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lunedì 1 febbraio 2016

Dossier segreto dell'Ue sui migranti Numeri da panico: sarà un disastro

Dossier segreto dell'Ue sui migranti Numeri da panico: sarà un disastro




Pochi finanziamenti, l'assenza di di un mandato chiaro, scarsissimi risultati. Cioè, un casino. Il monitoraggio di Frontex realizzato da due società di consulenza (Ramboll ed Euroasylum) dà risultati sconfortanti. Realizzato, come scrive "Il Fatto Quotidiano" attraverso 500 interviste a membri dello staff e manager dell'agenzia europea per il controllo dell'immigrazione, si conclude con 29 raccomandazioni. Ma questi due rapporti, uno del 2008 e uno del 2015, non sono mai stati resi pubblici da Frontex, nonostante la stessa regolamentazione dell'Agenzia preveda che risultati e raccomandazioni debbano essere resi pubblici. Per averli è invece necessario farne esplicita e specifica richiesta a Frontex.

L' ultimo rapporto è stato realizzato in luglio, dopo un anno di gestazione. I risultati sono in linea con le ultime decisioni prese della Commissione, che a dicembre ha annunciato una riforma dell' agenzia. Tra le raccomandazioni di Eurasylum e Ramboll c' è l' idea di pensare a una Guardia costiera europea, più che un' agenzia di coordinamento delle diverse marine, come accade oggi. Perché il modello, partito nel 2005, è ormai alle corde. Nella lista degli intervistati del case study si trovano due funzionari di Frontex, un poliziotto sloveno e due funzionari del ministero della Sicurezza olandese. Non funzionano nemmeno alcuni programmi in cui si inquadrano le missioni di pattugliamento.

L' esempio più clamoroso è Eurosur (European Border Surveillance System), il sistema paneuropeo per il controllo delle frontiere per il quale si usano droni e satelliti per tracciare gli immigrati irregolari: alcuni dati non sono disponibili per gli Stati membri, scrive il rapporto. I giudizi più negativi delle operazioni congiunte tra Frontex e Paesi membri provengono da Italia, Spagna e Grecia, dove l' agenzia è stata più attiva. Il 47% degli intervistati sostiene che l' intervento di Frontex nelle operazioni congiunte non aiuti a renderle più efficaci. Anzi. Frontex lavora sempre sottofinanziata e il budget che ha disposizione è risibile rispetto al suo mandato.

BERGOGLIO E DINTORNI L'analisi di Socci: chi ha vinto e chi ha perso nella Chiesa

Antonio Socci sul Family Day: chi ha vinto e chi ha perso nella Chiesa


di Antonio Socci


Antonio Socci

C' è chi rosica amaramente per l' immenso ed epocale Family day di ieri che, per la prima volta nella storia d' Italia, ha riempito il Circo Massimo di Roma senza alcuna organizzazione (sindacale o politica o industriale) alle spalle e senza viaggi spesati. È un popolo che a proprie spese si è mosso, con enormi sacrifici, per un ideale, per i propri figli, di fronte a una classe politica che gli ideali li ha buttati al macero e si muove solo per il potere.

Una classe politica che non è all' altezza di rappresentare questo popolo e non è mai stata investita dall' elettorato. Ci sono "rosiconi" nei Palazzi del Potere (politico, ideologico e giornalistico), ma anche in quei palazzi del potere clericale che hanno fatto di tutto per disinnescare il Family day.

Basti dire che ieri l' Osservatore romano è uscito senza avere nemmeno una riga in prima pagina su questo eccezionale evento (come pure Repubblica, l' altro giornale bergogliano). "Osservano" all' Osservatore per non essersi accorti di un mare di popolo cristiano in arrivo? Evidentemente non la realtà, ma il Palazzo bergogliano, che stava rosicando di brutto. Il papa argentino esordì nel 2013 dicendo che un pastore deve prendere l' odore delle pecore, ma l' evento di ieri ha dimostrato che Bergoglio ama i profumi dei salotti scalfariani e non gli odori del gregge cristiano.

Il vescovo di Roma sembra detestare questo popolo immenso che si è radunato, in difesa della famiglia, nella memoria di Giovanni Paolo II e ricordando gli insegnamenti di Benedetto XVI. Del resto Bergoglio, che per due anni ha dissestato la Chiesa con due Sinodi contro la famiglia, è percepito come parte dello schieramento opposto (cioè opposto alla famiglia e al popolo cattolico). È visto come idolo degli avversari di sempre. Ma lo vedremo dopo, perché il primo a essere stato "sfiduciato" dal "pueblo" è Matteo Renzi, il premier mai eletto.

Lo striscione "Renzi ci ricorderemo", opportunamente segnalato da Mario Adinolfi, dice tutto perché in quella enorme piazza c' erano anche diversi che votarono Pd (e anche non cattolici) e d' ora in poi "ricorderanno": lo stesso Adinolfi fu tra i fondatori del Pd e oggi non ha più rinnovato la tessera. Adinolfi ha ricordato pure che al Family day del 2007 aveva aderito anche Renzi, da presidente della Provincia di Firenze e come "politico cattolico".

A quel tempo - lo ricordiamo noi - Renzi dichiarava che quella delle «coppie di fatto» non era «la questione prioritaria su cui stare mesi a discutere. Mi sembra un controsenso rispetto alle vere urgenze del paese».

Aggiungeva che erano «provvedimenti ideologici» e che «toccano la minoranza delle persone. Basti pensare all' assoluta inutilità dei registri civili nei Comuni che ne hanno approvato l' istituzione». Diceva anche dell' altro: «La famiglia è la cellula della società non perché lo dicono i cattolici, ma perché è il fondamento di un modo di stare insieme. E se il matrimonio è un sacramento per chi crede, per la comunità è comunque un istituto del diritto e come tale impone assunzione di responsabilità davanti alla società».

Si riferiva all' art. 29 della Costituzione. Sul Family day del 2007 dichiarò: «È difficile capire perché c' è uno sguardo carico di ideologia sulla famiglia. Tutto ciò che viene detto dalla Chiesa viene visto come ingerenza. Non c' è bisogno di essere cattolici per difendere la famiglia.

Quando non si coglie il fatto storico di un milione di persone in piazza si commette un errore gravissimo». Vedremo ora se da premier Renzi compirà l'"errore gravissimo" di non cogliere "il fatto storico" di "due milioni di persone in piazza".

Stavolta infatti non solo sta dall' altra parte, ma è addirittura lui il promotore di una legge peggiore di quella del 2007. Come sia avvenuta una tale metamorfosi non si sa, ma appare evidente che per il potere Renzi è pronto a tutto.

L'altro ieri al Circo Massimo i tre applausi più forti si sono sentiti quando una signora slovena ha raccontato come là hanno vinto il referendum per la famiglia. Il primo applauso è scattato quando ha detto che il presidente che si era opposto ha poi perso le elezioni, il secondo quando ha detto che il premier aveva perso il posto e un vero boato si è alzato quando ha concluso: «Renzi ricordatelo».

Renzi ha tradito le aspettative, anche quelle del popolo cattolico, per compiacere il "pensiero unico" internazionale. Quello che Benedetto XVI definiva «la dittatura del relativismo». Ieri uno striscione ricordava proprio questa espressione. Da oggi l' Italia potrebbe essere l' avanguardia di una novità politica in Occidente.

Non a caso, infatti, contro questo "pensiero unico" imposto ai popoli, in barba alle convinzioni della maggioranza, si stanno schierando proprio i popoli dell' Est europeo, che già hanno sperimentato il totalitarismo comunista e non hanno intenzione di subire una tale "colonizzazione ideologica".

È un' espressione di papa Francesco di cui purtroppo ieri è stata evidentissima l' assenza e palpabile la freddezza. È stato ricordato e di certo sarebbe stato accolto con immensa gioia un suo segnale, ma lui non ha inviato nemmeno un saluto al Family day e nel discorso dell' udienza del mattino non ha fatto cenno al popolo cristiano radunato all' altro capo della città. Non ha nemmeno trovato il tempo per una di quelle telefonate che riserva, in abbondanza, all' amico fraterno Scalfari o perfino a Pannella. È imbarazzante che un papa così loquace, che parla con tutti, taccia ostinatamente su un tema che i suoi predecessori hanno definito vitale, un tema che incendia il parlamento e mobilita così tanto il popolo cattolico.

Lui parlò perfino al Centro sociale Leoncavallo, ma alle famiglie del Family day no. Del resto i naturali punti di riferimento ieri, al Circo Massimo, sono stati Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Dal Vaticano di Bergoglio hanno fatto di tutto perché il Family day si sgonfiasse, ma sono riusciti solo a "imbavagliare" Kiko Arguello.

Perché un così assurdo boicottaggio? Non solo a protezione del governo Renzi, ma anche perché questo evento mostra dove batte veramente il cuore del popolo cristiano, mostra il suo "sensus fidei" che è stato smarrito dai pastori vaticani. Questa è la vera "sorpresa dello Spirito Santo", non le tesi eterodosse che Kasper e Bergoglio hanno provato a far passare al Sinodo. E questo evento è l' ennesima bocciatura del braccio destro di Bergoglio, mons. Galantino. Molti militanti cattolici in questi mesi nelle piazze si sono presi insulti e sputi e spesso il dileggio dei media. Dov' erano i pastori? E i politici cattolici?

Il ministro dell' Interno Alfano è quello che avrebbe il potere di far saltare il Ddl Cirinnà: gli basterebbe minacciare (e poi eventualmente fare) la crisi di governo. Ma può Alfano lasciare le sue poltrone (e quelle che proprio nelle ultime ore Renzi ha assegnato al Ncd) per una questione ideale? C' è qualcosa che valga più del potere per questi politici? Sembra di no. Anche se le poltrone sono comunque transitore e Alfano, se non risponde alla piazza di ieri, decreta la fine politica del Ncd.

Per uno straordinario colpo di fortuna l' Ncd, che non ha né identità, né linea politica, né un programma, né un popolo, avrebbe di colpo la possibilità di trovarsi fra le mani tutto questo enorme patrimonio politico. Ma se è impossibile che privilegi gli ideali sulle poltrone è anche improbabile che Alfano si metta a far seriamente politica. Vedremo, ma tutto fa pensare che si faccia bastare le poltrone del momento.

Il Family day oceanico di ieri però sarà un terremoto anche nel mondo cattolico, dove "el pueblo", con la sua passione civile e religiosa, ha trascinato o sfiduciato le leadership. Il caso più clamoroso è quello di Comunione e Liberazione, con buona parte del movimento che è andata al Circo Massimo (c' era pure lo striscione), mentre don Carron è rimasto isolato nella sua equidistanza tra Family day e Pannella.

Profezia di Ennio Doris: "Vi dico quali banche resteranno in piedi"

Ennio Doris: "Ci sarà una selezione e resteranno solo le banche migliori"




"I risparmiatori devono imparare a selezionare la banca cui si affidano. Se questo processo avverrà, è inevitabile che il cliente scelga sempre di più e che sopravviveranno solo le banche più solide, quelle che spranno dare maggiori garanzie". Il numero uno di Mediolanum, Ennio Doris, commenta così in una intervista al quotidiano "Il Giornale" il primo Forex del governatore di Bankitalia Ignazio Visco dopo l' adozione del bail-in e la bad bank leggera.

Doris alzerebbe la capienza del fondo di solidarietà così da risarcire tutti i piccoli obbligazionisti di Etruria, Marche, CariFe e CariChieti. "Il vero pericolo - spiega - è che i risparmiatori perdano la fiducia nelle banche. Il patrimonio più grande da tutelare è la stima dei clienti, o potrebbero essere a rischio anche i consumi. Il bail-in è stato pensato per non far pesare le crisi bancarie sui contribuenti ma anche la prima ipotesi di intervento, che l' Europa ha bocciato, nella sostanza rispettava la legge. Bruxelles ha autorizzato aiuti di Stato veri sia in Portogallo per 1,7 miliardi, sia in Germania per 3 miliardi. Davvero non capisco questa disparità di trattamento, se si fosse adottato in modo graduale il bail-in avremmo evitato molti problemi".

Secondo il patron di Mediolanum, "è falso che l' Italia non ha provveduto per tempo a salvare i suoi istituti di credito. Quelli di molti Paesi sono andati in crisi dopo il fallimento Lehman Brothers perché pieni di titoli tossici, ma non era il caso italiano. A fine 2008, il governo studiò un fondo da 20 miliardi per entrare nel capitale delle banche, ma non servì mai. Pochi giorni dopo l' Inghilterra finanziò un fondo da 80 miliardi di sterline e gli Usa da 700 miliardi di dollari. Il salvataggio delle banche nel mondo ha quindi preso spunto da un decreto italiano".

domenica 31 gennaio 2016

Caivano (Na): Breve intervento Video dell'ex Sindaco dott. Giuseppe Papaccioli

Caivano (Na): Breve intervento Video dell'ex Sindaco dott. Giuseppe Papaccioli


a cura di Gaetano Daniele



Dott. Giuseppe Papaccioli
Dirigente Asl Già Sindaco di Caivano

Quanto accaduto lo scorso 29 gennaio è la traduzione di quella che è un'accozzaglia non di idee e neanche di ideologie ma di persone che hanno messo insieme idee particolari ed ora cercano di capitalizzare. Cosi l'ex Sindaco di Caivano dott. Giuseppe Papaccioli. E nota: Sul caso parentopoli, dove appunto, all'interno di un video pubblicato da ilgiornaledicaivano.it, dove si evince una donna urlare e puntare il dito contro l'attuale amministrazione e l'attuale sindaco di Caivano Monopoli, di eventuali parentele ed altro... bisogna che si faccia al più presto luce e verificarne la veridicità delle accuse. Insomma, l'ex Sindaco di Caivano non le manda di certo a dire. A breve il video integrale dell'intervista. 


Renzi, adesso è tempo di tremare: i tre sondaggi che lo demoliscono

Europa, adozioni gay e referendum: i tre sondaggi che mandano a casa Renzi




Gay, Europa e referendum costituzionale: tre sondaggi rischiano di mandare in frantumi il governo di Matteo Renzi e il sogno del premier di vincere le prossime elezioni. 

Addio Europa - Sul Giornale Renato Mannheimer assicura che 7 italiani su 10 sono contrari all'Europa, o almeno questa Europa. "L'Unione europea può essere definita per gli italiani un grande amore del passato, oggi quasi completamente esaurito". Nel 1994 il consenso e la fiducia nelle istituzioni comunitarie era al 70%, sceso al 64% nel 2005, al 60% nel 2008, al 57% nel 2010 e al 51% nel 2011. Poi il crollo: 39-40% nel 2012-13 e 27% registrato oggi, a causa delle politiche di rigore e della (mancata) gestione dell'emergenza immigrazione. I più critici sono operai, casalinghe e pensionati, con picchi tra i simpatizzanti di Lega e M5S ma anche nel Pd. Anche da questo punto di vista si comprendono i toni duri usati da Renzi, una brusca virata rispetto al primo anno da premier per risollevare un gradimento in picchiata al 30% (e il governo è al 28%). 

Adozioni gay - Un sondaggio realizzato sempre da Mannheimer per il Tempo fa luce sulla questione gay. Il 52% è favorevole alle unioni civili estese alle coppie omosessuali, il 45% si dice contrario. Cambia tutto, invece, se si parla di stepchild adoption e adozioni per le coppie gay, su cui il no raggiunge il 70 per cento. 

Il referendum - Terzo e ultimo sondaggio: il referendum costituzionale. Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera ricorda come meno di uno su due (46%) dichiara l'intenzione di recarsi alle urne. Tra coloro che dichiarano di voler votare, il 21% approverebbe la riforma, il 16% la boccerebbe e il 9% è ancora indeciso. In senso assoluto, il sì prevarrebbe sul no con il 57% contro il 43%, ma a gennaio il divario era di ben 32 punti. Segno che il sostegno al governo anche su questo punto è in calo. Renzi ha immaginato il referendum di ottobre come un plebiscito a favore di se stesso, tanto da promettere di lasciare la politica in caso di sconfitta. Nei prossimi mesi potrebbe pentirsene amaramente. 

"Cosa pensavano davvero di Cucchi" Madre e sorella, intercettazione choc

"Cosa pensavano davvero di Cucchi". Intercettazione choc di madre e sorella




"Quando abbiamo chiesto alla madre di Cucchi di mettere un avvocato di fiducia, ci ha risposto che non avrebbero speso altri soldi per quel delinquente del figlio, che poteva andare a fare il barbone per strada". Lo rivela in una intercettazione - riportata dal Tempo - agli atti dell'inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi (deceduto a 31 anni all'ospedale Pertini di Roma il 22 ottobre 2009, una settimana dopo il suo arresto per spaccio di droga) del maresciallo Roberto Mandolini, indagato per falsa testimonianza insieme a Vincenzo Nicolardi. I carabinieri Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco Tedesco sono invece indagati per lesioni personali aggravate e abuso d'autorità "per il violentissimo pestaggio" che avrebbe subito Cucchi.

Il 17 luglio 2015, Mandolini (che il giorno prima ha ricevuto l'invito a comparire davanti al pm Giovanni Musarò il 23 luglio) chiama Rosalia Staropoli, consulente legale del Sap a Vibo Valentia, e le dice che al gip dirà: "Certo che ho omesso qualcosa, ho omesso di dire quello che mi ha riferito Cucchi della famiglia". Lei lo incalza e lui continua: "Quando hanno chiesto alla madre di mettere un avvocato di fiducia, la donna ha risposto che non avrebbero speso altri soldi per quel delinquente del figlio, che poteva andare a fare il barbone per strada". Il maresciallo aggiunge che "quel giorno hanno pure scherzato, dicendo a Cucchi di pensare ai nipotini e lui gli ha risposto che la sorella erano due anni che non glieli faceva vedere".

Difficile dire se quello che dichiara il carabiniere sia vero visto che queste intercettazioni sono fra quelle che lo hanno inguaiato. Tant'è. Mandolini continua: "La sorella (Ilaria, ndr) pseudo -giornalista, si era candidata con Ingroia e la Bonino. Dopo aver pre soi soldi, 1.342.000 euro, ha venduto casa e ha cambiato vita. Del fratello, quando era in vita, non ne voleva sapere nulla".

Caivano (Na): Esclusiva Consiglio comunale deserto La parola al Capogruppo di F.I Ponticelli

Caivano (Na): Esclusiva Consiglio comunale deserto La parola al Capogruppo di Forza Italia Gaetano Ponticelli


di Gaetano Daniele


Gaetano Ponticelli
Capogruppo Forza Italia

Seduta deserta e consiglio comunale rinviato. "E' una tristezza e una vergogna tuona l'opposizione guidata dai leader Emione e Sirico". Le istituzioni e i cittadini vanno rispettati - chiosa l'architetto Sirico -. Posso capire che si ricorra ad espedienti simili, in qualche occasione particolare, ad esempio se si tratta di argomenti importanti come l'approvazione del bilancio, ma non era questo il caso - continua Emione - e nota: non si può pensare di amministrare in questo modo. I consiglieri comunali hanno la responsabilità di garantire sempre il numero legale, e questo vale tanto per la maggioranza che per la minoranza. Ma proviamo a sentire il Capogruppo e leader del centrodestra, Gaetano Ponticelli. 

Consigliere Ponticelli, il consiglio comunale del 29 gennaio è andato deserto per mancanza di numero legale, perchè? 

Innanzitutto, grazie per lo spazio che mi concede. In un clima teso e soprattutto soggetto a strumentalizzazioni da parte delle opposizioni, considerato il rinvio del consiglio comunale a causa del mancato raggiungimento del numero legale, ho ritenuto saggio e giusto, spiegare al suo blog, il Notiziario sul web, uno dei pochi blog d'informazione plurali e seri, le motivazioni di quanto accaduto. Tengo a precisarle quindi, che la maggioranza è unita e compatta. 

Consigliere Ponticelli, quindi trattasi di incidente di percorso e non di crisi politica?

Assolutamente nessuna crisi politica. Come le ricordavo poc'anzi la maggioranza è unita e compatta. Io scorso 29 gennaio, è stato un giorno particolare. Caivano era immobilizzata a causa di un incidente stradale e, alcuni consiglieri comunali, bloccati nel traffico, non hanno potuto raggiungere in tempo la sede del consiglio comunale. Lo dimostra il fatto che sono arrivati dopo pochi minuti dall'appello. Se fossi stato opposizione, avrei aspettato qualche altro minuto affinchè dare l'opportunità di aprire la seduta consiliare e permetterci di rispondere a tutti i punti da loro formulati. Evidentemente l'opposizione andava di fretta, aveva forse qualche partita di calcio in scaletta? 

Consigliere Ponticelli, a che punto siamo con la formazione della nuova Giunta?

Stiamo lavorando a tutto campo per offrire al paese il meglio. 

Consigliere Ponticelli, caso Navas, si sente di dire qualcosa?

Navas chi?

Consigliere Ponticelli, vuole aggiungere altro?

Il mio appello è rivolto ai miei concittadini, ai caivanesi, alla mia gente, a coloro i quali hanno riposto in noi la loro fiducia, e a loro dico di pazientare ancora un po'. Governare non è facile, ce lo insegnano le opposizioni, che in 4 anni di amministrazione non hanno prodotto nulla. Noi siamo appena al settimo mese, un parto dura 9 mesi, non chiedeteci miracoli, dateci il tempo di attuare il nostro programma e le nostre idee. In una grande famiglia come l'attuale maggioranza, il confronto è il sale della democrazia. Siamo sempre aperti al confronto, con tutti, anche con le opposizioni, perchè dai loro errori abbiamo molto da imparare.