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giovedì 14 gennaio 2016

La Roma esonera Rudi Garcia: ritorna Luciano Spalletti

La Roma esonera Rudi Garcia: ritorna Luciano Spalletti




Addio Rudi Garcia: la Roma ha scelto il suo nuovo allenatore. È Luciano Spalletti, 56enne tecnico di Certaldo che torna nella Capitale dopo 6 anni. L'ex allenatore dello Zenit San Pietroburgo è sbarcato nella notte italiana a Miami, dove è stato accolto dal direttore generale giallorosso Mauro Baldissoni e da Alex Zecca, socio e amico di James Pallotta. Poi l'incontro col presidente della Roma e il sì: per lui contratto di un anno e mezzo, fino al 2017, con opzione sulla stagione successiva. Il tecnico toscano dovrebbe rientrare a Roma domani in mattinata per dirigere il suo primo allenamento mentre oggi toccherà ad Alberto De Rossi, allenatore della Primavera, dirigere la seduta con Garcia atteso a Trigoria per svuotare l'armadietto. 

Ritorno al futuro - Spalletti ha già allenato la Roma dal 2005 al 2009, conquistando due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Durante la sua prima avventura in giallorosso chiude in campionato per tre volte al secondo posto oltre a centrare una qualificazione ai quarti di Champions League. Si dimette dopo le prime due giornate della stagione 2009-10 e pochi mesi dopo approda sulla panchina dello Zenit dove vince per due volte il campionato oltre a una Coppa di Russia e una Supercoppa russa prima dell'esonero nel marzo 2014. Ora il ritorno a Roma, con il titolo della società giallorossa in rialzo di 2 punti a Piazza Affari.

Finale in calando - Si chiude invece dopo due anni e mezzo l'esperienza romanista di Rudi Garcia, ingaggiato nell'estate 2013 dopo cinque stagioni al Lille. Con lui due secondi posti. Si attende il comunicato ufficiale della società.

La vendetta di Grillo dopo Quarto: l'attacco alla sorella di Renzi

La vendetta di Grillo dopo Quarto: l'attacco alla sorella del Premier Matteo Renzi




Dopo la "Quaterlo" a 5 Stelle, Beppe  Grillo studia le contromosse e giura vendetta, promettendo ai suoi che sarà in prima linea per mettere in difficoltà il Pd. Oggi a sorpresa  al Pitti di Firenze, dove era già stato due anni fa, anelle prossime settimane il leader M5S preparerà dei blitz’ con i suoi parlamentari nei comuni dove eletti del Pd  risultano indagati o rinviati a giudizio. "Gli daremo filo da torcere - ha detto il leader M5S ai suoi - E io sarò con voi, davanti alle telecamere, a chiedere le dimissioni di un branco di ipocriti. Nei comuni, sotto la sede dei municipi, delle Regioni... tanto di indagati il Pd ne ha dappertutto e ogni giorno ne spunta uno  nuovo». Il leader ’un pò stanchinò, ora alle prese con il nuovo tour nei teatri, troverà spazio tra un impegno e l’altro, metterà da parte  ogni presunta pigrizia per dare la caccia al Pd e marcare la  differenza. Perché per Grillo, «la patente dell’onestà al M5S non la  toglie nessuno».

La sorella di Renzi - "Cè un caso spinoso in casa Pd che riguarda anche la sorella del Bomba, Benedetta Renzi, che è assessore a Castenaso dove il sindaco Pd Stefano Sermenghi, renziano di ferro, è sotto indagine da settembre per minacce nei confronti del sindaco anti-cemento di San Lazzaro di Savena (Bologna) Isabella Conti, anche lei Pd". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog dove torna sui casi degli esponenti Pd indagati e ironizza: "Sermenghi dimettiti o #TiMandiamoLaPicierno". "La Conti ha bloccato con il voto favorevole dei consiglieri comunali MoVimento 5 Stelle una cementificazione da 300 milioni di euro e denunciato in Procura le pressioni contro di lei di coop rosse e politici per la sua decisione" riporta il blog che aggiunge: "L'assessore Benedetta Renzi difende a spada tratta il sindaco indagato di minacce". "Il Pd nazionale non chiede le dimissioni all'ennesimo sindaco indagato (per di più per minacce) solo perché uno degli assessori è la sorella del premier?" chiede Grillo secondo il quale: "Su queste vicenda pesano come macigni le parole di don Luigi Ciotti, presidente di Libera che dichiarò"'Anche a Bologna un sistema come quello mafioso' ". Per questo come 5 Stelle "chiediamo un atto di coerenza per il sindaco di Castenaso!".

2016 catastrofico: vendete tutto Allarme dalla City: peggio del 2008

GLI ECONOMISTI: VENDETE TUTTO L'allarme: "Sarà un anno catastrofico"




Un grido d'allarme. Una profezia nerissima quella lanciata sul Guardian dagli analisti di Royal Bank of Scotland che, senza mezze  parole, che il 1016 sarà un anno catastrofico. "Vendete tutto, a parte i titoli sicuri come i buoni del tesoro più affidabili".  In una nota la banca ha messo in guardia i propri clienti spiegando che è in arrivo "un anno catastrofico", con i listini che cadranno fino al 20% e il petrolio che scenderà fino a 16 dollari al barile. Per questo bisogna attrezzarsi per tempo: "Non si tratta di rendimento sul capitale investito, ma di rientro del proprio capitale.

Un altro allarme - In una sala affollata, le uscite di emergenza sono strette". Parole durissime che lasciano poche speranze anche da parte dell'analista di Société Générale Albert Edwards: ""La crisi finanziaria si sta risvegliando . Sarà grave come quella del 2009-2009, ed è destinata ad essere molto brutta", ha spiegato in una conferenza tra analisti martedì a Londra. In effetti l'andamento dei primi giorni dell'anno non lasciano ben sperare: con la caduta della Borsa nei primi giorni e il petrolio che registra nuovi minimi.  E la crisi rischia di colpire duramente anche il nostro Continente: "Se l'economia tornerà in recessione sarà la fine per l'Eurozona", ha avvertito Edwards

Renzi vuole cambiare nome al Pd Ecco come chiamerà il partito

Renzi cambia il nome al Pd: si chiamerà "Democratici"




Sarà solo questione di parole, oppure no. Fatto sta che il "partito" sparisce. Quello "democratico". Roba vecchia, da cassettone della repubblica. Almeno, così sembra pensarla il premier Matteo Renzi secondo quanto riporta il sito affaritaliani.it. Che rivela come imminente un completo restyling del Pd, al quale Renzi vorrebbe mettere mano subito dopo il referendum sulle riforme costituzionali del prossimo autunno. Obiettivo sono le elezioni politiche che potrebbero tenersi con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, prevista nel 2018, proprio per poter "incassare" (almeno questa sarebbe l'intenzione del premier) il successo nel referendum.

Sarà un restyling del nome, con "Democratici" (senza la "i") che prenderà il posto di "Partito democratico". E di simbolo, con una grande "D" rossa (il colore resta, almeno per il momento, ancora quello) a dominare lo sfondo bianco. In Democratici - molto probabilmente - entreranno anche le formazioni centriste che non hanno alcuna chance con la nuova legge elettorale e quindi Area Popolare, Scelta Civica, il gruppo Ala di Denis Verdini e forse anche l'Italia dei Valori. Accantonata, quindi, l'idea del Partito della Nazione, anche per evitare l'acronimo PdN che suona con quella "N" piuttosto respingente.

mercoledì 13 gennaio 2016

Latorre resta in Italia (per ora) Ma sui marò l'India ci minaccia

Marò, la Corte suprema indiana: Latorre può restare in Italia fino ad aprile




Il marò Massimiliano Latorre potrà restare in Italia altri tre mesi, fino ad aprile, per riprendersi dall'intervento al cuore seguito ad un ictus che lo aveva colpito lo scorso anno. Lo ha deciso la Corte suprema indiana, secondo quanto scrive l'Hindustan Times. Latorre sarebbe dovuto rientrare in India tra due giorni, ma i suoi legali, riferisce il giornale, hanno chiesto alla Corte una estensione del periodo di permanenza in Italia per via delle sue condizioni di salute. "Considerando il fatto che il governo indiano non ha obiezioni - ha detto il giudice - è concessa a Latorre un'estensione di tre mesi per fare rientro in India". Lo stesso giudice ha fatto sapere che l'ambasciatore italiano in India dovrà firmare un documento nel quale assicura che il marò tornerà a Nuova Delhi in aprile.

Il Festival di Sanremo più gay di sempre Ecco tutti gli idoli omosex sul palco

Il Festival di Sanremo più gay della storia: ecco tutti gli idoli omosex sul palco




Tiziano Ferro, Cristina D'Avena, Patty Pravo, Arisa fra i cantanti che si esibiranno e Gabriel Garko sul palco, affianco al presentatore Carlo Conti e alle due vallette Madalina Ghenea e Virginia Raffaele: il prossimo Festival di Sanremo sarà il più gay friendly della storia del programma. Tutti gli ospiti infatti sono considerati dalla comunità omosessuale italiana come icone gay. 

Come nota anche Selvaggia Lucarelli sul Fatto quotidiano, "mentre in Parlamento sono ancora lì a capire cosa fare di unioni civili e matrimoni gay, tu (Carlo Conti, ndr) hai già attuato le tue riforme. A Sanremo, quest'anno, ci sono più gay che garofani, per cui è evidente che a questo paese resta solo una soluzione: nel 2017, toglierti da Sanremo e metterti al posto di Alfano". 

MELONI, LO SCHIAFFONE "Renzi, sai che cosa devi fare coi rolex degli arabi?"

Giorgia Meloni, schiaffo in piena faccia a Renzi: la protesta davanti a Palazzo Chigi




"Noi dal mondo islamico non vogliamo regali e orologi di lusso, ma solamente rispetto e sicurezza per le nostre donne". Per questo motivo Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia hanno organizzato un flash mob davanti a Palazzo Chigi: uno schiaffo dritto in faccia al premier Matteo Renzi, su cui pendono due "capi d'accusa". "È vergognoso che dal governo italiano non sia arrivata una parola di condanna dei fatti di Colonia e sulle centinaia di donne tedesche molestate da immigrati e profughi durante la notte di Capodanno - spiega la Meloni -. Siamo qui per denunciare il silenzio assordante delle donne della maggioranza, dei comitati di Se non ora quando e di tutti quelli che in questi decenni hanno fatto finta di difendere i diritti delle donne". C'è poi l'altra questione, imbarazzante, scoppiata nell'ultima settimana: "L'unica cosa che ha saputo fare Renzi in questi giorni è andare in Arabia Saudita e farsi regalare dei Rolex che non avrebbe potuto prendere. Chiediamo a Palazzo Chigi di vendere quegli orologi e di dare il ricavato in beneficenza alle associazioni che si battono contro la violenza sulle donne".