiglia Castricato, oggi, proprio Emione ha fatto visita alla Famiglia Castricato. "La situazione non è delle migliori - dichiara Emione al nostro blog - noi, in quanto concittadini della famiglia Castricato e di tutte le altre famiglie coinvolte nell'esplosione del 25 marzo, stiamo cercando in tutti i modi di aiutare, sia moralmente che con altri mezzi, le famiglie coinvolte, soprattutto la più colpita, la famiglia Castricato. Difatti - conclude Emione - come concordato con l'architetto Luigi Sirico, proporremo a tutte le forze politiche sia di opposizione che di maggioranza di devolvere il gettone di presenza alle famiglie colpite". 

Decine di infiltrati nei nostri aeroporti: così i terroristi ci massacreranno

Infiltrati nei nostri aeroporti: così i terroristi ci massacreranno


di Mauro Zenon



LA SCOPERTA
Infiltrati nei nostri aeroporti: così i terroristi ci massacreranno. Cinquanta simpatizzanti dello Stato islamico lavorerebbero attualmente all' aeroporto di Zaventem e avrebbero avuto il ruolo di «spie» nei tragici attentati dello scorso 22 marzo. A lanciare la pesante denuncia è la polizia aeroportuale di Zaventem, tramite una lettera indirizzata alle autorità belghe e riportata ieri dal sito Het Belang Van Limburg. Gli agenti affermano di aver «continuamente denunciato la mancanza di sicurezza», di aver più volte comunicato alle loro gerarchie che una quinta colonna islamista operava clandestinamente in aeroporto e lavorava nei «duty-free, nei servizi di pulizia e tra gli addetti ai bagagli», «ma nessuno ha ascoltato». Secondo la denuncia della polizia aeroportuale, gli attentatori di Bruxelles avrebbero usufruito di queste persone: «Per noi è evidente che i terroristi si sono serviti dell' aiuto di persone che hanno fatto ricognizioni, prima di passare all' azione», hanno scritto gli agenti, mentre fonti della polizia hanno confermato la presenza di «falsi turisti» sempre più numerosi all' aeroporto, «persone conosciute per aver combattuto in Siria, noi le abbiamo arrestate e segnalato la loro presenza, ma non sappiamo cosa sia stato fatto di queste informazioni».  Secondo quanto riportato da una fonte della polizia citata dai media belgi, i 50 simpatizzanti dell' Isis che lavorerebbero tuttora all' aeroporto di Zaventem, «dispongono di tesserini di sicurezza e possono arrivare fino alla cabina di pilotaggio di un aereo». «In passato - ha aggiunto la fonte - abbiamo ritirato il badge a diverse persone perché esprimevano simpatie per l' Isis, ma certamente non siamo riusciti ad arrivare a tutti».

INFILTRATI 
Una situazione simile si era verificata a dicembre a Parigi, con l' annuncio del ritiro dei tesserini di sicurezza a 70 agenti che lavoravano all' aeroporto Charles de Gaulle ed erano schedati «S» (sicurezza dello Stato) per radicalizzazione. Ma ad essere coinvolte nell' ascesa del comunitarismo islamico erano anche altre società pubbliche francesi come La Poste, la Ratp (trasporti parigini) e Sncf (ferrovie francesi), come raccontato dall' inchiesta pubblicata a novembre dal Figaro. Ieri, Vincent Gilles, presidente del sindacato di polizia SLFP, ha affermato che «tra il personale addetto ai bagagli (di Zaventem, ndr), ci sono diverse persone che hanno acclamato gli attentati di Parigi», confermando dunque la presenza di una quinta colonna islamista anche in Belgio. In Francia, lo scorso anno, è stato l' attuale sindaco di Nizza, Christian Estrosi, a evocare l' esistenza di una «quinta colonna islamista». Ma prima di lui, un altro membro di spicco della destra neogollista aveva impiegato questa formula per descrivere la realtà delle cellule dormienti distribuite su tutto il territorio francese che lavorano per favorire l' espansione dell' islam radicale. Si tratta di Jacques Myard, che all' indomani dell' attentato terroristico di Londra del 2013 che costò la vita a un soldato denunciò il pericolo crescente rappresentato dagli «assassini islamisti», divenuti una «quinta colonna» nelle «banlieue d' Europa», non solo in quelle francesi. Molenbeek, nella narrazione politico-mediatica, non esisteva ancora, gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi e del 22 marzo a Bruxelles non si erano ancora verificati, ed entrambi, va da sé, furono trattati come degli invasati. Ora però non sono più solo loro a denunciare l' esistenza di uno Stato nello Stato, di innumerevoli cellule dormienti - ma nemmeno troppo dormienti - che operano clandestinamente sul suolo francese, belga e più in generale europeo per destabilizzare gli Stati.

LA DENUNCIA 
Proprio ieri, Samia Ghali, senatrice di origini algerine del Partito socialista e figura emblematica della gauche marsigliese, ha dichiarato in diretta televisiva che «esistono dei campi di addestramento nei quartieri», dove i giovani imparano ad utilizzare il kalashnikov, come nei territori occupati dallo Stato islamico in Siria e in Iraq. «Siamo in Francia, nel XXIesimo secolo e sono qui a chiedere che venga eretto un muro in una scuola affinché i proiettili dei kalashnikov o dei fucili non vengano ritrovati nel cortile della ricreazione», ha aggiunto la senatrice di origine algerine, invocando la necessità di «disarmare questi quartieri». Le dichiarazioni tranchant di Samia Ghali fanno eco a quanto affermato domenica dal ministro della Città, della Gioventù e dello Sport, Patrick Kanner, che squarciando il velo di ipocrisia che copre l' esecutivo di cui fa parte ha sottolineato l' esistenza di «un centinaio di Molenbeek» in Francia. Intere zone dove sono i jihadisti a dettare legge, i terroristi di Parigi e di Bruxelles sono degli eroi, quelli di Charlie Hebdo se la sono cercata, e la sharia ha sostituito le norme della République. All' aeroporto belga 50 dipendenti fanno il tifo per l' Isis.

Il fidanzato imbarazzante della Guidi Sputtanato, ecco che cosa scriveva

Il fidanzato imbarazzante della Guidi. Sputtanato, ecco che cosa scriveva



Al telefono Gianluca Gemelli, compagno dell'ex ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi, si teneva aggiornatissimo sugli sviluppi dei provvedimenti del governo che interessavano le società petrolifere per le quali lavorava. Eppure pubblicamente esternava su Twitter frasi al vetriolo contro la "Casta" in perfetto stile grillino. Non era per niente un tweettatore appassionato il signor Gemelli, gli ultimi messaggi pubblicati sono tweet automatici generati da un videogioco a gennaio 2015. Un anno prima, il compagno dell'ex ministra ne aveva sempre per tutti. Il 26 maggio 2014 scriveva: "Ora non ci sono più scusanti... Avanti con le riforme o di corsa al voto!!!".

Gianluca Gemelli ‎@tweens74
È avvilente dover constatare che non abbiamo offerta politica credibile, l'Italia ha perso l'occasione Renzi!!!

21:19 - 9 Feb 2013

Basta scorrere un paio di messaggi prima e si arriva già al 9 febbraio 2013, quando scriveva: "È avvilente dover constatare che non abbiamo offerta politica credibile, l'Italia ha perso l'occasione Renzi!!!". A Gemelli piacciono tanto i punti esclamativi, un amore antico che si ritrova anche nei messaggi appena precedenti, con un salto al dicembre 2011, era già forte la sua anima antisistema: "Ai politici... Se non adeguate i vs stipendi a quelli europei non potete permettervi di chiedere sacrifici. La gente è stanca di voi!!!".

Gianluca Gemelli ‎@tweens74
A tutti i politici... Il governo ha carta bianca per tartassare i cittadini ma non può abbassare gli stipendi dei parlamentari... BUFFONI!!!

21:27 - 10 Dic 2011

Come uno qualunque, Gemelli le spara senza pudore: "A tutti i politici... Il governo ha carta bianca per tartassare i cittiadini ma non può abbassare gli stipendi dei parlamentari... BUFFONI!!!". Finché non si arriva all'esordio sul social, era il 3 dicembre 2011 e il rivoluzionario imprenditore del petrolio attaccava: "Perché Francia e Germania hanno fatto l'accordo con la Svizzera e da noi tartassano sempre gli stessi???". Eppure le conoscenze nell'esecutivo non gli mancavano, certi interrogativi anzi poteva farli anche sul divano di casa.