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lunedì 12 dicembre 2011

Trieste. Concerto di Jovanotti: Crolla il Palco, muore un Giovane Ragazzo.

Trieste: Jovanotti: Il mio cuore è pieno di dolore.

Francesco Pinna, il Giovane morto
tragicamente, mentre montava l'impalcatura,
per il Concerto di Jovanotti. 
E' di un morto ed otto feriti il tragico bilancio dell'incidente avvenuto a Trieste, all'interno del Pala Trieste, per il Concerto di Jovanotti, dove all'improvviso è ceduta l'impalcatura, causando la morte di un giovane ragazzo ventenne Francesco Pinna, che montava il palco, e causandone la ferita di altri otto. Tragico bilancio per un concerto che aveva come fine ultimo far divertire ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia. I motivi al momento sembrano ignoti. Intanto, si apre un inchiesta per omicidio colposo e lesioni.


sabato 10 dicembre 2011

Caivano. Padre Maurizio Patriciello: "Il Tesoro della Chiesa"

Caivano: Padre Maurizio Patriciello: "Il Tesoro della Chiesa".


Otto dicembre: festa dell’ Immacolata. È sera tarda quando, dopo una giornata passata in parrocchia, faccio ritorno a casa. Accendo la televisione mentre mi preparo qualcosa da mangiare. Su La7 si discute ancora di Chiesa e Ici. Seguo un po’ annoiato. Sta parlando un distinto signore che, se ho capito bene, ha scritto un libro in cui tenta di fare i conti nelle tasche della Chiesa. La cifra che propone, logicamente, è enorme. Non è ben chiaro, però, se in quel “tesoro” ci abbia messo anche i tantissimi luoghi di culto, sparsi per l’Italia, né le migliaia opere d’arte, che la Chiesa custodisce e protegge, e che il mondo ci invidia. Nemmeno si capisce se nel conteggio siano stati inclusi oratori, ospedali, scuole, università, conventi, monasteri, abbazie, edicole votive e teatrini parrocchiali. Si guarda bene, quel signore, dal ricordare a chi segue la trasmissione che tantissimi parroci, cittadini italiani, oltre al lavoro squisitamente pastorale, svolgono gratuitamente quello di custodi di beni culturali di grandissimo valore. Non si chiede perché nei secoli scorsi e ancora oggi tanta gente, morendo, ha deciso di destinare alla Chiesa i propri beni. In studio qualcuno tenta di riportare il discorso su un piano più razionale e meno emotivo. Niente da fare. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Passo dalla televisione al computer. Vado alla posta e leggo la prima email: “ Ti farà piacere, padre, sapere che in chiesa stamattina ho provato una gioia immensa nel contemplare l’immagine della Madonna sull’altare. Sono triste e senza lavoro, ma mi sono sentita abbracciata da lei e ho appoggiato il mio capo sul suo grembo materno. Ti confesso che non sono riuscita a seguire nemmeno la lettura del Vangelo. Mi riposavo guardando Maria. Mi rifugio in lei. Sento tanto la mancanza della mia povera mamma, ma trovo tanto conforto nella madre celeste. Anita ”. Sorrido pensando a quel signore che fa i conti alla Chiesa cattolica, e – chissà perché - solo ad essa. Egli, infatti, come tanti altri di questi tempi, nell’ossessione che lo ammalia, ha dimenticato quale sia la vera, grande ricchezza di questa realtà teandrica e misteriosa. 




In ogni chiesa, piccola o grande, ricca di arte o povera come la stalla di Betlemme, adornata di marmi policromi o dipinta dall’imbianchino del paese, c’è qualcosa d’ immenso che la gente trova e che le parole mai potrebbero raccontare. Il suo tesoro più grande è rappresentato dalla presenza del suo Signore e della Vergine Maria; dal Vangelo e dai Sacramenti che le sono stati consegnati. La grandezza della Chiesa è nella sua capacità di ascoltare, consigliare, consolare, assolvere dai peccati chi dal peccato si sente schiacciato oppresso. Nella Chiesa – una cappellina di campagna o la Basilica di san Pietro in Roma - tanta gente trova la forza per andare avanti, di riprendere fiato, di continuare a lottare e non cedere allo sconforto. “ Quanto costa tutto questo, professore? Quanto costa la speranza ritrovata, il desiderio di impegnarsi e fare il bene? Quanto costano i mille e mille volontari di ogni tipo che rendono un servizio prezioso alla società civile?”, verrebbe da chiedere. È proprio così difficile capire che non ci sarà mai abbastanza denaro per comprare il “ riposo” che Anita ha trovato fissando la Madonna, o la vita del bambino strappato alla fogna dell’aborto dopo la confessione della mamma? Tutto il resto – denaro, studi, strutture - sono solo strumenti per realizzare tutto questo. “ La Chiesa – scriveva Bernanos - dispone della gioia, di tutta la parte di gioia riservata a questo triste mondo. Quello che avete fatto contro di essa, l’avete fatto contro la gioia…”. E contro la povera gente, aggiungo io.

martedì 6 dicembre 2011

Caivano: Cronache dal Terzo Mondo. A Caivano tutto è possibile.!


 Caivano: Cronache dal Terzo Mondo, località Caivano

Da alcuni giorni è in atto il trasferimento di vari uffici da Via De Gasperi e Via Croce a Pascarola (e poi di altri uffici dal Castello a Via De Gasperi). Per il trasferimento dei beni mobili di tali uffici è stata incaricata una ditta mediante affidamento diretto, cioè senza indire alcuna gara d'appalto, con un costo di circa 26.000 euro. Indiscrezioni, l'incarico è stato dato alla ditta che sta svolgendo i lavori al Castello, partendo da una cifra di € 35.000 (arbitrariamente stabilita) e poi applicando la stessa riduzione presentata a suo tempo dalla stessa ditta per i lavori al Castello. Il tutto è stato infiocchettato con la dicitura della grande convenienza per le casse comunali per il grande sconto ottenuto, convenienza anche questa stabilita in base a criteri del tutto arbitrari. Sempre da indiscrezioni, i suddetti lavori sono stati dunque affidati con procedura anomala, che rasenta il surreale per le valutazioni soggettive elevate al rango di spiegazione formale. Comunque le irregolarità amministrative passano in secondo piano rispetto alle effettive condizioni di svolgimento dei lavori. Un paio di operai, con la qualifica e in tenuta da muratori, si presentano agli uffici, con un autocarro scoperto, lo stesso tipo utilizzato per portare la sabbia e altri materiali edili da un cantiere ad un altro, con sopra decine di cassette di plastica palesemente sporche. Le cassette sono quelle utilizzate – ottimamente - per il trasporto di "meloni e pomodori" e affini, ma non sono certo adatte per il trasloco di documenti importanti e riservati. I solerti operai caricano i pomodori, "pardon i documenti", nelle cassette e senza alcuna garanzia per la tutela dei documenti da dispersione di fogli, sottrazioni di parte degli stessi documenti, danneggiamenti ad opera della pioggia, consultazione o copiatura da parte di soggetti non autorizzati, li trasferiscono in questo modo del tutto non ortodosso ai pavimenti nuovi uffici, in quanto negli stessi non vi è ancora alcun arredo per riceverli. Tutto ciò con un ritmo di lavoro lento, con tempistica disorganizzata e tale da bloccare il funzionamento stesso degli uffici per settimane. Inoltre, speriamo non con il fine di meglio bloccare gli uffici, si è anche provveduto a interrompere ogni linea telefonica o fax o accesso ad internet nel momento in cui iniziavano le procedure di trasferimento dei documenti-ortaggi. In parole povere, con una procedura amministrativa strana, si è affidato ad una ditta non qualificata per l'incombenza un compito che la ditta non è in grado o non intende svolgere nel modo dovuto, o semplicemente non all'altezza, e il tutto pagando in misura dubbia e forse eccessiva, ma comunque senza nessuna garanzia che il prezzo sia giusto e non artatamente gonfiato. 

Bene, qual'è la differenza con le procedure amministrative ed organizzative di certi paesi cosiddetti del terzo mondo? Vorremmo rivolgere la domanda al Sindaco Falco, ma forse tutto gli andrà bene, o più semplicemente non sarà in grado di apprezzare la gravità di molte cose. 

lunedì 5 dicembre 2011

Napoli: Chiusa la Statale 163 "Amalfitana"

Napoli: Chiusa al traffico in entrambe le direzioni, la Statale 163 "Amalfitana" nel tratto fra i comuni di Vietri sul Mare e Cetara. Le cause, una frana, forse per le forti piogge incessanti di questi giorni. La frana, avvenuta nella tarda serata di Ieri al Kilometro 48.500. Intanto, l'Anas non ha ancora reso noto, quando potrà essere riaperto il tratto colpito dalla frana. 

Napoli: Arrestati coniugi per trasporto e detenzione di droga

Napoli: A finire in manette, questa volta, in un operazione del Commissariato di Scampia, i coniugi R.D.G e R.C. I due sono stati sorpresi nella loro auto con a bordo i loro tre figli, l'ultima di pochi mesi. Gli agenti dopo aver fermato la macchina sospetta, si sono subito resi conto che c'era qualcosa che non andava, infatti, dopo una lunga perquisizione, hanno trovato sotto il maglione della donna 47 grammi di cocaina e 94 grammi circa di eroina. 

Perquisita anche la loro abitazione, dov'è stata rinvenuta altra droga. R.D.G è stato subito trasportato nel carcere di Poggioreale, mentre la moglie R.C, avendo una figlia minore di 3 anni, ha usufruito degli arresti domiciliari. 

venerdì 2 dicembre 2011

Caivano: Su www.Napolimetropoli.it si chiarisce la posizione fra l'ex. Vicesindaco Del Gaudio e il dott. Giovanni di Cicco di Mosaico

Caivano: Una lettera di Chiarimento, arriva sul Portale d'informazione più visitato negli ultimi anni www.napolimetropoli.it, del dott. Giovanni De Cicco. A firmarla è l'ex Vicesindaco dott. Raffaele Del Gaudio. 

QUESTO QUANTO RIPORTATO SU:


Caro Giovanni, mi riferisco agli articoli dal titolo “LETTERA SHOCK del Vicesindaco: ricattati da Consiglieri che chiedevano favori illegali” e “DEL GAUDIO SI PENTE E RACCONTA IL SISTEMA” apparsi rispettivamente sugli Organi di stampa da Te diretti “NAPOLIMETROPOLI” e “MOSAICO”, articoli pregni di interrogativi, domande e anche di gratuite affermazioni. Francamente per la stima che nutro per la Tua intelligenza rifuggo dal pensiero che Tu, nel mondo dell’informazione, possa obbedire a logiche faziose, a posizioni preconcette, e, quindi, ritengo che Tu non sia ben informato degli accadimenti che hanno segnato la storia di questo Paese, quantomeno degli ultimi 15 anni, o dei processi involutivi che hanno condannato Caivano al degrado ambientale ed alla regressione economica e sociale. Mi dolgo del fatto che i Tuoi critici commenti alla mia lettera non rendono giustizia alle mie idealità, al mio spirito di servizio, alle vere ragioni che m’inducono ancora ad essere presente nella vita politica di questo Paese, nel quale vivo da oltre mezzo secolo. I “difetti”, i “veleni”, la “perdita della poltrona”, gli “avvertimenti”, le “minacce”, i “regolamenti di conti” tra bande rivali, che Tu hai colto nei contenuti della mia “LETTERA APERTA AI CITTADINI”, non fanno parte del mio “modus vivendi”, della mia strategia politica, sono sentimenti che non mi appartengono. La Tua opinione è sconfessata in modo solare non solo dagli espliciti motivi delle mie dimissioni dalla carica di V/Sindaco e di Assessore, dolosamente sottaciuti per vari motivi da alcune forze politiche, ma anche dalla mia linea comportamentale informata all’assoluta trasparenza ed alla difesa del bene comune, una condotta che mi ha portato:

1.   a non condividere la soluzione politica della crisi amministrativa, che ritengo irrispettosa del voto popolare uscito dalle urne nel 2010, posizione da me rappresentata al Sindaco più volte e molto prima delle mie dimissioni;

2.   ad essere contrario alla linea di condotta tenuta dal primo cittadino, che non solo è venuto meno ai suoi impegni personali e politici, ma si è lasciato troppo condizionare nelle sue scelte dalla spasmodica voglia di restare Sindaco a tutti i costi, tanto da cedere a richieste incoerenti con la volontà dell’elettorato caivanese;

3.   a dichiarare, nonostante le reiterate promesse del Sindaco, la mia assoluta indisponibilità a continuare questa esperienza amministrativa, senza identità e segnata da troppi condizionamenti ed istanze di carattere personale. In ordine, poi, alla palesata inopportunità delle mie denunce che - secondo il Tuo parere - sarebbero state fatte alla città, quando non servivano più o quando non c’era più spazio per me in Giunta o addirittura come “avvertimento” o “minaccia” nei confronti di non so chi, mi spiace dirTi che sei incorso in un grossolano errore nella lettura dei fatti e che non hai colto le vere ragioni della crisi in atto nel paese o che quanto meno ignori le azioni poste in essere dall’Amministrazione uscente molto prima dell’apertura della crisi politica e quanto queste abbiano inciso, poi, sulle scelte operate per il superamento della crisi stessa, risoltasi con un clamoroso coacervo politico. Mi riferisco, in particolare,

1.   alla catastrofe economica e patrimoniale dell’IGI.CA, sulla quale è stata aperta azione di responsabilità a carico degli Amministratori e dei componenti degli Organi amministrativi e di controllo della Società, molto prima della crisi politica;

2.   alla denuncia alla Corte dei Conti, sezione giurisdizionale, per la Campania sui fatti accaduti nella gestione della Società, segnalati all’Azionista unico dall’ex liquidatore dr. Manganiello;

3.   all’indagine in corso presso la Corte dei Conti per gli eventuali danni arrecati all’Erario a carico di Amministratori e Funzionari dell’Ente Locale;

4.   alla citazione in giudizio degli Amministratori e dei componenti degli Organi di controllo per il risarcimento dei danni arrecati alla Società controllata ed all’Azionista Unico, Comune di Caivano.

I fatti, i nomi, le circostanze, i periodi temporali di cui lamenti una mancata denuncia alla cittadinanza sono già consacrati negli atti dell’Assemblea societaria dell’IGI.CA e nei susseguenti atti giudiziari, di cui, purtroppo, la stampa locale non ha mai ritenuto di dare un’adeguata informativa all’opinione pubblica. Eppure, gli atti amministrativi dell’Ente locale sono ora accessibili a tutti;

Allo stato, sono già in corso le indagini da parte delle Autorità inquirenti, alle quali spetta il compito di accertare le responsabilità amministrative, civili e penali del malgoverno, dello sperpero di capitale pubblico segnalato e di perseguire i responsabili dei guasti perpetrati a danno dei cittadini caivanesi. In tutto questo, a mio avviso, è da ricercare la chiave di lettura della soluzione politica adottata per il superamento della crisi: vale a dire “TUTTI A CASA”, eccetto il Sindaco, senza il quale era inevitabile lo scioglimento del Consiglio comunale. Per quanto riguarda, poi, le ragioni delle dimissioni del dr. Enzo Angelino, ex Assessore ai lavori pubblici, il quale - a mio avviso - non ha bisogno di difensori per far valere le ragioni delle sue scelte, devo precisare che sia nei reiterati incontri tenuti con lui nelle sedi istituzionali, sia a casa mia, le motivazioni addotte dall’ex Assessore riguardavano precipuamente, per quanto a mia conoscenza, fatti di incompatibilità ambientale e personale con alcuni Assessori. Se, invece, la vera ragione delle sue dimissioni è da ascrivere ai “valori di legalità e trasparenza” o ad “una sua visione della cosa pubblica” non posso non esprimergli la mia personale solidarietà, ma, allo stesso tempo, desidero domandarTi perché non chiedi anche al dr. Angelino, al MPA ed ai Socialisti, i nomi di coloro i quali operavano ed operano contro la “legalità e la trasparenza”  ed “i valori imprescindibili





per un buon amministratore”? E perché le loro denunce non sono state e non sono parimenti da Te interpretate “come polveroni, avvertimenti, minacce e regolamenti di conti?”. Tutto ciò, francamente, suona offesa alla mia persona, fatta passare come un politico incline a comportamenti minacciosi e vendicativi. Caro Direttore,  io sono ben consapevole di aver pagato ancora una volta il prezzo per aver anteposto la tutela dell’interesse pubblico del paese a quello dei singoli, siano essi Sindaco, Consiglieri, Assessori e politici, pervenendo sino alla rottura con alcuni miei compagni di partito, ieri silenti, poi acerrimi attori di un’opposizione malevola, condotta per lo più su atti amministrativi del passato, di cui sono stati artefici non di secondo piano, ed oggi - a quanto pare - addirittura impegnati nella ricerca di rientrare nella stessa maggioranza da essi tanto vilipesa e demonizzata. Anche tale comportamento potrebbe essere interpretato come una “minaccia” od “un regolamento di conti”,non credi? Che ci sia bisogno di un razionale riassetto strutturale del Comune o di un processo di efficientamento o di “bonifica” delle istituzioni, come Tu dici, è vero! Io ho lasciato agli atti del Comune una proposta di riorganizzazione dei servizi e delle strutture dell’Ente che potrebbe contribuire al conseguimento di tali obiettivi, ma non so se sarà portata avanti dalla nuova Amministrazione ed, in particolare, dal Sindaco.  Posso solo dirti che questa esperienza amministrativa è per me già conclusa!Nella validità della soluzione data alla crisi non credono neppure gli autori del “ribaltone”.

Consentimi, infine, una ultima chiosa ai tuoi articoli. Mi è molto dispiaciuto il fatto che non hai recepito il suggerimento del più celebre maestro cinese da me richiamato alla fine della mia “Lettera aperta ai cittadini”, vale a dire anziché sostenere un coraggioso atto politico ed amministrativo, quale quello di aver assoggettato ad azione di responsabilità gli Amministratori per il recupero di danni arrecati al Comune ed alla Società controllata, anziché accendere anche Tu una candela nel buio in cui è immerso il nostro paese, per sperare nell’alba luminosa di un migliore futuro per Caivano, Ti sei solo limitato a maledire l’oscurità in cui è piombata la nostra città. La mia lettera aperta ai cittadini, lungi da ogni strumentale e sterile polemica, da ogni senso di “minaccia” o  di “avvertimento” (gli atti sono già da tempo all’attenzione dei competenti Organi di controllo e delle autorità inquirenti) voleva innanzitutto essere solo un messaggio, un invito a taluni politici caivanesi, di qualsiasi colore, ad abbandonare la strada dell’interesse personale ed a  guardare invece al bene comune della città, soprattutto dei giovani e delle fasce più deboli della società. Io sento di aver fatto il mio dovere fino in fondo, anche se non mi hanno consentito di servire bene la mia città. Affido, pertanto, alle Tue valutazioni queste mie modeste considerazioni, che sono solo volte a chiarire la mia posizione politica ed a rappresentare le mie idealità, nella fiducia che, per la Tua distinta sensibilità, saprai apprezzarne lo spirito costruttivo per il bene del Paese. Sono convinto che, con un’informazione attenta e di alto profilo, si possa  contribuire fortemente alla rinascita socio/economica di questo martoriato e sempre più abbandonato paese, vittima di scelte sbagliate, di forti egoismi e di smisurate vanità personali.

Cordialmente



La risposta del direttore Editoriale di www.napolimetropoli.it e di Mosaico dott. Giovanni De Cicco





Egregio Del Gaudio, la ringrazio per la stima e soprattutto per la compostezza della sua reazione. Ha dimostrato che anche a livello locale, nonostante la bassa qualità del personale politico, è possibile “accendere una candela” e garantire un confronto democratico basato sui contenuti. Ho apprezzato il contenuto della sua lettera-denuncia ma non ho capito perché quelle considerazioni sono arrivate solo quando lei si è dimesso da assessore e non prima. Certe denunce dettagliate vanno presentate nelle sedi opportune scrivendo nomi, cognomi, fatti e circostanze soprattutto quando a scrivere è il vicesindaco dimissionario. Sono sicuro che lei non verrà meno a questo dovere.

Alla fine voglio comunque, al di là della cronaca che un umile cronista come me racconta senza farsi condizionare da idee personali o da altri tipi di interesse, dimostrarle pubblicamente la mia stima in quanto, lo dice la storia, lei è una delle migliori energie, per qualità e competenza, che la locale classe dirigente esprima. Così come allo stesso tempo non ho condiviso i suoi atteggiamenti politici e le scelte attuate quando l’ex assessore Enzo Angelino ha lasciato la giunta. Tralasciando quello che Angelino ha conferito a lei di persona, c’è una lettera agli atti che sottolinea le motivazioni del leader dei Popolari sulla “diversa interpretazione dell’interesse pubblico”. Probabilmente questo passaggio le sarà sfuggito, così come le sarà sfuggito che con la “cacciata” dell’Mpa dalla maggioranza, le dimissioni di Enzo Angelino dalla giunta e l’ingresso nel governo del “Falco bis” di consiglieri eletti nel centrodestra, alla guida del paese già non c’era più la coalizione che ha vinto le elezioni. Le rimprovero il fatto di essersi accorto di ciò solo quando ha capito che nel “ribaltone” non c’era spazio per lei in giunta. E’ comunque una mia opinione e dev’essere considerata tale, una semplice opinione personale. La saluto con affetto e la ringrazio, di nuovo, per come ha reagito alle critiche. Ha dimostrato, ancora una volta, di essere una persona perbene, rispettosa ed un politico capace e di qualità. Il diritto di replica lo concediamo a tutti. Saranno poi i lettori a farsi un’idea e ad interpretare i fatti. L’importante è l’onestà intellettuale di chi ragiona. E su questo, sia io che Del Gaudio, possiamo dare lezioni.

Con stima, Giovanni De Cicco


Napoli: Strisce rosa per donne gravide.!

Napoli: L'amministrazione comunale di Napoli ha dato il via al progetto strisce rosa per le donne incinte. Le strisce verranno ubicate presso alcuni Ospedali della città, e presso le Asl, proprio a sostegno delle tante e nuove mamme. Le strisce rosa non sono previste dal codice della strada, quindi non di valore giuridico, ma il comune fa appello ai Napoletani, chiedendo loro di rispettare le esigenze delle donne che si recano negli ospedali per essere sottoposte a visite.