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lunedì 29 febbraio 2016

Il sondaggio che cambia il centrodestra Chi è il big che batte Salvini e il Cav

Sondaggio sulla fiducia nei leader: Toti meglio di Salvini e Berlusconi



Con le amministrative ormai a qualche settimana di distanza, fervono i sondaggi. Uno particolarmente interessante, anche per i risultati parzialmente inattesi, è quello realizzato da Tecnè e illustrato sul quotidiano "Il Giorno". Mostra la fiducia nei leader politici in una scala che va da 0 (nessuna fiducia) a 100 (massima fiducia) e mette al primo posto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni con un punteggio di 36 su 100. La sorpresa è al secondo posto, dove si piazza quello che, a questi livelli, è da considerarsi un outsidere: Giovanni Toti. Con 35 punti su 100, il consigliere politico di Berlusconi passato dall'Europarlamento prima di diventare governatore della Liguria, precede Matteo Renzi (34 su 100), il grillino Luigi Di Maio (31 su 100), Beppe Grillo e Matteo Salvini (30 su 100), Silvio Berlusconi con 29 su 100.

I giudici entrano in Forza Italia Ordine a Berlusconi: "Cosa devi fare"

Il giudice a Forza Italia: "Riassumere subito la dipendente licenziata"



Dopo essere entrati per anni a gamba tesa nella politica italiana nel suo complesso, i giudici entrano ora direttamente dentro Forza Italia. E lo fanno addirittura dando ordini a Silvio Berlusconi, che del partito è stato storico fondatore ed è tuttora indiscusso numero uno. Il tribunale civile di Roma ha infatti accolto il ricorso di una dipendente licenziata da Forza Italia, ordinandone l'immediata riassunzione. Una bella rogna per la tesoriera azzurra Maria Rosaria Rossi, per la quale la sentenza rischia di tramutarsi in un precedente a favore dei 95 lavoratori che sono stati messi alla porta dal partito nei mesi scorsi.

Come riporta il quotidiano "La Repubblica", la pronuncia, emessa lunedì scorso dal giudice Maria Gabriella Marrocco sottolinea "l'illegittimità della procedura di cassa integrazione fin dal suo momento originante". Per questo, si legge, la lavoratrice "fondatamente pretende di essere riammessa nel posto di lavoro con le mansioni e l'inquadramento orario preesistenti e di vedersi corrispondere la retribuzione dal momento della sospensione in poi".

Il documento che cancella l'Italia Verremo commissariati: la prova

Il documento che cancella l'Italia. Verremo commissariati: la prova


di Carlo Pelanda



Il rapporto 26 febbraio 2016 della Commissione segnala che l’Italia danneggia l’intera Eurozona per poca crescita e che costituisce un pericolo prospettico per la stabilità finanziaria dell’eurosistema. Nel rapporto 2015 non c’era un segnale di pericolosità così forte: come mai dopo un miglioramento, pur piccolo, della crescita l’Italia è oggi più “eurofrenante” di un anno fa? Si tratta di sottigliezze di linguaggio, ma chi usa questi rapporti per farsi un’opinione su nazioni di cui non ha conoscenza diretta le annota, per esempio le agenzie di rating. La Francia con un’economia stagnante che non può fare a meno di un deficit oltre soglia per finanziare il modello statalista, cosa che proietta il suo indebitamento prospettico oltre quello italiano, invece non è considerata un pericolo.

L’ipotesi di due pesi e misure non mi sembra immotivata. Sensazione rafforzata dai rapporti sulla Germania: non nascondono i problemi correnti e prospettici, ma il fraseggio li alleggerisce. Per esempio, in realtà il sistema bancario tedesco è minato da una miriade d’istituti locali con governance politica, difesi da Bundesbank che non ha voluto che la vigilanza Bce penetrasse i loro bilanci opachi, probabilmente densi di titoli tossici non ancora svalutati, come in alcuni grandi istituti. Nei rapporti, invece, si trovano cenni, ma senza definizione di un grosso problema nazionale ed europeo come è. Mentre in Italia, dove c’è una massa di crediti deteriorati già svalutati di circa il 50% e il resto sotto controllo, il rapporto fa intendere che ci sia una crisi bancaria che non c’è. Questi rapporti sono fatti con molta cura sul piano formale, ma su quello sostanziale esibiscono mancanze analitiche importanti, in particolare al riguardo dell’Italia. Tra le tante, una chicca: l’export, punto di forza, sarebbe minato dal fatto che tante piccole imprese esportano in modi sporadici e non sistematici come le grandi industrie, così ipotizzando che l’export italiano sia volatile e, allusione implicita, non un punto di forza. Questa fesseria gira il globo e poi ci si sente chiedere da qualche investitore estero se il sistema italiano d’industria diffusa stia implodendo mentre in realtà sta rinforzandosi.

Ma il fraseggio più ingiustamente penalizzante per l’Italia è il definirla “periferia economica”, nel rapporto 2015 è perfino insultante. Come diavolo si può definire periferia economica una nazione che è ai primi posti nel mondo per scala e capacità industriale? Volendo cercare precisione, il centro economico dell’Europa, o volano industriale e finanziario, è fatto da diverse regioni subnazionali in una fascia a “T”: l’Italia settentrionale, il lato renano della Germania, un pezzo di Francia nord-orientale, l’Olanda, l’area di Londra, ecc., e non da nazioni intere.

Il punto: dopo aver visto come nel 2011 i tecnici del Fmi, su pressione delle nazioni che volevano sostituire il governo italiano del tempo, hanno associato la solida Italia alla fragile Spagna unendole nel rischio d’insolvenza, cosa che ha prodotto una devastante rappresentazione sbagliata dell’Italia, è più razionale essere paranoici che accomodanti. Il fraseggio negativo della Commissione potrebbe essere usato come base per un futuro commissariamento dell’Italia e/o per trattative che mettano Roma in svantaggio iniziale. Da un lato, i difetti dell’Italia sono innumerevoli e non contestabili. Dall’altro, parte di questi difetti non trovano soluzione per l’architettura rigida delle euroregole e certamente l’Italia ha una solidità economica e finanziaria molto maggiore di quella rappresentata nei rapporti detti. Ci sono motivi per ipotizzare un’intenzionale volontà di sottorappresentarla? Non possiamo provarlo, ma nemmeno escluderlo. Pertanto dovremmo: (a) pretendere la creazione di un comitato scientifico (vero) paneuropeo che controlli le analisi dei tecnici della Commissione sul piano della consistenza metodologica; (b) pretendere dalla Commisione che i Country Report d’inizio anno, su cui non prende responsabilità per i contenuti, vengano firmati da chi li redige, così eliminando l’ambiguità di documenti non ufficiali, ma che vengono percepiti come se lo fossero. Speriamo basti solo questo per ridurre la quantità di errori, fraseggi pilotati e stereotipi che sembrano contenere.

DOPO THOHIR Trump si compra l'Inter Ecco chi si porta

L'indiscrezione dalla Spagna: Trump si compra l'Inter e Simeone in panchina



Erick Thohir vuole vendere l'Inter. Tutta oppure un pezzo. Cerca soci. Da settimane la notizia gira sui giornali e sui siti internet. E ora dalla Spagna, e in particolare dal quotidiano catalano "Sport", arriva una indiscrezione clamorosa. Il socio che potrebbe entrare all'Inter accanto al miliardario indonesiano è nientemeno che Donald Trump, il magnate americano che è in corsa alle primarie per diventare il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Trump non apparirebbe direttamente, ma entrerebbe nella società nerazzurra per mezzo di una società che fa capo a lui, la Proto Group Ltd.

E non è finita qui. Perchè sempre il giornale catalano rivela un'altra trattativa in corso, che potrebbe andare in porto se davvero Thohir trovasse un partner danaroso per via Durini: quella che farebbe arrivare sulla panchina nerazzurra, al posto di Mancini, Diego Simeone, il "Cholo" che ha portato in alto i "colchoneros" dell'Atletico Madrid nella Liga spagnola e in Champions League. Per Simeone sarebbe pronto un contratto da 20 milioni a stagione che lo consolerebbe dall'aver perso la corsa al Chelsea (a vantaggio di Antonio Conte).

È nato Tobia, il figlio di Vendola La soffiata: ecco chi è la madre

È nato Tobia, il figlio di Vendola. Lo scoop: ecco chi è la madre


di Giacomo Amadori



Ieri nel tardo pomeriggio (ora italiana) in una clinica californiana top secret è nato Tobia Antonio Testa. Le prime notizie in Puglia sono arrivate verso le 19. È dunque un maschietto il figlio di Nichi Vendola e del suo compagno trentottenne, l’italo-canadese Ed Testa. La madre genetica (la proprietaria dell’ovulo), secondo alcune indiscrezioni, sarebbe californiana, mentre l’utero dovrebbe essere di una donna di origine indonesiana residente negli Stati Uniti. Un bel pot-pourri di nazionalità che porterà il piccolo ad avere tre passaporti. I due papà, in base alle prime notizie, torneranno in Italia non prima di fine marzo. Probabilmente dopo Pasqua.

Non è facile avere altre notizie o conferme, vista la cortina fumogena alzata dai famigliari dei neo papà. Nei giorni scorsi uno dei fratelli di Nichi, su Facebook, aveva addirittura scritto che Vendola era negli States per curarsi una «otite con epididimite ingravescente» che lo affligge da quando aveva 12 anni. In realtà Nichi è partito a fine gennaio per andare ad assistere all’ultimo mese di gravidanza la donna di cui è stato «affittato» l’utero, una pratica legale in California, proibita nel nostro Paese. Vendola potrà veder riconosciuta ufficialmente la propria paternità in Canada, Paese del suo compagno, ma non in Italia fin quando non sarà approvata la legge sulla cosiddetta «stepchild adoption», ovvero quella sull’adozione del figlio del compagno nelle coppie gay. A meno di un (probabile) intervento di un giudice. Infatti il padre genetico di Tobia Antonio è Ed, quasi 20 anni più giovane del cinquantassettenne Nichi. Una scelta ragionata quella della coppia che è servita a trasmettere al bimbo il patrimonio genetico dell’aspirante padre più giovane, lo stesso che, prevedibilmente, potrà vivere accanto al figlio più a lungo.

Il primo nome, Tobia, non appartiene a nessuno dei nonni, il secondo è stato messo in onore di Antonia Lategola, mamma di Nichi, deceduta il 17 dicembre scorso a 90 anni, ma anche del papà di Ed, Antonio, ottantenne parrucchiere emigrato in Canada dall’Alto Lazio (la mamma Anna è un ex bancaria con radici abruzzesi). Vendola nei mesi scorsi aveva sottolineato il suo desiderio di paternità: «Appena lascerò l’incarico alla Regione, rifletterò se affrontare la paternità. Questo è un pensiero che riposa in un angolo della mia vita e che ho sempre rimandato. Per quanto mi riguarda, ogni volta che leggo di un neonato abbandonato in un cassonetto dell'immondizia, vorrei correre a prendermi cura di quella creatura». Nei giorni scorsi Libero aveva rivelato che stava per esaudire il suo desiderio.

Un argomento affrontato da Ed già nel 2012, quando l’allora «first gentleman» della Puglia, aveva dichiarato a Vanity Fair che lui e Nichi sognavano «più di un figlio». Il giovane, nativo di Montreal, laurea in Economia e grafico di professione, aveva raccontato come lui e Vendola si fossero conosciuti in un bar di Roma: «Abbiamo cominciato a chiacchierare, Nichi si è subito offerto di accompagnarmi a scoprire alcuni angoli incantati della vecchia Roma. Davvero una bella passeggiata, non è mai più finita». Nell’occasione svelò un lato inedito del leader di Sel: «Spesso intona delle canzoncine che inventa lì per lì, facendomi credere che si tratti di vecchie canzoni d'amore. E io ci casco».

I due convivono dal 2004 nel borgo antico di Terlizzi (Bari), paese natìo di Vendola, dove Eddy giura di non aver mai subito discriminazioni. «Piuttosto io e Nichi ci sentiamo discriminati da uno Stato che non riconosce i nostri diritti, che quasi non ci vede, e che sembra troppo condizionato da una classe dirigente ipocrita e arretrata».

domenica 28 febbraio 2016

Caivano (Na): Parte la Fase 2?

Caivano (Na): Parte la Fase 2? 



di Gaetano Daniele


 Simone Monopoli
Sindaco di Caivano

Tanto caos e molti scontenti. Cittadini in primis. La cosiddetta Fase 2 proclamata più di 5 settimane fa stenta a decollare e la gestione comunale viene fortemente criticata dai cittadini caivanesi. Troppe contraddizioni. Dopo le dimissioni dell'assessore de La Svolta Mena Sorrentino, e dopo le dimissioni del Vice sindaco di Forza Italia, Diana Bellastella, siamo ancora fermi ai proclami. Le opposizioni tacciono, forse per tornaconto politico. Ma il nuovo proclamo del Sindaco Simone Monopoli, è targato 26 febbraio. Dopo 5 settimane di nulla, arriva il nuovo proclamo: Un fine settimana per me zeppo di incontri e di riflessioni mettendo al centro l'interesse di Caivano. La "start up" e' stata perfetta. Adesso abbiamo il dovere di partire con la "fase 2" garantendo il massimo sforzo possibile per un governo locale di "alto profilo" in grado di rappresentare un valore aggiunto alla comunità. Aprendo anche con la minoranza, sui grandi temi, un confronto di contenuto per ‪#‎lavorareinsieme‬ ‪#‎perscrivere‬ ‪#‎tuttaunaltrastoria‬ ‪#‎percaivano‬. 

Insomma, sarà vero? e quanti giorni dovranno ancora passare affinchè il sindaco ufficializzi realmente i nomi dei nuovi assessori visto che la "start up" è stata perfetta? La clessidra è stata girata, i cittadini attendono, le opposizioni inciuciano, il Paese affonda. 

La stangata tra (ex) moglie e marito cosa farà ora la Finanza sui divorzi

La stangata su divorzi e assegni. Cosa userà la Finanza contro gli evasori



Arriva un nuovo giro di vite sui controlli della Guardia di Finanza per le coppie in fase di divorzio, separazioni e per quelle coinvolte in procedimenti che prevedono assegni di mantenimento. Già dal 1970, l'articolo 5 delle legge n.898 dava la possibilità al giudice di dare mandato alle Fiamme gialle per verificare eventuali discordanze sulle dichiarazioni che i due coniugi devono presentare relativamente al proprio patrimonio e a quello comune. Soprattutto nel caso in cui, ad esempio, uno dei due coniugi si dichiari non abbiente e richieda la difesa a carico dello Stato. Stando alla circolare n.364521/2015, i controlli possono essere disposti sia dal giudice che spontaneamente dal comando territoriale della Finanza. Un nuovo metodo che avrebbe portato a esiti positivi nello smascherare false dichiarazioni e che ha portato i comandi territoriali a rafforzare i controlli.

Le novità - La controffensiva della Finanza contro l'evasione nelle separazioni prevede una serie di aggiornamenti ai metodi di contrasto che parte dall'introduzione di nuovi codici nel database informatico delle Fiamme gialle, passando per l'uso più intensivo di mezzo aerei e navali. In questo modo i finanzieri controlleranno l'eventuale esistenza di immobili e concessioni governative, con le relative imposte non pagate ad esempio per barche e seconde case.