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sabato 13 agosto 2016

Allarme tasse: "Non aprite quelle lettere" La truffa del bollettino falso: chi rischia

Allarme Fisco: "Non aprite quelle lettere". Chi rischia con la truffa del bollettino falso



Nei giorni scorsi alcuni cittadini residenti nel Lazio hanno ricevuto una falsa lettera di richiesta di chiarimenti sulla base di presunti controlli automatizzati delle dichiarazioni e redditometro. Lo segnala in una nota l’Agenzia delle Entrate. Nella lettera, che ricalca quelle ufficiali, si chiede ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione versando una somma superiore a 4 mila euro tramite conto corrente postale o bonifico bancario a una società denominata Ge.Ri., spiega il comunicato, nel quale si ricorda che le Entrate non chiedono mai pagamenti tramite conto corrente o bonifico bancario, ma solo con l’utilizzo di modelli F23 o F24.

TIRO A VOLO Doppia vittoria italiana Bacosi-Cainero: oro e argento

Tiro a volo, doppia vittoria: oro e argento per Bacosi e Cainero



Diana Bacosi ha vinto la medaglia d’oro nel tiro a volo femminile, specialità skeet, ai Giochi di Rio. L’umbra, esordiente alle Olimpiadi, ha superato Chiara Cainero, argento, nel derby azzurro nella finale a due. Il bronzo è andato alla statunitense Rhode, vittoriosa nella finale per il terzo posto sulla cinese Wei. Grazie a queste due medaglie, l’Italia sale complessivamente a quota 15 nel medagliere. È il quarto oro della spedizione azzurra in questa edizione dei Giochi.

Lo sfregio dell'islamico a fine gara L'israeliano gli dà la mano, e lui...

Sfregio totale dell'islamico a fine gara. L'israeliano gli dà la mano, e lui...



Lo spirito delle Olimpiadi è stato ferito ancora. Dimenticando che dalle origini nell'antica Grecia gli atleti delle città rivali interrompevano le ostilità per confrontarsi solo sul campo atletico, un judoka egiziano Islam El Shehaby è stato fischiato dal pubblico dell'arena olimpica di Rio per aver ostentatamente rifiutato di stringere la mano che gli ha porto il rivale israeliano Or Sasson, che lo aveva appena sconfitto.

Lo sfregio è particolarmente grave nel judo - disciplina giapponese dove l'onore viene prima di tutto - in cui è tradizione - non obbligo - che gli atleti si stringano la mano al termine del match. El Shehaby invece ha abbandonato il tatami lasciando l’atleta israeliano con la mano tesa nel vuoto. Richiamato dal giudice per l'inchino - questo sì obbligatorio - il judoka egiziano è tornato indietro, ha rispettato il vincolo ma è subito schizzato via. Il 32enne campione egiziano si è trovato al centro di una campagna di forti pressioni sui social media in Egitto affinché rinunciasse proprio al confronto. Al termine dello sgradevole incidente non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti. 

venerdì 12 agosto 2016

Caivano (Na): Caso Ragazze madri, scoperti pagamenti illeciti La Dama nera si da alla fuga

Caivano (Na): Caso Ragazze madri, scoperti pagamenti illeciti La Dama nera si da alla fuga


di Mario Abenante
(Minformo)



CAIVANO - Ci eravamo lasciati con l’impegno del sindaco Monopoli che massimo per Lunedì 8 Agosto, avrebbe risolto il problema dei fondi da distribuire ai minori riconosciuti da un solo genitore, la decisione del sindaco era quella di integrare l’ex dirigente Anna Damiano con un decreto ad interim poiché il dirigente Angelo Peluso, nel timore di prendersi responsabilità su problematiche a lui inedite, scopre nella giornata di Lunedi, appunto, che da diversi anni venivano pagate ragazze madri di figli maggiorenni che hanno perso il diritto di ricevere tali fondi.

Tutti questi disagi sono stati causati dall’ex dirigente Anna Damiano, che da quattro/cinque anni, almeno questi sono quelli documentati, ha smesso di effettuare controlli sugli aventi diritto. Ovviamente queste scoperte si registrano a sfavore solo delle ragazze madri contestatrici, le quali posseggono ancora i loro diritti poiché i loro figli sono ancora minorenni, perché il sindaco, Peluso e Vito Coppola, decidono di bloccare tutto e demandare in toto all’ex dirigente Anna Damiano con un decreto ad interim, senza nemmeno avere l’ardire, in tutela del bene pubblico e della cittadinanza, denunciare alle autorità competenti tutte le negligenze della dirigente frattese.

Dietro le contestazioni continue delle mamme, il sindaco Monopoli si prende la responsabilità di promettere alle contestatrici, di prendere provvedimenti personalmente e di “obbligare” Peluso a firmare la famosa determina che consentirebbe le ragazze madri di incassare i soldi tanto attesi, ma di rimando Peluso aspetta le responsabilità della Damiano che Martedì 9 Agosto doveva rientrare dalle vacanze, ma sentito l’odore di decreto ad interim la ex dirigente pensa bene o fato vuole che si ammala e fa valere i suoi diritti con tanto di certificato medico.

Intanto, le mamme stanche di questo andirivieni, si rivolgono direttamente ai carabinieri, che nel frattempo, per quello che è nelle loro competenze, dimostrano solidarietà e impegno, seguiranno aggiornamenti.

Esodo: sui rischi del viaggio troppi gli italiani disinformati

Esodo: sui rischi del viaggio troppi gli italiani disinformati


di Martina Bossi



Paura per il caldo (21%) e ansia per la cattiva viabilità (38%) sono i principali fattori di rischio che gli italiani avvertono in vista dell’esodo ma, per un esperto su 2 (49%), la stragrande maggioranza di quanti si metteranno in viaggio per le vacanze è male informato o poco cosciente di altre variabili che possono mettere a rischio la salute durante l’esodo. Disidratazione (31%), shock termici (11%) e alimentazione scorretta (16%) sono i “nemici” poco considerati dagli italiani, la cui preoccupazione maggiore pare essere quella di arrivare in fretta a destinazione (23%) sperando di evitare imbottigliamenti e incidenti per strada (22%). E’ quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1.300 italiani tra i 20 e i 55 anni attraverso un monitoraggio sui principali social network, blog, siti, e community digitali e su circa 40 esperti tra medici e nutrizionisti, per capire i rischi per la salute legati all’esodo agostano.

Quanto sono consapevoli gli italiani dei rischi che corrono durante il lungo viaggio in auto? Solo il 19% degli esperti risponde positivamente mentre per il 45% di loro lo sono poco e anche male informati mentre il 4% degli esperti ritiene che non lo siano affatto o che siano addirittura poco coscienti dei rischi. E in effetti, per il 59% degli italiani i rischi maggiori sono rappresentati dai fattori climatici (pioggia o alte temperature) o dalla situazione del traffico. Ma gli esperti ammoniscono: la sana alimentazione (27%) e la corretta idratazione (22%) sono fattori che se sottovalutati possono mettere a rischio il viaggio. Mettersi in viaggio assonnati o senza aver riposato a sufficienza (37%) e non portare in acqua le giuste scorte d’acqua (39%) sono per medici e nutrizionisti i principali comportamenti scorretti e poco considerati dagli italiani alle prese con l’esodo. Seguono poi il mettersi in viaggio mangiando troppo o troppo poco (18%); utilizzare in maniera errata il condizionatore (17%); fare poche soste (14%).

Spiega Luca Piretta, specialista in Scienza della Nutrizione Umana all'Università ‘La Sapienza’ di Roma: “Spesso non ci si rende conto che guidare richiede la massima attenzione e anche una buona preparazione se il tempo di viaggio diventa lungo. E’ importante pensarci già dal giorno prima. La sera precedente al viaggio bisogna garantirsi una alimentazione che ci permetta un sonno ristoratore perché il sonno interrotto (anche senza risveglio cosciente) è la prima causa di colpo di sonno alla guida. Le persone obese o in sovrappeso o affette da reflusso gastroesofageo soffrono di frequenti apnee notturne che determinano anche loro risvegli ripetuti dal sonno REM con alto rischio di colpo di sonno”. Quali sono le possibili conseguenze di tali comportamenti? Per il 51% degli esperti ovviamente c’è la distrazione e l’aumentato rischio di fare incidenti, seguito da altri fattori negativi per la salute come colpi di sonno (38%), disidratazione (46%), mal di gola e raffreddore (30%); senso di spossatezza (28%), mal di schiena e cervicale (23%).

Quali errori alimentari commettono più spesso gli italiani in viaggio? Per il 36% il primo è quello di mettersi in viaggio subito dopo i pasti mentre il 28% consuma cibi grassi o fritti prima e/o durante i viaggi (28%). Seguono poi il consumo di bevande gassate o alcolici (13%) e l’abuso di caffè (11%). Con quali accorgimenti si correggono questi errori? Tra le raccomandazioni degli esperti troviamo: portare con sé molta acqua (69%); fare una colazione leggera e qualche spuntino durante il tragitto (73%); limitare i carboidrati poiché l’ipoglicemia riduce la concentrazione (31%); evitare gli alcolici per non alterare i riflessi (27%). Prosegue Piretta: “La mattina della partenza conviene fare una buona colazione con latte o yogurt (anche di soia per gli intolleranti ‘veri’ al lattosio) e due fette biscottate con un velo di marmellata oppure anche un cornetto con un cappuccino. Conviene avere a portata di mano una bottiglietta di acqua naturale da bere (ogni mezz'ora un sorso o due soprattutto in questo periodo estivo). Bisogna fermarsi o alternarsi alla guida ogni 2-3 ore e possibilmente fare 2 minuti di camminata per attivare la circolazione  delle gambe e risvegliare la mente e distrarla. Non bisogna mai partire per un lungo viaggio a stomaco vuoto perché la concentrazione prolungata può causare delle ipoglicemie”.

Come si può rendere in linea generale migliore il viaggio? Per il 57% degli esperti partendo a digestione già avvenuta; il 48% invita a bere costantemente per rinfrescarsi durante il viaggio; il 35% raccomanda di mangiare di tanto in tanto cibi secchi (come grissini o cracker); il 32% segnala di cambiare spesso l’aria nell’abitacolo; il 28% invita a non leggere; infine il 13% suggerisce di intrattenersi succhiando una radice di zenzero. Quali sono le raccomandazioni infine principali per i soggetti più anziani? Il 31% degli esperti inviata ad evitare bevande gassate e caffè per contrastare la disidratazione; il 37% sconsiglia le bevande ghiacciate poiché possono causare congestioni; il 27% raccomanda di fermarsi spesso per riattivare la circolazione sanguigna; infine per il 24% è molto importante indossare abiti di fibre naturali che favoriscono la traspirazione e indossare copricapi per proteggersi dal sole.

Il decalogo dell’esodo sicuro

1) Inizia a pensare al viaggio già la sera prima
2) Assicurati di consumare un cena che permetta un sonno ristoratore
3) Evita alcolici, fritti ed alimenti che aumentino il reflusso gastro-esafageo
4) Non partire mai a stomaco vuoto
5) Prepara una colazione varia, nutriente e leggera
6) Assicurati di avere in macchina le giuste scorte d’acqua
7) Bevi ogni mezz’ora uno o due sorsi d’acqua
8) Usa saggiamente l’aria condizionata per evitare mal di gola e disidratazione
9) Fermati ogni due ore per favorire la circolazione sanguigna
10) Chiacchiera e tieni vivo il viaggio per tenere alta la concentrazione

Ferragosto, allerta massima in Italia Dove arriva la misura estrema

Il terrorismo minaccia le nostre vacanze. Sale la tensione, ecco la misura estrema



Innalzata l'allerta terrorismo nei porti italiani destinati al traffico di navi da crociera e passeggeri. È l'effetto della nota con la quale il comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Vincenzo Melone, ha trasmesso a tutte le Capitanerie di porto l'ordine di elevare a 2 (su una scala di 3) il "livello di security". La disposizione si traduce immediatamente in una ulteriore intensificazione dei controlli che già oggi vengono effettuati su persone e veicoli in fase di imbarco, secondo modalità che saranno definite in base ai piani di sicurezza già previsti nelle diverse realtà portuali.

GUARDA LA CLASSIFICA Lontano da queste banche: le peggiori d'Europa

Stai lontano da queste banche sono le peggiori d'Europa


di Attilio Barbieri



Le banche italiane non sono le peggiori d' Europa. Né il Monte dei Paschi di Siena è quella messa peggio fra le 51 big che l' Authority di settore ha sottoposto agli stress test, le prove di resistenza alla crisi. A fare l' inattesa scoperta è stato l' istituto di ricerca Zew di Mannheim. In cima alla classifica degli istituti che rischierebbero di saltare per aria in caso si verificasse una crisi sistemica si trova nientemeno che Deutsche Bank, seguita da due grandi player del credito francesi, Société Générale e Bnp Paribas. In sostanza, come spiega l' autore dello studio, Sascha Steffen, professore di finanza all' Università di Mannheim, ove si verificasse una grande crisi finanziaria come quella che ha travolto tutti i mercati mondiali nel 2008, Deutsche Bank non avrebbe capitale a sufficienza per compensare le perdite e dovrebbe procedere a una ricapitalizzazione monstre: 19 miliardi di euro.

Certo, la banca di Francoforte sarebbe in buona compagnia. Le due francesi che la seguono in classifica dovrebbero varare aumenti di capitale altrettanto imponenti: 13 miliardi SoGen e 10 miliardi Bnp. Poi tocca a due istituti italiani. Unicredit, sempre secondo la ricostruzione degli economisti dello Zew ha un deficit di capitale di 8,8 miliardi e Montepaschi di 8,5. Non si salvano neppure le olandesi. Alla Ing - in caso si crisi sistemica estrema, lo ripetiamo - servirebbero 7,6 miliardi, a Rabobank 6,5. E neppure gli inglesi possono dirsi immuni da rischi, visto che Barclays dovrebbe ricorrere al mercato per 7,2 miliardi e Royal Bank of Scotland per 5,1.

Il report ha riacceso a Berlino la polemica sulla prima banca del Paese, già sotto i riflettori per la bomba derivati che ha in portafoglio, con un' esposizione pari a quindici volte il Pil tedesco. Come sottolinea il quotidiano economico Handelsblatt, pensare a un aumento di capitale di questa entità «appare difficile visto che l' intera Deutsche Bank ha una capitalizzazione in Borsa di circa 17 miliardi». Difficile, se non impossibile, che riesca a trovarne 19 sul mercato. «Non capiamo come si sia giunti a questa cifra», fanno sapere i vertici della banca, ricordando che dagli stress test condotti dall' Eba «non è emerso alcun fabbisogno di capitale per noi».

In realtà, per arrivare a queste cifre il professor Steffen non si è inventato nulla , ma ha impiegato lo stesso metodo seguito dalla Federal Reserve, la banca centrale americana.

Partendo da presupposti più severi rispetto all' Authority europea. Quest' anno la Fed ha messo sotto esame la stabilità degli istituiti Usa, concentrandosi soprattutto su un elemento, il Leverage Ratio e cioè il livello assoluto di indebitamento di un istituto. «L' obiettivo principale degli stress test Eba era quello di garantire la trasparenza in materia di adeguatezza patrimoniale delle banche in scenari di crisi», spiega sempre il professor Steffen, «non di rivelare carenze di capitale che potrebbero aver bisogno di essere coperte».

A livello di sistema bancario, il più bisognoso di ricapitalizzazioni resta quello tedesco, con 24 miliardi di euro. Seguono gli istituti francesi con 23 miliardi. Le nostre banche arrivano soltanto terze, con un fabbisogno teorico di capitale pari a 19 miliardi. Oltre alla Deutsche Bank, infatti, nella classifica il sistema bancario teutonico è ben rappresentato.

Compare anche Commerzbank con un deficit di capitale pari a 5 miliardi, la Bayerische Landesbank con 2,7, la Nord/Lb con 1,9, le Landesbank del Baden-Württemberg (1,6 miliardi) e quella della Turingia (1,2). Chiude l' elenco delle tedesche la DekaBank con 571 milioni di euro.

A giudizio di Steffen il problema è di natura politica: «Gli Stati Uniti hanno capito la lezione e varato, già nel 2008, vasti interventi di ricapitalizzazione del settore bancario» mentre «in Europa manca ancora la volontà politica». Grazie soprattutto, questo lo aggiungiamo noi, all' opposizione della cancelliera tedesca Angela Merkel all' intervento pubblico nel salvataggio degli istituti in crisi.