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giovedì 3 dicembre 2015

Allarme regali di Natale per i bimbi Bambole tossiche nei negozi / Foto

Bambole tossiche nei negozi, allarme regali di Natale




Dopo i quintali di cibo vario scaduto da sette anni e sequestrati l'altro giorno, è ancora allarme acquisti sotto Natale. In Inghilterra è infatti stato sequestrato un carico di merchandising di personaggi della Disney che proveniva dalla Cina ed era stato realizzato con materiali e coloranti tossici, talmente nocivi da poter causare cancro, asma e malattie genetiche. Tra il materiale sequestrato anche centinaia di esemplari di bambole di "Maleficient", il personaggio delle fiabe tornato alla ribalta dopo l'omonimo film con protagonista Angelina Jolie, che impersonava la strega della Bella Addormentata raccontando il classico Disney dal suo punto di vista. Ma la Trading Standard, l'agenzia inglese che si occupa di vigilare su dogane e commercio, lancia un allarme a livello europeo: "Ormai esiste un mercato globale sia per i beni che per i servizi e scopriamo ogni giorno che molti piccoli esercenti importano direttamente i prodotti da rivendere appoggiandosi a fornitori al di fuori dell'Ue.

La multa è finta, il vigile fa i soldoni: quanti soldi ha rubato in due anni

La multa è finta, il vigile fa i soldoni: quanto ha intascato in 2 anni di attività illecita


di Dino Bondivalli




Si sarebbe appropriato in maniera illecita di 65.924 euro l’addetto all’ufficio cassa dell’ufficio della polizia locale di via Friuli, che era stato rimosso dal suo incarico e trasferito nel mese di febbraio dopo che un’indagine interna ai “ghisa” aveva fatto emergere un buco negli incassi derivati dalle multe. A tanto ammonterebbe infatti il “bottino” di cui l’uomo si è indebitamente appropriato tra il 2013 e l’inizio del 2015 secondo la ricostruzione fatta dagli stessi vigili.

Una goccia nel mare rispetto ai 140 milioni di euro incassati da Palazzo Marino nel 2014 grazie alle multe. Ma comunque una somma ingente, che l’agente della polizia locale ha già cominciato a risarcire.

L’uomo, che è stato indagato per peculato e che ha chiesto il patteggiamento, ha infatti già versato nelle casse comunali un assegno da 10.500 euro, che la giunta Pisapia ha deliberato nei giorni scorsi di accettare a titolo di “acconto per risarcimento dei danni patrimoniali e morali derivati al Comune di Milano”. Solo una prima rata, alla quale si dovranno aggiungere tutte quelle necessarie per saldare quanto sottratto e, in aggiunta, una somma che Palazzo Marino ha chiesto per il danno di immagine derivato dal comportamento del ghisa.

La condotta illecita dell’agente si sarebbe infatti protratta per più di un anno, attraverso un meccanismo tanto semplice quanto apparentemente efficace. Stando alle prime ricostruzioni l’addetto avrebbe incassato il denaro in contanti versato dai cittadini per le contravvenzioni e, anziché registrare l’entrata e chiudere la pratica a carico dell’automobilista, si sarebbe limitato a rilasciare una ricevuta intascandosi il denaro.

Un escamotage che ha inizialmente funzionato ma che alla lunga non è passato inosservato. Nonostante il caos agli sportelli di via Friuli, frutto del boom di contravvenzioni emesse in seguito all’attivazione dei nuovi autovelox, il progressivo aumento degli ammanchi di cassa ha infatti fatto scattare il campanello d’allarme e la conseguente indagine interna. Il risultato finale è stata la denuncia nei confronti dell’agente. E, per quanto riguarda la cifra frutto dell’illecito, il sequestro di beni patrimoniali dell’uomo per 65.924 euro disposto dal Gip in attesa dell’udienza.

La star di Sanremo, lesbo-confessione: "Amo una donna". Si svela / Guarda

La cantante di Sanremo diventa lesbica: "Sì, amo una donna"




La cantautrice Laura Bono, l'artista italiana più famosa in Finlandia, vincitrice di Sanremo Giovani 2005, fresca di pubblicazione di un nuovo album intitolato Segreto, racconta di amare una donna. Ma non vuole che questo venga chiamato "coming out".  "Io non ho mai detto chi sono/non sono - confida in un'intervista rilasciata a Vanity Fair - In Segreto parlo della mia esperienza, ma anche di quella di tante persone che mi stanno intorno. Dopo una storia di tredici anni con un uomo mi sono innamorata per la prima volta di una donna. E per un po' l'ho tenuto nascosto". Perché? "La società questo suggeriva di fare - prosegue - Ma poi, ascoltando i miei fan, omosessuali e non, ho capito quanto bisogno ha la gente di liberarsi. E che l’amore non va mai soffocato". 

Nuova strage in California: sparatoria, "almeno 12 morti"

California, sparatoria a San Bernardino: almeno 12 morti




Sparatoria a San Bernardino, in California: le vittime accertate sarebbero almeno 12, altre fonti riferiscono di 11 morti e almeno 20 feriti. L'attacco sarebbe avvenuto fuori da un consultorio per famiglie e disabili e le autorità starebbero cercando tre uomini bianchi in tenuta militare, in una dinamica che ricorda in modo inquietante quanto accaduto in Colorado lo scorso 28 novembre. Secondo testimoni i tre presunti killer indossavano maschere da sci.

"Bomba" detonata - Il centro dove si è verificata la sparatoria si chiama Inland Regional Center e si trova sulla South Waterman Avenue. I vigili del fuoco hanno soccorso direttamente alcuni feriti sulla strada. Si tratta di una delle 21 strutture dello Stato della California che si occupano di curare persone con disabilità, secondo quanto riferito da Nancy Lungren, portavoce del California Department of Developmental Services. La CNN ha mostrato le immagini dell'evacuazione di diverse persone dallo stabile con le mani alzate. Secondo il Los Angeles Times la polizia ha detonato un oggetto sospetto. 

In fuga sul Suv - Almeno due dei tre autori della sparatoria a San Bernardino sono fuggiti a bordo di un Suv nero, secondo quanto riferito da alcuni testimoni alla Cnn. Un terzo killer sarebbe ancora nella zona, "armato fino ai denti". Da qui il panico e le misure di sicurezza estreme messe in atto dalle autorità, con interi palazzi evacuati. 

mercoledì 2 dicembre 2015

Bomba doping sullo sport italiano: chi sono i 26 big a rischio squalifica

Atletica, 26 atleti italiani a rischio doping: chiesti 2 anni di squalifica per Howe, Gibilisco e Donato




Sono 26 gli atleti italiani a rischio squalifica per doping. Terremoto nella Federatletica azzurra a seguito dell'indagine "Olimpia" svolta dalla Procura della Repubblica di Bolzano: gli sportivi avrebbero violato gli articoli 2.3 (elusione del controllo) ed art. 2.4 (mancata reperibilità) del Codice Sportivo Antidoping. Tra i 26 atleti diversi nomi di spicco dell'atletica leggera ai quali è stata richiesta la sanzione di due anni di squalifica, come Fabrizio Donato (salto in alto), Matteo Galvan, Daniele Greco, l'astista Giuseppe Gibilisco, il lunghista Andrew Howe, Andrea Lalli, Daniele Meucci, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Fabrizio Schembri e Silvia Weissteiner. 

La lista degli atleti a rischio - Ecco la lista completa degli atleti a rischio. Si tratta di, Roberto Bertolini, Migidio Bourifa, Filippo Campioli, Simone Collio, Roberto Donati, Fabrizio Donato, Giovanni Faloci, Matteo Galvan, Giuseppe Gibilisco, Daniele Greco, Andrew Howe, Anna Incerti, Andrea Lalli, Stefano La Rosa, Claudio Licciardello, Daniele Meucci, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Jacques Riparelli, Silvia Salis, Fabrizio Schembri, Daniele Secci, Kaddour Slimani, Gianluca Tamberi, Marco Francesco Vistalli e Silvia Weissteiner.

Maxi-multa per Enel, Eni e altri 5 colossi: così ci fregavano sulle bollette luce e gas

Antitrust, multe da 6 milioni a Enel, Eni e altre 5 imprese: attivazione di forniture non richieste




Multe per 6 milioni di euro dall'Antitrust a sette imprese di luce e gas per l'attivazione di forniture non richieste: si tratta di Enel Energia (sanzione di 2,15 milioni), Eni (2,1 milioni), Acea Energia (600mila euro), Hera Comm (366mila), Gdf Suez Energie (200mila), Green Network (340mila) e Beetwin (320mila euro). È quanto annuncia la stessa Autorità dopo che nel corso del mese di novembre ha chiuso sette procedimenti sulle modalità di offerta e conclusione dei contratti a distanza di energia elettrica e gas naturale nel mercato libero, ovvero quelli raccolti attraverso la rete degli agenti porta-a-porta e attraverso il canale telefonico (il cosiddetto teleselling).

Durante i procedimenti istruttori, avviati tra ottobre 2014 ed aprile 2015 sulla base di numerose segnalazioni di singoli consumatori, associazioni di consumatori, imprese concorrenti, l'Autorità per l'energia elettrica (Aeegsi) ha reso un articolato parere, nell'ambito della collaborazione prevista dal Protocollo di Intesa tra le due Autorità. Le ispezioni presso le imprese si sono avvalse, inoltre, della collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

A giudizio dell'Antitrust, i 7 operatori hanno alterato "considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori, adottando procedure di contrattualizzazione in violazione del Codice del Consumo. Queste pratiche sfruttavano il contesto di asimmetria informativa in cui avvengono le scelte dei consumatori, a causa della complessità intrinseca delle offerte commerciali di energia elettrica e gas naturale nel mercato libero".

Orrore in sala operatoria (a Napoli): il paziente a cuore aperto, e i dottori...

Napoli, i selfie dei dottori in sala operatoria: l'addome aperto in due finisce sul web






La mania del selfie invade anche gli ospedali. Sanguinanti, sorridenti, con le mascherine colorate e intenti a operare i poveri pazienti sedati e ignari di tutto. Scatti privati e raccapriccianti che poi finiscono sulla rete, postati da incoscienti dottori in cerca di "diverimento social". Fotografie che diventano pubbliche, anche se pubbliche non sarebbero mai dovute diventare. 

L'ultimo caso a Napoli, dove una équipe medica tutta al femminile ha pensato bene di pubblicare una foto mentre era in corso l’intervento mostrando l’incisione sull'addome insanguinato di un paziente. Il tutto per mostrare al popolo social le mascherine e le cuffiette sterili con i cuoricini. Stessa cosa accade a Salerno dove sempre altre due dottoresse hanno postato una foto con un paziente intubato, per giunta parzialmente riconoscibile. E ancora, in provincia di Avellino invece sono i colleghi maschi a scatenarsi pubblicando scatti dalla sala operatoria con tanto di tuta anti contaminazione. Immagini in cui in primo piano si vedono i medici che fanno "ok" col pollice all'insù e, sullo sfondo, la gamba di un infermo.