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venerdì 24 giugno 2016

Porta a Porta Brexit Video / Lite furibonda Vespa Brunetta, il conduttore perde le staffe!

Porta a Porta Brexit Video / Lite furibonda Vespa Brunetta, il conduttore perde le staffe!


di Gaetano Daniele



Brunetta da del sottomesso politico a Bruno Vespa. Lite furibonda Vespa-Brunetta, il conduttore perde le staffe "Cosa succede se la bandiera del Regno Unito prevale sulla bandiera europea?". Così Bruno Vespa all'ospite in collegamento da Londra, il finanziere Davide Serra (amico del Premier Matteo Renzi, viene invitato in studio da Bruno Vespa). Tanto basta per far andare su tutte le furie l'esponente di spicco di Forza Italia, Renato Brunetta che interrompe l'intervista chiedendosi ad alta voce, in modo che tutti possano sentire: "È un finanziere qualsiasi questo?". "Stia al suo posto", replica il conduttore. "È il finanziere amico di Renzi" risponde a sua volta Brunetta. I due si affrontano e urlano in studio raggiungendo toni che raramente si erano visti a Porta a Porta. Ma la frase che ha colpito di più è proprio quando l'esponente azzurro rinfaccia a Bruno Vespa di essere un sottomesso politico. 


Italia-Spagna, sono scintille tra Rossi, Marquez e Lorenzo: occhio alle loro frasi

Italia-Spagna, sono scintille tra Rossi, Marquez e Lorenzo: occhio alle loro frasi



Anche ad Assen, sede del prossimo Gran Premio della MotoGP si parla di calcio e, soprattutto della sfida agli ottavi di finale di lunedì prossimo tra i campioni in carica della Spagna e l’Italia, sconfitta in finale nel 2012 proprio dalle "furie rosse". "Ho seguito le partite della Nazionale di calcio come il 95% degli italiani. Credo siamo stati molto sfortunati a trovare la Spagna così presto, credo che possa essere fifty-fifty, ma se giochiamo bene possiamo vincere", dice Valentino Rossi. Del tutto diverso, ovviamente, il pronostico dei suoi principali avversari nella corsa al titolo della classe regina, Marc Marquez e Jorge Lorenzo. "Per me è chiaro che vincerà la Spagna" dice il pilota della Honda Hrc, "ma non si sa mai. Anche dell’ultima partita dicevo vinceremo e passeremo per primi ed invece abbiamo perso", ammette Marquez. "Spero che la Spagna vincerà anche se sono rimasto sorpreso che abbia perso la partita contro la Croazia", afferma Lorenzo. "Ora devono superare questo momento di delusione. Ma se gioca bene potrà vincere la partita con l’Italia" conclude Movistar Yamaha.

Vaccini sotto la soglia minima “La salute pubblica è a rischio”

Vaccini sotto la soglia minima “La salute pubblica è a rischio”



Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, le coperture vaccinali per malattie come poliomielite, tetano, difterite ed epatite B oggi sono al di sotto del 95% (la soglia di sicurezza) e la copertura scende sotto la soglia dell’86% per morbillo, parotite e rosolia, patologie per cui, secondo i dati diffusi dalla Società Italiana di Pediatria, oltre 358.000 bambini non sono stati vaccinati negli ultimi 5 anni. «La vaccinazione rappresenta uno degli interventi di sanità pubblica maggiormente efficaci e sicuri - spiega Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - attraverso la cosiddetta 'immunità di gregge', anche i non vaccinati beneficiano degli effetti positivi della vaccinazione, sempre che la copertura sia superiore alla soglia del 95%, al di sotto della quale l’agente patogeno continuerebbe a circolare. Il calo delle vaccinazioni costituisce un grave pericolo per la salute di tutti: per fare un esempio, la mancata vaccinazione antinfluenzale di tantissimi anziani dopo un falso allarme sui rischi del vaccino è stata una delle cause del ‘boom’ di mortalità nel 2015». Secondo l'OMS i vaccini sono in grado oggi di salvare 2,5 milioni di vite l’anno nel mondo, eppure il valore della prevenzione vaccinale non è adeguatamente compreso e rischia di essere seriamente in pericolo a causa della disinformazione e di falsi miti che, seppur privi di base scientifica, riescono ad ‘attecchire’ sull'opinione pubblica. L’informazione sui vaccini, il ruolo sociale dei media e la corretta informazione scientifica nell’era digitale sono stati al centro del Corso di Formazione Professionale ‘La corretta informazione a tutela della salute di tutti: il ‘caso’ vaccini, tra falsi miti e pregiudizi’, promosso dal Master ‘La Scienza nella Pratica Giornalistica’ (SGP) della Sapienza Università di Roma con il supporto incondizionato di Sanofi Pasteur MSD. Le vaccinazioni costituiscono un intervento preventivo di fondamentale importanza a tutela della salute per tutte le età della vita. A causa di emotività e vulnerabilità su cui la cattiva informazione riesce a far leva instillando dubbi e sollevando timori, i genitori di bambini in età pediatrica rappresentano i soggetti maggiormente influenzati ed ‘esitanti’.

«Le vaccinazioni in età pediatrica sono indispensabili poiché i vaccini praticati riguardano malattie per le quali le cure disponibili non sono efficaci - ha dichiarato Alberto Villani, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù IRCCS di Roma - un esempio è la meningoencefalite per la quale, nonostante i progressi fatti per ciò che riguarda le terapie intensive, la mortalità è rimasta invariata. Bisogna superare l'ignoranza e la diffidenza e per questo è necessario avvalersi di fonti certificate, identificabili e autorevoli. Quanto ai medici e ai pediatri, la Società Italiana di Pediatria sta facendo tutto il possibile perché la cultura vaccinale sia sentita e diffusa. È fondamentale l'educazione così come l'alleanza tra sanità, stampa e magistratura». Anche in età adolescenziale le vaccinazioni sono fondamentali: il vaccino contro il Papilloma Virus umano (HPV) è in grado di proteggere ragazzi e ragazze da vari tipi di cancro, come il tumore del collo dell'utero, il cancro anale, le lesioni precancerose di cervice, ano, vulva e vagina e i condilomi genitali. «Nel piano vaccinale è prevista la vaccinazione contro HPV per le femmine di 12 anni di età ma alcune Regioni hanno ampliato a più classi d'età (17 e 25 anni) e hanno anche previsto i maschi di 12 anni - ha spiegato Michele Conversano, direttore del Dipartimento Prevenzione di ASL di Taranto - tutto questo è stato facilitato sia dalla riduzione del costo del vaccino contro il Papilloma Virus sia dalla semplificazione della schedula di somministrazione (due dosi invece di tre). Allargando ai maschi questa vaccinazione, oltre a prevenire le malattie da HPV nel maschio stesso, si interviene riducendo il serbatoio infettivo. Adesso attendiamo il nuovo Piano Nazionale Vaccini nel quale la vaccinazione dovrebbe essere offerta a maschi e femmine gratuitamente in tutte le Regioni: le ricadute positive sarebbero molto rilevanti».

La pratica vaccinale in età adulta è legata principalmente ai vaccini antinfluenzali, verso i quali spesso c’è scetticismo, talvolta anche da parte degli operatori sanitari. «La vaccinazione nell’adulto-anziano rimane una strategia sanitaria sottoutilizzata – ha sottolineato Graziano Onder, ricercatore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica di Roma – anche verso la vaccinazione antinfluenzale, sicura, e fortemente raccomandata, la sensibilità rimane bassa, con una percentuale di vaccinazione ridotta. Anche altre patologie invalidanti e/o in grado di ridurre la qualità di vita in una persona anziana, come herpes zoster e polmonite pneumococcica, sono prevenibili tramite immunizzazione con vaccini testati, validati e sicuri; se l’influenza causa, in Italia, circa 8.000 decessi/anno attribuibili direttamente o indirettamente alla sua infezione, si stima che l’infezione da polmonite pneumococcica, per la quale la vaccinazione è poco diffusa (probabilmente sia per superficialità medica che per scarsa informazione) faccia 1,6 milioni di vittime ogni anno. Decessi evitabili con un semplice vaccino da somministrare dopo i 65 anni». La comunicazione in ambito vaccinale ha sempre rivestito un ruolo cruciale nel processo di accettazione o resistenza verso le pratiche vaccinali, ma negli ultimi anni l’avvento del web ha moltiplicato la velocità e la quantità delle informazioni disponibili, facilitando la pubblicazione di dati spesso errati e privi di base scientifica. «La principale criticità informativa è costituita dai siti contrari alle vaccinazioni, che rappresentano il 35% delle fonti informative sul web quando si utilizzano le parole chiave ‘vaccino/i’ e ‘vaccinazione/i’ - ha spiegato Antonio Ferro, direttore sanitario dell’Azienda ULSS 22 Bussolengo (VR) e responsabile del sito web VaccinarSì - attraverso argomentazioni di carattere pseudo-scientifico o attraverso vere e proprie ‘bufale mediatiche’ questi siti catturano l'attenzione di persone e famiglie non necessariamente contrarie alle vaccinazioni, che cercano risposte in merito alla sicurezza, ai calendari vaccinali e ai nuovi vaccini. Ritengo fondamentale che i mass-media facciano rete con gli operatori sanitari e che si crei una fitta rete di messaggi positivi e significativi sulle vaccinazioni, affinché si riesca ad aiutare il pensiero critico della nostra popolazione».

Il dibattito sulle vaccinazioni è ampliamente presente anche su social network, blog e forum, dove i genitori condividono dubbi, perplessità e diffidenza: in queste ‘piazze virtuali’ spesso le informazioni non sono verificate e viaggiano senza filtri. «La cattiva informazione relativa alla sicurezza e all’efficacia delle vaccinazioni e all’incontrollata diffusione di tesi senza alcuna base reale - ha spiegato Roberto Burioni, ordinario della Facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano - è un chiaro esempio della natura ‘orizzontale’ di Internet, che intrinsecamente pone sullo stesso livello qualunque fonte. L’avversione alle pratiche vaccinali è tanto antica quanto i vaccini, ma le nuove modalità di comunicazione fanno emergere nuove problematiche estremamente complesse riguardo alla libertà di opinione ed alla necessità di garantire un falso pluralismo in presenza di affermazioni riconosciute false in modo unanime dalla comunità scientifica, ma capaci di indurre comportamenti pericolosi per il singolo e per la società». Per il sistema-Italia, non vaccinare contro una malattia prevenibile rappresenta un costo rilevante non solo in termini di salute pubblica, ma anche economici: uno studio (Cicchetti, Mennini et al, 2010) ha evidenziato come il costo complessivo per l’influenza, tra spese del SSN, dell’INPS, delle aziende e delle famiglie (costi diretti ed indiretti), sia pari a circa 2,86 miliardi di euro; vaccinando tutta la popolazione maggiore di 18 anni, i costi complessivi si ridurrebbero a 1,56 miliardi. «L'utilizzo dei vaccini per prevenire malattie in bambini, adulti e anziani si traduce in un numero minore di visite mediche, esami diagnostici, trattamenti, ricoveri ospedalieri e, di conseguenza, in notevoli risparmi sui costi sanitari - ha spiegato Francesco Saverio Mennini, professore di Economia Sanitaria e Direttore del Centre for Economic Evaluation and HTA (EEHTA) del CEIS, Università di Roma Tor Vergata - La vaccinazione svolge un ruolo importante anche nella prevenzione dei tumori, come, per esempio, nel caso dei vaccini contro l’HPV, che a causa delle patologie ad esso correlate costa al SSN italiano 291 milioni di euro all'anno. Non vaccinare contro una malattia prevenibile rappresenta, a fronte di un limitato risparmio legato all’acquisto e alla somministrazione dei vaccini, un costo più rilevante tanto in termini di salute (qualità della vita) quanto in termini economici (costi diretti e indiretti)».

Esiste la vita anche dopo la morte Una scoperta epocale nel Dna

Esiste la vita anche dopo la morte: scoperta epocale nel Dna



Almeno nel Dna, la vita prosegue dopo la morte. Per quattro giorni, per la precisione: è quanto è stato osservato nei topi e nei pesci, nei quali alcuni geni sembrano restare attivi per molte ore dopo la morte. Sono le conclusioni dello studio del microbiologo Peter Noble, dell'università di Washington a Seattle, pubblicato sul sito BioRxiv, portale che per la pubblicazione non richiede la revisione della comunità scientifica. Lo studio è stato citato anche sul sito della rivista Science. Questa scoperta potrebbe migliorare le tecniche per la conservazione degli organi destinati ai trapianti.

Il punto è che quando un organismo muore, non sempre le funzioni vitali cessano nello stesso momento: alcuni processi interni possono proseguire per molte ore. In passato, analizzando cellule umane di sangue e fegato di esseri umani dopo la morte, alcuni studi avevano indicato che l'attività di alcuni geni proseguiva. Seguendo questa strada, Nobles è andato alla ricerca della possibile attività post mortem di oltre mille geni in topi e pesci zebra, i pesci più studiati nei laboratori di genetica.

Il ricercatore ha scoperto che centinaia di geni continuano a funzionare dopo il decesso, nei pesci, come detto, anche per più di quattro giorni. Alcuni di questi geni attivi svolgono attività necessarie all'organismo in momenti di emergenza, ma sorprendentemente sono risultati funzionanti anche geni correlati allo sviluppo dell'embrione e che restano silenziosi dopo la nascita, oppure altri che facilitano lo sviluppo di tumori. Questi risultati potrebbero aiutare a capire importanti problematiche legate ai trapianti e rivelarsi anche un ottimo strumento per la medicina legale.

L'Unità, al giornale ora cambia tutto: clamoroso, chi lo dirigerà / Foto

Sergio Staino diventa direttore de l'Unità



Sergio Staino, vignettista, sta per diventare il nuovo direttore dell'Unità. Riporta l'Huffingtonpost che sarà lui a prendere il posto di Erasmo D'Angelis finora alla guida del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. "Sì, è vero" conferma Staino. "Mi è stata chiesta la disponibilità a dirigere l'Unità e io l'ho data con grande entusiasmo, più di pancia che di testa...".

Il disegnatore padre di Bobo spiega però che "non ho ancora parlato con Matteo Renzi e quindi la cosa è ancora tutta da vedere. Però è vero che mi è stata chiesta la disponibilità". L'Unità, conclude Staino, "è un giornale che ha bisogno di cuore e anima. E Bobo ne ha".

Renzi, il piano ai limiti della realtà Referendum, come vuole cambiare

Renzi Il piano inverosimile: come vuole cambiare il referendum



Dopo la sonora sconfitta alle elezioni amministrative Matteo Renzi si è chiuso con i suoi a Palazzo Chigi per trovare "l'idea giusta", per rilanciare il Pd - e se stesso - in vista del referendum. Appuntamento che Renzi per primo ha definito come un plebiscito sulla sua leadership. Ora però, riporta La Stampa in un retroscena, il premier sembra pentito e in un estremo conto alla rovescia deve riuscire entro autunno a riconvertire il partito, o meglio, quello che ne resta.

Tanto che Renzi sembra voglia posticipare la data del referendum per avere più tempo per convincere a votare sì. Solo poco tempo fa aveva pensato al 2 ottobre. Poi, qualche giorno fa, come nulla fosse, ha invece buttato lì altre date "il 9 o il 16 ottobre". Ora invece sta seriamente valutando l'ipotesi di far slittare il referendum fino al 23 o addirittura al 30 ottobre. Così avrebbe tre, quattro settimane in più di campagna elettorale.

Le grane del premier però non finiscono qui: Angelino Alfano ha detto chiaramente a Renzi che Ncd appoggerà il governo fino al referendum di autunno, dopodiché "finirà la natura istituzionale del governo" e dunque si porrà il problema della permanenza del partito nell'esecutivo, nel caso in cui Renzi non intenda rivedere l'Italicum, consentendo la possibilità ai partiti di coalizzarsi. Renzi non gli ha risposto.

Eletto da quattro giorni, viene arrestato Chi è il sindaco finito in cella / Guarda

Arrestato il sindaco-sceriffo del Veneto, rieletto a Abano Terme solo 4 giorni fa



Domenica è stato rieletto sindaco di Abano Terme. Giovedì è stato arrestato. La quarta volta da primo cittadino di Luca Claudio è durata molto poco, nemmeno quattro giorni, e sembra già finita. Le accuse contro di lui sono gravi: tentata corruzione, abuso d’ufficio, induzione indebita e tentata concussione. Secondo le indagini, partite l’anno scorso, dal 2008 ad oggi, Claudio e i suoi complici avrebbero organizzato un sistema di tangenti (pari a 20 milioni di euro) per l’aggiudicazione di lavori per verde pubblico, illuminazione, riqualificazione e concessioni edilizie residenziali, chiedendo tangenti pari al 15 per cento di ogni appalto. Le tangenti venivano pagate in contanti o attraverso false fatturazioni alla società Sls.srl a lui riconducibile.

L’inchiesta - La “Tangentopoli delle terme” ha portato all’arresto di altre tre persone, mentre altri 18 sono indagati a piede libero. In corso 22 perquisizioni. Il giro di tangenti, secondo gli investigatori, iniziato a Montegrotto Terme e poi esportato nel Comune di Abano, era proseguito grazie alla complicità dell’ex sindaco sampietrino Massimo Bordin, dimessosi nel 2015 all’inizio delle indagini. Le Fiamme gialle dovranno ora stabilire quali imprenditori sono stati costretti a pagare per poter lavorare e quali invece hanno liberamente e consapevolmente aderito al sistema per aggiudicarsi i contratti più vantaggiosi.

Chi è Luca Claudio - Per un breve periodo esponente della Destra di Francesco Storace, Claudio aveva governato Montegrotto per due mandati consecutivi dal 2001 al 2011, poi si era candidato, vincendo, nel comune limitrofo di Abano Terme, dove domenica era stato riconfermato per il secondo mandato con il 52,33 per cento delle preferenze alla guida di una coalizione di liste civiche dell’area di centrodestra. Conosciuto come il Sindaco-sceriffo, in entrambi i comuni da lui governati, aveva organizzato ronde cittadine e chiamato i suoi cittadini alle armi, bastoni nello specifico, contro i delinquenti. Famosissimo in loco per le sue iniziative sempre al limite, in più di qualche occasione era riuscito a salire anche alla ribalta delle cronache nazionali.

Le iniziative - Come quando aveva piazzato nel suo ufficio al Comune di Montegrotto un busto di Mussolini, che poi fu fatto rimuovere per via delle polemiche. O come quando si è dato alla cartellonistica, installando nel 2007 tabelloni luminosi con la scritta “Cittadini emigrate! La legge mi lega le mani e non mi permette di difendervi!”. L’iniziativa lo proiettò di nuovo al centro della bufera, ma anche della notorietà, tant’è che poco dopo replicò con un altro cartellone al neo, in cui denunciava la scarcerazione di un cittadino marocchino accusato di aver stuprato una adolescente nel padovano: “Cari cittadini, i clandestini in Italia possono stuprare i vostri figli! La giustizia non c'è più!!!”. (Punti esclamativi originali). Dopo i cartelloni, la sua inventiva urbanistica si diresse sulle strisce pedonali, in prossimità delle quali fece installare delle statue di bronzo dalle sembianze di bambini. Una forma di sensibilizzazione contro l’alta velocità, si giustificò lui. Quando diverse statue vengono trafugate, il sindaco risponde piazzando una “taglia” sul colpevole. Quando scoppiò lo scandalo dei rifiuti a Napoli, la giunta denunciò il comune partenopeo e la Regione Campania per danno d'immagine al turismo termale chiedendo per di più un risarcimento di 1 milione di euro, ovviamente senza successo.

I “nemici” - Ultimamente, Claudio era tornato ad attaccare uno dei suoi bersagli preferiti: i preti. Il vescovo di Padova e il parroco di Montegrotto, infatti, erano colpevoli, secondo il sindaco, di essere troppo morbidi con gli immigrati. “Non è corretto generalizzare sui termini accoglienza e integrazione perché la nostra battaglia non è contro gli immigrati, ma contro gli irregolari, i clandestini e i delinquenti- fu uno dei commenti di Claudio - Ricordo che le Sacre scritture dicono 'Bussa e ti sarà aperto, chiedi e ti sarà dato', non dicono 'Sfonda le porte, appropriati di ciò che trovi nelle case altrui e magari poi violenta le donne che trovi in casa'”. E difatti, appena rieletto quattro giorni fa, aveva esclamato: “Non sarò il sindaco di tutti. Certo non di chi ha attaccato così duramente la mia persona. Nei prossimi giorni chiederò udienza al vescovo, ma non mi fermerò lì. Ho deciso di dichiarare guerra al cattocomunismo e a questa cultura ipocrita e becera”.