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domenica 20 dicembre 2015

Renzi si è tagliato le tasse Quanto ha guadagnato nel 2015

Matteo Renzi: "Nel 2015 ho risparmiato 433 euro di tasse"



Uno spot continuo: Renzi, in queste ore, sta dando il meglio di sè per far passare in cavalleria il caso-Boschi e lo scandalo delle banche popolari. L'altro giorno s'è praticamente inventato una lite a Bruxelles con la merkel per lisciare il pelo agli italiani che vedono l'Europa e la sua padrona-Germania come il fumo negli occhi e facendo così il verso a Salvini e meloni. Poi, approfittando della legge di stabilità approvata in queste ore, ha fatto il giro delle televisioni per fare i suoi soliti spot su pil e tasse.

Parlando su Rai1 ospite de "L'Arena" da Giletti, in particolare, il premier ha sciorinato previsioni particolarmente ottimistiche sul profotto interno lordo: "Il 2015 si chiude meglio del 2014 ma non sono ancora soddisfatto. Nel 2016 tutti i segnali dicono che andremo ancora meglio: faremo più dell’1,5% sul Pil, ma l’importante è che ci credano gli italiani, è tutto nelle nostre mani”. Sulle tasse, invece, ha sciorinato dati un po' particolari, confessando di risparmiare non poco grazie alla legge di stabilità: "Finalmente taglia le tasse, a partire dalla prima casa. Io risparmio 433 euro, e tanti italiani risparmieranno. E né Comune né Regione possono alzare le tasse, per legge”. 

Napoli Terrore per Christian De Sica: malore per strada poi la corsa in ospedale

Terrore per Christian De Sica: il malore per strada, la corsa in ospedale


Christian De Sica a 'Striscia la notizia' non conosce gli invitati e chiede:

Christian De Sica è stato trasportato in ospedale ieri mattina dopo aver avuto un malore mentre era con un amico vicino l'hotel Terminus, nella centrale piazza Garibaldi a Napoli. Per non aspettare l'arrivo dell'ambulanza, De Sica si è fatto accompagnare con l'auto dell'amico fino all'ospedale Loreto mare. De Sica è stato sottoposto agli accertamenti del caso e una Tac, per poi essere dimesso verso le 13. L'attore è a Napoli per lo spettacolo al teatro Augusteo con Alessandro Siani "Il principe abusivo". Lo spavento per la vicenda è stato forte, visto che solo pochi mesi fa suo fratello Manuel è scomparso a causa di un infarto. Dallo staff del teatro però fanno sapere che l'attore sarà regolarmente in scena già da stasera.

Aerei-spia, caccia, navi nel Mediterraneo La Nato prepara la guerra con Putin

La Nato manda aerei spia, caccia e navi a difesa della Turchia


La Nato manda aerei spia, caccia e navi a difesa della Turchia

L'alleato occidentale corre in aiuto della Turchia, tenuta sotto scacco dalla Russia di Putin dopo l'abbattimento del Sukhoi 24 di Mosca da parte di un F-16 di Ankara. Giusto ieri mattina, il presidente russo Vladimir Putin aveva lanciato l'ennesima minaccia nei confronti di Erdogan: "Provino ancora a volare nei cieli della Siria" aveva detto all'apertura in diretta tv della scatola nera del jet abbattuto. Lasciando intendere che ogni caccia turco intercettato nei cieli di damasco sarebbe stato abbattuto. E ieri pomeriggio è arrivata la risposta della nato, con l'annuncio dell'invio di aerei radar, caccia e navi nel mediterraneo orientale. Ufficialmente, la decisione ha lo scopo di incrementare la difesa della Turchia "in considerazione della situazione instabile della regione". Ma è ovvio che il timore è per un nuovo scontro armato tra Mosca e Ankara. Tra i mezzi inviati sul campo ci sono velivoli Awacs (Airborne Warning And Control System ), ovvero con sistema di allarme e controllo aviotrasportato, oltre a caccia per distruggere in volo gli aerei nemici.

Famiglie numerose, indigenti e... beffate: cosa potranno comprare con la "carta"

Legge di stabilità, via libera alla carta famiglia per chi ha almeno 3 figli: sconti su biglietti di trasporti, mostre e cinema


Via libera alla "carta famiglia". Un emendamento alla legge di stabilità approvato alla Camera conferma l'iniziativa destinata ai nuclei "con almeno tre figli minori a carico" che dà diritto a sconti per l'acquisto di beni e servizi "con soggetti pubblici o privati che intendano contribuire all'iniziativa". Bocciato dal Pd invece l'emendamento presentato da Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia che chiedeva l'esenzione dal calcolo Isee per pensioni di disabilità e indennità di accompagnamento.

Biglietti per trasporti, mostre e cinema - La "card" ha validità biennale e verrà rilasciata dai Comuni "previo pagamento degli interi costi di emissione", con criteri stabiliti sulla base dell'Isee con decreto del ministero del Lavoro insieme a Mef e il Mise. Le famiglie indigenti potranno così acquistare "biglietti e abbonamenti famigliari per servizi di trasporto, culturali, sportivi, ludici, turistici ed altro".

Cibo agli indigenti - La commissione Bilancio di Montecitorio ha poi stanziato 7 milioni di euro, 2 nel 2016 e 5 nel 2017, destinati al fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti. Il fondo è previsto da una legge del 2012 e prevede la consegna del cibo a famiglie in difficoltà attraverso organizzazioni caritatevoli.

IL GOVERNO VA A CASA Renzi e Boschi fanno crac: il sondaggio li manda ko

Banche, il sondaggio di Mannheimer: due italiani su tre contro il governo, il 50% voleva le dimissioni della Boschi



Il governo (forse) non cadrà per lo scandalo delle banche popolari, Banca Etruria in testa, ma sicuramente il premier Matteo Renzi e il Pd rischiano di lasciarci le penne a livello elettorale. Nonostante Maria Elena Boschi abbia dribblato la mozione di sfiducia in Parlamento, è proprio "l'effetto Boschi" a farsi sentire nei sondaggi, che vedono i democratici in netto calo di popolarità a fronte di una risalita generale delle opposizioni.

Due su tre contro il governo - Anche Renato Mannnheimer, sul Giornale, certifica il trend di queste ultime settimane. Secondo il sondaggista ben il 62% degli intervistati, quasi due su tre, è convinto che ci sia una responsabilità del governo nella disastrata situazione economica di quelle banche, e la quota è notevole anche all'interno dei simpatizzanti del Pd, il 43% (il 62% tra gli elettori di Forza Italia, il 74% tra i leghisti e il 79% tra i grillini). 

La Boschi ha vinto ma... - Anche la vittoria in aula della Boschi rischia di essere un boomerang, perché il 59% degli intervistati è convinto che il ministro abbia un conflitto d'interessi per il ruolo ricoperto dal padre in Banca Etruria mentre il 50% è convinto che avrebbe dovuto dare le dimissioni (contro il 32% contrario al passo indietro e il 18% che preferisce non ha un'idea precisa).

Renzi manda a casa due ministri Arriva il rimpasto, cosa cambia

Renzi manda a casa due ministri. Arriva il rimpasto: ecco cosa cambia

Renzi manda a casa due ministri. Arriva il rimpasto: che rischia

Lo stile accentratore di Matteo Renzi si mostrerà in tutta la sua forza già nelle prime settimane del prossimo anno. Da Palazzo Chigi arrivano diversi segnali che sostengono questa previsione, con la squadra di governo e quella dei collaboratori più stretti del premier pronta a un giro di valzer ancora tutto da definire. Qualche dettaglio però emerge, come riporta Il Giorno che sulla scorta delle parole velenose della parlamentare di Forza Italia Nunzia De Girolamo, ipotizza quali saranno i ministri che per primi potrebbe mollare la poltrona. Sostiene la De Girolamo: "Ai vertici del partito come al governo ha scelto personaggi mediaticamente poco ingombranti. Letta - ha aggiunto l'ex Ncd - non era così accentratore...". Secondo la parlamentare azzurra tutti i ministri rischiano poco in prima persona, il che però porta a delle strozzature a livello dei singoli ministeri: "Hanno i dossier pronti in attesa dell'ok del premier - scrive il Giorno citando una fonte interna alle strutture economiche del governo - così i tempi si allungano".

Chi rischia - C'è chi dall'interno della maggioranza, sponda non renziana, boccia senza appello tutti i componenti del governo, salvando soltanto Maria Elena Boschi: "I ministri scelti da Renzi sono volutamente deboli". Un modo comodo secondo i maligni per renderli intercambiabili e sostituibili. Nel mirino ci sarebbero il titolare del Lavoro, Giuliano Poletti, e quella dello Sviluppo, Federica Guidi. Perde punti di giorno in giorno anche il titolo del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, soprattutto dopo la diversità di vedute sulla questione banche.

Il doppio cerchio - Il lavoro vero, quei dossier che devono andare avanti e anche a passo svelto, secondo i più cattivi partono tutti da Palazzo Chigi, sfornati dai collaboratori più stretti di Renzi. E per gennaio il "rimpastino" nella testa del presidente del Consiglio si muoverà su due fronti. Il gruppo tecnico di Palazzo Chigi sarà ristrutturato, promuovendo l'economista Tommaso Nannicini a sottosegretario con deleghe economiche, una specie di badante di Padoan. Saranno poi riempite le caselle mancanti, come il ministero per gli Affari regionali, già promesso a Ncd che aspetta il rimpiazzo di Maurizio Lupi. E poi c'è da nominare il successore della De Vincenti allo Sviluppo, ruolo che sembra destinato al viceministro all'Economia Casero. Godrebbe quindi di una promozione sul campo Zanetti di Scelta Civica, oggi "solo" sottosegretario". Il secondo fronte di rimpasto riguarderà i consiglieri economici di Renzi, piaccia o no quello che per tanti è il governo ombra. Andato via il commissario alla spending review Roberto Perotti, passato all'Anpal Maurizio Del Conte, sono rimasti Luigi Marattin e Marco Simoni, coordinati da Nannicini. Il progetto prevede la creazione di due gruppi: uno fatto da una decina di economisti e tecnici full time, l'altro composto da tecnici esperti in diversi settori, soprattutto quello giuridico, che lavoreranno ai singoli dossier.

sabato 19 dicembre 2015

Renzi, un mutuo d'oro dalla banche: ecco quanti soldi gli hanno prestato

Panorama: tra 2004 e 2012 le banche hanno prestato a Matteo Renzi 800mila euro


Panorama: tra 2004 e 2012 le banche hanno prestato a Matteo Renzi 800mila euro

Un mutuo "abbondante" per Matteo Renzi. Come rivela Panorama nell'ultimo numero in edicola, da presidente della Provincia e da sindaco di Firenze l'attuale premier ha ottenuto tra 2004 e 2012 prestiti per quasi 800mila euro da banche del "territorio" fiorentino, dalla Cassa di risparmio (ok decisivo di un funzionario cugino del padre) alla banca dell'amico e braccio destro Marco Carrai.