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lunedì 7 dicembre 2015

Giubileo e attentati, sale la paura: "Una minaccia globale e indistinta"

Giubileo e attentati, il prefetto di Roma Franco Gabrielli: "Minaccia globale e indistinta"




La "minaccia è globale, è indiscriminata e soprattutto indistinta". Così il Prefetto di Roma Franco Gabrielli, ospite della trasmissione di Lucia Annunziata In mezz'ora su Raitre, commenta l'allarme terrorismo in vista del Giubileo al via martedì 8 dicembre. 

Le porte sante - "Questo è un Giubileo universale che aprirà porte sante in tutto il mondo, a maggior ragione in un paese a forte impronta cattolica come l'Italia e quindi non ci sono solo obbiettivi o luoghi di culto o di interesse a Roma - sottolinea Gabrielli - perché questo è il primo Giubileo nel quale le porte sante non saranno solo quelle delle basiliche romane".

Assisi e Loreto - "Quelle tradizionali -spiega il Prefetto di Roma- sono le famose  sette basiliche, poi ce ne saranno altre che la Santa Sede ha voluto aggiungere al novero delle porte sante ma soprattutto si apriranno in ogni diocesi e nel nostro paese - conclude -, ci sono luoghi di culto che hanno una rilevanza mondiale, come Assisi e Loreto".

domenica 6 dicembre 2015

Francia a destra, l'Europa pure? Marine Le Pen, storico trionfo

La Francia va a destra: trionfo di Marine Le Pen alle regionali, Front National primo partito al 40%




Vittoria storica in Francia per il Front National: secondo i primi exit poll, alle elezioni regionali il partito di Marine Le Pen avrebbe vinto in sei regioni su 13, superando la soglia del 40%, ben oltre quel 30% pronosticato alla vigilia. Da estrema destra fuori dai giochi a partito populista e "di governo", si compie così una metamorfosi che potrebbe cambiare i destini non solo della Francia, ma anche dell'Unione europea segnando la strada ad altre esperienze, compresa quella di Matteo Salvini e del centrodestra italiano. A premiare la Le Pen anche l'alta affluenza: circa il 43%, in aumento rispetto al 2010 (alle 17 era del 39,29%). 

Il tracollo di Sarko e Hollande - I repubblicani di Nicolas Sarkozy si fermano al 29%, i socialisti del presidente François Hollande (che pure i sondaggi davano in crescita dopo le stragi jihadiste) addirittura al 23 per cento. 

Tragedia sulla piattaforma di petrolio: "Ci sono 32 operai morti in mare"

Rogo sulla piattaforma petrolifera: una tragedia, 32 morti




È di 32 operai morti il bilancio di un incendio scoppiato su una piattaforma petrolifera off-shore azera nel Mar Caspio, a causa del danneggiamento di una condotta del gas provocata dal forte vento. Lo ha reso il capo di una commissione per la protezione dei lavoratori del settore petrolifero in Azerbaigian, Mirvari Gakhramanly. Il campo petrolifero di Guneshli è gestito dalla Socar, il colosso energetico statale dell’Azerbaigian, che non ha voluto fornire informazioni sull’incidente. La compagnia ha però data notizia che altri tre suoi operai sono dispersi a bordo di un’altra piattaforma.

Il salvataggio - Sono 42 i lavoratori della piattaforma tratti in salvo nella notte, ha riferito Gakhramanly, con le difficoltà legate alla tempesta che si è abbattuta sulla zona. L’incendio è stato completamente domato. Il 60% della produzione petrolifera della Socar passa per la piattaforma colpita dal rogo e quindi sarà temporaneamente sospesa. Lo scorso anno erano morti 14 dipendenti della Socar in incidenti su piattaforme petrolifere e di gas.

Il sondaggio con grossa sorpresa Renzi: a chi piace (e a chi proprio no)

Il sondaggio con una (grossa) sorpresa. A chi piace, e a chi no, Matteo Renzi




Sondaggio amaro per Matteo Renzi e il partito democratico. La maggioranza della popolazione, infatti, rileva Renato Mannheimer per il Giornale, è "insoddisfatta dell'operato del governo". E se è vero che cresce la generica aspettativa verso lo sviluppo del Paese nel suo insieme, sul piano della propria situazione personale, non c'è ottimismo. Anzi, si possono notare forti preoccupazioni, soprattutto per il proprio posto di lavoro.

Il 54% della popolazione esprime un giudizio negativo nei confronti dell'esecutivo a fronte del 39% che invece manifesta approvazione. I ceti sociali più critici verso il governo Renzi sono i più deboli e marginali, quelli insomma che più soffrono la crisi economica. Infatti la sfiducia in Renzi e i suoi è maggiore tra i più anziani (58%), tra chi ha un basso titolo di studio (70%). Con una accentuazione tra chi risiede al Sud (62%). Critiche anche le casalinghe (61%), critici i disoccupati (60%) e i pensionati (57%).

Lo scontento riguarda anche l'elettorato del Pd. Più di un terzo, il 34% dà un giudizio negativo sul governo, il 62% invece lo valuta positivamente. Confusione anche nell'elettorato di Forza Italia: se è vero che la maggioranza esprime ostilità verso il governo, è vero anche che il 19% ne approva l'operato. Così come il 30% dell'elettorato cinque stelle.

Caricabatterie nelle prese elettriche: quanto ci costano (e li stacchi subito)

Quanto ci costano i caricabatterie dimenticati nelle prese elettriche




Tutti  la fanno ma pochi sanno che quel gesto fatto per distrazione o per abitudine ha un costo: lasciare il caricabatterie nella presa della corrente. E’ una pratica molto comune che però incide sulle nostre tasche. I caricatori che restano connessi alla rete energetica continuano a consumare energia visto che il trasformatore che si trova al loro interno richiede piccole quantità di elettricità che consuma anche se i dispositivi non sono connessi.  Il consumo non raggiunge cifre altissime, tuttavia bisogna considerare che non lasciamo solo il caricabatterie del cellulare nella presa.

Danno e beffa - Ormai ci sono caricabatterie ovunque. Per i tablet, per gli spazzolini da denti, per i pc. Sommandoli tutti la cifra diventa più importante.  Se li togliete tutti dalla presa risparmierete circa 40 euro annui. Ma c’è anche un altro effetto collaterale: i caricabatterie insieriti nelle spine si surriscaldano e si consumano più facilmente. Così oltre il danno la beffa: non solo spendete denaro che potreste risparmiare ma poi vi tocca comprare anche un caricabatterie nuovo.

Le aziende a cui mandare il curriculum Sorpresona: molte sono italiane

Le 10 aziende a cui mandare il tuo CV: tra 50 nomi di Linkedin




Scegliere l'azienda "giusta" a cui mandare il nostro curriculum diventa sempre più difficile. Ma Skuola.net consiglia le 10 aziende a cui dare priorità. Sono state selezionate da una cerchia di 50 nomi indicati da Likedin. Eccole:

1 - La mela del peccato, più desiderata al mondo: Apple. Una realtà lavorativa dove chiunque vorrebbe andare a lavorare per diventare un piccolo genio e innovatore come Steve Jobs.

2- Il browser più visitato mondo: Google. Al secondo posto e non stupisce. La creatura sviluppata da Larry Page e Sergey Brin nel 1997 è la seconda azienda più desiderata dai talenti italiani e sono tanti quelli che già ci lavorano.

3 - Procter & Gamble. Al terzo posto delle aziende più desiderate figura l'americana Procter & Gamble, un vero gigante nel campo dei beni di consumo. Infatti la multinazionale di Cincinnati è stata eletta nel 2012 e 2013 dalla rivista "Chief Executive Magazine" come la migliore azienda al mondo nella formazione dei futuri leader nel campo aziendale. Solo l'1% delle persone che affrontano il percorso di selezione riceve successivamente una proposta d'assunzione, tra oltre mezzo milione di richieste l'anno.

4 - Ai piedi del podio ecco un'altra eccellenza made in Italy: Gucci. Divisa a metà con la società francese Kering, opera nei settori di alta moda e articoli di lusso, ed è fra le firme più diffuse ed eleganti al mondo con circa 300 negozi ufficiali aperti.

5 - Barilla: Leader nel settore alimentare italiano. Opera in tutto il mondo e nel mercato della pastasciutta, dei sughi già pronti, dei prodotti da forno e del pane. Della stessa società fanno parte anche Mulino bianco e Pavesi.

6- Ferrari: il cavallino rampante che ancora oggi non smette di galoppare. Oltre ad essere la più famosa casa produttrice di automobili sportive, quella della Ferrari è la scuderia più titolata nel Campionato del Mondo di Formula Uno. Nel 2013 e 2014 il suo marchio è stato riconosciuto come il più influente al mondo.

7 - Al settimo posto ancora un'altra azienda italiana: Eni. È il sesto gruppo petrolifero mondiale per giro d'affari. Presente in circa 90 paesi e con più di 78.000 dipendenti nel 2013 la multinazionale del Cane a sei zampe è attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della produzione di energia elettrica, dell'ingegneria e costruzioni.  

8 - Seppure nata in un piccolo bar di Novara, nel 1860, Campari si piazza all'ottavo posto della classifica. Il suo prodotto più famoso, distribuito in 190 paesi del mondo, è un bitter alcolico ottenuto dall'infusione di erbe, piante aromatiche e frutta in una miscela di alcool e acqua, dal colore rosso rubino.

9 - Fondata nel 1872, Pirelli è il quinto operatore mondiale nel settore degli pneumatici in termini di fatturato e conta 19 stabilimenti in 13 paesi. È presente fin dal 1907 nelle competizioni sportive ed è attualmente fornitore esclusivo del Campionato di Formula 1.

10 - Unilever, la multinazionale anglo-olandese è proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell'alimentazione, delle bevande, e dei prodotti per l'igiene e per la casa, (Algida, il tè Lipton, gli ammorbidenti Coccolino, Mentadent). È presente in 90 paesi e si presenta come il gruppo più importante nel settore dei beni di largo consumo.

Scoperto un galeone spagnolo affondato Quel che ritrovano dentro è impensabile

La scoperta enorme sul galeone spagnolo. Lo ritrovano e dentro c'è l'impensabile




Ha colto di sorpresa anche il governo colombiano la ricchissima scoperta fatta in fondo all'oceano a largo di Cartagena. Sul fondo del mare è stato trovato un galeone del Settecento stracolmo di oro e gioielli per un valore stimato di almeno cinque milioni di dollari. La nave si chiamava San Josè, è di origine spagnola era affondata nel 1708 vicino alle isole Rosario, nel mar dei Caraibi. Era un pezzo della flotta di re Filippo Vi di Spagna, nel periodo in cui combattè contro gli inglesi. La nave, scrive il Messaggero, aveva il compito di riportare in Spagna da Panama un carico inestimabile tra monete, smeraldi, lingotti d'oro e d'argento.

La scoperta - L'annuncio del ritrovamento è stato dato su Twitter dal presidente colombiano Juan Manuel Santos: "Grande notizia - ha scritto - abbiamo ritrovato il galeone San Josè". L'esultanza del presidente arriva alla fine di una battaglia legale vinta dal governo contro la società americana Sea Search che dai primi anni Ottanta aveva individuato la San José seguendo i documenti inglesi dell'epoca. Bogotà però ha avuto la meglio in tribunale, mettendo così il cappello anche su altri 1200 galeoni affondati.