Visualizzazioni totali

domenica 14 agosto 2016

L'ondata azzurra: che trionfo a Rio Paltrinieri oro storico, Detti bronzo

Ondata azzurra: che trionfo a Rio. Paltrinieri oro da leggenda, Detti bronzo



Trasformare con un autentico assolo una finale olimpica in una gara sociale. Quanto fatto da Gregorio Paltrinieri nella vasca di Rio de Janeiro non è una semplice vittoria con relativa medaglia d'oro, è qualcosa di più. E' una sinfonia, una marcia trionfale lunga 1500 metri. Due vasche. Tanto è durata la finale più attesa dell'Italia poi il buio. O meglio, la luce. Un fascio abbagliante che ha avvolto un unico protagonista. Il 21enne di Carpi e la sua cavalcata che, per 1400 metri, è stata più veloce pure del record del mondo del fu marziano cinese Sun Yang. Questa ulteriore ciliegina non è arrivata ma semplicemente perché il ragazzo di Carpi nel finale ha voluto godersi il momento. "So di valerlo, so che prima o poi lo farò, non è stata questa l'occasione, ma era una finale olimpica e volevo semplicemente toccare davanti", ammette con un sorriso radioso. Quello che ha conquistato tutti, i compagni, i tecnici ed il grande pubblico che lo ha da subito eletto nel gotha degli sportivi italiani più amati. Roba da far girare la testa ma non per un come lui che ha nell'applicazione e nella dedizione assoluta al nuoto la sua carta vincente. Spontaneo, simpatico, senza grilli per la testa e sempre allegro. Il figlio che tutte le mamme italiane vorrebbero avere. 

In questa notte magica Greg ha compiuto un'impresa straordinaria, più di ogni trionfo e di ogni medaglia. Rendere all'apparenza facile una cosa mostruosamente difficile. "Tutti si aspettavano questa medaglia, sembrava quasi scontato ma scontato non c'è niente - racconta - e' stata molto più dura di quello che mi aspettassi. Non solo la gara, ma tutto questo viaggio. Non tanto dal punto di vista fisico, ma mentale, sopportare tutto quello che c'era intorno a questa finale. Quindi sono ancora più contento di aver vinto". E se è stata dura per lui difficile pensare quanto lo possa essere stato per i suoi rivali. Lo statunitense Conor Jaeger, argento, è finito a cinque secondi (14'39"48), l?australiano Mack Horton è affondato nelle retrovie finendo addirittura quinto. Una chance enorme per un 'infiltrato di lusso'. L'ha presa Gabriele Detti che con Gregorio ad Ostia vive e si allena. Una rimonta speciale per chiudere una serata indimenticabile con un bronzo (14'40"86) che fa salire il tricolore per due volte nel cielo stellato di Rio facendo salire l?emozione alle stelle. L?esempio della costanza che può essere fonte di ispirazione per il futuro come auspicato dallo stesso Paltrinieri. ?Quando ero piccolo guardavo le gare in tv e se vedevo qualcuno vincere mi veniva voglia di imitarlo ? ricorda - sicuramente questa sera in Italia ci saranno stati tanti bambini alzati che ci avranno tifato e magari, come successo a me, sognano di diventare come noi?.

sabato 13 agosto 2016

Caivano (Na): Ferragosto Città abbandonata a se stessa Altra pecca di Monopoli

Caivano (Na): Ferragosto Città abbandonata a se stessa Altra pecca di Monopoli 


(ilgiornaledicaivano)



L’estate sta finendo… e i cittadini caivanesi vengono lasciati soli al loro destino, promesse di cambiamento vane, in campagna elettorale sembrava che stesse nascendo una nuova cittadina, invece l’ennesimo bluff.

Seconda estate con l’amministrazione del sindaco Monopoli, ma servizi non pervenuti, nessuna fascia d’età accontentata e progetti mai nati e mai sbocciati, mentre si cerca di far rientrare definitivamente la crisi politica.

Per quanto riguarda i giovani, la manifestazione ‘Venerdìopaesmì ha dovuto chiudere anticipatamente per mancanza di fondi e senza il minimo aiuto dell’amministrazione comunale che come le precedenti ha evitato di pensare al bene comune. Questa era l’unica manifestazione che aggregava tutti gli adolescenti della cittadina, con serate musicali e gradevoli.

Per quanto riguarda le altre fasce d’età il risultato è lo stesso, cioè nulla. La scorsa estate grazie alle associazioni ‘Crea grandi eventi’ e ‘Sveglia Caivano’ di Nino Navas c’è stato l’evento ‘Cine … Villa sotto le stelle’  che ha avuto un grande gradimento dei cittadini con sei film proiettati in villa comunale il sabato sera. Tutto finanziato da imprenditori locali, mentre l’amministrazione sovvenzionò solo il servizio sedie, che poi costò quasi un occhio della testa.

Quest’anno viste le scelte del primo cittadino, anche queste associazioni si sono allontanate, lasciando Caivano senza nessuna manifestazione estiva.

Purtroppo i caivanesi che non hanno possibilità di potersi spostare verso lidi migliori devono accontentarsi della stessa spiaggia e stesso mare di ogni anno, un‘arida cittadina lasciata al proprio destino e alle sette sfumature di puzze, per poi ritornare alla ribalta tra qualche settimana ripromettendo qualche altra cosa. che puntuale non sarà progettata.

Nel covo di Sirte i file Isis contro l'Italia: "Ci sono combattenti jihadisti a Milano"

Trovati i file segreti dell'Isis a Sirte: tutti gli scritti per conquistare Roma



Nel covo dell'Isis a Sirte gli uomini dei servizi segreti libici avrebbero trovato nomi e piani d'attacco di militanti jihadisti attivi nel Milanese. Tra questi, anche Abu Nasim, che viveva in Lombardia ed è considerato vicino ai rapitori dei tecnici della Bonatti sequestrati lo scorso anno vicino a Tripoli. I libici si sono detti pronti a consegnare i nomi alle forze dell'ordine italiane.  Secondo le fonti libiche citate dal Corriere della Sera, "decine, se non centinaia di militanti" dell'Isis sarebbero partiti dalla Libia alla volta dell'Europa, facendo tappa in Italia, infiltrati tra le masse di disperati a bordo dei barconi del traffico illegale di migranti. A Sirte i servizi segreti libici hanno trovato appunti, taccuini scritti a mano, fogli volanti, che ora si sta cercando di decifrare e mettere insieme, e che potrebbero contenere la prova che le minacce dell'Isis di "approdare a Roma" non siano solo propaganda.

I 5 stelle fanno i soldi con la Boschi Dario Fo: "Non meno di 8 mila euro"

Così i 5 stelle fanno i soldi con la Boschi. Dario Fo: "Non meno di 8 mila euro"



Dario Fo metterà all'asta Maria Elena Boschi. Il premio nobel di stretta osservanza grillina ha infatti realizzato un quadro intitolato: "Dipinto sulle orme del dinamismo metafisico. Ritratto di una donna elegante Maria Elena Boschi". Un'opera ottenuta con tecnica mista, usando per lo più pittura a olio su tavola di faggio. Dario Fo ha deciso di sostenere economicamente il Movimento Cinquestelle mettendo all'asta la sua opera, con una gara di offerte che sarà fatta al prossimo raduno del movimento grillino il 24 e il 25 settembre a Palermo. La vendita del quadro largo 52 cm e alto 62, servirà a finanziare più precisamente il raduno stesso, come è stato riportato sul "blog delle stelle". Indubbiamente fioccheranno le offerte, almeno dei parlamentari grillini considerando la cifra più che abordabile di 8 mila euro come base d'asta

Schizzano le tasse, l'Italia non cresce più. Ecco le cifre che inchiodano Renzi

Schizzano le tasse, l'Italia non cresce più Le cifre che inchiodano Matteo Renzi



Nel secondo trimestre del 2016 il Prodotto interno lordo è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del secondo trimestre del 2015. Lo rende noto l’Istat. La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,6%. Il secondo trimestre del 2016, ricorda l’istituto di statistica, ha avuto una giornata lavorativa in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2015. La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dei servizi e di una diminuzione in quello dell’industria. Dal lato della domanda, vi è un lieve contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), compensato da un apporto positivo della componente estera netta.

Nello stesso periodo preso in esame dall’Istat, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% nel Regno Unito e dello 0,3% negli Stati Uniti, mentre ha segnato una variazione nulla in Francia. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,2% nel Regno Unito, dell’1,4% in Francia e dell’1,2% negli Stati Uniti. Nel complesso, secondo la stima diffusa il 29 luglio scorso, il Pil dei paesi dell’area Euro è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015.

Il pil nell’area dell’euro ha registrato, nel secondo trimestre dell’anno, una crescita dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Nell’Ue a 28 è in crescita dello 0,4%. Lo rende noto l’Eurostat che oggi ha diffuso le sue stime flash. Nel primo trimestre il pil è cresciuto rispettivamente dello 0,6% e dello 0,5%.

Rispetto al secondo trimestre del 2015 il pil è cresciuto dell’1,6% nell’area dell’euro e dell’1,8% nell’Ue a 28 dopo +1,7% e +1,8% rispettivamente. Nel secondo trimestre del 2016 il pil negli Usa è cresciuto dello 0,3% rispetto al primo trimestre dell’anno (+0,2% nel primo trimestre 2016). Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il pil è cresciuto dell’1,2% (+1,6% nel trimestre precedente).

L'eroe che provò a evitare la strage? Nizza-horror: perché è finito in carcere

L'eroe che provò a evitare la strage? Nizza-horror: perché è finito in carcere



Ha aggredito la compagna con lo stesso coltello con cui un mese fa aveva tentato di colpire Lahouiej Bouhlel, lo stragista del lungomare di Nizza. Finisce così la parabola di Gwenael Leriche, ventisettenne con problemi di alcool e di violenza alle spalle, diventato un eroe il 14 luglio scorso e ora finito in carcere, con ignominia.

Leriche è stato uno dei tre uomini che aveva tentato di interrompere la folle corsa del camion che ha falciato 85 persone sulla Promenade nizzarda, facendo una mattanza della folla di cittadini riuniti a guardare i fuochi artificiali. Il giovane, all'arrivo del mezzo impazzito, si era buttato all'inseguimento dello stragista con il suo scooter da fattorino, armato di un coltello a scatto e di tanto coraggio, tentando poi di pugnalare l'attentatore dopo essersi aggrappato alla portiera. Ha desistito solamente quando la polizia gli ha intimato di levarsi di mezzo per poter intervenire con le armi da fuoco. Scambiato in un primo momento per un complice di Bouhlel, Leriche è stato poi riconosciuto come un vero eroe pronto al sacrificio. L'uomo, infatti, è stato insignito di medaglie e riconoscimenti, ed è partita una raccolta firme perché Hollande gli conferisse la Legion d'Onore.

Peccato che domenica scorsa, l'eroe si sia presentato nel locale dove lavora la sua ex convivente e madre di suo figlio. È scoppiata l'ennesima lite tra i due, la discussione si è accesa finché Leriche non ha estratto il coltello a scatto e ha cercato di colpire la donna e il titolare del locale che la difendeva. Il ragazzo è finito per direttissima in tribunale e quindi in carcere: ha dei precedenti per violenze contro la compagna, meglio che aspetti il processo dietro le sbarre, anche se la donna e il titolare non sono stati feriti gravemente. Leriche si è giustificato dicendo che dalla sera della strage ha problemi a dormire e ha ripreso a bere. "Ho bisogno di uno psicologo, non della prigione", ha detto.

Ergastolo? No, Sabrina Misseri è libera Lo choc: così, grazie a un giudice...

Caso Scazzi Ergastolo? No, libera. Sabrina Misseri, lo choc: così, grazie a un giudice...


di Cristiana Lodi



Quindici ottobre 2010 - 15 ottobre 2016. Sei anni di carcere preventivo per Sabrina Misseri, due volte condannata all'ergastolo. Per la corte d'Appello di Taranto è l'assassina (in concorso con sua madre Cosima Serrano) della cugina Sarah Scazzi. I giudici sentenziano il 27 luglio 2015. Ma il relatore, Susanna De Felice, a oggi non ha ancora scritto la sentenza. Un anno e sedici giorni non sono bastati al magistrato per mettere nero su bianco i motivi del verdetto, depositarli e consentire così alla difesa di ricorrere in Cassazione: l'ultimo e definitivo grado di giudizio.

La legge (articolo 303 del codice di procedura penale) parla chiaro e non ammette deroga: la custodia cautelare in carcere non può durare più di sei anni. Non un minuto oltre. Per Sabrina Misseri (come per qualunque altro imputato) in assenza del verdetto finale, vale la presunzione d' innocenza. Quindi il diritto di uscire di prigione. E di aspettare l' ultima pronuncia della corte Suprema, da donna libera.

Dov' è l'inghippo, in questo processo che ancora tiene la ribalta mediatica e per questo (probabilmente) a differenza di tanti altri casi identici, non passa inosservato? L'intralcio risiede negli impegni del relatore, dottoressa Susanna De Felice, nominata membro della commissione d'esami per il concorso in magistratura. Concorso per il quale le prove scritte erano fissate alla Fiera di Roma in via Portuense, il 5, il 6 e l'8 luglio 2016. Ovvero a un anno di distanza dalla condanna inflitta a Sabrina e a sua madre. La Corte aveva chiesto i canonici novanta giorni per scrivere la sentenza. Ma proroga dopo proroga, si è arrivati a sforare bellamente l' anno e a costringere il ministero della Giustizia ad "attenzionare" il caso. La sollecitazione arriva dal professore Franco Coppi, difensore di Sabrina, che ha segnalato la «grave violazione del diritto della difesa di fare ricorso contro la sentenza di condanna di secondo grado».

Dunque? Dunque il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha avviato gli «accertamenti preliminari per capire se ci siano state negligenze e ritardi». L'ispettorato generale del suo dicastero si è ripromesso di chiedere informazioni al presidente della corte d' Appello di Taranto e (chissà) potrebbe scattare anche un' ispezione. Risultato? Il 15 ottobre prossimo Sabrina lascerà la casa circondariale di Taranto, dato che nessuno ha potuto stabilire entro la data indicata dalla legge, se la detenuta in attesa di giudizio definitivo sia colpevole o innocente.

L'avvocato Franco Coppi, esorcizza la sorpresa con una battuta: «... quel mio maestro diceva che l'Italia è la culla del diritto, ma che a forza di stare in culla quella si è addormentata». E non nasconde lo sdegno: «Noi potevamo starcene zitti e aspettare la riapertura delle porte del carcere. Invece abbiamo deciso di fare chiasso perché siamo davanti a una violazione gravissima del diritto di difesa. In mezzo secolo di professione ne ho viste davvero tante. Ma questa vicenda odiosa le supera proprio tutte: nella sentenza di primo grado ho dovuto aspettare 11 mesi per poter leggere le motivazioni. Milleseicentotrentanove pagine, troppe per una Corte che avesse le idee chiare e convincenti sulla colpevolezza dell' imputata. Per il secondo grado, addirittura, stiamo aspettando da oltre un anno. E vorrei capire quanto tempo serva ancora. Di fatto non abbiamo potuto impugnare e dimostrare l'innocenza della nostra assistita, ingiustamente detenuta. Sei anni oppure no, proroghe o non proroghe, a settembre (codici e calendari alla mano) chiederemo la scarcerazione».

Il tribunale del popolo ha già condannato Sabrina Misseri e sua madre Cosima, subito e senza appello. Il tribunale dei magistrati tarda invece a scrivere le sentenze, alla faccia della presunzione di non colpevolezza. «Un atteggiamento inaccettabile» aggiunge Coppi, «queste due poveracce restano in cella inchiodate a un ergastolo nemmeno motivato. Viene loro contestato un omicidio d' impeto: Sabrina avrebbe ucciso senza controllo perché gelosa di un uomo. Ma se è così, non si capisce dove possa risiedere il pericolo delle recidività».

Il ministro della Giustizia vuole verificare se ci siano negligenze dietro il ritardo nel deposito dei motivi della sentenza d' Appello. Lo sottolineiamo e l'avvocato non nasconde la stizza: «Per prima cosa vorrei sottolineare che non è un obbligo per un magistrato assumere l' incarico di membro della commissione d' esame per la professione. E lo sappiamo tutti che il giudice relatore, una volta accettato l' incarico, non viene che "detenuta" giorno e notte a Roma un anno e mezzo per poter esaminare i suoi candidati. Possibile che in oltre un anno non abbia trovato il tempo di scrivere perché la Corte ha inflitto l'ergastolo? Una pena, oltretutto, conforme alla sentenza del primo grado. Dato e non concesso che il sovraccarico di lavoro abbia causato il ritardo e ostacolato il processo, questo non deve ripetersi mai più» rincara Franco Coppi: «Non è accettabile, sul piano della civiltà del diritto, che un imputato assistito dalla presunzione d' innocenza debba aspettare tutto questo tempo per sapere perché è stato condannato e possa di conseguenza difendersi».

La seconda cosa? «Possibile» si domanda ancora il professore, «che davanti a un intervento del ministro, questo magistrato e gli stessi componenti la Corte non si siano sentiti minimamente in dovere di spiegare e documentare (non dico giustificare) le ragioni del loro impedimento?». Possibile, professore.

Sarah Scazzi ha 15 anni soltanto quando, il pomeriggio del 26 agosto 2010, scompare nel nulla mentre sta andando a casa della cugina Sabrina che ne ha 21. Circa un mese dopo, il 6 ottobre, il corpo nudo viene trovato in fondo a un pozzo nelle campagne di Avetrana. A farlo ritrovare è lo zio Michele Misseri, padre di Sabrina. Dopo una prima confessione, a distanza di una settimana, l'uomo incolpa la figlia del delitto (ribadendo la versione nell' incidente probatorio) salvo poi ritrattare. E cambiare più volte versione. Misseri viene condannato a 8 anni per soppressione di cadavere.

Cosima Serrano finisce in cella il 26 maggio 2011. Per lei i termini di custodia cautelare scadono lo stesso mese e lo stesso giorno del 2017. Chissà se per quella data, il giudice relatore Susanna De Felice, avrà trovato il tempo di scrivere la sentenza d'ergastolo duplice.