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giovedì 3 novembre 2016

C'è il primo partito anti-profughi La rivoluzione: dove e con chi

Immigrati, in Veneto nasce il primo partito "anti-profughi"



Il Veneto in queste settimane è la frontiera italiana della "resistenza" all'immigrazione irregolare in genere. Una situazione caldissima (sit-in, barricate e proteste, da Gorino a Ficarolo) che sta per dare vita al primo "partito anti-profughi" ufficiale. Il nuovo progetto nascerà ad Abano Terme: una lista civica in vista delle amministrative della primavera 2017, con al centro del programma un "No" secco e irremovibile all'accoglienza dei migranti.

Il nucleo è il comitato Grande Abano, nata come organizzazione di protesta per bloccare i cancelli del Primo Roc, l'ex caserma di Abano Terme, dove si sarebbe dovuto organizzare un hub per l'accoglienza dei migranti. "È una discesa in campo politica, una proposta concreta", spiega la portavoce Sabrina Talarico di Grande Abano. E la Lega Nord cosa ne pensa, di questa iniziativa che potrebbe togliere voti? Nicola Finco, capogruppo del Carroccio in consiglio regionale, interpellato dal Corriere del Veneto, aveva puntualizzato: "Non ci sentiamo scavalcati e nulla vieta in futuro di collaborare con questi comitati".

L'Avvocato Risponde: "Mobbing e licenziamento"

L'Avvocato Risponde: "Mobbing e licenziamento"



Esclusiva il Notiziario sul web


Avv. Mario Setola

Egregio Avvocato, mi chiamo Antonietta ho 33 anni e scrivo da Arpino (Casoria). Innanzitutto, complimenti per la Rubrica Settimanale, che seguo puntualmente sul blog il Notiziario sul web. Vengo al dunque. Qualche anno fa sono stata licenziata dal mio datore di lavoro, che ho citato in giudizio. Il giudice del lavoro ha accolto la mia istanza “restituendomi” il lavoro. Ora le chiedo, accertata la illegittimità del licenziamento, se una lavoratore, come me, viene reintegrato nel suo posto di lavoro, che ne è dei contributi dovuti per il periodo che intercorre dal licenziamento alla reintegrazione? Vorrei inoltre sapere, per esclusiva curiosità personale, cos’è il Mobbing ?

Grazie anticipatamente per le risposte. 

Gentile signora Antonietta, direi di appagare prima la sua sete di conoscenza illustrandole l’istituto del mobbing, dopodichè passeremo alla sua situazione che richiama una problematica ancora molto controversa. Il termine mobbing trae origine dal verbo inglese "to mob", mutuato addirittura dall'etologia, dove sta ad indicare il comportamento di alcune specie di animali consistente nel circondare minacciosamente un membro del gruppo per allontanarlo dal gruppo stesso. Nel contesto dei rapporti umani che si sviluppano sul luogo di lavoro il termine è associato propriamente a quell'insieme di atti e comportamenti posti in essere deliberatamente e ripetutamente nel tempo dal datore di lavoro o dai superiori (mobbing verticale), ovvero dai colleghi di pari livello o subalterni (mobbing orizzontale), nei confronti di un soggetto designato, tali da porlo in una condizione di estremo disagio caratterizzata da isolamento che può danneggiare l'integrità psico-fisica del lavoratore in modo transitorio o, nei casi più gravi, permanente, e spesso tale da indurlo alle dimissioni. Ecco, in estrema sintesi questo è il mobbing, ma ora veniamo alla domanda principale. Veda Antonietta, innanzitutto è bene che lei sappia che la posizione contributiva del lavoratore illegittimamente licenziato, andava comunque regolarizzata. La nuova normativa prevede espressamente con l'art. 18 del tanto chiacchierato Statuto dei Lavoratori, a seguito della modifica introdotta dalla Legge 108/1990, che il giudice del lavoro, accertata la illegittimità del licenziamento, oltre ad ordinare la reintegrazione del lavoratore illegittimamente licenziato, debba condannare il datore di lavoro al risarcimento del danno, corrispondendo una indennità commisurata alla retribuzione dovuta dal giorno del licenziamento a quello della effettiva reintegrazione, nonché al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dovuti nello stesso periodo. Insomma, la tutela risarcitoria in favore di chi come lei si vede licenziata ingiustamente, non si ferma soltanto al mero reintegro nel posto di lavoro, bensì ha varie diverse altre tutele tra cui, come detto, quella dell’obbligo per il datore di lavoro che ingiustamente ha licenziato il suo dipendente, di versargli i contributi anche per il periodo, per così dire di vacatio. Poiché il risarcimento del danno è dovuto nella misura minima di 5 mensilità, potrebbe accadere che l'indennità menzionata sia superiore alle retribuzioni effettivamente perdute. Ciò potrebbe accadere se il lavoratore fosse reintegrato prima della scadenza del quinto mese dalla data del licenziamento. E' peraltro ovvio che, in questo caso, il versamento dei contributi deve coprire solo il tempo effettivamente intercorrente tra il licenziamento e la reintegrazione. Invece, la legge non disciplina la questione contributiva in ordine alla indennità, commisurata a 15 mensilità, che il lavoratore può rivendicare al posto della reintegrazione. Resta così controverso se, in questo caso, il datore di lavoro sia anche obbligato al versamento dei contributi oppure dovrà essere il lavoratore a provvedere in tal senso. Esistono varie correnti di pensiero al riguardo. Tuttavia in una recente circolare l'Inps (Istituto Nazionale Previdenza Sociale), ha espresso la sua posizione in merito asserendo che quale i contributi non sono dovuti, dal momento che la somma ( le 15 mensilità) non viene corrisposta al lavoratore a titolo di retribuzione, ma esclusivamente a titolo di risarcimento del danno patito con l’ingiusto licenziamento. 
Cordiali Saluti

Avv. Mario Setola – Civilista-  Esperto in Diritto di Famiglia 
Studio: Cardito (Na) Corso Cesare Battisti n. 145
Cell. 3382011387 Email: avvocato.mariosetola@libero

L'uomo nuovo di Virginia Raggi / Chi è la super toga più amata e odiata d'Italia

L'uomo nuovo di Virginia Raggi: la super toga più amata e odiata d'Italia



Virginia Raggi è in attesa della sua risposta. Raffaele Guariniello, 75 anni, magistrato in pensione da qualche mese, è consulente della Camera dei deputati. Il sindaco di Roma, come spiega il Corriere della sera, sta cercando di ingaggiare per l'incarico di capo di gabinetto.

La scorsa settimana Guariniello è stato ricevuto in Campidoglio da Raggi e dal vicesindaco, Daniele Frongia, per un colloquio esplorativo. Guariniello ha voluto sapere nel dettaglio quali sarebbero le sue mansioni/responsabilità per un ruolo cruciale nella risoluzione del maxi debito del Comune di Roma.

"Sto decidendo che cosa fare", conferma Guariniello che dunque potrebbe occupare una poltrona vacante da due mesi, dalle dimissioni - in polemica - di Carla Romana Raineri i primi di settembre. 

La terra trema ancora, magnitudo 4.8 Notte da incubo nel cratere: 75 scosse

La terra trema ancora. Forte scossa nella notte: magnitudo 4.8. L'incubo infinito dei terremotati



Forte scossa sismica nella notte nella zona del cratere marchigiano e umbro: magnitudo 4,8 con profondità 8 km. La scossa è stata avvertita all’ 1,35, l’epicentro localizzato dalle strumentazioni Ingv a Pieve Torina, un comune del maceratese già fortemente danneggiato dai terremoti del 26 e del 30 ottobre. La scossa si è protratta per molti secondi ed è stata avvertita in tutta l’area, tra cui gli abitati di Muccia, Fiastra, Visso, Ussita, e anche nello Spoletino, dove ha creato panico nella popolazione. Nella zona di Visso e Ussita si segnalano nuovi crolli, quelli di case ed edifici che erano già pericolanti e destinati peraltro alla demolizione. Lo sciame sismico così definito nonostante si sia superato i 4.5, è proseguito per tutta la notte con scosse che sono arrivate a magnitudo 3,1.

Mostruoso - Boschi, frasi da brividi dello stalker I messaggi e le email per la ministra

"Ti amo ma ti ammazzero": paura per la Boschi, le parole del suo stalker



Dopo l'arresto del 44enne stalker del ministro Maria Elena Boschi, spuntano i verbali deliranti. Giuseppe D., 44 anni nato a e residente a Pozzuoli, ha inondato la mail istituzionale del ministro di frasi d'amore e di minaccia, tanto che il ministro ha dovuto denunciarlo alla procura di Roma.

Il gip di Roma Anna Maria Gavoni ha disposto per lui gli arresti domiciliari. L' uomo è stato catturato ieri mattina a Firenze in via della Scala. Il Giorno riferisce il contenuto di alcune mail decisamente sopra le righe: "Amore ti porterò con me in paradiso. Tu sei il mio fiore"; "Ti amo ma ti devo ammazzare"; "Boschi tra i Boschi amore a tema... ma se ti ammazzo chi ti troverà?".

E ancora: "Amore non posso credere a quello che hai fatto...tu sai che ti ho amata. Non metterti contro di me che hai la peggio... se mi chiedi scusa mi ridai la macchina... un bacio e la bambina". Infine: "Amore sbloccami oppure parto prima e ti ammazzo... Sai che sono geloso". Insomma, un soggetto decisamente squilibrato che ora non dovrebbe costituire più un pericolo. 

A Roma Love it! Sesso consapevole Una campagna sulla contraccezione

A Roma Love it! Sesso consapevole Una campagna sulla contraccezione


di Eugenia Sermonti 



Sessualità e contraccezione: quanto sono preparate le ragazze in materia? Quanto apprezzano e trovano utile parlare di questi argomenti con i ginecologi? I dati di un’indagine del 2015 rivelano che il 68% delle giovani donne non conosce alternative alla pillola, nonostante l’84% abbia espresso il desiderio di cambiare metodo contraccettivo. Per spiegare alle ragazze l’importanza della contraccezione ed aiutarle a vivere la sessualità in maniera responsabile è tornata ‘Love it! Sesso consapevole’, la campagna di informazione e sensibilizzazione promossa dalla SIGO - Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia in collaborazione con La pillola senza pillola, progetto educazionale di MSD Italia, dedicata alle giovani donne che intendono essere protagoniste in tutte le più importanti decisioni della loro vita e che in materia di sesso vogliono avere la possibilità di scegliere il metodo contraccettivo che meglio si adatta al ritmo della loro vita. È stata Roma ad accogliere Love it!, uno spazio per approfondire i temi della sessualità: le giovani donne possono consultare gratuitamente, e in forma anonima, un team di ginecologi che hanno risposto a domande, dubbi e curiosità su sessualità e contraccezione. Presso lo stand alla Fiera di Roma inoltre sono stati distribuiti gratuitamente il bracciale simbolo della campagna Love it! e la Guida alla contraccezione ‘La pillola senza pillola’.

«È fondamentale che oggi i ginecologi si facciano avanti e diventino propositivi perché le giovanissime che iniziano ad avere i primi rapporti sessuali in età precoce hanno una mancanza di informazioni corrette sulla contraccezione che le mette a rischio di contrarre malattie a trasmissione sessuale e di avere gravidanze indesiderate - ha detto Novella Russo, specialista in Ginecologia e Ostetricia - Solo il ginecologo può spiegare la vasta gamma di contraccettivi disponibili oltre la classica pillola, dall’anello vaginale al cerotto, dall’impianto sottocutaneo alla spirale, e coinvolgere nel processo decisionale le giovani donne che sceglieranno così il metodo più adatto alle loro caratteristiche cliniche e al tipo di vita». Ma non sono solo le ragazze ad aver bisogno di un supporto quando si parla di contraccezione consapevole: fra i giovani che hanno incontrato i ginecologi della campagna ‘Love it! Sesso consapevole’ nelle precedenti edizioni si distingue anche un 18% di giovani uomini che ha trovato nella possibilità di confrontarsi con gli specialisti ginecologi l’opportunità di ricevere maggiori informazioni sulla contraccezione ormonale, per poter essere partecipi delle scelte di coppia. Nel corso del 2016 sarà possibile trovare lo stand Love it! nelle tappe del Salone dello Studente su tutto il territorio italiano: dopo Rimini, Monza, Napoli, Milano, Pescara e Roma, saranno Torino, Lamezia Terme, Bari e Catania ad ospitare la campagna di informazione che aiuta le ragazze a conoscere meglio le alternative contraccettive a loro più adatte. A grande richiesta, sulla scia del successo ottenuto negli ultimi due anni, sarà nuovamente a disposizione gratuita di tutte le giovani donne sul sito web www.lapillolasenzapillola.it la ‘Love Band’, una squadra di giovani ginecologhe che aiuterà le ragazze a superare perplessità e timori legati alla sessualità e all’uso della contraccezione, grazie ad un servizio di consulenza online che garantisce la più assoluta riservatezza.

L'FDA approva il pembrolizumab per il tumore del polmone NSCLC

L'FDA approva il pembrolizumab per il tumore del polmone NSCLC


di Ilaria Fabrizi



Approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana pembrolizumab per il trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in fase metastatica, le cui cellule tumorali, sulla base di un test approvato dall’ FDA, esprimano ≥50% di PD-L1 e che non abbiano mutazioni EGFR o traslocazione di ALK. Con questa nuova indicazione, pembrolizumab è attualmente l’unica terapia anti-PD-1 ad essere approvata in prima linea in questo setting di pazienti. L’FDA ha approvato un aggiornamento del ‘Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto’ (RCP) per includere dati provenienti dallo studio KEYNOTE-010 che ha esaminato l’inibitore di PD-1 in un setting di seconda linea e oltre, per i pazienti con NSCLC in fase metastatica progrediti ad una precedente chemioterapia a base di platino, i cui tumori, sulla base di un test approvato dall’FDA, esprimano PD-L-1. I pazienti con mutazioni EGFR o ALK possono ricevere pembrolizumab solo se è presente progressione della malattia a seguito di una terapia approvata per queste specifiche mutazioni. Nel carcinoma del polmone non a piccole cellule in fase metastatica pembrolizumab è approvato alla dose fissa di 200 mg ogni tre settimane fino a progressione della malattia, tossicità inaccettabile o fino a 24 mesi in pazienti senza progressione di malattia.

“Pembrolizumab migliora la sopravvivenza, rispetto alla chemioterapia tradizionale, in pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule i cui tumori esprimono alti livelli di PD-L1 - ha dichiarato Roger M. Perlmutter, M.D., Ph.D, Presidente Merck Research Laboratories -L’approvazione di pembrolizumab in prima linea potrà cambiare lo scenario terapeutico per questi pazienti”. "Con questa nuova indicazione, pembrolizumab ora può essere un trattamento di prima scelta al posto della chemioterapia per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico con alti livelli di PD-L1 - ha affermato Roy S. Herbst, MD, PhD, professore di medicina e capo dell’oncologia medica dello Yale Cancer Center e dello Smilow Cancer Hospital a Yale New Haven - Questi dati ribadiscono l'importanza dei test per l'espressione di PD-L1 nel carcinoma polmonare non a piccole cellule al fine di identificare quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarre beneficio dal trattamento con pembrolizumab".