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lunedì 13 giugno 2016

L'everydance di Sant'Arpino conquista il Teatro Olimpico di Roma

L'everydance di Sant'Arpino conquista il Teatro Olimpico


di Mario Setola



The Everydance centro studi danza di Sant'Arpino diretto da Antonietta Schmitz Genovese e Cristina Monticelli colleziona ancora successi. Gli allievi del centro hanno partecipato al festival ballet-ex concorso nazionale dedicato all'interpretazione classificandosi 2 nella categoria modern seniores con una coreografia originale di Cristina Monticelli. L’evento si è tenuto l’altro giorno presso il teatro olimpico di Roma. I complimenti anche degli esperti capitolini alle ragazze Carolina Dell'aversana, Federica Cuzzaniti, Mattia Capasso, Assunta Silvestre, Alessia Silvestro, Alessia Compagnone, Vincenza Dell'aversana, Anna Saviano, Maria Vittoria Cristiano, Theresa Crescenzo, Raffaella orefice , Claudia Canciello , Nicla di santo , Matteo de Cristofaro , anna Fusco , rosa Auletta, Imma Buonanno, Marta Granata, Floriana Papa, Rita Gargiulo. Il titolo della coreografia, sapientemenete creato dalla brava e bella Cristina Monticelli, è "asylum - la bottega delle bambole ". 

Giachetti nei guai: spunta la megavilla E parte l'accusa: "Così frega il Fisco"

La villa extralusso che inguaia Giachetti. Il sospetto: "Così frega pure il fisco"


di Giulio Zannini



«La campagna del Movimento 5 Stelle è disperata, scappano dai confronti e seminano bufale». Roberto Giachetti lascia intendere di voler mettere da parte materiale per i legali e magari per valutare qualche querela. Di là dai toni dei pentastellati e dalle repliche, la vicenda dei «casaletti» di Subiaco, località montana in provincia di Roma, corre il rischio di tagliare definitivamente le gambe al candidato del Partito democratico nella corsa alla guida della Capitale. A sette giorni dal ballottaggio, il duello con Virginia Raggi è sempre più ruvido e ora Giachetti potrebbe finire sotto le macerie delle sue abitazioni. Con la casa, del resto, si sono rovinati in tanti, fra i politici.

Basta ricordare la casa comprata «a sua insaputa» con il contributo esterno da Claudio Scajola, alle polemiche dell' appartamento con affitto pagato da Marco Carrai per Matteo Renzi e, ovviamente, l' immobile a Montecarlo col quale Gianfranco Fini ha chiuso, di fatto, la sua storia da parlamentare.

Di cosa stiamo parlando? La scorsa settimana nel confronto tv con gli altri candidati a sindaco di Roma, il vicepresidente della Camera aveva dichiarato di possedere due «casaletti» a Subiaco. Ma il tentativo di agire con la massima trasparenza gli sta tornando indietro come un pericoloso boomerang. Con alcune inchieste giornalistiche che hanno portato alla luce elementi discordanti con le affermazioni di Giachetti.

Il quale - ecco un rapido resoconto della vicenda - nel 2002 aveva acquistato un terreno a Subiaco, più precisamente in località Torretta dei Galli. L' affare dell' ex radicale riguardava un appezzamento in cosiddetta «area boschiva» nel cuore dei monti Simbruini, dove insistono più vincoli, tra i quali, secondo il Piano territoriale paesistico della Regione Lazio, quello di «Paesaggio naturale». A quel tempo, secondo il Catasto, sul terreno c' era solo un piccolo casale rurale di 6,5 vani, registrato come casa popolare. Nel luglio del 2006 il casale viene ristrutturato e i vani diventano 9, per 165 metri quadrati di superficie coperta. La categoria catastale non cambia. Nel frattempo spunta un nuovo casale di cinque vani accatastato come abitazione civile. Il secondo casale, dopo una serie di lavori, passa da cinque a 7,5 vani mentre ora al posto del casaletto c' è una nuova struttura della grandezza di 179 metri quadri e un' altra struttura di altri 317 metri quadri: un totale di 16,5 vani e 661 metri quadrati. A cui qualche tempo fa si è aggiunta una piscina, costruita con la demolizione e la ricostruzione di un fabbricato per lavori del valore di 500mila euro. Dall' amministrazione comunale hanno spiegato che «l' aumento di cubatura è stato fatto grazie al piano casa della Regione Lazio». A naso, sembrerebbero esserci, però, delle discordanze tra le superfici: l' ampliamento, insomma, sarebbe extralarge. Al Comune hanno detto che «non è possibile che sia così grande» mentre hanno spiegato che la piscina è «una pertinenza» e dunque tutto in regola.

Stando a quanto sostengono gli abitanti di Subiaco e pure dai rilievi fotografici pubblicati in pagina, l' operazione dell' immobiliarista Giachetti è destinata a diventare qualcosa di diverso da una villetta familiare. Tra le ipotesi, una Rsa (ovvero una residenza sanitaria assistenziale) magari per gli anziani; oppure, più verosimilmente, un agriturismo. Del resto, sarebbero stati costruite cinque camere con altrettanti bagni e, considerando la piscina, la struttura pare più destinata a ospitare villeggianti che anziani bisognosi.

La polemica coi grillini, si diceva. «Ma sì, poca roba, che saranno mai due casaletti a Subiaco. Se poi somigliano a una villa con piscina e due fabbricati per un' estensione di oltre 650 metri quadrati, ahò, pazienza. Però qui gatta ci cova, signori miei». È durissima la deputata Paola Teverna: «A noi risulta che con tutto questo accrocco di furbate Giachetti oggi paga solo 1/3 dell' Imu che dovrebbe pagare, ovvero circa 1.300 euro l' anno invece di 4.500.

Avete capito l'uomo che ha una storia? L'uomo delle liste all' antimafia? L'uomo in motorino (ma che sembra un' astronave)? Fa tanto la predica, si erge a cattedra morale del bene comune e poi la fa sotto il naso ai cittadini».

Terribile agli Europei, un volo pazzesco Il botto e la tragedia: un Paese è in lutto

Terribile lutto agli Europei, una tragedia assurda: un intero Paese sconvolto



Arriva la prima tragedia per gli Europei in Francia. Un tifoso dell'Irlanda è morto la notte scorsa a Nizza. Secondo la rete all news Bfm Tv, l'uomo era ubriaco ed è caduto da un parapetto precipitando per oltre otto metri.

Denuncia-bomba: "Elezioni truccate" Parla il candidato, terremoto politico

Bomba sul voto: elezioni truccate. La denuncia: quanto costa ogni voto



Un nuovo scandalo sta per travolgere le elezioni comunali a Roma. La denuncia arriva da un candidato nella lista Noi con Salvini, Daniele Dragone, che era in corsa per un posto nel Consiglio comunale. In un'intervista al tempo, Dragone lancia una bomba devastante: "Un voto a Roma si compra con dieci euro". L'uomo ha raccontato di essere stato contattato al telefono da uno sconosciuto che l'ha chiamato con un numero anonimo già nel corso della raccolta delle firme per la presentazione delle candidature. "Sono stato raggiunto telefonicamente un paio di volte prima delle elezioni - ha detto Dragone - All'inizio mi ero candidato a sindaco di Roma presentando 340 candidati tra Municipi e Comuni. In questa occasione mi hanno chiesto se mi servivano le firme per presentare le liste".

Secondo la storia di Dragone, l'intero voto romano potrebbe essere stato completamente inquinato da un "mercato delle vacche", dove i bovini sono gli elettori raggruppati in pacchetti da piazzare per un candidato pagante: "Milletrecento fime con otto-novecento euro, così mi hanno detto - ha aggiunto il leghista - Con questo pacchetto sarei potuto andare al Comune e presentare il simbolo con le firme dei cittadini per questa mia pseudocandidatura. Qualche mese dopo sono stato chiamato per acquistare i voti: a dieci euro potevo guadagnare cinquemila voti spendendo cinquantamila euro".

Dragone ha detto di aver sempre rifiutato l'offerta, anzi ora è pronto a spiattellare tutto ai giudici: "Sto preparando la denuncia. Sto acquisendo altro materiale". Il suo sospetto è che però tanti altri abbiano accettato quella scorciatoia e individuarli non sarebbe complicato: "Dicevano che potevano arrivare a un massimo di cinquemila voti. Credo che sia il bacino massimo che possono dare come disponibilità. Ripeto: c'è il mercato delle vacche, se magari questo gruppo di persone può garantire centomila voti, questi probabilmente verranno divisi tra vari candidati". Difficile immaginare che un movimento di voti del genere possa essere gestito da una sola persona: "La struttura è da verificare. Ma se andiamo a verificare però le firme presentate nelle varie liste di competizione elettorale secondo me ne vedremo delle belle".

giovedì 9 giugno 2016

Regeni, spunta una pista inglese: tre sms nelle ore del rapimento

Caso Regeni, il mistero dei tre sms nelle ore della scomparsa



Il 25 gennaio scorso, tra le 19.30 e le 20.30, orario compatibile con la scomparsa al Cairo di Giulio Regeni, da un telefono inglese partirono tre sms diretti ad altrettanti cellulari egiziani agganciati alle stesse celle attraversate in quel momento dal ricercatore friulano. E all’una e 45 della notte tra il 2 e il 3 febbraio, da un’altra utenza inglese partì un messaggino diretto a un cellulare egiziano agganciato nel quartiere ’6 Ottobre', dove qualche ora dopo fu ritrovato il cadavere del 28enne italiano. Partono da questi contatti, finora inediti, i nuovi accertamenti della Procura di Roma che pochi giorni fa ha ottenuto dall’autorità egiziana una parziale sintesi del traffico delle celle telefoniche, più volte sollecitato nelle due rogatorie. Gli esperti di Ros e Sco sono ora al lavoro per dare un nome ai titolari delle due schede telefoniche inglesi, attività che l’Egitto non può fare non avendo un rapporto di collaborazione giudiziaria con Londra.

Beppe Sala, le foto della vergogna: cosa fa con l'auto in pieno centro a Milano / Guarda

Beppe Sala, le foto della vergogna: cosa fa con l'auto in pieno centro a Milano



Beppe Sala pizzicato. Il candidato sindaco di Milano del Pd, ex manager di Expo, cosa fa il giorno dopo la competizione elettorale? Lo rivela Dagospia: si è preso caffè e cornetto al bar ma è scivolato sul più banale dei gesti da italiano medio: l'auto in doppia fila alla Lapo Elkann. Le foto su Dago documentano la trasgressione stradale del piddino. Chissà a cosa stava pensando. Forse a Stefano Parisi che lo ha quasi rimontato...? 

MUTUO DA INCUBO Casa, torna una tassa Botta su milioni di italiani

Hai un mutuo? Torna una tassa. Mazzata contro gli italiani



Se la stangata per i padroni di casa arriverà, non sarà di certo ora che gli italiani devono votare al ballottaggio, né tantomeno a ottobre, quando Matteo Renzi si giocherà il tutto per tutto con il referendum costituzionale. Per quanto penzolante però la spada sulla testa di quasi quattro milioni di proprietari di casa è una minaccia concreta che potrebbe spuntare nella prossima legge di Stabilità. Come riporta il Giornale, il governo ha in mente di aumentare le tasse usando il trucco della cancellazione di una spesa fiscale. Se il governo vuol dare seguito alle promesse di tagliare l'Irpef e dare un bonus ai pensionati, dovrà necessariamente andare a pescare nel labirintico mondo delle deduzioni e detrazioni. Un ginepraio di 800 opzioni che vale 300 miliardi di euro. Una cifra che fa gola al governo, deciso a imporre un limite all'importo massimo di deduzioni possibili, in proporzione al reddito.

Le prime indiscrezioni parlano di un limite di 1500 euro per un reddito di circa 30 mila euro, ben più severo di quanto aveva immaginato e mai messo in pratica il governo di Mario Monti. Dal ministero dell'Economia e Finanza provano a frenare le voci, rassicurando che le detrazioni più delicate da un punto di vista sociale non dovranno essere considerate, ad esempio quelle da lavoro dipendente e sui carichi familiari. Non dovrebbero rischiare neanche quelle legate agli sgravi sanitari e le ristrutturazioni edilizie.

Le brutte notizie arrivano per chi ha acceso un mutuo per l'acquisto della casa. Nel mirino del governo ci sarebbero le detrazioni che oggi permettono di scalare il 19% degli interessi passivi per il mutuo. Una casistica che andrebbe a colpire circa quattro milioni di contribuenti.