Svolta nell'omicidio di Fortuna Loffredo, parla l'amichetta: "Lui l'ha violentata e poi l'ha buttata giù"
Sono passati quasi due anni da quando la piccola Fortuna Loffredo, di sei anni, è morta precipitando dal bancone all’ottavo piano del palazzo in cui viveva nel Parco Verde di Caivano (in provincia di Napoli) il 24 giugno 2014. Non si è trattato di un suicidio né di un incidente. Qualcuno l’ha buttata giù. Dall’autopsia è emerso che la bambina era stata vittima di “abusi cronici”. Ma in tutto questo tempo nessuno degli inquilini ha parlato. Per quasi due anni le forze dell’ordine si sono scontrate con un muro di omertà. Gli adulti “ostacolavano le indagini”. Alla fine, una bimba ha parlato. Era l’amica del cuore di Fortuna, detta Chicca, e ha assistito ai suoi ultimi momenti di vita.
La bimba, che adesso ha undici anni, era stata allontanata dal palazzo e affidata alle cure di una casa famiglia. Lì, lo scorso 23 marzo ha raccontato al pm e a una psicologa la verità sul palazzo degli orrori. Un nido di pedofili, dove i bambini venivano ripetutamente violentati. La lista delle vittime è lunga: lei stessa, sua sorella e suo fratello, l’amica Chicca. Poi la bambina fa il nome del colpevole: Raimondo Caputo, 44 anni, il compagno della madre, Marianna Fabozzi. È lui l’orco che ha abusato dei figli della compagna e anche della piccola Fortuna. E proprio il rifiuto di subire l’ennesima violenza è stata la causa della morte di Fortuna.
Gli ultimi momenti di vita - Fortuna è andata a casa dell’amica per giocare, ma lei stava aiutando la mamma nelle pulizie. Mentre aspettava che l’amica finisse le faccende, Fortuna ha deciso di tornare a casa sua per cambiarsi le scarpe perché le facevano male. Esce e Raimondo Caputo, che era in casa, la segue fuori dalla porta. L’amichetta e la mamma, Marianna Fabozzi, vedono che i due si dirigono su per le scale verso l’ottavo piano invece che giù dove abitava Chicca. Finite le pulizie la bambina chiede alla madre di accompagnarla all’ottavo piano a prendere Fortuna così che potessero andare a giocare. Salite le scale, madre e figlia vedono Raimondo Caputo violentare Fortuna. “Chicca era sdraiata e anche lui sdraiato e si buttava addosso a Chicca” mentre la bambina “gli dava i calci”. Allora lui “la prende in braccio e la butta giù” è l'agghiacciante racconto fatto dalla bambina.
L'epilogo - Marianna Fabozzi ha visto tutto ma per proteggere il compagno dice alla figlia che quello che hanno visto doveva rimanere un segreto. La donna non ha mai parlato con gli inquirenti. La figlia per fortuna sì. Marianna Fabozzi si trova ai domiciliari con l’accusa di concorso in violenza sessuale sulla figlia di tre anni. Raimondo Caputo è già in carcere a Poggioreale dal novembre 2015, per violenza sessuale su minore. Ora è accusato anche dell’omicidio di Fortuna Loffredo.