Visualizzazioni totali

lunedì 31 dicembre 2012

Lerici: Liberato Andrea Calevo

Lerici: Liberato Andrea Calevo


Andrea Calevo

E' stato liberato l'imprenditore edile Andrea Calevo, rapito il 17 dicembre scorso dopo una rapina nella sua villa a Lerici (La Spezia). E' in buone condizioni. Patron della società edile Calevo Nestore & Figlio srl fondata 120 anni fa dal bisnonno, 31 anni, era stato portato via da tre uomini che lo attendevano in casa dopo aver legato la mamma. Calevo è stato liberato con un'operazione congiunta realizzata dalla polizia di Stato e dai Carabinieri. 

L'amministratore unitamente ai suoi collaboratori "Augura Buon 2013" a tutti i lettori




Gaetano DANIELE

Capodanno. Coldiretti: Spesa da 2 miliardi (-3%)

Capodanno. Coldiretti: Spesa da 2 miliardi (-3%)



Contro la crisi gli italiani le tentano tutte e il ricorso alla lenticchia per invocare la buona sorte per il nuovo anno è una pratica seguita da quasi 3 italiani su 4 (74%) e che concorre al contenimento complessivo della spesa per i cenoni che sarà pari complessivamente a due miliardi, in calo del 3% rispetto allo scorso anno. E' quanto emerge da una indagine Coldiretti-Swg. Sulle tavole dei cenoni si registra un aumento della presenza dei prodotto made in Italy più tradizionali, dal cotechino (+8%) alle lenticchie (+14%), dalla frutta di stagione (+15%) allo spumante (+20%).

Dipendenti Pubblici: - 154 mila in tre anni

Dipendenti Pubblici: - 154 mila in tre anni



Quasi 154 mila dipendenti pubblici in meno in 3 anni, l'equivalente degli abitanti di un Capoluogo come Cagliari, Foggia o Ravenna. Dal 2008 al 2011, secondo dati della ragioneria dello Stato, i dipendenti pubblici sono diminuiti di circa il 5%. Nel 2011 il numero si è fermato a 3 milioni e 283 mila unità, segnando il terzo ribasso consecutivo. La regione con il numero più alto di dipendenti pubblici, sempre nel 2011, è la Lombardia: oltre 406 mila unità (12,5%). Batte cosi il Lazio, fermo a 401 mila unità.

Politica. Berlusconi Pdl: Lega, intesa totale o niente

Politica. Berlusconi Pdl: Lega, intesa totale o niente



"Ho un accordo con la Lega non può che essere globale, locale e nazionale, altrimenti non c'è nessuna ragione di sostenere un candidato leghista in Lombardia. Non è una ritorsione è una conseguenza politica". Cosi commenta il leader del Pdl Berlusconi. Poi ha aggiunto di essere "ottimista, la ragione prevarrà". "L'accordo con la Lega è nei fatti: è un vantaggio per entrambi e la Lega lo sa. Gli elettori leghisti e i nostri vogliono le stesse cose: meno tasse, più sicurezza, una maggiore stretta sulla immigrazione". 

Politica. Maroni: "Lombardia viene prima di Roma"

Politica. Maroni Lega: "Lombardia viene prima di Roma"



"Mi sono candidato a governatore della Lombardia perchè ci credo davvero: Lombardia in testa, prima il Nord. Roma viene dopo". "Tosi Premier, ovviamente! Lo scrive su Twitter il segretario della Lega, Maroni. Sabato, al termine di un vertice tra Pdl e Lega proprio sul nodo alleanze, si sono riscontrate posizioni distanti. Il Carroccio avrebbe chiesto un passo indietro di Berlusconi da candidato premier, mentre il presidente del Pdl ha affermato: l'alleanza con la Lega "spero si possa fare ma non è obbligatoria, perchè pensiamo di avere la possibilità lo stesso di vincere se andassimo separati".

Politica. Fini Fli: Alla Camera con il nostro simbolo

Politica. Fini Fli: Alla Camera con il nostro simbolo




"Alla Camera Futuro e Libertà presenterà una sua lista federata con le altre, e candidature autonome". Lo dice il leader di Fli, Fini, alla stampa, sottolineando che Monti, anche nel dare via libera a più liste alla Camera, "ha dato prova di grande sensibilità politica". "Oltre a noi, Italia Futura e l'Udc, potranno esserci - spiega - altri soggetti che si riconoscono nell'agenda. Penso a tanti esponenti del Pdl animati da spirito innovatore e che sono già usciti dal partito in dissenso da Berlusconi". Per Fini l'ex Premier "è disperato" e lo si capisce, sostiene, "da come conduce questa campagna elettorale, attaccando sguaiatamente l'Europa". Insomma, Fini proprio non ci sta, il suo chiodo fisso è Berlusconi. In ogni suo intervento alla stampa,  viene prima Berlusconi che il suo programma, evidentemente se lo sognerà anche la notte. Dal 13% al 20% in meno di 10 giorni per l'esponente di Fli viene considerato "nulla". Forse, sotto sotto, la paura di rivedere Berlusconi Primo Ministro è tanta, considerando che Fli con l'1%, se gli va bene, rischia l'estinzione non del partito, ma dei vecchi esponenti politici, appunto, come Fini.