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mercoledì 2 dicembre 2015

LA FOLLIA DELLA NATO Così umiliano lo zar Putin E lui: "Reazione durissima"

La Nato scherza col fuoco, lo schiaffo a Putin: la Russia minaccia durissime reazioni




La Nato sfida apertamente la Russia di Vladimir Putin. L'Alleanza Atlantica, infatti, ha invitato il Montenegro ad aderire all'organizzazione. Una decisione formalizzata in apertura della seconda giornata della ministeriale esteri in corso a Bruxelles dal segretario generale, Jens Stoltenberg. Così, dopo il negoziato di accesso e la successiva ratifica dei parlamentari dei 28 stati membri, il Montenegro diventerà il 29esimo paese della Nato, nonostante la contrarietà a più riprese espresse dalla Russia.

Qui Balcani - Il Montenegro, dopo Croazia e Albania, sarà il terzo stato balcanico ad entrare nell'Alleanza. Sui tempi di adesione, il segretario generale ha affermato di attendersi che si possano concludere "all'inizio del 2017". Il premier montenegrino, Igor Lusic, ha affermato che "l'ingresso nella Nato del Montenegro cambia i giochi per il paese, spingendolo ulteriormente sulla via della democratizzazione ed è un passo importante per la stabilità dei Balcani".

Mosca attacca - Durissima la reazione della Russia. Il capo del Consiglio della Federazione russa ha detto che il Paese interromperà i programmi di collaborazione con il Montenegro. Poi il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, ha precisato che l'espansione del Patto Atlantico potrebbe comportare misure di ritorsione da parte della Russia. Per Peskov, "un eventuale ingresso del Montenegro nella Nato renderebbe impossibili molti programmi che prima erano realizzati con la Russia, anche di cooperazione tecnico-militare". Quindi Viktor Ozerov, presidente della Commissione Difesa del Senato Russo: "Il Montenegro - ha affermato - oggi diventa per la Russia un paese che è un membro potenziale della minaccia alla sua sicurezza".

Rapporti interrotti - Da tempo, i rapporti tra Nato e Russia sono ai minimi termini: i ministri degli Esteri della Nato nel mese di aprile dell'anno scorso hanno interrotto ogni contato formale con Mosca, dopo l'annessione della penisola ucraina della Crimea e l'inizio del conflitto in Ucraina orientale, che ad oggi ha mietuto oltre 8mila vittime.

"Così Obama ha coperto il Califfo" Il generale Usa mostra le prove

Usa, l'ex generale della Dia: "Obama insabbiò gli allarmi sull'Isis per fini elettorali"




I rapporti dei servizi segreti erano chiari già parecchio tempo fa: "L'Isis costituisce un pericolo imminente". L'allarme suonò per ben due anni di seguito, nel 2011 e 2012. Peccato però che la Casa Bianca però lo ignorò clamorosamente. A svelare il retroscena che getta ulteriori ombre sul governo di Barack Obama è il generale Michael Flynn, ex numero uno della Dia (Defense Intelligence Agency), l'agenzia di intelligence del Pentagono. Frasi, che pesano come macigni, conservate in una intervista alla Cnn.

Minaccia ignorata - L'ex ufficiale sostiene che il mancato allarme sarebbe stato colpa della più stretta cerchia di consiglieri del presidente, preoccupati per l'imminente campagna elettorale. E insomma, per non mettere a rischio la rielezione hanno scelto di insabbiare i segnali - ripetuti e concreti - relativi alla minaccia jihadista. "Invece di tenere in considerazione il pericolo, la Casa Bianca fece passare nell'opinione pubblica l’idea che un ritiro delle truppe Usa dall'Iraq non avrebbe creato alcun problema nella regione, rendendola più vulnerabile di fronte alla crescita di gruppi islamici radicali come l'Isis". L’ex capo dell'intelligence del Pentagono, inoltre, si è detto preoccupato per futuri attacchi terroristici simili a quelli di Parigi negli Stati Uniti, mettendo tutti in guardia: "Penso che sia solo una questione di tempo".

Sanremo, nomi "forti" (e anche da ridere) Una autorevole soffiata sui cantanti

I big a Sanremo: i primi nomi dei cantanti in gara




I nomi ufficiali saranno comunicati durante l'Arena di Massimo Giletti domenica 13 dicembre. Ma intanto il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni prova ad anticipare qualche cantante che potrebbe partecipare al prossimo Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti. Dal 9 al 13 febbraio 2016 potrebbero vedere in gara "Noemi, Arisa e Giusy Ferreri, tre cantanti che parteciparono all'edizione del 2014".

Si parla anche della presenza di Valerio Scanu, visto il suo recente trionfo a Tale e quale show. Scanu vinse con Per tutte le volte che, quella del celebre tormentone "in tutti i luoghi in tutti i laghi". Potrebbero tornare sul palco dell'Ariston anche gli Elio e le Storie Tese. Addirittura, un pezzo da novanta come il rapper Fabri Fibra. Si parla anche di un clamoroso ritorno dei Ricchi e Poveri (che non cantano al Festival dal 1992). Insomma, il cast sembrerebbe molto buono e capace di accontentare tutti i gusti.

Bruzzone nei guai: l'accusa della polizia lei si difende (che c'entra pure Vespa)

La Bruzzone nei guai: l'accusa della polizia, lei smentisce e si difende e Vespa s'infuria




Un gruppo di dirigenti che si raccoglie dietro la sigla Polizia Nuova Forza Democratica ha presentato un esposto contro la criminologa Roberta Bruzzone. Secondo le accuse, che la Bruzzone smentisce categoricamente, l'esperta di crimini avrebbe fatto "pubblicità occulta, forniture di materiale per la polizia scientifica. E convegni organizzati presso la Questura di Roma da società private". Nessun comportamento illecito, ma la lettera sta facendo discutere molto anche perché la Bruzzone è un volto noto della tv, spesso ospite del salotto di Bruno Vespa. Il sindacato - secondo quanto scrive il Fatto - "punta il dito sui costi del materiale in uso alla polizia scientifica come la polvere per il rilievo delle impronte digitali. Sarebbe possibile - si sostiene - acquistare prodotti della medesima qualità evitando i dazi doganali sui prodotti americani con un risparmio dal 20 al 30%". Il Fatto ha verificato che la Bruzzone non risulta socia dell'impresa importatrice.

La difesa - Il quotidiano ha intervistato Filippo Bertolami, segretario Pnfd, che aggiunge: "Dai siti internet della società di Bruzzone emerge che l'importatore ha una partnership con la sua fondazione. Così come, peraltro, con lo stesso programma della tv pubblica Porta a Porta anche con magliette e sottopancia nel corso delle trasmissioni". I sindacati accusano di fare pubblicità occulta nel salotto di Porta a Porta ma Vespa smentisce categoricamente: "Mi pare impossibile. Sto molto attento. Se qualcuno l'ha fatto, non accadrà più. Stiamo attentissimi". Bruzzone aggiunge: "Quella lettera riferisce un mucchio di falsità. Ho già consegnato personalmente una lettera al capo della polizia per chiarire le cose"

Sicignano ha sparato dentro casa: "Non si tratta di omicidio volontario"

"Francesco Sicignano ha sparato in casa": verso la derubricazione del reato




Gli accertamenti parlano chiaro: Francesco Sicignano ha sparato in casa. Il ladro albanese, espulso due volte dall'Italia ma regolarmente libero per le vie del Paese, che si era introdotto nell'abitazione del pensionato di Vaprio D'Adda lo scorso 20 ottobre avrebbe raggiunto l'esterno della casa solo dopo essere stato ferito dai colpi di pistola del pensionato. Il 65enne, accusato di omicidio volontario, lo aveva dichiarato da sempre e adesso dopo un mese dall'accaduto e dopo le necessarie verifiche si va verso la derubricazione dell'accusa di omicidio volontario, ovvero verso la qualificare un fatto come reato di minore gravità rispetto a una precedente configurazione giuridica.

Spie in casa di Renzi e Della Valle La mossa "diabolica" di Berlusconi

Silvio mette le spie a casa Renzi e Della Valle


di Paolo Emilio Russo



Piano piano il centrodestra risale, ma non è la velocità che conta. «Perché questo delle Amministrative è il girone di andata, quello che conta è la finale, le Politiche, nel 2018». Silvio Berlusconi ha trascorso il suo lunedì come quasi tutti i precedenti, cioè a pranzo coi figli e poi in riunione con gli avvocati e a studiare sondaggi e dossier preparati dai suoi ghost writer. Ci sono le Amministrative, certo, ma anche per quelle non c' è poi tutta questa fretta, come spiega utilizzando la metafora calcistica qui sopra: «Il Pd non sa chi candidare, sono nel caos. Noi non dobbiamo dare loro un vantaggio, teniamo le carte coperte...».

Poche le telefonate arrivate ad Arcore, ma già nel fine settimana, prima al convegno del Ppe di Mogliano Veneto, poi in collegamento con una iniziativa di Gianfranco Miccichè a Bagheria, il leader di Fi aveva spiegato il suo piano. «Dobbiamo riportare a noi quei voti che ne se sono andati, i delusi. Il programma che prepariamo è molto ampio e convincente perchè siamo partiti dalle persone che non vanno più a votare e il 78% dei cittadini ha dichiarato nei sondaggi che tornerebbe a votare se si costruisse una squadra preparata e capace», aveva detto il Cavaliere.

L' ex premier non guarda solo al suo partito, ma chiede «una coalizione ampia», in grado di arrivare al ballottaggio: «Alle prossime elezioni il Pd non potrà arrivare al 40% e allora dovrà esserci un ballottaggio, a cui potrebbe andare il M5s. Se loro dovessero vincere sarebbe un disastro. Occorre che Fi cresca e per questo ho deciso di scendere nuovamente in campo», ha aggiunto domenica. Rivelano un trend positivo, ma che resta molto lavoro da fare, anche le ultime rilevazioni di Alessandra Ghisleri.

Per far risalire il partito, non c' è solo il prosieguo della "rottamazione" dei suoi dirigenti - in realtà soltanto da completare, visto che i più "vecchi" tra i parlamentari se ne sono andati di loro iniziativa - , ma anche una riorganizzazione della sua vecchia creatura. Dopo l' avvicendamento dei tre coordinatori regionali nominati dieci giorni fa, questa sarebbe la settimana della nomina di altrettanti coordinatori delle macroaree: un "capo" del partito per il Nord, uno per il Centro ed un altro per il Sud. «Ci sono problemi molto diversi», ha spiegato il presidente di Fi ai coordinatori regionali, citando ad esempio «l' allarme furti» di cui gli hanno parlato in tanti, nelle ultime settimane, registrato in Lombardia. Si era vociferato dei nomi di Andrea Mandelli per il Nord, di Salvatore Cicu per il Centro, Vincenzo Gibiino per il Sud, ma la coincidenza degli ultimi due nel collegio per le Europee "Sud e Isole" lo ha convinto a studiare soluzioni diverse.

In ogni caso, il Cavaliere ha domandato ai coordinatori regionali che gli chiedevano lumi su come muoversi in vista delle elezioni di Primavera, dello stato delle trattative con Matteo Salvini e Giorgia Meloni di stare «alla larga» dal tema, di non parlarne in pubblico se non proprio «costretti». Di più: «Avvisatemi se vedete strane manovre, movimenti poco chiari», ha chiesto ad un gruppo di dirigenti del suo partito attivi sui territori.

Tra i soggetti da "attenzionare" per mezzo dei suoi emissari sul territorio l' ex premier ha citato l' imprenditore Diego Della Valle e l' ex banchiere Corrado Passera, che da ieri è presente in Parlamento per mezzo dell' ex ministro Ncd Gaetano Quagliariello, che ha stretto con lui un accordo politico.

Istanbul, bomba esplode in metropolitana, Video: La ricostruzione

Istanbul, una bomba in metropolitana: La ricostruzione




Momenti di terrore a Istanbul: una forte esplosione, quella che potete vedere nel video, è avvenuta in una stazione della metropolitana. I media locali riferiscono di almeno sei feriti e di una vittima. La municipalità ha immediatamente sospeso la circolazione dei treni nella stazione di Bayrampsa. Haberturk Tv, inizialmente, aveva attribuito l'origine dell'esplosione a un trasformatore, che avrebbe fatto da innesco. Anche Ntv, sulla base delle testimonianze, aveva affermato altrettanto. Dopo pochi minuti, però, indiscrezioni hanno riferito di un ordigno. E il fatto che si sia trattato di un attentato lo ha confermato il sindaco della municipalità locale, che ha confermato che si è trattato di una bomba. Secondo l'agenzia di Stato Anadolu, inoltre, l'esplosione non è avvenuto all'interno della stazione della metropolitana, ma in prossimità di un cavalcavia. L'allerta, a Istanbul e in Turchia, è ai massimi livelli sia per l'allarme terrorismo, sia per la possibile vendetta del Pkk, dopo la recente uccisione del leader degli avvocati curdi.