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venerdì 29 gennaio 2016

Bomba sull'Airbus russo in Sinai Arresto choc: non è stato un terrorista

Bomba sull'Airbus russo: è stato un meccanico della Egyptair




La notizia l'ha data in esclusiva l'agenzia Reuters. E conferma i peggiori timori relativi alla sicurezza del trasporto aereo in Egitto: a mettere sull'Airbus russo della Metrojet la bomba che lo scorso ottobre lo ha fatto precipitare nel Sinai poco dopo il decollo da Sharm El Sheikh è stato un meccanico della compagnia di bandiera egiziana Egyptair. L'uomo, secondo la Reuters, è stato individuato e arrestato insieme a due poliziotti dell'aeroporto e un addetto ai bagagli, circostanza questa che non fa che aggravare la situazione della sicurezza nello scalo sul Mar Rosso. Secondo la ricostruzione delle fonti, una volta saputo che uno dei suoi componenti aveva un parente che lavorava all'aeroporto l'Isis gli avrebbe affidato la 'missione' consegnandogli una borsa con una bomba. Il cugino jihadista del meccanico si sarebbe unito allo Stato islamico un anno e mezzo fa. Nella strage sono morte 223 persone.

Bollo auto, cosa succede se non paghi: sanzioni e prescrizione, parla l'esperto

Bollo auto, cosa succede se non paghi: sanzioni, prescrizione ed esenzioni, parla l'esperto




Cosa succede se ci si dimentica di pagare il bollo dell'automobile? L'avvocato Valeria Zeppilli, in un articolo pubblicato all'interno della newsletter dello Studio Cataldi e ripreso dal sito dell'agenzia, spiega rischi e scappatoie per evitare stangate. 

Sanzioni, prescrizione, esenzioni - Se il pagamento avviene entro un anno dalla data in cui doveva essere effettuato, si applica il cosiddetto ravvedimento operoso e le sanzioni sono ridotte, altrimenti arrivano al 30 per cento. Il termine di prescrizione è triennale. Se l'amministrazione finanziaria non contesta nulla nei successivi tre anni rispetto a quello in cui si sarebbe dovuto provvedere al pagamento, nulla potrà più essere preteso dal contribuente. Lo stesso accade se l'avviso di accertamento, notificato nei termini, non è seguito da alcun altro atto interruttivo per i tre anni successivi al 61° giorno dalla notifica. Ciò anche se il credito è stato iscritto a ruolo. Alcune auto poi sono esentate (parzialmente o totalmente): non pagano il bollo i veicoli destinati al trasporto di disabili, le auto elettriche a emissioni zero e, a determinate condizioni, quelle di vecchia immatricolazione. Hanno invece diritto solo a una riduzione le auto alimentate esclusivamente a gas (in alcune zone l'esenzione è totale), anche se esenzioni e riduzioni variano a seconda della regione di residenza. 

Barbara Berlusconi, un siluro su Galliani in poche parole. Così affonda Adriano

Barbara Berlusconi, siluro su Galliani: "Siamo onesti, Milan da Europa League"




"Credo che si debba essere onesti, per quest'anno l'obiettivo è la qualificazione in Europa League ma dall'anno prossimo bisognerà puntare alla Champions". L'ammissione di Barbara Berlusconi, amministratore delegato del Milan, al di là dei toni diplomatici, suona come una nuova, durissima bordata spedita all'indirizzo di Adriano Galliani. Da quasi tre anni ormai i due "colleghi" coabitano, la figlia del Cav al marketing e Galliani al reparto sportivo. Come noto, però, i rapporti tra i due sono stati sempre tesi e l'entrata a gamba tesa di Barbara nel settore di competenza dello storico ad rossonero lo conferma. "Abbiamo investito tanto - aggiunge la Berlusconi alla conferenza stampa del Derby della Pace -, quindi la squadra è solida e per questo bisognerà ambire e raggiungere obiettivi importanti nelle prossime stagioni". Per quest'anno, però, la sfida appare già persa, con il Milan sesto a quota 33, a 14 punti dal Napoli primo e a 8 dal terzo posto, appeso a un successo in Coppa Italia per dare luce nuova a una stagione ancora una volta deludente. "Io e Galliani immaginiamo il futuro del calcio in modi differenti, ma non c'è volta in cui non abbiamo collaborato - cerca poi di glissare la figlia del presidente -. Abbiamo punti di vista diversi, ruoli, età e obiettivi diversi ma collaborare per il bene della squadra è la prima cosa. Nel piano Uefa dei prossimi quattro anni abbiamo deciso assieme gli obiettivi. Quest'anno non abbiamo raggiunto l'obiettivo e puntiamo l'Europa League, ma spero che mio padre e Galliani riportino il Milan dove merita".

L'ultima umiliazione per De Martino. Cosa vende Belen (a sua insaputa)

L'ultima umiliazione per De Martino. Colpo bassissimo: cosa vende Belen (a sua insaputa)




Riavvicinamento? Ma quando mai: tra Belen Rodriguez e Stefano De Martino è finita. Anzi, "finitissima". L'ultima prova (o presunta tale) è quella presentata da Novella2000, su cui si legge non soltanto che l'argentina non ci pensa proprio a tornare sui propri passi, ma anche che Belen "dopo avere iniziato il lungo lavoro per cancellare il tatuaggio che si erano fatti insieme, ha deciso di mettere in vendita la sua casa milanese". Il punto è che "come raccontano alcune sue amiche, le ricorda troppi momenti vissuti con il ballerino". Nel dettaglio, sarebbe stato messo in vendita un lussuoso appartamento nel centro di Milano: ci sarebbero già diverse persone interessate all'acquisto, e la Rodriguez sarebbe già alla ricerca di una nuova casa. Ma il punto più pruriginoso della vicenda raccontata da Novella 2000 è un altro: Belen avrebbe messo in vendita la casa all'insaputa di Stefano, "perché ormai non fa più parte della sua vita".

Beccato il trafficante di cocaina Clamoroso arresto a casa Pantani

Il trafficante di cocaina: un clamoroso arresto a casa Pantani




Un pusher di cocaina è stato arrestato mentre si trovava a casa di Laura Manola Pantani, la sorella del ciclista Marco, morto nel 2004 per un edema polmonare e cerebrale che si presume fosse dovuto a una overdose di cocaina. L'uomo finito in manette, 35 anni, è Lamine Sarr, considerato dagli investigatori "il referente per lo spaccio di cocaina a Genova". L'arresto è avvenuto a Cesenatico, nella casa della sorella del Pirata: lo spacciatore è stato sorpreso nella cucina della donna. Laura Pantani non risulterebbe indagata, e anzi ha affermato di non conoscere nulla del passato del pusher, un senegalese che era già stato condannato in via definitiva a sei anni per traffico di cocaina. La Pantani ha aggiunto di non sapere nulla "tantomeno del suo coinvolgimento nel mondo della droga". Secondo quanto si è appreso, lo spacciatore si trovava in casa della ragazza perché "era in difficoltà". La fedina penale di Lamine Sarr è piuttosto ricca: oltre all'arresto nel 2011 e a quello delle ultime ore, sul suo conto pendeva un provvedimento di espulsione, ovviamente eluso.

Il grande accusatore dei due marò? Spunta una mazzetta milionaria

La speranza per i marò. Il loro grande accusatore? Quella mazzetta da 19 mln...




L'uomo che accusa i marò sarebbe un corrotto. Si parla di Oomen Chandy, governatore dello stato indiano del Kerala e principale delatore dei nostri due militari, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che avrebbe intascato una mazzetta da 19 milioni di rupie, ovvero 2 milioni di euro. L'accusatore, insomma, potrebbe essere ben più sporco e compromesso degli imputati.

La notizia viene rilanciata dalla stampa locale: Saritha Nair, una donna imputata nel processo sulle mazzette del Kerala, ha fatto il nome di Chandy, affermando, appunto che avrebbe intascato l'equivalente di 2 milioni di euro. Il governatore da par suo si difende affermando che si tratta "solo di un complotto ai miei danni. Un complotto ben orchestrato". Ad oggi non è arrivata alcuna condanna, ma non si può non notare come anche l'accusa ai nostri marò, sfruttata da Chandy a fini elettorali, ad oggi sia soltanto un'ipotesi indiana.

L'uomo, inoltre, solo pochi giorni fa si è opposto alla decisione di prolungare il soggiorno di Latorre in Italia, dove si trova per le cure mediche necessarie dopo l'ischemia che lo ha colpito durante la detenzione in India. Oomen Chandy ha chiesto al premier Modi di far rientrare il fuciliere, puntando il dito e affermando che "i militari italiani hanno compiuto un crimine sul territorio indiano e dunque devono rispondere alle leggi indiane".

Ufficiale: in Svezia muore Schengen 80mila migranti espulsi con voli charter

La Svezia espellerà con voli charter fino a 80mila migranti. Salvini: "È la fine di Schengen"




Secondo il leghista Matteo Salvini "questa è la fine di Schengen". La Svezia chiude la porta ai migranti: nel giorno dell'ennesimo naufragio nell'Egeo (almeno 24 morti, tra i quali 10 bambini), il governo di Stoccolma rende noto che espellerà tra le 60mila e le 80mila persone a cui ha negato la richiesta di asilo e li rispedirà a casa affittando voli charter (perché i voli commerciali usati abitualmente, dato il numero enorme non bastano più). Intanto un altro segnale di "chiusura" europea arriva dall'Olanda, che rispedirà in Turchia tutti i richiedenti asilo che arrivano in Grecia via mare in cambio di un piano di ingresso regolare in Europa per accogliere tra i 150mila e i 250mila rifugiati. Il Regno Unito invece ha reso noto che accoglierà i figli di rifugiati che siano stati separati dalla loro famiglia a causa dei conflitti in Siria e in altri Paesi. In gergo si chiamano "minori non accompagnati". Londra ha chiesto all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di "identificare le situazioni eccezionali nelle quali è meglio, nell'interesse dei minori, il loro trasferimento nel Regno Unito", ha fatto sapere il governo, precisando tuttavia che nella "grande maggioranza" dei casi è bene che rimangano vicino al loro Paese di origine con familiari. 

Dopo il massacro della volontaria - Il governo svedese ha chiesto a polizia e ufficio migranti che organizzino le espulsioni, ma i tempi non saranno brevi: "Ci vorrà tempo, forse anni", ha spiegato il ministro dell'Interno Anders Ygeman. Nel 2015 sono arrivati in Svezia circa 163mila richiedenti asilo, il numero più alto pro capite in Europa (e delle circa 58.800 richieste di asilo valutate lo scorso anno fu accettato il 55%). "Stiamo parlando di 60mila persone - ha spiegato il ministro - ma il numero potrebbe salire a 80mila". La decisione è la conferma delle difficoltà del governo svedese a gestire un così alto numero di migranti: in rapporto alla popolazione svedese, i 163mila rifugiati che hanno fatto richiesta di asilo in Svezia nel 2015 equivarrebbero a 1,3 milioni di persone in un Paese di 80 milioni di abitanti come la Germania (che ha ricevuto l'anno scorso 1,1 milioni di rifugiati). Il governo di Stoccolma ha annunciato la misura due giorni dopo l'uccisione di una 22enne, responsabile di un centro per minori stranieri alle porte di Goteborg, massacrata da un 15enne dopo un alterco.