"Trent'anni per Veronica Panarello". La richiesta dei giudici e la verità horror: "Chi è davvero quella donna"
Trent'anni di reclusione per omicidio premeditato e occultamento di cadavere. È questa la richiesta della Procura di Ragusa per Veronica Panarello, la donna accusata di avere ucciso il figlio Loris. La Procura non ha creduto alle ultime versioni di Veronica, che nell'udienza del 26 settembre era tornata ad accusare il suocero Andrea Stival: sarebbe stato lui, secondo la donna, ad ammazzare il bambino, perché temeva potesse svelare la relazione sentimentale che, sempre secondo quanto sostiene, c'era tra di lei e il nonno del bimbo.
I pm restano convinti del fatto che la donna abbia agito da sola. Il procuratore Carmelo Petralia ha ricostruito la personalità dell’imputata e il suo vissuto personale, definendola "egocentrica, bugiarda e manipolatrice a causa di un protagonismo esagerato". "È tesa certamente come qualunque essere umano" , aveva detto il difensore di Veronica Panarello, Francesco Villardita,prima dell’udienza. Secondo i testimoni presenti in aula durante l'intervento dei magistrati la Panarello avrebbe ascoltato in silenzio.