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mercoledì 13 gennaio 2016

Belen, sfogo dopo il divorzio: "Triste e molto provata". Ma è in arrivo un colpo di scena...

Belen, straziante sfogo dopo il divorzio: "Sono triste e molto provata", ma arriva un colpo di scena




«Sono triste e molto provata da quello che sta succedendo». Queste le parole di Belen Rodriguez sul numero di Chi in edicola da mercoledì 13 gennaio. La showgirl parla per la prima volta della separazione dal marito, Stefano De Martino, ballerino di Amici, dal quale ha avuto il figlio Santiago. «Per me la famiglia è importante, farò qualsiasi cosa per il bene di mio figlio», aggiunge la showgirl. «Lo so, non è facile stare con me», spiega Belen, che è reduce da una vacanza alle Mariutius, come si vede nel servizio fotografico esclusivo pubblicato da Chi, quando cerca di spiegare i motivi della crisi. Non c’entrano terze persone (la ballerina Elena D’Amario e Marco Borriello) ma i soliti problemi: da un lato De Martino si sente schiacciato dall’immagine di Belen; dall’altro la showgirl argentina, che è molto passionale, è anche molto esigente, come ha rivelato in passato: «Pretendo tanto, voglio sempre il fuoco e, quando la fiamma si abbassa, divento una rompipalle».

Lei e De Martino non si sono visti per mesi, da quando lui si è trasferito a Roma per il programma di Maria De Filippi. Ma la scorsa domenica sera, come documenta il settimanale diretto da Alfonso Signorini, c’è stato l’incontro: Stefano è salito a casa di Belen e Santiago e si è trattenuto per alcune ore, per far sentire al piccolo aria di famiglia. Poi è ripartito per Roma. Presto la Rodriguez e De Martino saranno nello stesso studio per il programma di Maria De Filippi Piccoli giganti. Proprio la conduttrice, regina di C’è posta per te,  sta cercando di mettere pace nella coppia. Siamo certi che ci riuscirà.

NELLA TERRA DELL'ISIS All'alba scatta il blitz segreto Così l'Italia sbarca in Libia

Missione italiana in Libia: un C-130 preleva 15 soldati feriti




Il blitz è avvenuto nel segreto più totale e il governo ne ha data notizia solo a cose avvenute, quando tutto era andato per il verso giusto. L'altro ieri, alle prime luci dell'alba, un C-130 della nostra Aeronautica militare si è alzato in volo dall'aeroporto di Pratica di Mare. Si è trattato della prima missione in Libia di un paese della comunità internazionale dai tempi dei blitz dei caccia che poi portarono alla caduta del regime di Gheddafi e alla morte del Raìs. Obiettivo, soccorrere 15 feriti, tutti delle tribù di Misurata, vittime dell' attacco terroristico dell' Isis a una scuola di polizia a Zlitan, un paese satellite di Misurata. A bordo del C-13 venti fra medici e infermieri oltre al personale di sicurezza del Ministro dell' Interno. Alle 9.30 l' aereo è atterrato sulla pista dell' aeroporto di Misurata, atteso da un corteo di ambulanze e mezzi ospedalieri.

A richiedere l'intervento italiano era stato, due giorni prima, il premier incaricato a capo del Consiglio Presidenziale, Faiez al Sarraj, con una lettera formale a Palazzo Chigi. Il convoglio con i nostri medici, raggiunto l' ospedale di Misurata, ha prelevato i quindici feriti in grado di poter affrontare il viaggio e quindi ha fatto ritorno in aeroporto. Il velivolo della Difesa con gli ospiti libici a bordo è quindi atterrato verso le 14 a Roma-Ciampino. I feriti sono stati portati all'ospedale militare del Celio, a Roma. Due  nel reparto di medicina intensiva, in prognosi riservata. Gli altri tredici, con fratture agli arti, ferite all' addome, e più in generale lesioni da scoppio, sono stati ricoverati in reparti ordinari del nosocomio.

Prima il boato, poi 50 metri di neve Paura nel paradiso alpino dei vip

Enorme valanga investe Cervinia




Momenti di paura ieri a Cervinia. La nota località sciistica valdostana, intorno alle 12.30, è stata investita da una enorme valanga che si è staccata centinaia di metri più a monte, nella zona delle Grandes Murailles. Giunta sul fondo valle, ha provocato un enorme soffio che ha avvolto il piccolo paese valdostano. La consistenza della neve, per fortuna molto farinosa, non ha provocato danni nè feriti o vittime.

Guidare senza patente non è più reato La mossa del governo: cosa cambia

Guidare senza patente non sarà più reato: le nuove sanzioni




Guidare senza patente non sarà più reato. Lo stabilisce lo schema di decreto legislativo trasmesso il 17 novembre scorso alla Camera per l'approvazione parlamentare. Come riferisce Quattroruote.it, la novità riguarda anche le patenti revocate o non rinnovate per mancanza dei requisiti fisici o psichici e rientra nella depenalizzazione dei reati attualmente punibili con la sola pena della multa o dell'ammenda, come previsto dalla legge 67/2014.

La nuova sanzione - Tra questi reati c'è la guida senza patente, prevista dall'articolo 116 del Codice della strada e sanzionata con ammenda da 2.257 a 9.032 euro (con arresto fino a un anno in caso di recidiva nel biennio). Quando entrerà in vigore il decreto legislativo, l'ammenda verrà sostituita da una sanzione amministrativa da 5.000 a 30.000 euro.

martedì 12 gennaio 2016

La Camorra vuole il Pd: l'intercettazione-verità

La Camorra vuole il Pd: l'intercettazione della vergogna




Le carte dell'inchiesta sul comune di Quarto per voto di scambio sta portando ripercussioni politiche non solo nel Movimento Cinquestelle che rischia di implodere per il coinvolgimento di un consigliere comunale accusato di essere stato sostenuto da imprenditori vicini alla Camorra. Ad essere travolto dallo scandalo è anche il Partito democratico, ritenuto come scelta privilegiata dei gruppi di malaffare locali. Lo conferma l'intercettazione tra il figlio di un imprenditore indagato Alfonso Cesarano, Giacomo, con il suo dipendente Biagio. Nelle ultime 150 carte depositate dal pm Henry John Woodcock sull'inchiesta emerge che a lui Cesarano jr dice chiaramente: "Ferro stava con il Pd, però... questo De Robbio noi abbiamo fatto l'accordo con lui, 'e capito? Ci siamo seduti al tavolo, papà, Mario Ferro, De Robbio e hanno parlato, hanno concordato, gli abbiamo detto che gli avremmo dato una mano hai capito?".

Kamikaze tra i turisti, dieci morti Panico a Istanbul, sospetto: "È l'Isis"

Istanbul, forte esplosione in centro: vittime




Una forte esplosione a Istanbul, in una piazza centrale della zona turistica di Sultanahmet, avrebbe provocato diverse vittime, almeno dieci. Testimoni citati dai media locali parlano di una fortissima esplosione e un video della Cnn turca mostra ambulanze e polizia che accorrono sul posto. L'intera zona è stata transennata. Ancora da accertare le cause dell'esplosione. Secondo le prime informazioni si sarebbe trattato di un attacco kamikaze. 

Sarebbero rimasti feriti nell'attentato tre turisti tedeschi e un numero non precisato di norvegesi. Lo ha riferito l'agenzia di stampa turca Dogan, mentre CnnTurk ha fatto sapere che altre persone ferite sono in condizioni critiche e che quindi il numero delle vittime sembra destinato ad aumentare. L'ufficio del governatore ha dato notizia di 10 morti e 15 feriti.  

Secondo fonti della sicurezza turche, è probabile che l'esplosione sia stata causata da un attentatore suicida dello Stato islamico. Lo ha riferito il quotidiano Hurriyet. Il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, ha poi comunicato ufficialmente che l'esplosione è stata causata da un "terrorista suicida di origine siriana".

Sì della Camera alla riforma del Senato: cosa succede ora

Riforme costituzionali, con 367 sì la Camera approva il ddl Boschi




L’Aula di Montecitorio ha approvato il ddl riforme costituzionali con 367 sì, 194 voti contrari e 5 astenuti. Con l’approvazione di oggi del ddl Boschi, senza modifiche al testo rispetto al provvedimento licenziato lo scorso ottobre a Palazzo Madama, le riforme costituzionali si apprestano a compiere l’ultimo passaggio parlamentare. Il ddl, infatti, ha oggi ottenuto la prima delle due votazioni conformi. Ora, il testo del ddl dovrà passare nuovamente al vaglio del Senato per poi tornare alla Camera per la votazione finale.