Visualizzazioni totali

mercoledì 17 agosto 2016

Cardito (Na): Famiglia beve acqua dal rubinetto: tutti in ospedale

Immediata la corsa al pronto soccorso dell'ospedale di Frattamaggiore San Giovanni di Dio



Bevono acqua dal rubinetto della propria abitazione e finiscono in ospedale. Protagonista della vicenda che riporta Cronache di Napoli, un'intera famiglia residente nel centro storico di Cardito. I fatti si sono registrati in via Vico Giardino.“

Dolori alla pancia e la corsa al pronto soccorso dell'ospedale di Frattamaggiore "San Giovanni di Dio". La famiglia ha poi denunciato di aver notato che l'acqua presentava un colore più scuro. Nelle prossime ore, potrebbero essere effettuati controlli sulla rete idrica comunale.

Quando i Preti vogliono fare solo i Preti L'anatema del prete sulle banche: "Truffatori, ecco cosa dovete fare"

L'anatema del prete contro le banche: "Truffatori, ecco che dovete fare"


Don Enrico Torta

Alla sua età, 78 anni, tanti colleghi di Don Enrico Torta hanno appeso l'abito al chiodo da anni. Lui invece non sembra averne abbastanza e si è messo alla testa dei tanti risparmiatori truffati dalla Popolare di Vicenza e da Veneto Banca. Il fenomeno è ben noto ai lettori di Libero, a quelli de il Notiziario sul web, ma come del resto a tutti i cittadini italiani, sono circa 205 mila i correntisti che negli ultimi tre anni si sono visti bruciare sotto gli occhi 19 miliardi di euro. Come riporta il Giorno, alla vigilia di Ferragosto, il parroco di Dese, piccola comunità vicina al capoluogo veneto, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera ai manager delle due banche per una ramanzina che scuote d'orgoglio tutti i truffati: "È stato commesso un crimine - ha detto don Enrico - e ora a pagare sono i risparmiatori. Devono mettere a posto tutto quello che è stato defraudato. Devono dare indietro i soldi. Sono convinto che ci sono fondi nascosti per garantire la salvezza delle banche. Hanno tante case, palazzi, quadri... - ha aggiunto il prete - che vendano tutto e che diano i soldi ai risparmiatori". Secondo il parroco di Dese la truffa non ha niente di diverso di una bestemmia: "Quando il denaro entra nel cervello non si riesce più a controllare, uno diventa avaro senza accorgersene. E allora le persone non valgono più niente, valgono i miliardi, i paradisi fiscali".

Anche don Enrico come i tanti rispamriatori truffati si chiede dove fosse lo Stato e gli organi di controllo quando tutti quei soldi venivano mal gestiti dai banchieri. Però conserva una speranza fortissima: "La giustizia deve tornare a essere alla base dell'etica. Questa riflessione deve essere nazionale, le persone devono aprire gli occhi".

Scivolone Saviano: quella frase su Bolt che scatena il putiferio / Leggi

Scivolone Saviano: quella frase su Bolt che scatena il putiferio



Fa discutere il post che Roberto Saviano ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. Commenta la vittoria del super campione Bolt, ma ricorda che discende dagli schiavi giamaicani. Una precisazione che, da uomo di sinistra, poteva anche evitare. Ecco il post. 


Roberto Saviano: Usain Bolt, discendente di schiavi africani deportati in Giamaica nelle piantagioni di canna da zucchero, oggi è (di nuovo) l'uomo più veloce del mondo. Il re sorride e vola ancora.

Quanti soldi guadagniamo al giorno se l'Italia esce dall'Euro e dall'Ue

Perché all'Italia conviene uscire dall'euro: quanto guadagniamo al giorno se l'Italia lascia?



Su Libero di lunedì 15 agosto Paolo Becchi e Fabio Dragoni hanno spiegato, in 50 punti, perché l'Italia deve lasciare l'euro. Qui di seguito eccone alcuni.

PERCHÉ NON È VERO CHE USCIRE DALL'EURO SIGNIFICHI USCIRE DALL'UE

Vi sono Paesi quali, ad esempio, la Svezia, l'Ungheria, la Danimarca ecc. che pur non avendo l'euro fanno comunque parte dell'Unione Europea e guarda caso stanno meglio. Una rielaborazione del Centro Studi Unimpresa sui dati della Banca d'Italia mostra che nel periodo 2008-2015 i Paesi dell'Eurozona hanno perso 3,238 milioni di posti di lavoro mentre quelli dell'Unione con propria moneta nello stesso periodo di tempo hanno creato 1,068 milioni di posti di lavoro. L'Eurozona è un'autentica macchina di distruzione del lavoro. 


PERCHÉ FUORI DALL'UNIONE EUROPEA SI STA COMUNQUE MEGLIO

Mentre i Paesi senza euro ma dentro l'Ue stanno meglio dei cugini che hanno scelto la moneta unica, così i Paesi che stanno fuori dall'Unione vivono molto meglio dei vicini condomini dell'Unione Europea. Il Pil pro-capite medio dell'Efta (l'accordo di libero scambio fra Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Svizzera) è infatti pari a 62.534 dollari, mentre quello dell'Unione Europea è pari a 37.800 dollari. In altre parole un cittadino dell'Unione mediamente guadagna il 60 per cento del cugino che sta fuori. I dati sono riferiti al 2015 (Fonte Cia factbook). A riprova di quanto detto sia l'Islanda che la Svizzera hanno di recente ufficialmente abbandonato il progetto di adesione all'Unione Europea. Un tempo si facevano carte false per entrare nell'Unione, ora se puoi la eviti.

PERCHÉ NON È VERO CHE ABBANDONANDO L'EURO TORNEREMO AI VECCHI MILIONI E MILIARDI

Sono in molti quelli che spesso - in cattiva o buona fede - fanno confusione fra tasso di conversione e tasso di cambio. L'Italia uscendo dell'euro potrà scegliere di convertire la propria nuova moneta con un tasso di conversione "convenzionale" rispetto all'euro. Cioè frutto di una deliberata scelta tecnica. Può essere 1 lira per ogni euro e quasi sicuramente così sarà per semplicità. Dopodiché il prezzo della lira sarà libero di fluttuare nel mercato valutario e quasi sicuramente svaluterà del 20 per cento - 30 per cento circa rispetto alle altre monete. Questo è il cosiddetto tasso di cambio. Ma ciò non deve destare preoccupazione. Per caso qualcosa nella vostra vita è drammaticamente cambiato da quando l'euro ha pesantemente svalutato rispetto al dollaro? Due anni fa con un euro acquistavamo 1,35 dollari mentre oggi ne acquistiamo 1,10 circa. Ovviamente nulla è cambiato nella vita quotidiana di ciascuno di noi per il semplice motivo che non facciamo la spesa al supermercato di Cleveland.

PERCHÉ NON È VERO CHE USCENDO DALL'UNIONE EUROPEA PERDEREMMO I FINANZIAMENTI UE

È vero l’esatto contrario. Lasciando l'Unione Europea risparmieremmo un sacco di soldi. Per l’esattezza 25 milioni di euro al giorno. Questo è quanto ci costa l'Unione Europea. Dal 2001 al 2014 l'Italia ha versato nelle casse dell'Unione europea 70,9 miliardi di euro in più di quanti ne abbia ricevuti. E questo - sia chiaro - nell'ipotesi che tutti i soldi ricevuti fossero effettivamente spesi. La fonte è la Ragioneria Generale dello Stato. A tutto questo si aggiungano i circa 60 miliardi di euro che nel 2014 avevamo prestato in varie forme agli altri Stati dell’Unione europea (la Grecia, l’Irlanda, la Spagna) affinché restituissero i crediti che le banche francesi e tedesche avevano loro incautamente prestato. Crediti che oggi sono in massima parte inesigibili e che avremmo invece potuto prestare alle nostre imprese. Ergo, in 14 anni sono stati spesi 130,9 miliardi di euro. Cioè, per l’appunto, 25 milioni di euro al giorno. Se uscissimo di sabato dall’Unione europea per rientrare il lunedì dopo risparmieremmo più di quanto il presidente del Consiglio Matteo Renzi sostiene che si possa tagliare con la sua revisione costituzionale del Senato della Repubblica.

martedì 16 agosto 2016

Caivano (Na): Coppola-Celiento il giornalista di Caivano Press stende il dirigente del V° Settore: "Siate più precisi"

Caivano (Na): Coppola-Celiento Il giornalista di Caivano Press stende il dirigente del V° Settore: "Siate più precisi"

In periodo estivo, ma soprattutto in periodo di dissesto finanziario per il Comune di Caivano, vedere una fattura di oltre 750,00 euro per giornali, appare un po fuori luogo, e il famosissimo giornalista di Caivano Press, Francesco Celiento, evidenzia con criterio e responsabilità questo aspetto, difatti, in un suo ultimo post, che lo stesso blog, il Notiziario sul web, condivise, c'era proprio specificato lo spreco che ancora una volta il V° Settore, diretto dal dott. Vito Coppola, è sottoposto. 

Non solo, oltre allo spreco, anche l'erbacce che in periodo estivo hanno ormai raggiunto misure da capogiro. Ma il dott. Vito Coppola, non ci sta. Non ci sta e risponde al giornalista di Caivano Press e de ilgiornalidicaivano, eccola di seguito: 

Dott. Vito Coppola
Dirigente V° Settore

Ritengo che la stampa abbia un ruolo fondamentale nella crescita civile e culturale di un paese, lo sostengo da sempre, sia come soggetto che ha attraversato varie temperie nella sua vita, sia come giornalista e pubblicista regolarmente iscritto all’Ordine di Napoli, sia come Responsabile di vari servizi del Comune di Caivano. Una stampa acquiescente peggiora lo stato delle cose; una stampa che informa è insostituibile.

PS. Ha fatto bene a citare la liquidazione della ditta Fiore Tommaso; tuttavia ci tengo a precisare che nelle fatture ci sono anche le spese relative a tutte le collane di libri che escono come supplemento e che noi acquistiamo per incrementare il patrimonio librario della Biblioteca di Caivano e Pascarola. Ci sembra il minimo che si possa fare nell’attuale contesto.

Buona lettura.

Dott. Vito Coppola

Ma pronta la rireplica del giornalista di Caivano Press, Francesco Celiento, che chiarisce in toto l'incomprensione a seguito di una non attenta e lucida informazione anche attraverso fatturazione: 

Egregio Direttore della Biblioteca Comunale,

Francesco Celiento
Giornalista Caivano Press
il nostro articolo voleva solo evidenziare che, in tempi in cui il sindaco ed i consiglieri si tassano per illuminare una strada buia perchè il Comune è in dissesto economico - che guarda caso è anche una via dove abita un noto consigliere di maggioranza - spendere 750 euro per l’acquisto solo dei giornali e di riviste per 30 giorni (come scritto nella determina da voi firmata) è un pò tanto, per usare un eufemismo. Sono, come ricorderà, fra i primi utenti della vostra fornitissima biblioteca e lettore di giornali, libri e quant’altro, ma da cittadino e da giornalista, vi suggerisco di risparmiare sui quotidiani facendo subito gli abbonamenti on-line, che farebbero crollare il costo annuale della somma di 5000 euro impegnata.

Per quanto riguarda le fatture della ditta Fiore adesso, solo adesso ahimè, scopriamo che nella somma sono compresi pure i libri, ma evidentemente la trasparenza non è il vostro forte visto che nella determina non si parla proprio di libri (vedi copia sotto, clicca sopra per ingrandire), ma solo di quotidiani e quindi è ovvio che, vista la vostra grave mancanza (che vi costava a scrivere 5 lettere in più???), chiunque è autorizzato a fare ipotesi e soprattutto giudicare eccessiva la spesa del mese di luglio.

Cordiali Saluti

Francesco Celiento

Caivano (Na): Erba alta sporcizia ed altro Il Paese fantasma abbandonato da tutti

Caivano (Na): Erba alta sporcizia ed altro Il Paese fantasma abbandonato da tutti



Non è bastata la Mega Gara Europea per la raccolta dei rifiuti da circa 30 milioni di euro e altri affidamenti diretti che il dirigente comunale concede ad altre ditte competenti per il taglio del verde pubblico e per il decoro urbano. Difatti, i marciapiedi della cittadina (ormai definita fantasma) sembrano campi di grano (Spighe), frutto di indifferenza nei confronti di cittadini rimasti soprattutto nel mese di agosto, al caldo, senza nessun intrattenimento per chi non ha avuto appunto la possibilità di farsi una vacanza. 

Insomma, per dirla in breve, mentre il primo cittadino si passa il ferragosto, forse nel litorale laziale, a Caivano non è più possibile circolare neanche sui marciapiedi, figurarsi il disagio che hanno affrontato e dovranno affrontare i diversamente abili. 

Dago-gossip: schiaffo di Briatore Vacchi: cosa è successo al Billionnaire

Dago-gossip: lo schiaffo di Briatore a Gianluca Vacchi: cosa è successo al Billionnaire



Scoop impossibile a credersi: Gianluca Vacchi sarebbe stato rimbalzato alla porta del Billionaire, il locale super esclusivo di Flavio Briatore. Stando a Dagospia, l'imprenditore-dandy-playboy e la sua corte di nani e ballerine sarebbero stati invitati ad andare a far festa da un'altra parte. Un vero smacco per il divo del web.