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giovedì 27 agosto 2015

Altra strage nel Mediterraneo: 50 morti asfissiati nella stiva

Ennesima strage nel Mediterraneo: 50 persone morte asfissiate nella stiva




Si registra nel Mediterraneo l'ennesima strage di migranti. Un barcone è stato soccorso al largo della Libia da un'unità svedese, la Poseidon impegnata nell'operazione Triton. L'imbarcazione aveva già preso a bordo 130 migranti che erano su un gommone, quando ha ricevuto l'ordine della Guardia costiera italiana di dirigersi verso il barcone che aveva lanciato l'sos. Sono stati tratti in salvo 439 migranti, ma nella stiva dell'imbarcazione c'erano 50 cadaveri, di persone morte asfissiate per le esalazioni dei motori dell'imbarcazione. Sono dieci le segnalazioni giunte oggi alla centrale operativa della Guardia costiera, e sono cinque le operazioni già concluse.

Wi-fi, telefoni e onde radio "killer": sussidio di disabilità, ora si può

Elettrosmog da wi-fi e telefonini, la sentenza: sussidio di disabilità a una donna




Se abitate in zone ad alta concentrazione di onde elettromagnetiche, o semplicemente lavorate in ambienti con wi-fi e telefonini in attività costante, da oggi forse avrete maggiori speranze di ottenere un risarcimento per eventuali problemi di salute. Una sentenza emessa dal Tribunale di Tolosa, infatti, ha confermato l'esistenza "giuridica" del cosiddetto elettrosmog, assegnando a una donna 39enne una pensione di invalidità per "ipersensibilità elettromagnetica" provocata dalle emissioni di antenne, cellulari e wi-fi. Il suo deficit funzionale dell'85% le varrà 800 euro al mese per 3 anni, eventualmente rinnovabile.

Il caso Radio Vaticana - Già nel 2005, come ricorda il sito Blitzquotidiano.it, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riconosciuto che l'elettro-sensibilità è caratterizzata da sintomi che cambiano da soggetto a soggetto ma sempre riconducibili all'esposizione prolungata ai campi elettromagnetici. È il caso, per esempio, delle aree in cui sorgono le antenne di Radio Vaticana, al centro negli anni passati di numerose proteste e contenziosi finiti anche di fronte alla Cassazione.

La simulazione segreta di Renzi: quando si vota e come finisce

Matteo Renzi e il dossier segreto: voto tra un anno o subito. Ecco come finirebbe




Sulla scrivania di Matteo Renzi ci sarebbe un dossier, anzi una "simulazione segreta" per andare il voto anticipato. A riferirlo è Claudio Cerasa sul Foglio, chiarendo che anche se la volontà del premier è quella di andare avanti a Palazzo Chigi si stanno preparando al peggio. 

Il rebus Roma - Certo, uno può obiettare: nel 2016 si voterà, ma per le amministrative. A Milano e a Napoli, due battaglie durissime per il centrosinistra. E poi forse la Regione Sicilia e soprattutto Roma. Secondo il Corriere della Sera Renzi vorrebbe evitare di tornare alle urne nella Capitale nella prossima primavera, a meno che il voto non sia politico. In altre parole: se il governo non riuscirà ad andare avanti e dal Quirinale arriverà il via libera allo scioglimento delle Camere, Renzi farà cadere anche Ignazio Marino, per un super election day con politiche e amministrative combinate in un unica tornata. 

Il piano A: "R-r-v" - Il Foglio, in questo senso, parla di "due opzioni": la prima, "che resta la strada preferita da Renzi, è quella che alcuni renziani chiamano r-r-v: riforma, referendum, voto". Approvazione rapida della riforma costituzionale, referendum per approvarla e poi, tra autunno 2016 e primavera 2017, il voto anticipato. In questo caso, comunque, dipende tutto dall'iter della riforma al Senato, nient'affatto scontato. Se verrà approvato entro gennaio 2016, il referendum sarà dopo 6 mesi. A quel punto, sarebbe tutto pronto per votare. 

Il piano B: c'è il Cav - Il problema però è l'ostruzionismo di mezzo Pd e opposizione tutta. Ma Renzi conta, alla fine, sull'appoggio indiretto di Forza Italia, che potrebbe bypassare i numeri risicati a Palazzo Madama facendo uscire qualcuno dei suoi senatori al momento del voto sulla riforma del Senato in cambio del prolungamento della legislatura e una futura revisione dell'Italicum. Perché, è la tesi del premier, le urne anticipate spaventano più le opposizioni che la maggioranza. Se però non ci sarà accordo sulla riforma, allora il governo cadrà per forza. E si andrà al voto, è questo il "piano B", con una legge elettorale mista: Italicum alla Camera e Consultellum al Senato. Secondo il Foglio, che cita una simulazione in mano al premier, prendendo in considerazione le previsioni di voto di fine giugno al Senato il Pd con Scelta Civica sarebbe al 35% (120 senatori), Forza Italia al 10,5% (circa 45 senatori), Ncd e Udc al 4% (circa 7 senatori), Lega al 15,5% (circa 50 senatori), Sel al 6% (circa 5 senatori), Movimento 5 Stelle al 25,5% (circa 72 senatori). Risultato: Renzi "costretto" ad allearsi di nuovo con Berlusconi, ma con in cambio un "Pd disegnato a propria immagine e somiglianza".

Caivano (Na): Alfonso Castelli lascia Farsa Italia e abbandona il consiglio comunale anzitempo

Caivano (Na): Alfonso Castelli lascia Farsa Italia e abbandona il consiglio comunale anzitempo 



Alfonso Castelli
Consigliere comunale

Partenza flop in tutti i sensi per il neo Sindaco, Simone Monopoli che, dopo aver prodotto il nulla in questi ultimi 3 mesi, o meglio solo prebende ad amici e amici di amici, si ritrova a fare i conti con chi è fuori dai schemi, difatti, a ribellarsi al sistema, questa volta, da indiscrezioni, è stato il consigliere comunale di Forza Italia, Alfonso Castelli, che lascia appunto, anzitempo l'aula consiliare, esternando frasi sfottò nei confronti del Sindaco Monopoli: "Che sto a fare qui, lo stronzo?". Insomma, partenza con pernacchio per Monopoli. Nuove e dettagli nel prossimo Post. 

mercoledì 26 agosto 2015

Caivano (Na): Ferrante a casa. Monopoli zitto zitto, a piccoli passi, sta costruendo la sua squadra di governo composta da amici

Caivano (Na): Il segretario comunale Ferrante a casa. Monopoli zitto zitto, a piccoli passi, sta costruendo la sua squadra di governo composta da soli amici




Vittorio Ferrante
ex Segretario comunale 

fonte foto: ilgiornaledicaivano.it

Subito. Uno due ed è fatta! Ferrante a casa! Difatti, il segretario comunale Vittorio Ferrante, al primo giorno di lavoro dopo le ferie, si ritrova sulla scrivania la lettera di licenziamento firmata dal Sindaco Simone Monopoli. La decisione era nell'area. Dopo l'inserimento dell'amico carditese, Giovanni De Cicco a capo di Staff, e dopo l'affidamento della spazzatura all'amico del V° Settore, Vito Coppola, e dopo piccoli accorgimenti come il caso Lucio Laurenza che oggi approda in consiglio comunale, per essere liquidato. Insomma, al Sindaco Monopoli, non resta che rimpiazzare il segretario comunale con un altro suo fedele o con chi dall'alto del partito, Forza Italia, gli viene indicato, anche se lo stesso Sindaco Monopoli, cade in contraddizione con quanto dichiarato sul periodico Caivano Press, del giornalista Francesco Celiento, con precisione nel numero di fine giungo scorso, quando dichiarava di non voler rimuovere il segretario comunale, Vittorio Ferrante. In breve, la scelta è, come lo è stato per l'amico De Cicco, appunto, di esclusiva competenza del Sindaco Monopoli. In pool position, Giulia Risi, già segretario comunale ad Arzano, Comune sciolto da poco per Mafia, e in molti comuni del salernitano. Per Ferrante, invece, non resta che aspettare la scelta della Prefettura. 

LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE Medico non si accorge del tumore? Paga i danni (anche dopo tanti anni)

Cassazione, diagnostica tardi il tumore medico condannato dopo 20 anni




La Cassazione, a distanza di oltre vent’anni dai fatti, ha riconosciuto il risarcimento danni ai familiari di una donna deceduta in seguito ad un carcinoma dell’utero che le era stato diagnosticato tardivamente. La Suprema Corte, accogliendo il ricorso dei familiari della donna di origini siciliane, ha osservato che "l’omissione della diagnosi di un processo morboso  terminale assume rilievo causale non solo in relazione alla chance di  vivere per un (anche breve) periodo di tempo in più rispetto a quello poi effettivamente vissuto ma anche per la perdita da parte del paziente della chance di conservare, durante quel decorso, una migliore qualità della vita intesa come possibilità di programmare il proprio essere persona e, quindi, in senso lato l’esplicazione delle proprie attitudini psico-fisiche in vista e fino a quell’esito".

Sulla base di questi presupposti, la Terza sezione civile ha disposto un nuovo esame del caso davanti alla Corte d’appello di Palermo che dovrà quantificare il giusto risarcimento per i famigliari della donna dal momento che "l’erroneità della conclusione tratta dalla corte di merito si è riverberata nel mancato riconoscimento di un ristoro dei danni subiti dalla donna con  particolare riguardo alla perdita di chance di sopravvivenza ovvero anche solo alla possibilità di meglio prepararsi alla propria fine vivendo consapevolmente, pur in tale contingenza, il proprio essere persona".. Come ricostruisce la sentenza di piazza Cavour, nel 1992 la donna  aveva effettuato per cinque volte controlli clinici in seguito a preoccupanti perdite ematiche ma soltanto il 23 febbraio del 1993, dopo il ricovero all’Istituto Materno Infantile, le fu diagnosticato il carcinoma  "ciò da cui può desumersi con certezza - annota la Suprema Corte - che il carcinoma era già presente all’atto delle visite" effettuate dal ginecologo.

"Cacciate quella donna dalla Rai" Caso Marò e India: Lega all'attacco

Marò, la proposta del leghista Buonanno: "La Rai sospenda l'annunciatrice indiana, finché i militari non tornano"




Finché l'India si rifiuterà di consegnare all'Italia il marò Salvatore Girone, la Rai dovrebbe sospendere una sua nota annunciatrice di origini indiane. La proposta, chissà quanto provocatoria, arriva dall'europarlamentare della Lega Gianluca Buonanno che fa appello alla Rai perché: "Sospenda immediatamente l'annunciatrice indiana di Rai 3 (la giovane Sarita Agnes Rossi, che comunque è cittadina italiana)". La battaglia del leghista è partita dai microfoni di Klauscondicio, il programma di Klaus Davi trasmesso sul suo canale Youtube: visto che la Rai vive di fondi pubblici - ha detto il sindaco di Borgosesia (Vercelli) - io la sospenderei subito, perché fino a che non si risolve la situazione dei Marò, dato che è indiana, rispondiamo pane al pane e vino al vino". La sentenza del Tribunale di Amburgo che ha sì sospeso i procedimenti a carico dei militari italiani, ma ha anche respinto le richieste di rimpatrio, ha scatenato la reazione di tutta la Lega e buona parte della politica italiana. Quella di Buonanno è una delle prime proposte di "boicottaggio" verso l'India: "Non mi sembra che in Italia manchino le annunciatrici carine, brave e sveglie - ha detto ancora Buonanno - se è bravissima, bene, ma tutt le volte che annuncia il telegiornale o un programma televisivo dovrebbe dire 'voglio i Marò a casa e mi vergogno di essere indiana per quello che l'India sta facendo all'Italia'". Davi però fa notare al leghista che la sua proposta potrebbe esser vista come una ritorsione diretta all'annunciatrice, ma Buonanno non cede di un metro: "Bisognerebbe obbligarla a dire che è contro le decisioni del governo indiano che stanno prendendo in giro l'Italia e gli italiani da oltre tre anni, e che si vergogna di avere queste origini dato che l'Italia l'ha accolta bene e le ha dato pure un lavoro con soldi pubblici".