Visualizzazioni totali

lunedì 28 marzo 2016

La banca italiana che sta crollando Occhio: quanto paga i manager

PopVicenza, la banca che sta crollando: occhio, quanti soldi si prendono i dirigenti


di Francesco De Dominicis


È dura, durissima da ingoiare: scoprire che i manager della banca in cui hai perso una valanga di quattrini sono e sono stati strapagati. Perché la regola della busta paga d’oro vale sia per gli ex sia per gli attuali alti dirigenti. È l’ultimo atto della saga della Popolare di Vicenza, emerso ieri nel corso dell’assemblea chiamata ad approvare il bilancio 2015 a distanza di appena tre settimane dalla riunione straordinaria dei soci che avevano dato l’ok alla trasformazione in società per azioni. Per la cronaca, i conti dello scorso anno hanno ottenuto il semaforo verde degli azionisti: i peggiori in 150 anni di storia con 1,4 miliardi di perdita. Tuttavia, la delibera assembleare è passata in secondo piano rispetto alla questione «retribuzioni».

Vediamo i dettagli dei «cedolini». L’amministratore delegato, Francesco Iorio, in carica dallo scorso 1 giugno, ha ricevuto 2,678 milioni di euro, di cui 1,8 milioni come bonus d’ingresso una tantum. Iorio si è difeso come un leone davanti ai soci, rivendicando di aver lasciato Ubibanca (la quarta banca del Paese) e di aver accettato un incarico, quello a Vicenza, ad altissimo rischio «professionale e reputazionale». Che tradotto vuol dire: tenere in piedi questa baracca è complicatissimo, ho fatto una scommessa (ben pagata) e se va male mi sono giocato la faccia. Più o meno per le stesse ragioni è piuttosto elevato anche il compenso dell’attuale vice direttore generale, in carica dal 22 giugno 2015: Jacopo De Francisco, ha percepito 1,02 milioni di euro, di cui 700 mila come bonus d’ingresso una tantum. Nell’elenco degli superstipendi, è saltato fuori anche quello dell’ex presidente Gianni Zonin, il quale ha incassato 1,01 milioni.

Complessivamente - emerge dalla relazione sulla remunerazione - la banca ha pagato 2,675 milioni di euro di bonus d’ingresso una tantum a sei dirigenti, inclusi Iorio e De Francisco, e 5,2 milioni di euro di buonuscita a cinque ex dirigenti. La più consistente, pari a 4 milioni di euro, è stata riconosciuta all’ex ad, Samuele Sorato, che ne ha incassati già due e incasserà gli altri due fra tre anni. Per l’ex ad, indagato con Zonin per ostacolo all’attività di vigilanza e aggiotaggio, il compenso complessivo del 2015 (si è dimesso il 12 maggio) è stato di 4,6 milioni. La banca «si è riservata di agire per il recupero» di 4,81 milioni di buonuscite, corrisposte oltre che a Sorato anche agli ex vice direttori generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta, anche loro sotto indagine. Ma l’assemblea ha votato no all’azione di responsabilità. Voto «insipegabile» e «folle» a giudizio dello «esterrefatto» viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti. Hanno votato a favore dell’azione di responsabilità 1.346 soci intervenuti in proprio e per delega, rappresentativi del 38,0571% del capitale, hanno votato contro 169 soci (18,648% del capitale) e si sono astenuti 1.357 soci (43,295% del capitale). C’è, in ogni caso, chi non molla la pista giudiziaria.

«Il drago c’è ancora, non si vergogna e va avanti. Sono ancora là e si prendono i loro soldi e sembra che hanno anche determinato l’esito dell’azione di responsabilità. Nei loro confronti ci sono le denunce e combatteremo contro di loro fino all’accertamento dei reati che hanno commesso» ha detto l’avvocato Renato Bertelle, presidente dell’associazione nazionale azionisti. I tavoli di conciliazione tra la banca e le associazioni di consumatori partiranno dopo l ’aumento di capitale e la quotazione in Borsa, ha promessio Iorio. Caso per caso saranno valutate le posizioni, i profili di rischio e il rispetto delle regole sugli investimenti: in teoria si dovrebbe arrivare a rimborsare i truffati, ma il percorso è lungo e complesso. Resta (per ora) la rabbia e le storie dei soci, molte delle quali emerse ieri in un’assemblea che è servita a far scoprire, tra altro, più di 100 casi di risparmiatori che avrebbero avuto intenzione di suicidarsi (quelli del coordinamento Don Enrico Torta). E allora ecco che una socia pensionata (con 680 euro al mese dall’Inps) che ha perso i suoi risparmi in PopVicenza e suggerisce di rifarsi prendendo le tenute di Zonin. La saga non è finita ieri e, come spesso accade in Italia, avrà il suo epilogo in un pezzo di carta dove c’è scritto «In nome del popolo italiano».

Velivolo non risponde alla radio Allarme aereo, si alzano i caccia

Aereo vola in silenzio radio: intercettato dai caccia Eurofighter



Allarme aereo, questa mattina, sui cieli del Nord Italia: due caccia Eurofighter dell'Aeronautica Militare, in servizio di allarme sul territorio nazionale, si sono alzati in volo dalla base aerea di Grosseto, sede del 4 Stormo, per identificare un velivolo monomotore decollato da Ajaccio, in Corsica, e diretto in Germania ad Augsburg che non aveva stabilito un positivo contatto radio con gli enti del traffico aereo nazionale. L’intercettazione è stata effettuata sopra i cieli di Sarzana, tra Toscana e Liguria, e alla vista dei caccia il pilota del velivolo ha espresso l’intenzione di atterrare ad Orange in Francia. I jet italiani hanno scortato il monomotore come da accordi con le autorità francesi.

I due Eurofighter hanno ricevuto l’ordine di decollo immediato - in gergo tecnico «scramble» - dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente NATO responsabile nell’area, e sono stati controllati da Poggio Renatico, sito operativo del nuovo sistema NATO Air Command and Control System (ACCS). L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24.

I soldi del bollo che ti puoi tenere: ecco come fare e che cosa rischi

Non pagare il bollo auto, i soldi che ti puoi tenere: ecco come fare e cosa rischi



Attenzione, il bollo auto non deve sempre essere pagato. Infatti la tassa si prescrive dopo tre anni: il triennio però decorre dal primo gennaio dell'annuo successivo a quello di scadenza. In termini pratici, per un bollo dovuto per il 2012, il termine di prescrizione inizia a decorrere dal primo gennaio 2013 e la decorrenza si compirà il 31 dicembre 2015.

Il punto è che la legge prevede che per il calcolo della prescrizione non si calcoli l'anno in cui è dovuto il balzello per la circolazione, ma i successivi tre. Soltanto in quel momento il bollo auto andrà in prescrizione. Ma "ovviamente - spiega il sito La legge per tutti - nell'arco di tale periodo di prescrizione non devono essere intervenuti atti interruttivi della prescrizioni".

Gli "atti interruttivi" sono i solleciti di pagamento o la notifica della cartella di pagamento di Equitalia. Però, in presenza di un atto interruttivo, il termine inizia a decorrere a partire dal giorno successivo al ricevimento dell'atto. Continua La legge per tutti: "Nel momento in cui il contribuente riceve la cartella esattoriale di Equitalia deve contare di nuovo altri tre anni affinché la cartella medesima si prescriva. Tre anni durante i quali, anche in questo caso, non devono intervenire nuove richieste di pagamento".

Anche il preavviso di fermo auto è considerato un atto interruttivo soltanto se contiene tutti gli elementi da cui si evince che si riferisce al debito relativo al bollo auto. "La richiesta di pagamento di arretrati inviata con posta semplice non produce effetti - continua -, essa deve essere recapitata con raccomandata AR in quanto, diversamente, in caso di contestazione da parte del contribuente, il fisco non avrebbe la possibilità di dimostrare l'avvenuto ricevimento". Se infine, al contrario, il contribuente dovesse impugnare l'ingiunzione di pagamento o la cartella di Equitalia e, poi, perdere il ricorso, la prescrizione passerebbe da 3 a 10 anni".

mercoledì 23 marzo 2016

È ufficiale: Saviano è proprio fuori. L'ultimo delirio sui terroristi: travolto dagli insulti

Roberto Saviano, la frase delirante sui terroristi: pioggia di insulti sul web



"L'unica risposta possibile all'orrore è accogliere. Il terrorismo si combatte solo con l'integrazione", ha scritto Roberto Saviano su Twitter. Il tuttologo e scrittore prende posizione dopo i tragici fatti di Bruxelles dove gli attacchi terroristici hanno provocato 31 morti.

Sui social la reazione alle sue parole è stata da un lato di condivisione (con i retweet), dall'altro di insulti. "Ma portateli a casa tua a giocare al piccolo chimico idiota buonista milionario del ca..o", ha scritto un utente. Un altro comunista perbenista! E' un coglione senza palle!", ha tuonato un altro internauta. 

Patricia, ecco l'italiana scomparsa Il riconoscimento della salma

Chi è l'italiana scomparsa, si attende riconoscimento della salma



Sono in corso le verifiche per identificare la vittima italiana degli attentati di Bruxelles. La 45enne Patricia Rizzo è irraggiungibile da ieri mattina e dalle ultime notizie sembra sembra essere lei l'italiana morta negli attentati in Belgio. La famiglia, che aveva provato a rintracciarla anche mediante i social network, è in contatto con l'ambasciata italiana in Belgio per il riconoscimento, non facile a causa delle condizioni di tutti i cadaveri, squarciati dalla violenza delle esplosioni.

Chi era - La donna era una funzionaria Ue che prendeva la metropolitana tutte le mattine per recarsi sul posto di lavoro. Proprio questa abitudine, in attesa di conferme ufficiali, potrebbe esserle costata la vita. 

Bruxelles, delirio di Giulietto Chiesa: "Volete sapere chi è stato davvero?"

Sangue e morte a Bruxelles, delirio totale di Giulietto Chiesa: "Volete sapere chi è stato...?"



Ogni attentato scatena i complottisti. Ogni attentato, va da sé, scatena Giulietto Chiesa. E il lago di sangue versato a Bruxelles, colpita dagli attacchi jihadisti dell'Isis, per Chiesa è una buona occasione per prodursi nel consueto delirio, che puntualmente piove su Facebook. "Prosegue l'offensiva terroristica. Di Chi? Contro chi?", si chiede. Dunque svolge il suo "temino" e arriva alla farneticante conclusione: "Questo ci dice che non dobbiamo cadere nella trappola di guardare il dito invece della Luna. Se ci dicono che è Daesh, diffidiamo. Probabilmente è 'anche' Daesh. Ma Daesh è lo strumento, e la mano (in parte), ma non la mente". Un solo commento: aiutatelo. Di seguito, il post integrale di Giulietto Chiesa su Facebook.

IL TERZO TERRORISTA Quest'uomo è fuggito: nuovo incubo in Europa

L'uomo della mattanza è scappato: un nuovo incubo in Europa



Il Belgio è sotto choc per il duplice attentato di ieri. Le televisioni trasmettono la foto dei presunti kamikaze, ma accanto ai due c'è un uomo molto elegante, portamento distinto, giacca bianca e cappello nero che spinge un carrello dei bagagli: è lui in questo momento il ricercato numero u no. Gli organi inquirenti e le forze di polizia sono alla ricerca della rete che ha programmato gli attacchi di oggi a Bruxelles. Immediatamente dopo le esplosioni all’aeroporto internazionale di Zaventem e alla stazione della metropolitana di Maelbeek è stata aperta un’inchiesta dalla sezione anti-terrorismo della procura, affidata a tre giudici specializzati, ha speigato in conferenza stampa il procuratore federale, Frederic Leeuw, confermando che una persona çricercata attivamente, il terzo della foto in cui si vedono i due presunti kamikaze spingere carrelli con bagagli e nascondendo con guanti neri le rispettive mani sinistre.

Il ricercato - Il terzo, in giacca bianca e cappello nero, è il ricercato di queste ore. Intanto, sono in corso diverse perquisizioni in varie zone della città, e in particolare, secondo quanto siapprende, a Schaarbeek, un quartiere a nord est della capitale che ospita una grande comunità musulmana.