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mercoledì 13 gennaio 2016

Latorre resta in Italia (per ora) Ma sui marò l'India ci minaccia

Marò, la Corte suprema indiana: Latorre può restare in Italia fino ad aprile




Il marò Massimiliano Latorre potrà restare in Italia altri tre mesi, fino ad aprile, per riprendersi dall'intervento al cuore seguito ad un ictus che lo aveva colpito lo scorso anno. Lo ha deciso la Corte suprema indiana, secondo quanto scrive l'Hindustan Times. Latorre sarebbe dovuto rientrare in India tra due giorni, ma i suoi legali, riferisce il giornale, hanno chiesto alla Corte una estensione del periodo di permanenza in Italia per via delle sue condizioni di salute. "Considerando il fatto che il governo indiano non ha obiezioni - ha detto il giudice - è concessa a Latorre un'estensione di tre mesi per fare rientro in India". Lo stesso giudice ha fatto sapere che l'ambasciatore italiano in India dovrà firmare un documento nel quale assicura che il marò tornerà a Nuova Delhi in aprile.

Il Festival di Sanremo più gay di sempre Ecco tutti gli idoli omosex sul palco

Il Festival di Sanremo più gay della storia: ecco tutti gli idoli omosex sul palco




Tiziano Ferro, Cristina D'Avena, Patty Pravo, Arisa fra i cantanti che si esibiranno e Gabriel Garko sul palco, affianco al presentatore Carlo Conti e alle due vallette Madalina Ghenea e Virginia Raffaele: il prossimo Festival di Sanremo sarà il più gay friendly della storia del programma. Tutti gli ospiti infatti sono considerati dalla comunità omosessuale italiana come icone gay. 

Come nota anche Selvaggia Lucarelli sul Fatto quotidiano, "mentre in Parlamento sono ancora lì a capire cosa fare di unioni civili e matrimoni gay, tu (Carlo Conti, ndr) hai già attuato le tue riforme. A Sanremo, quest'anno, ci sono più gay che garofani, per cui è evidente che a questo paese resta solo una soluzione: nel 2017, toglierti da Sanremo e metterti al posto di Alfano". 

MELONI, LO SCHIAFFONE "Renzi, sai che cosa devi fare coi rolex degli arabi?"

Giorgia Meloni, schiaffo in piena faccia a Renzi: la protesta davanti a Palazzo Chigi




"Noi dal mondo islamico non vogliamo regali e orologi di lusso, ma solamente rispetto e sicurezza per le nostre donne". Per questo motivo Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia hanno organizzato un flash mob davanti a Palazzo Chigi: uno schiaffo dritto in faccia al premier Matteo Renzi, su cui pendono due "capi d'accusa". "È vergognoso che dal governo italiano non sia arrivata una parola di condanna dei fatti di Colonia e sulle centinaia di donne tedesche molestate da immigrati e profughi durante la notte di Capodanno - spiega la Meloni -. Siamo qui per denunciare il silenzio assordante delle donne della maggioranza, dei comitati di Se non ora quando e di tutti quelli che in questi decenni hanno fatto finta di difendere i diritti delle donne". C'è poi l'altra questione, imbarazzante, scoppiata nell'ultima settimana: "L'unica cosa che ha saputo fare Renzi in questi giorni è andare in Arabia Saudita e farsi regalare dei Rolex che non avrebbe potuto prendere. Chiediamo a Palazzo Chigi di vendere quegli orologi e di dare il ricavato in beneficenza alle associazioni che si battono contro la violenza sulle donne".

Caivano (Na): Esclusiva Intervista al Capogruppo di Forza Italia Gaetano Ponticelli

Caivano (Na): Esclusiva il Notiziario Intervista al Capogruppo di Forza Italia Gaetano Ponticelli


Intervista a cura di Gaetano Daniele


Gaetano Ponticelli
Capogruppo Forza Italia


Consigliere Ponticelli, il Partito Democratico, prende spunto da una missiva protocollata dai consiglieri di Forza Italia dove appunto, si invita il Sindaco Simone Monopoli a ripristinare la legalità a Caivano. Cosa ne pensa?

Il Partito Democratico si è affidato all'On. Manfredi, che appunto, prende spunto da una lettera protocollata da noi consiglieri comunali di Forza Italia, in un contesto diverso e, in una chiave di lettura completamente opposta da come è stata interpretata dal Partito Democratico locale che, nelle passate amministrazioni di centrosinistra, non solo non sono riusciti ad effettuate gare d'appalto serie, ma non sono nemmeno riusciti ad indire una vera e propria gara d'appalto sui rifiuti, e non mi pare di aver letto di qualche interrogazione Parlamentare. 

Consigliere Ponticelli, Lei, il suo Partito, Forza Italia, temete qualcosa? 

Assolutamente no. Anzi, se dovesse arrivare qualche verifica, aldilà che siamo insediati da poco più di sei mesi, appunto, non farebbero altro che riscontrare molte illegittimità in vari settori, tutti atti varati dalle passate amministrazioni che ha visto appunto, primo attore il Partito Democratico, nonostante negli ultimi anni non riesce più a vincere le elezioni amministrative. 

Consigliere Ponticelli, sta dicendo che il Partito Democratico non è credibile? 

Si. Non è credibile. Manfredi è notoriamente una persona perbene ed un politico preparato, ma in questo caso è stato indotto in errore dai compagni locali, che pensa che col fango, con le offese e con le strumentalizzazioni possono impedire la rivoluzione che l'amministrazione, in primis tutti noi consiglieri comunali, stiamo garantendo al Paese, rompendo quel muro d'omertà che in alcuni settori ne faceva da padrona, ovviamente, nell'esclusivo interesse di pochi e non della collettività. 

Consigliere Ponticelli, oltre al Partito Democratico, con quale occhio vede le opposizioni? 

Fino a quando le opposizioni viaggeranno su questi itinerari dormiremo sonni tranquilli. Anche perchè possono ordire tutte le manovre che vogliono, alla fine si va sempre alle elezioni e i cittadini sanno bene chi sono i mercanti e chi lavora nell'interesse del Paese. I mercanti e i portatori di odio non vinceranno mai. La città ci segue e li ha abbandonati dopo che li ha visti all'opera. E il bello deve ancora venire: prima dell'estate faremo un bilancio dell'amministrazione e parleremo direttamente alla città delle cose fatte. Magari, inviteremo alla manifestazione anche il Parlamentare del Pd, Manfredi, per fargli capire atti alla mano come e dove abbiamo ripristinato la legalità, e come e dove siamo riusciti a garantire il primato nell'esclusivo interesse dei caivanesi, e non su quello di parte, a differenza di quanto avveniva durante le amministrazioni di centrosinistra che vedevano il Pd in prima fila nonostante da anni, e non è un caso, i compagni, come ricordavo poc'anzi, sono sistematicamente bocciati dall'elettorato, collezionando fallimenti su fallimenti. 

Terremoto a Mediaset: non solo Isola La Ventura si pappa un altro format

Terremoto a Mediaset: non solo Isola per Simona Ventura, la conduttrice si pappa un altro format stellare




Super Simo senza limiti. Simona Ventura, oltre a partecipare come concorrente alla prossima Isola dei famosi, al via a fine febbraio su Canale 5, dovrebbe raddoppiare sulle reti Mediaset. Lo sussurra il sito Tremenza.it. Pare che la tv del Biscione abbia promesso a Simona la conduzione del Grande Fratello Vip, il reality show in cantiere a Cologno Monzese. La mossa non farebbe piacere a tutti, in quel di Mediaset, ma tant'è. Intanto, pare che la produzione dell'Isola abbia scritturato altri due nomi vip: Monica Setta e Pamela Prati

Belen, sfogo dopo il divorzio: "Triste e molto provata". Ma è in arrivo un colpo di scena...

Belen, straziante sfogo dopo il divorzio: "Sono triste e molto provata", ma arriva un colpo di scena




«Sono triste e molto provata da quello che sta succedendo». Queste le parole di Belen Rodriguez sul numero di Chi in edicola da mercoledì 13 gennaio. La showgirl parla per la prima volta della separazione dal marito, Stefano De Martino, ballerino di Amici, dal quale ha avuto il figlio Santiago. «Per me la famiglia è importante, farò qualsiasi cosa per il bene di mio figlio», aggiunge la showgirl. «Lo so, non è facile stare con me», spiega Belen, che è reduce da una vacanza alle Mariutius, come si vede nel servizio fotografico esclusivo pubblicato da Chi, quando cerca di spiegare i motivi della crisi. Non c’entrano terze persone (la ballerina Elena D’Amario e Marco Borriello) ma i soliti problemi: da un lato De Martino si sente schiacciato dall’immagine di Belen; dall’altro la showgirl argentina, che è molto passionale, è anche molto esigente, come ha rivelato in passato: «Pretendo tanto, voglio sempre il fuoco e, quando la fiamma si abbassa, divento una rompipalle».

Lei e De Martino non si sono visti per mesi, da quando lui si è trasferito a Roma per il programma di Maria De Filippi. Ma la scorsa domenica sera, come documenta il settimanale diretto da Alfonso Signorini, c’è stato l’incontro: Stefano è salito a casa di Belen e Santiago e si è trattenuto per alcune ore, per far sentire al piccolo aria di famiglia. Poi è ripartito per Roma. Presto la Rodriguez e De Martino saranno nello stesso studio per il programma di Maria De Filippi Piccoli giganti. Proprio la conduttrice, regina di C’è posta per te,  sta cercando di mettere pace nella coppia. Siamo certi che ci riuscirà.

NELLA TERRA DELL'ISIS All'alba scatta il blitz segreto Così l'Italia sbarca in Libia

Missione italiana in Libia: un C-130 preleva 15 soldati feriti




Il blitz è avvenuto nel segreto più totale e il governo ne ha data notizia solo a cose avvenute, quando tutto era andato per il verso giusto. L'altro ieri, alle prime luci dell'alba, un C-130 della nostra Aeronautica militare si è alzato in volo dall'aeroporto di Pratica di Mare. Si è trattato della prima missione in Libia di un paese della comunità internazionale dai tempi dei blitz dei caccia che poi portarono alla caduta del regime di Gheddafi e alla morte del Raìs. Obiettivo, soccorrere 15 feriti, tutti delle tribù di Misurata, vittime dell' attacco terroristico dell' Isis a una scuola di polizia a Zlitan, un paese satellite di Misurata. A bordo del C-13 venti fra medici e infermieri oltre al personale di sicurezza del Ministro dell' Interno. Alle 9.30 l' aereo è atterrato sulla pista dell' aeroporto di Misurata, atteso da un corteo di ambulanze e mezzi ospedalieri.

A richiedere l'intervento italiano era stato, due giorni prima, il premier incaricato a capo del Consiglio Presidenziale, Faiez al Sarraj, con una lettera formale a Palazzo Chigi. Il convoglio con i nostri medici, raggiunto l' ospedale di Misurata, ha prelevato i quindici feriti in grado di poter affrontare il viaggio e quindi ha fatto ritorno in aeroporto. Il velivolo della Difesa con gli ospiti libici a bordo è quindi atterrato verso le 14 a Roma-Ciampino. I feriti sono stati portati all'ospedale militare del Celio, a Roma. Due  nel reparto di medicina intensiva, in prognosi riservata. Gli altri tredici, con fratture agli arti, ferite all' addome, e più in generale lesioni da scoppio, sono stati ricoverati in reparti ordinari del nosocomio.