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giovedì 3 dicembre 2015

La star di Sanremo, lesbo-confessione: "Amo una donna". Si svela / Guarda

La cantante di Sanremo diventa lesbica: "Sì, amo una donna"




La cantautrice Laura Bono, l'artista italiana più famosa in Finlandia, vincitrice di Sanremo Giovani 2005, fresca di pubblicazione di un nuovo album intitolato Segreto, racconta di amare una donna. Ma non vuole che questo venga chiamato "coming out".  "Io non ho mai detto chi sono/non sono - confida in un'intervista rilasciata a Vanity Fair - In Segreto parlo della mia esperienza, ma anche di quella di tante persone che mi stanno intorno. Dopo una storia di tredici anni con un uomo mi sono innamorata per la prima volta di una donna. E per un po' l'ho tenuto nascosto". Perché? "La società questo suggeriva di fare - prosegue - Ma poi, ascoltando i miei fan, omosessuali e non, ho capito quanto bisogno ha la gente di liberarsi. E che l’amore non va mai soffocato". 

Nuova strage in California: sparatoria, "almeno 12 morti"

California, sparatoria a San Bernardino: almeno 12 morti




Sparatoria a San Bernardino, in California: le vittime accertate sarebbero almeno 12, altre fonti riferiscono di 11 morti e almeno 20 feriti. L'attacco sarebbe avvenuto fuori da un consultorio per famiglie e disabili e le autorità starebbero cercando tre uomini bianchi in tenuta militare, in una dinamica che ricorda in modo inquietante quanto accaduto in Colorado lo scorso 28 novembre. Secondo testimoni i tre presunti killer indossavano maschere da sci.

"Bomba" detonata - Il centro dove si è verificata la sparatoria si chiama Inland Regional Center e si trova sulla South Waterman Avenue. I vigili del fuoco hanno soccorso direttamente alcuni feriti sulla strada. Si tratta di una delle 21 strutture dello Stato della California che si occupano di curare persone con disabilità, secondo quanto riferito da Nancy Lungren, portavoce del California Department of Developmental Services. La CNN ha mostrato le immagini dell'evacuazione di diverse persone dallo stabile con le mani alzate. Secondo il Los Angeles Times la polizia ha detonato un oggetto sospetto. 

In fuga sul Suv - Almeno due dei tre autori della sparatoria a San Bernardino sono fuggiti a bordo di un Suv nero, secondo quanto riferito da alcuni testimoni alla Cnn. Un terzo killer sarebbe ancora nella zona, "armato fino ai denti". Da qui il panico e le misure di sicurezza estreme messe in atto dalle autorità, con interi palazzi evacuati. 

mercoledì 2 dicembre 2015

Bomba doping sullo sport italiano: chi sono i 26 big a rischio squalifica

Atletica, 26 atleti italiani a rischio doping: chiesti 2 anni di squalifica per Howe, Gibilisco e Donato




Sono 26 gli atleti italiani a rischio squalifica per doping. Terremoto nella Federatletica azzurra a seguito dell'indagine "Olimpia" svolta dalla Procura della Repubblica di Bolzano: gli sportivi avrebbero violato gli articoli 2.3 (elusione del controllo) ed art. 2.4 (mancata reperibilità) del Codice Sportivo Antidoping. Tra i 26 atleti diversi nomi di spicco dell'atletica leggera ai quali è stata richiesta la sanzione di due anni di squalifica, come Fabrizio Donato (salto in alto), Matteo Galvan, Daniele Greco, l'astista Giuseppe Gibilisco, il lunghista Andrew Howe, Andrea Lalli, Daniele Meucci, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Fabrizio Schembri e Silvia Weissteiner. 

La lista degli atleti a rischio - Ecco la lista completa degli atleti a rischio. Si tratta di, Roberto Bertolini, Migidio Bourifa, Filippo Campioli, Simone Collio, Roberto Donati, Fabrizio Donato, Giovanni Faloci, Matteo Galvan, Giuseppe Gibilisco, Daniele Greco, Andrew Howe, Anna Incerti, Andrea Lalli, Stefano La Rosa, Claudio Licciardello, Daniele Meucci, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Jacques Riparelli, Silvia Salis, Fabrizio Schembri, Daniele Secci, Kaddour Slimani, Gianluca Tamberi, Marco Francesco Vistalli e Silvia Weissteiner.

Maxi-multa per Enel, Eni e altri 5 colossi: così ci fregavano sulle bollette luce e gas

Antitrust, multe da 6 milioni a Enel, Eni e altre 5 imprese: attivazione di forniture non richieste




Multe per 6 milioni di euro dall'Antitrust a sette imprese di luce e gas per l'attivazione di forniture non richieste: si tratta di Enel Energia (sanzione di 2,15 milioni), Eni (2,1 milioni), Acea Energia (600mila euro), Hera Comm (366mila), Gdf Suez Energie (200mila), Green Network (340mila) e Beetwin (320mila euro). È quanto annuncia la stessa Autorità dopo che nel corso del mese di novembre ha chiuso sette procedimenti sulle modalità di offerta e conclusione dei contratti a distanza di energia elettrica e gas naturale nel mercato libero, ovvero quelli raccolti attraverso la rete degli agenti porta-a-porta e attraverso il canale telefonico (il cosiddetto teleselling).

Durante i procedimenti istruttori, avviati tra ottobre 2014 ed aprile 2015 sulla base di numerose segnalazioni di singoli consumatori, associazioni di consumatori, imprese concorrenti, l'Autorità per l'energia elettrica (Aeegsi) ha reso un articolato parere, nell'ambito della collaborazione prevista dal Protocollo di Intesa tra le due Autorità. Le ispezioni presso le imprese si sono avvalse, inoltre, della collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

A giudizio dell'Antitrust, i 7 operatori hanno alterato "considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori, adottando procedure di contrattualizzazione in violazione del Codice del Consumo. Queste pratiche sfruttavano il contesto di asimmetria informativa in cui avvengono le scelte dei consumatori, a causa della complessità intrinseca delle offerte commerciali di energia elettrica e gas naturale nel mercato libero".

Orrore in sala operatoria (a Napoli): il paziente a cuore aperto, e i dottori...

Napoli, i selfie dei dottori in sala operatoria: l'addome aperto in due finisce sul web






La mania del selfie invade anche gli ospedali. Sanguinanti, sorridenti, con le mascherine colorate e intenti a operare i poveri pazienti sedati e ignari di tutto. Scatti privati e raccapriccianti che poi finiscono sulla rete, postati da incoscienti dottori in cerca di "diverimento social". Fotografie che diventano pubbliche, anche se pubbliche non sarebbero mai dovute diventare. 

L'ultimo caso a Napoli, dove una équipe medica tutta al femminile ha pensato bene di pubblicare una foto mentre era in corso l’intervento mostrando l’incisione sull'addome insanguinato di un paziente. Il tutto per mostrare al popolo social le mascherine e le cuffiette sterili con i cuoricini. Stessa cosa accade a Salerno dove sempre altre due dottoresse hanno postato una foto con un paziente intubato, per giunta parzialmente riconoscibile. E ancora, in provincia di Avellino invece sono i colleghi maschi a scatenarsi pubblicando scatti dalla sala operatoria con tanto di tuta anti contaminazione. Immagini in cui in primo piano si vedono i medici che fanno "ok" col pollice all'insù e, sullo sfondo, la gamba di un infermo.

LA FOLLIA DELLA NATO Così umiliano lo zar Putin E lui: "Reazione durissima"

La Nato scherza col fuoco, lo schiaffo a Putin: la Russia minaccia durissime reazioni




La Nato sfida apertamente la Russia di Vladimir Putin. L'Alleanza Atlantica, infatti, ha invitato il Montenegro ad aderire all'organizzazione. Una decisione formalizzata in apertura della seconda giornata della ministeriale esteri in corso a Bruxelles dal segretario generale, Jens Stoltenberg. Così, dopo il negoziato di accesso e la successiva ratifica dei parlamentari dei 28 stati membri, il Montenegro diventerà il 29esimo paese della Nato, nonostante la contrarietà a più riprese espresse dalla Russia.

Qui Balcani - Il Montenegro, dopo Croazia e Albania, sarà il terzo stato balcanico ad entrare nell'Alleanza. Sui tempi di adesione, il segretario generale ha affermato di attendersi che si possano concludere "all'inizio del 2017". Il premier montenegrino, Igor Lusic, ha affermato che "l'ingresso nella Nato del Montenegro cambia i giochi per il paese, spingendolo ulteriormente sulla via della democratizzazione ed è un passo importante per la stabilità dei Balcani".

Mosca attacca - Durissima la reazione della Russia. Il capo del Consiglio della Federazione russa ha detto che il Paese interromperà i programmi di collaborazione con il Montenegro. Poi il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, ha precisato che l'espansione del Patto Atlantico potrebbe comportare misure di ritorsione da parte della Russia. Per Peskov, "un eventuale ingresso del Montenegro nella Nato renderebbe impossibili molti programmi che prima erano realizzati con la Russia, anche di cooperazione tecnico-militare". Quindi Viktor Ozerov, presidente della Commissione Difesa del Senato Russo: "Il Montenegro - ha affermato - oggi diventa per la Russia un paese che è un membro potenziale della minaccia alla sua sicurezza".

Rapporti interrotti - Da tempo, i rapporti tra Nato e Russia sono ai minimi termini: i ministri degli Esteri della Nato nel mese di aprile dell'anno scorso hanno interrotto ogni contato formale con Mosca, dopo l'annessione della penisola ucraina della Crimea e l'inizio del conflitto in Ucraina orientale, che ad oggi ha mietuto oltre 8mila vittime.

"Così Obama ha coperto il Califfo" Il generale Usa mostra le prove

Usa, l'ex generale della Dia: "Obama insabbiò gli allarmi sull'Isis per fini elettorali"




I rapporti dei servizi segreti erano chiari già parecchio tempo fa: "L'Isis costituisce un pericolo imminente". L'allarme suonò per ben due anni di seguito, nel 2011 e 2012. Peccato però che la Casa Bianca però lo ignorò clamorosamente. A svelare il retroscena che getta ulteriori ombre sul governo di Barack Obama è il generale Michael Flynn, ex numero uno della Dia (Defense Intelligence Agency), l'agenzia di intelligence del Pentagono. Frasi, che pesano come macigni, conservate in una intervista alla Cnn.

Minaccia ignorata - L'ex ufficiale sostiene che il mancato allarme sarebbe stato colpa della più stretta cerchia di consiglieri del presidente, preoccupati per l'imminente campagna elettorale. E insomma, per non mettere a rischio la rielezione hanno scelto di insabbiare i segnali - ripetuti e concreti - relativi alla minaccia jihadista. "Invece di tenere in considerazione il pericolo, la Casa Bianca fece passare nell'opinione pubblica l’idea che un ritiro delle truppe Usa dall'Iraq non avrebbe creato alcun problema nella regione, rendendola più vulnerabile di fronte alla crescita di gruppi islamici radicali come l'Isis". L’ex capo dell'intelligence del Pentagono, inoltre, si è detto preoccupato per futuri attacchi terroristici simili a quelli di Parigi negli Stati Uniti, mettendo tutti in guardia: "Penso che sia solo una questione di tempo".