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venerdì 10 febbraio 2017

NASCE LA FINESTRA D’INFORMAZIONE #CHIESADIAVERSANEWS / VIDEO

Ogni settimana l’Ufficio Comunicazioni Sociali racconta in un video gli eventi diocesani che si sono appena svolti e quelli in programma


di Don Francesco Riccio
a cura di Gaetano Daniele



Mons. Angelo Spinillo

L’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Aversa inaugura il nuovo format #ChiesadiAversaNews, uno spazio informativo periodico che racconterà settimanalmente, e in brevi servizi, le iniziative che hanno caratterizzato la vita della nostra diocesi, annunciando anche gli eventi in programma nei giorni a venire. Il tutto nel consueto contesto all’interno del quale si svolgono quotidianamente le attività del gruppo di lavoro, ovvero l’ufficio che ha sede nella curia diocesana, e in un clima informale e amichevole. A condurre questa finestra d’informazione è don Francesco Riccio, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali.

In questo primo appuntamento del 10 febbraio 2017, sotto la lente d’ingrandimento di #ChiesadiAversaNews sono finite quattro iniziative: il WeekEnd della Pace organizzato il 28 e 29 Gennaio dall’Azione Cattolica; la Giornata per la Vita Consacrata e Festa della Candelora; la Giornata per la Vita di sabato 4 febbraio; l’elezione dei nuovi segretari del M.S.A.C. diocesano (Movimento Studenti Azione Cattolica) di domenica 5 febbraio.


Banche, hanno salvato i bidonisti Che fanno in aula: vergogna / Guarda

Il Senato salva i bidonisti delle banche. La vergogna: ecco com'era l'Aula



di Franco Bechis



Non saranno resi pubblici i nomi di chi ha creato buona parte della crisi finanziaria del Monte dei Paschi di Siena, scaricando le proprie perdite sulla banca che oggi viene salvata dallo Stato con i soldi di tutti i contribuenti. La lista dei grandi debitori di Mps che perfino il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, aveva chiesto di pubblicare, è stata blindata per decisione del governo di Paolo Gentiloni e del Pd, il partito che da decenni era il vero azionista di riferimento della banca senese.

Dopo avere detto no in ogni modo agli emendamenti presentati in commissione Finanze da Forza Italia, M5s e Lega Nord, ieri il ministro dei rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro ha messo la fiducia su un maxi-emendamento del governo sostitutivo dell’intero testo del decreto legge che blindava però la privacy dei bidonisti Mps. La fiducia è poi arrivata a tarda sera con 157 sì, e una sola cosa è saltata in extremis rispetto alle intenzioni dell’esecutivo: quello che era già stato ribattezzato come l’emendamento Luca Lotti-Gianni Letta che inseriva nel decreto una fidejussione pubblica di 97 milioni di euro alla Federazione italiana golf per l’organizzazione nel 2022 della Ryder Cup. A farla saltare però non è stata una agguerrita opposizione parlamentare, ma il presidente del Senato, Piero Grasso, che ha considerato quell’emendamento inammissibile per ovvia estraneità di materia. Se l’è presa il governo, e si è risentito anche gran parte del Pd, cui evidentemente quel finanziamento alla manifestazione sportiva stava a cuore più delle drammatiche vicende di Mps, dei bidonisti che hanno portato la banca in questa situazione, e della sorte dei risparmiatori.

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Di fronte al muro opposto dall’esecutivo sulla trasparenza nel dissesto di Mps ci si aspettava fuoco e fiamme dalle opposizioni. Ma l’incendio in aula non si è visto nemmeno con il binocolo. Durante il dibattito - perfino quello sulla fiducia, i banchi erano praticamente vuoti. Nel momento di massimo affollamento erano in aula 70-75 senatori su 320. Di questi 17 erano del Pd, 15 di M5s, 12 della Lega Nord, 6 della sinistra, 5 di Forza Italia e il resto del gruppo Ala e formazioni minori. A lungo il povero Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia che aveva promesso battaglia sulla lista dei bidonisti Mps, è restato solo in attesa di avere la parola: in aula c’era anche il suo collega Maurizio Gasparri, ma stava presiedendo l’assemblea e non poteva intervenire. Nel disinteresse collettivo (anche sui banchi del governo a sentire il dibattito sulla fiducia c’era un solo rappresentante: il sottosegretario all’Economia Paolo Baretta), poche proteste ci sono state per la mancata trasparenza dopo tanti tira e molla delle settimane precedenti.

La Lega Nord ha accarezzato l’argomento, innalzando cartelli con scritto “Risparmiatori truffati, banchieri Pd graziati” e lanciando in aria banconote fac-simile. Toni più tecnici da parte di Laura Bottici (Mps) che ha notato: «Noi non sapremo mai né chi ha preso i soldi né chi li ha dati (perché la colpa è anche di chi li ha dati), e sappiamo benissimo che questi grandi debitori si chiamano “grandi” perché hanno delle esposizioni enormi».

Finalmente è entrato in aula qualcuno per tenere compagnia in favore di telecamere a Romani. Ha preso la parola, e non è venuto giù il mondo. Ha spiegato le condizioni poste per dire sì, tutte respinte. E di queste «la richiesta più importante che abbiamo avanzato è che i nomi dei cento debitori insolventi più importanti siano resi pubblici. Non rispondeva, infatti, solo a un bisogno generico, seppure sacrosanto, di giustizia e di trasparenza. Riconosceva il diritto del nuovo azionista di maggioranza, il popolo italiano, attraverso lo Stato italiano, a conoscere nome e cognome di chi, in spregio dei patti e degli obblighi, aveva contribuito a creare le condizioni per cui ogni cittadino viene oggi chiamato a partecipare al salvataggio di MPS. Di chi, grazie al proprio nome, alla forza delle proprie aziende, forse anche alla vicinanza con la politica, era riuscito a ottenere crediti ingentissimi, per non restituirli nemmeno: una beffa e un danno alla libera concorrenza, per tutti coloro i quali, cittadini e imprese, vivono sulla propria pelle la difficoltà di accedere al credito». Tutto qui.

Meningite fulminante, muore una prof: il contagio ora terrorizza anche Milano

Meningite, Milano: muore una professoressa di 55 anni



Una donna di 55 anni è stata portata ricoverata nella serata di mercoledì all'ospedale San Paolo di Milano per un'infezione di meningococco in condizioni gravissime. Trasferita d'urgenza nel reparto rianimazione, la donna è morta nella mattinata di giovedì. Quando è intervenuto il 118 la donna, che viveva in zona Barona, a sud di Milano, era in uno stato di forte agitazione ed era febbricitante. La diagnosi è stata subito chiara: "Choc settico in sepsi meningococcica", insomma, meningite. L'allarme è stato subito diramato dalla scuola in cui la donna lavorava, l'Istituto Curie, una scuola superiore scientifica e tecnica, che conta all'incirca 800 studenti e si trova in zona Bisceglie.


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Via dal lavoro in malattia, cambia tutto Per quante ore dovrete restare in casa

Inps, Boeri: "Estendere a 7 ore reperibilità lavoratori in malattia"



Una stangata per i lavoratori privati in malattia. E' quella che ha in mente il presidente dell'Inps Tito Boeri che ieri, nel corso di un convegno alla Camera dei Deputati ha annunciato il piano dell'Istituto previdenziale: le fasce di reperibilità per malattia "saranno armonizzate ed estese ad almeno 7 ore per tutti i lavoratori,  pubblici e privati" ha spiegato Boeri. "L’armonizzazione e l’estensione servono a svolgere i controlli in  modo efficiente, a ridurre le spese e a gestire al meglio i nostri medici" ha spiegato Boeri.

Glicemia alta e colesterolo: nemici del cuore!


Chi ha la glicemia alta e colesterolo in eccesso è 3 volte più esposto al rischio di morire a causa di una... 

Manganellati gli universitari rossi Protesta anti-tornelli, la polizia carica

Protesta all'Università di Bologna, scontri studenti-polizia




Scontri a Bologna, in piazza Verdi, per le protesta contro i tornelli all'Università. Un gruppo dei collettivi si è barricato ed è avanzato verso via Zamboni in direzione della biblioteca. Le forze dell'ordine sono partite con una lunga carica e hanno sostanzialmente liberato la piazza. Molte persone si sono rifugiate nei locali per ripararsi dal lancio di oggetti e dalle manganellate.

Ieri, mercoledì 8 febbraio, gli attivisti avevano smontato fisicamente i tornelli. Nel primo pomeriggio di giovedì alcuni di loro, passando dall'interno, hanno riaperto le porte dell'edificio, chiuse dall'Ateneo in mattinata, e occupato gli spazi universitari. Hanno quindi fatto entrare altri giovani e annunciato di voler rimanere fino a quando non avranno la possibilità di parlare con qualcuno dell'Università.

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La Digos verificherà i fatti e si procederà per danneggiamento aggravato e invasione di edifici, ipotesi di reato che confluiranno nel fascicolo aperto sulle proteste dei giorni scorsi dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, responsabile del gruppo "Sicurezza" della Procura. L'impressione è che la Procura voglia chiudere rapidamente le indagini, valutando tutti i fatti contestati.

Italicum, depositata la sentenza Perché la Consulta ha cancellato Renzi

"Il ballottaggio non garantisce rappresentatività"



La soglia di sbarramento introdotta con l’Italicum "non è irragionevolmente elevata" e "non determina di per sé, una sproporzionata distorsione della rappresentatività dell’organo elettivo". Lo scrivono i giudici della Consulta nelle motivazioni della sentenza sull’Italicum (n.35/2017), appena depositata. La Corte evidenzia che la legge elettorale voluta dal governo di Matteo Renzi "non può essere la compresenza di premio e soglia, nelle specifiche forme ed entità concretamente previste dalla legge elettorale, a giustificare una pronuncia di illegittimità del premio: ben vero che qualsiasi soglia di sbarramento comporta un’artificiale alterazione della rappresentatività di un organo elettivo, che in astratto potrebbe aggravare la distorsione pure indotta dal premio".

Il ballottaggio, così come configurato dall’Italicum, continua la Consulta, rischia di "comprimere eccessivamente il carattere rappresentativo dell’assemblea elettiva e l’eguaglianza del voto". E ancora, si legge nel testo depositato: "Una lista  può accedere al turno di ballottaggio anche avendo conseguito, al primo turno, un consenso esiguo, e ciononostante ottenere il premio, vedendo più che raddoppiati i seggi che avrebbe conseguito sulla base dei voti ottenuti al primo turno". Da tali disposizioni dunque si produce "un effetto distorsivo" analogo a quello individuato dalla Consulta nella sentenza contro il Porcellum.

Come seguire una vita sana contro l’iperglicemia


Che il nemico da combattere sia la glicemia o che si tratti del colesterolo, è importante fare attenzione a... 

"Hanno visto Berlusconi esultare": addio Conti? La bomba su Sanremo

Carlo Conti verso Mediaset, Berlusconi esulta: la bomba di Dago



"Io a Mediaset? Fantascienza". E poi: "Il mio contratto con la Rai scade nel 2019". Carlo Conti a Sanremo si è affrettato a smentire le indiscrezioni, diffuse da Dagospia, circa un suo passaggio alla tv commerciale. Ma oggi Dago arricchisce di ulteriori particolari i rumor che interessano il direttore artistico di Sanremo.

"Carletto Conti, probabilmente stordito dall'impegnativo ruolo di valletta che sta affrontando in queste ore sul palco dell’Ariston deve essere stato colto da una momentanea amnesia", esordisce Alberto Dandolo che puntualizza come Mediaset non abbia smentito la clamorosa voce di tele-mercato.

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Secondo Dago una "autorevolissima fonte in quel di Cologno" conferma la fondatezza della notizia. E aggiunge che "le trattative tra lo staff di Carlo Conti e i vertici Mediaset hanno avuto inizio quest’estate, nel periodo immediatamente successivo alla presentazione dei palinsesti del Biscione. Trattative segretissime e riservatissime, di cui fino a ieri non erano a conoscenza nemmeno alcuni altissimi dirigenti di Cologno. Persino Maria la Regina (ovvero la De Filippi, ndr) ne era all’oscuro".

C'è poi un risvolto ancora più gustoso. Sembra che il 22 dicembre scorso, durante una riunione ad Arcore Silvio Berlusconi esultasse per avere quasi ingaggiato il conduttore dalle uova d'oro per piazzarlo nella delicatissima fascia oraria ora occupata da Paolo Bonolis e in una serie di prime serate.

C’è l’intenzione di riportare su Canale 5 il Festivalbar e Conti ne sarà (se firmerà) conduttore e direttore artistico. Conti, per siglare il contratto, voleva aspettare di condurre il Festival di Sanremo. Era terrorizzato che il dg Campo Dall'Orto e la De Filippi venissero a conoscenza dell'inciucio. Le trattative proseguono.