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lunedì 1 agosto 2016

Gino Paoli, maxi-evasione fiscale Vergogna italiana: se la cava così...

Gino Paoli, maxi-evasione fiscale. Vergogna italiana: se la cava così...



I milioni in Svizzera, trasferiti dopo aver ricevuto pagamenti sottobanco per esibizioni alle feste di partito c'erano eccome. Soldi in nero. Soldi di Gino Paoli. Un caso che aveva fatto parecchio rumore, soprattutto perché aveva coinvolto un simbolo di quella sinistra che della lotta all'evasione ha sempre fatto la sua bandiera. E perché aveva coinvolto la sinistra stessa e le sue feste. Peccato che questo caso sia destinato a chiudersi con un nulla di fatto: siccome non è possibile stabilire quando fu spostato e accumulato in tesoretto poi portato in territorio elvetico, l'inchiesta va archiviata per prescrizione.

È questa, in sintesi, la motivazione avanzata nei giorni scorsi dal sostituto procuratore Silvio Franz con la quale è stato chiesto il proscioglimento del cantautore, indagato da un anno e mezzo per un'evasione fiscale di 800mila euro, l'equivalente delle tasse che avrebbe dovuto pagare per i 2 milioni di euro portati oltreconfine. Gino Paoli, dunque, con assoluta probabilità ne uscirà senza macchia.

La notizia viene anticipata da La Stampa, che ricorda come Paoli si fosse difeso con abilità, insistendo sin dal principio sul periodo incerto delle varie movimentazioni di denaro. Eppure, la svolta appena impressa dalla Procura non era scontata. Già, perché il cantante finì nella bufera all'inizio del 2014 per essersi rivolto a un commercialista genovese, Andrea Vallebuona, che era già indagato per altre faccende. Si rivolse a lui in una stanza piena zeppa di cimici: "Vorrei riportare in Italia dalla Svizzera due milioni, perlopiù ricevuti in nero alle feste dell'Unità". Paoli faceva genericamente riferimento "al 2008". La moglie, presente all'incontro, riferendosi alla documentazione che avevano portato al commercialista e relativa ai soldi in nero disse: "Queste carte le nascondiamo in un luogo sicuro".

Insomma, c'erano parecchi elementi in base ai quali ci si poteva attendere un comportamento almeno un poco più severo nei confronti di Paoli, che fino a quel giorno era noto come personaggio integerrimo, in passato eletto come parlamentare indipendente nelle liste del Partito comunista. Nel corso dell'indagine, però, il cantautore si è giocato un paio di carte che, con discreta evidenza, si sono rivelate decisive. Disse che il sistema "esentasse" alle feste dell'Unità era diffuso, e affermò che non gestiva "in prima persona" la parte finanziaria. Inoltre dimostrò che alcune operazioni sul conto svizzero erano avvenute ben prima del 2008. È in base a questi elementi che sostenne che fosse impossibile fissare per il 2008 la "dichiarazione infedele". Una tesi che è stata accolta dal sostituto procuratore e che probabilmente verrà definitivamente accolta nei prossimi giorni. L'incertezza sulle tempistiche innesca la prescrizione, il pm archivia tutto, addio processo e Gino Paolo si salva così. Senza macchia.

Frase da brividi del Papa: "Fra tre anni?" Il terribile sospetto, in chiesa cala il gelo

La frase da brividi del Papa: "Fra tre anni? Forse io...", in chiesa cala il gelo



Non so se io ci sarò a Panama per la Gmg nel 2019, ma vi posso assicurare una cosa: Pietro ci sarà sicuramente...". Papa Francesco si rivolge così, ’a bracciò, accommiatandosi dai volontari della giornata mondiale della Gioventù a Cracovia, ricordando il prossimo appuntamento, annunciato ieri durante l’Angelus dopo la messa nel Campus Misericordiae con oltre un milione e mezzo di ragazzi di ogni parte del mondo. "E Pietro vi chiederà se avrete avuto memoria e coraggio", avverte poi il Papa, ribadendo quelle che definisce come "le due condizioni fondamentali per rappresentare la speranza del futuro», che è affidato ai giovani, e facendole ripetere più volte ad alta voce, ciascuno nella propria lingua: «memoria e coraggio".

BASTA CANONE RAI Tassa in bolletta, tutto finito Martedì ti ridanno i soldi?

Canone Rai in bolletta demolito: martedì ti restituiscono i soldi?



In questi giorni gli italiani si sono trovati il canone Rai nella bolletta elettrica: 70 euro, per il computo del primo semestre. Soldi che, forse, potrebbero tornare nelle vostre tasche. Da che è stata ideata in questo modo, la gabella è stata contestata con veemenza, in particolare dalle associazioni di consumatori. In questi giorni, inoltre, si è scatenato il caos per una serie di variabili denunciate da Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumo: "Quel che sta succedendo - ha spiegato - era prevedibile in un Paese burocratizzato dove però non si registrano a volte i cambi di residenza per non parlare delle difficoltà create dalle seconde case e infine dai trasferimenti dei contratti tra un gestore elettrico e l'altro che ha creato ulteriore confusione". In soldoni, la tassa ha creato il caos, situazioni dubbie, pagamenti indebiti e parecchi grattacapi.

E mentre le associazioni insistono sulla "impraticabilità" della tassa e sulla necessità di rivederla già dal prossimo anno, c'è chi è passato alle carte legali. Ed è questa l'iniziativa che potrebbe restituirvi i soldi versati a Viale Mazzini. Il Codacons, infatti, ha presentato al Tar del Lazio un ricorso contro il metodo di pagamento del nuovo canone Rai, e la pronuncia del Tribunale amministrativo è prevista per martedì. Il presupposto del ricorso è semplice, ed è basato sulla non legittimità dell'inserimento della gabella in bolletta perché l'imposta è legata al possesso dell'apparecchio televisivo, mentre le bollette servono per pagare un servizio. È stata dunque avanzata la richiesta di sospensione del provvedimento: se venisse accolto, le aziende elettriche potrebbero restituire ai cittadini la prima rata.

domenica 31 luglio 2016

Caos a Caivano Si installa un altro impianto per la lavorazione dei rifiuti

Si installa un altro impianto per la lavorazione dei rifiuti Monopoli distratto e distrutto dal suo comportamento



di Gaetano Daniele



Da una parte c’è chi trasforma da settimane Caivano in una enorme pattumiera gettando dovunque rifiuti prodotti altrove. Dall'altra c’è chi brucia o rovescia la spazzatura allontanandola perchè parcheggiata da giorni sotto le proprie abitazione (o tutte e due le cose insieme) per protesta per la mancata raccolta della spazzatura. Un doppio problema per Caivano dove il Sindaco dimissionario Simone Monopoli è stato votato da migliaia di residenti per risolvere anche e soprattutto questo tipo di problema. Ma anche una situazione da ordine pubblico: come è accaduto anche nell'ultima seduta di consiglio comunale dove il presidente del consiglio Raffaele Del Gaudio ha dovuto chiamare le Forze dell'Ordine, per calmare gli animi di cittadini esausti e incazzati, anche se per altri motivi. 

Un triangolo dove la tensione è improvvisamente aumentata dall'inizio di Giungo, proprio da quando si è insediato il neo Sindaco Simone Monopoli, dove vide la ditta di raccolta rifiuti, la Buttol sanzionata più volte perchè non in grado di garantire un servizio decente al Paese. Difatti, poi, la stessa ditta sanzionata da Monopoli, ha vinto, verrebbe da scherzarci su dicendo quasi per premio, la Gara Europea da oltre 20 milioni di euro, per un ribasso che ha schiacciato le concorrenti. E, nonostante la vittoria da parte della Buttol, per molti cittadini caivanesi la raccolta dei rifiuti è ancora insufficiente, per altri invece bisogna indagare su chi - con auto e perfino camion e furgoni - vuole trasformare Caivano in una discarica fra le case. Infatti, ecco la ulteriore Bufera a Caivano. Come al solito il Sindaco dimissionario Simone Monopoli, fa finta di non sapere? e, i Preti coraggio, oggi, sono troppo occupati a fare il tifo ed a conquistare spazi sui giornali locali e nazionali, e mentre tutto questo avviene, a Caivano, dove la mortalità per tumori è alle stelle, si installa un altro impianto per la lavorazione di rifiuti.

Se anche questa volta il Sindaco Monopoli dice di non sapere nulla allora siamo veramente allo stremo, allo sbando, per non dire alla frutta. Se così fosse, sarebbe proprio la riprova che Monopoli sta solo a scaldare la sedia. E il dirigente all'ambiente, che dice? 

La Giunta di supereroi nominata da Monopoli, tutti estranei al territorio cosa fa, oltre a non volersi ridurre lo stipendio? non sono troppi circa 3500 euro al mese per un Sindaco che non si occupa della salute dei suoi cittadini? eppure fa per mestiere il medico dietologo, ed estetico? alla salute dovrebbe badare lui e non altri?

Caivano (Na): Ecco il Video del consiglio comunale Ecco il primo anno di Monopoli

Caivano (Na): Ecco il Video del consiglio comunale Ecco il primo anno di Monopoli 

di Gaetano Daniele
Riprese: ilgiornaledicaivano.it



Ecco il primo anno di governo Monopoli. Litigi, grida, fischi, pernacchi ma soprattutto ingovernabilità. Questo l'esito del consiglio comunale dopo le dimissioni del primo cittadino. Queste le accuse che lanciano i cittadini di Caivano al Sindaco Monopoli. Un anno di nulla. Un anno di crisi politica. Un anno di dissapori e malumori. 6 consiglieri comunali di maggioranza poi passati a 4 grazie ad un ripensamento lampo, secondo indiscrezioni di Marzano e Falco della Lista Civica Noi Insieme con Monopoli, transitano all'opposizione accusando Monopoli di essere accentratore, e quindi di non lasciare spazio decisionale a nessuno, come sulla nomina dei 5 assessori, e come sulla nomina e rotazione dei dirigenti comunali. Questa amministrazione ha fallito! Si prenda atto e il Sindaco Monopoli non ritiri le dimissioni.

Sondaggio catastrofico per Renzi: ecco come andrà a finire (e quando)

Sondaggio choc per il governo Renzi: ecco come andrà a finire



E' una débacle per il presidente del Consiglio Matteo Renzi. In termini di gradimento né lui né la sua riforma costituzionale raggiungono il cinquanta per cento dei consensi. Secondo l'ultimo sondaggio di ScenariPolitici-Winpoll commissionato per HuffingtonPost infatti i No al referendum previsto per il prossimo l'autunno sono in vantaggio. Voterebbe infatti contro la riforma del governo il 52,5 per cento degli elettori. I favorevoli invece sono al 47,5%.

E non migliora lo scenario per il premier e per il Partito democratico se ci si sposta dal referendum sulla riforma costituzionale ad un eventuale ballottaggio alle prossime elezioni politiche. In questo caso il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo vincerebbe con un distacco di quasi cinque punti: raggiungerebbe infatti il 54,55 dei consensi, mentre il Pd resterebbe fermo al 45,5%.

LA SUA ULTIMA VOLONTÀ "Dove spargere le ceneri" Una toccante Marchesini

"Crematemi, dove voglio che siano messe le mie ceneri": quel suo ultimo toccante desiderio



L'Italia ricorda Anna Marchesini con un sorriso, come lei avrebbe voluto. La ricorda così nel giorno delle lacrime, nel giorno in cui ci ha lasciato. Il sorriso, quello che lei ci ha sempre regalato: una donna di spirito, una donna che avrebbe potuto scherzare su tutto. Anche sulla sua morte, così come fece sul suo sito internet ufficiale. Già, perché nella biografia, nella pagina in cui si racconta, dedicava un "PS", arguto e divertente, proprio al giorno in cui ci avrebbe lasciato.

"Ho già adocchiato una vetrinetta in sala riunioni con un piccolo cofanetto verde di porcellana, credo. Ritengo sia ideale per contenere le mie ceneri - scriveva la Marchesini -. È una aspirazione che piano piano troverò il coraggio di far uscire alla luce. Che detto di un mucchietto di ceneri non è appropriato. Posso tentare...e se mi ribocciano? E se poi l'Accademia trasloca? E se durante il trasloco il cofanetto verde si rompe? No eh! Essere spazzata via dall'Accademia no mai più".

Insomma, quel posticino in cui, scherzando ma non troppo, diceva di voler riporre le sue ceneri era l'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico. Lo si comprende da quel passaggio in cui affermava: "Posso tentare...e se mi ribocciano?". Un riferimento alle due bocciature che aveva ricevuto prima di essere, finalmente, ammessa. In quell'Accademia, nel 2007, divenne insegnante. Insomma, si tratta di un luogo con il quale ha sempre avuto un rapporto strettissimo. "È stato il mio sogno entrare - diceva -. Certe vole salivo in ascensore fino al quinto piano, salivo in paradiso solo per sentire l'odore, attraversare un corridoio, fare una domanda, solo per stare lì".

Del fatto di voler essere cremata, la Marchesini ne parlò anche nella toccante intervista a Che tempo che fa, con Fabio Fazio. Con voce tremante parlò della sua malattia, senza però che l'ironia le sfuggisse. "Sono obesa di vita, ne sono così interessata che mi interessa anche la morte", disse in studio.