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venerdì 1 aprile 2016

Il fidanzato imbarazzante della Guidi Sputtanato, ecco che cosa scriveva

Il fidanzato imbarazzante della Guidi. Sputtanato, ecco che cosa scriveva



Al telefono Gianluca Gemelli, compagno dell'ex ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi, si teneva aggiornatissimo sugli sviluppi dei provvedimenti del governo che interessavano le società petrolifere per le quali lavorava. Eppure pubblicamente esternava su Twitter frasi al vetriolo contro la "Casta" in perfetto stile grillino. Non era per niente un tweettatore appassionato il signor Gemelli, gli ultimi messaggi pubblicati sono tweet automatici generati da un videogioco a gennaio 2015. Un anno prima, il compagno dell'ex ministra ne aveva sempre per tutti. Il 26 maggio 2014 scriveva: "Ora non ci sono più scusanti... Avanti con le riforme o di corsa al voto!!!".

Gianluca Gemelli ‎@tweens74
È avvilente dover constatare che non abbiamo offerta politica credibile, l'Italia ha perso l'occasione Renzi!!!

21:19 - 9 Feb 2013

Basta scorrere un paio di messaggi prima e si arriva già al 9 febbraio 2013, quando scriveva: "È avvilente dover constatare che non abbiamo offerta politica credibile, l'Italia ha perso l'occasione Renzi!!!". A Gemelli piacciono tanto i punti esclamativi, un amore antico che si ritrova anche nei messaggi appena precedenti, con un salto al dicembre 2011, era già forte la sua anima antisistema: "Ai politici... Se non adeguate i vs stipendi a quelli europei non potete permettervi di chiedere sacrifici. La gente è stanca di voi!!!".

Gianluca Gemelli ‎@tweens74
A tutti i politici... Il governo ha carta bianca per tartassare i cittadini ma non può abbassare gli stipendi dei parlamentari... BUFFONI!!!

21:27 - 10 Dic 2011

Come uno qualunque, Gemelli le spara senza pudore: "A tutti i politici... Il governo ha carta bianca per tartassare i cittiadini ma non può abbassare gli stipendi dei parlamentari... BUFFONI!!!". Finché non si arriva all'esordio sul social, era il 3 dicembre 2011 e il rivoluzionario imprenditore del petrolio attaccava: "Perché Francia e Germania hanno fatto l'accordo con la Svizzera e da noi tartassano sempre gli stessi???". Eppure le conoscenze nell'esecutivo non gli mancavano, certi interrogativi anzi poteva farli anche sul divano di casa.

Verdini, una mossa clamorosa: sono guai, tutti adesso mollano Renzi

Verdini, la mossa a sorpresa che mette nei guai Renzi



Isolato e "trivellato": Matteo Renzi non può fidarsi più nemmeno di Denis Verdini. Mentre al Senato sul terzo settore Ala ha di fatto salvato il governo votando sì all'emendamento del governo (con 3 voti di scarto sul quorum richiesto), è fuori da Palazzo Madama che si scatena la bagarre. A sorpresa, i verdiniani si uniscono al fronte trasversale dei No Triv, tutti quelli che al referendum del 17 aprile sulle trivelle voteranno no. Il peso elettorale di Verdini & Co., forse, è limitato, ma dal punto di vista politico e mediatico la "chiamata alle armi" (così l'ha definita il senatore Antonio Scavone) rischia di essere molto, molto pesante nelle prossime settimane. 

Tutti (o quasi) contro Renzi - La partita si gioca innanzitutto sul quorum: Renzi (con la maggioranza del Pd) si è esposto invitando gli elettori italiani a non votare. Se vincerà l'astensionismo, potrà dire di aver vinto. Ma se questo non accadrà, allora avrà perso in ogni caso. E si ritroverà solo con tutto il peso della sconfitta, perché contro di lui, a favore del sì al referendum, c'è un pezzo del Pd (la minoranza, ma non tutta), Forza Italia, la Lega Nord, Sel, Gal e, ovviamente, il Movimento 5 Stelle. A unire chi protesta c'è anche la scelta del governo di non unire in un unico election day referendum e amministrative (modo scontato per abbassare la percentuale di votanti) con costo aggiuntivo di 360 milioni di euro. "L'equivalente - ha ironizzato il verdiniano Scavone - delle royalty derivanti dall'estrazione del petrolio".

Caivano (Na): Sveglia Caivano, propone l’adozione del “Baratto amministrativo”

Caivano (Na): Sveglia Caivano, propone l’adozione del “Baratto amministrativo”


Nino Navas

Introdurre anche a Caivano lo strumento del “Baratto amministrativo” come forma di cittadinanza attiva e sostegno per quella fascia di cittadinanza in difficoltà.

La proposta arriva dall’associazione socio – culturale, presieduta da Tonia Mormile, che nei prossimi giorni protocollerà al comune un documento in cui si chiede all’amministrazione comunale di prendere in seria considerazione l’adozione di questa misura che in altri comuni sta funzionando in  maniera molto efficace.

Secondo quanto stabilito dall'articolo 24 della legge numero 164 del 2014 i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare, la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.” In base al tipo di intervento, tocca poi al Comune, secondo lo Sblocca Italia, a decidere se ridurre del tutto in parte alcune tasse.

“Riteniamo che questa misura potrebbe essere molto utile anche per la nostra comunità – afferma Nino Navas, fondatore di Sveglia Caivano - chi ha difficoltà a far quadrare i conti potrebbe in questo modo, rendendosi utile per la comunità, saldare i suoi debiti con il Comune sistemando le aree verdi della città, effettuando la manodopera in piazze e strade. Ma anche il recupero di aree e beni immobili inutilizzati. Un sistema che farebbe contento chi, magari essendo disoccupato, ha tempo a disposizione e debiti insoluti. Le tasse dovute, in questo caso, sarebbero trasformate in ore da dedicare alle attività in favore della comunità. Auspichiamo – conclude Navas – che su questa opportunità che il legislatore offre si possa aprire un dibattito anche tra le forze politiche che guidano la nostra città e che al più presto l’argomento possa essere portato anche in Consiglio comunale”.

Nelle mani delle persone che ha ucciso La decisione finale sul terrorista Salah

Salah Abdeslam, sì all'estradizione in Francia



La giustizia del Belgio ha deciso che Salah Abdeslam può essere estradato in Francia. Lo hanno annunciato i procuratori federali, spiegando che Francia e Belgio adesso discuteranno di come procedere al trasferimento. Un legale di Salah aveva precedentemente riferito che il suo cliente ha fatto cadere l’obiezione iniziale all’estradizione in Francia e che è disposto a collaborare con le autorità francesi. Ora, dunque, quella che è considerata la "mente" degli attacchi a Parigi dello scorso 13 novembre, finirà tra le mani delle autorità francesi.

Porno-scandalo, l'uomo più famoso della radio italiana con la prostituta. La foto lo inchioda, ma poi... / Guarda

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Marco Mazzoli, popolarissimo conduttore di Radio 105 con il famigerato Zoo, si perde nella notte milanese e Novella 2000 lo paparazza in dolce compagnia. È circa l’una e mezza di domenica notte e Mazzoli, a bordo della sua Mercedes bianca, si accosta a lato strada, forse per chiedere informazioni a una signorina che passeggia nella primavera non più gelida. E pare che Marco Mazzoli abbia trovato una donzella particolarmente generosa oltre che decisamente scostumata. "Non si è limitata a indicargli la strada giusta, ma si è offerta anche di accompagnarlo", scrive Novella. 

La sorpresa - Da Miami, dove era in vacanza, era arrivata anche la reazione della moglie di Mazzoli che non l'ha presa proprio benissimo: "Tu sei morto!" gli avrebbe detto, come riporta Giornalettismo. Peccato però che sia tutta una messa in scena, architettata tra lo speaker di Radio 105 e la redazione delle Iene. La finta paparazzata serviva per promuovere il film "On air. Storia di un successo" ispirato al programma radiofonico condotto dallo stesso Mazzoli. 

Il colpaccio: "Giletti a Mediaset" La sorpresa: occhio alla De Filippi

Ribaltone Giletti: lascia la Rai per Mediaset, la mediatrice è la donna più potente della tv



Massimo Giletti, uno degli uomini-simbolo della Rai, mattatore della seguitissima Arena la domenica pomeriggio, sarebbe pronto a fare il salto della quaglia e passare a Mediaset. Lo mormora il settimanale Oggi in edicola, aggiungendo che la mediazione del passaggio sarebbe nelle mani niente meno che di Maria De Filippi. Scrive Oggi: “Che cosa ci facevano il 30 marzo pomeriggio all’Hotel de Russie di Roma, Massimo Giletti, Giorgio Restelli, direttore risorse artistiche di Mediaset, e Alessandro Salem, direttore generale dei contenuti Mediaset? Semplice: definivano gli ultimi dettagli del clamoroso passaggio di Massimo Giletti dalla Rai a Mediaset”. E poi sembra che "dietro all’abbandono della Rai da parte del giornalista, nato e cresciuto nell’azienda pubblica, ci sia anche la manina di Maria De Filippi".

Ancora incerta la data del passaggio. Se nella prossima stagione o in quella successiva. Non è la prima volta che circola la voce di un addio di Giletti alla Rai. Questa volta le indiscrezioni sono più insistenti che mai. La domanda è: Giletti resterebbe legato alla domenica pomeriggio, suo habitat ormai consolidato. Se sì, cosa ne sarebbe della infaticabile Barbara D'Urso?

Rivelato il Terzo Segreto di Fatima: "La morte orribile di Papa Francesco?"

Rivelato il Terzo Segreto di Fatima: "La morte orribile di Papa Francesco?"



Il Terzo Segreto di Fatima è il mistero più grande della storia dell'umanità e c'è qualcuno, oggi, che ipotizza di avere la fatidica soluzione.  Se fosse Francesco il Pontefice del Terzo segreto di Fatima? Se quel “vescovo vestito di bianco” che viene “ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce”, secondo quanto disse la veggente di Fatima suor Lucia dos Santos, fosse Bergoglio?

Come riporta il Fatto Quotidiano, sono le presunte apparizioni mariane che avrebbe ricevuto a Roma, dal 1947 fino alla sua morte avvenuta nel 2001, Bruno Cornacchiola a riaprire il caso. Se ne parla nel libro-rivelazione Il veggente (Salani) scritto da Saverio Gaeta, giornalista delle testate religiose di San Paolo Famiglia cristiana e Credere. Il volume ricostruisce per  la prima volta in modo sistematico queste rivelazioni.

La Madonna avrebbe rivelato a Cornacchiola dell'assassinio di un Pontefice: “Sogni, sempre sogni, è un periodo di tempo che non faccio altro che sognare il Papa che fugge: non Paolo VI, ma un altro. Lo aiuto e il mondo salta in aria; sangue, molto sangue, che sembra melma e molti restano presi come se fosse pece, restano attaccati. Molti sacerdoti e suore in piazza San Pietro squartati”. Queste le parole del presunto veggente, datate 1970, riportate dal libro. Che prosegue così: “Il Papa, colpito gravemente, cade. Subito, coloro che stanno insieme con lui corrono ad aiutarlo e lo rialzano. Il Papa è colpito la seconda volta, cade di nuovo e muore. Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si scorge un indicibile tripudio. Senonché, appena morto il Pontefice, un altro Papa sottentra al suo posto. I piloti radunati lo hanno eletto così subitamente, che la notizia della morte del Papa giunge colla notizia dell’elezione del successore. Gli avversari incominciano a perdersi di coraggio”.

Nelle profezie riportate da Cornacchiola, prosegue il Fatto Quotidiano, ci sono anche altri fatti tragici: dalla tragedia di Superga in cui persero la vita tutti gli uomini del Grande Torino, all’elezione del beato Paolo VI avvenuta nel 1963, alla guerra dello Yom Kippur nel 1973, al rapimento e all’assassinio di Aldo Moro nel 1978, dall’attentato a san Giovanni Paolo II nel 1981 all’esplosione del reattore della centrale nucleare di Chernobyl nel 1986, fino alla caduta delle Torri Gemelli nel 2001. Ma ci sono anche rivelazioni che riguardano la piaga della pedofilia del clero e il terrorismo di matrice islamica. Profezie, però, alle quali la Chiesa, almeno fino a oggi, non ha dato molto credito.