Visualizzazioni totali

mercoledì 25 novembre 2015

Moto Gp, tremano Rossi e Lorenzo È ufficiale: c'è un ritorno "pesante"

Moto Gp, la Ducati annuncia ufficialmente: "Casey Stoner tonerà nella scuderia di Borgo Panigale come testimonial e collaudatore"




Da qualche settimana le voci giravano insistentemente tra la scuderia della ducati ma adesso è arrivata la conferma: Casey Stoner torna in Moto Gp. La rossa di Borgo Panigale tramite comunicato stampa comunica ufficialmente che l'australiano, campione del mondo nel 2007 con la Ducati e nel 2011 con la Honda, torna nella scuderia italiana "come testimonial e collaudatore per il 2016 e inoltre prenderà parte ad alcuni test MotoGP".

Addio Honda - Il pilota che aveva lasciato le corse alla fine del 2012 era tornato quest'anno in gara per il team Honda ma dopo varie peripezie tra cui un bruttissimo incidente alla 8 ore di Suzuka, ha deciso di buttarsi corpo e anima in un'altra avventura che riporta alla mente incredibili imprese. Stoner infatti nel 2007 aveva trionfato eccelsamente vincendo 23 gare e conquistando con la Desmosedici il suo primo titolo iridato. "Gli ultimi cinque anni con Hrc sono stati una grande esperienza per me. Ho vinto il mio secondo titolo mondiale con loro nel 2011, ho trovato molti amici ed ho stabilito rapporti duraturi nel tempo", ha dichiarato l'australiano.

Voglia di rivalsa - "Per il 2016 sono davvero emozionato di tornare a far parte del Ducati Team. Ho tanti bei ricordi degli anni in cui ho lavorato con Ducati e l'occasione di poter di nuovo collaborare con loro è davvero speciale. Gigi Dall'Igna ha portato con sé un nuovo approccio e non vedo l’ora di poter aiutare Andrea Dovizioso, Andrea Iannone e il Ducati Team: ci metterò tutto il mio impegno. Ducati e i suoi tifosi sono stati davvero importanti nella mia carriera, e sarà fantastico ritrovarli e iniziare un altro capitolo della mia vita con questo marchio così affascinante", ha concluso il "canguro mannaro".

Il messaggio di morte a Francesco L'Isis sfida: "Dove ti ammazziamo"

Il messaggio di morte contro Papa Francesco: ecco dove e quando rischia




Sale l'allarme sul prossimo viaggio di Papa Francesco a Banqui, nella Repubblica Centrafricana. Il 29 novembre Bergoglio ha in programma di aprire idealmente il Giubileo della misericordia per la prima volta in Africa, un viaggio già criticato da più parti per i rischi a cui si esporrebbe il pontefice, scetticismi già forti prima della strage dei terroristi islamici dello scorso 13 novembre a Parigi. Proprio dalla Francia è partito l'ultimo allarme, con l'intelligence francese che ha definito la Repubblica Centrafricana un Paese: "altamente insicuro sotto il profilo della sicurezza", con il rischio "non irrilevante" che possa verificarsi un attentato in occasione delle cerimonie in programma". Dalla Francia sono partiti diversi "alert" verso la Segreteria della Santa Sede, segnalando il pericolo concreto di azioni terroristiche nei giorni del viaggio apostolico del Papa.

Alert - Gli avvisi dei servizi segreti francesi non riguardano solo la persona del Papa. Secondo gli 007 di Parigi ci sono alte possibilità che si possano verificare attentati da parte di qualche jihadista solitario tra la folla in piazza in attesa dello stesso pontefice. Il viaggio del Papa partirà da mercoledì 25 novembre e finirà il 30 con tappe previste in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana.

Salvini si arruola: "Sì, sono pronto ad andarmene in guerra"

Matteo Salvini: "Sono pronto a partire anch'io per combattere l'Isis"




La presa di posizione di Matteo Salvini: "Sono pronto a partire anch'io". Così il leader della Lega Nord, che si dice pronto a tutto pur di combattere l'Isis. "Ho fatto un anno di servizio militare nel '95, ma farei tutto quello che bisogna fare", spiega a Radio 24. "Chi dice no alla guerra all’Isis - aggiunge - è come i collaborazionisti durante il nazismo". Il leader del Carroccio si arruola...

L'ingegnere che non si lava da 12 anni: la sua incredibile scoperta scientifica

L'ingegnere che non si lava da dodici anni: la sua incredibile scoperta scientifica




Non si lava da dodici anni e ne va fiero. Non è un senzatetto né un hippie nostalgico ma un ingegnere. Secondo lui lavarsi troppo potrebbe essere più dannoso che altro. L'idea di  David Whitlock, ingegnere del Mit è nata guardando i suoi cavalli rotolarsi nel letame così ha avuto la conferma di un'ipotesi a cui stava già lavorando: i batteri buoni e quelli cattivi sulla nostra pelle si compenserebbero in un equilibrio in grado di renderci più forti e sani. Non solo: lavandosi si eliminano anche i batteri buoni e si impedisce allo strato di sporcizia di arginare i cattivi odori della sudorazione e le pelle si rovina con maggiore facilità. Per pulirsi si limita a cambiare i vestiti e a usare un detergente di sua invenzione in grado di diffondere batteri buoni sul corpo.  Ha fondato AOBIOME, una star up americana fermamente convinta dell'utilità dei microbi e dei batteri che naturalmente si trovano sul nostro corpo. 

Sgarbi incontra Vendola in tribunale: finisce malissimo, Nichi umiliato

Vittorio Sgarbi assolto dall'accusa di diffamazione a Nichi Vendola




Vince Vittorio Sgarbi: il Tribunale di Bari lo ha assolto "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di diffamazione ai danni di Nichi Vendola, l'ex presidente della Regione Puglia, che si era costituito parte civile nel processo. La vicenda risale al 18 maggio 2011, quando nel corso della trasmissione Ora ci tocca anche Sgarbi, su Rai1, il giornalista Carlo Vulpio aveva affrontato il tema delle energie rinnovabili con riferimento a presunti interessi mafiosi. Vulpio aveva chiamato in causa il ruolo della Puglia nella gestione del business dell'eolico. Vendola, all'epoca governatore, decise di querelare il cronista (il procedimento è ancora pendente) e Sgarbi, anche se nel corso della trasmissione il critico d'arte non aveva detto nulla (al contrario, pochi giorni prima, nel corso di una presentazione a Bari aveva parlato di una "puglia massacrata da una forma di criminalità istituzionale che l'ha sfigurata con pale eoliche"). Oggi la sentenza: il fatto non sussiste, Sgarbi "batte" Vendola.

Doppio Suarez e Messi, Piquè e Adriano Roma umiliata al Camp Nou dal Barça

Champions League: Barcellona batte Roma 6-1




Una partita senza storia quella tra Roma e Barcellona al Camp Nou. Addirittura umiliante per i giallorossi di Garcià. Tra le due squadre c'è un abisso e il 5-0 (ma gara già chiusa dopo soli 18 minuti con l'uno-due Suarez-Messi) lo evidenzia chiaramente. I giallorossi sono stati passivi fin dalle prime battute e la squadra di Garcia ha avuto un solo lampo, al 13', quando su un casuale angolo ha clamorosamente fallito lo 0-1 con Dzeko. Poi si è in pratica rassegnata a una sconfitta che sembrava già scritta. Un minuto prima del 45' Suarez ha chiuso definitivamente i conti prima della perla finale di Messi per Piquè al 10' della ripresa e della doppietta della Pulce al 15'. Al 32' la Roma becca il cappotto: Ucan appena entrato tira giù in area Neymar. Rigore: sul dischetto va lo stesso brasiliano, che però esagera tirando senza rincorsa. Szczessny para ma arriva prima di tutti Adriano che insacca il 6-0. Ciliegina sulla torta, il rigore sbagliato da Dzeko al 36'. Che beffardamente, sigla la rete dell'1-6 a dieci secondi dal minuto di recipero.

DOPO IL JET, PURE L'ELICOTTERO È guerra: abbattuti i soccorsi russi

Ribelli siriani abbattono anche un elicottero russo




Il video appare sulla pagina Youtube del Free Syruan Armi, l'esercito di ribelli anti-Assad che per lungo tempo è stato fiancheggiato dagli Stati Uniti e che oggi è bombardato dalle forze armate russe. Descrive la distruzione, tramite un missile anticarro, di un elicottero da combattimento russo su terreno siriano, a poca distanza dal confine con la Turchia. E testimonia la giornata nera per Putin e il suo dispiegamento di forze in Siria, dopo l'abbattimento in mattinata di un cacciabombardiere Sukhoi-24 da parte di caccia turchi.

L'elicottero era impegnato insieme ad altri proprio nelle ricerche dei piloti del Sukhoi e per ragioni non precisate è stato costretto ad un atterraggio in territorio controllato dai ribelli siriani. Nel video si vede uno degli insorti anti-Assad montare il cannone portatile anti-carro e poi fare fuoco verso l'elicottero di Mosca. Che pochi istanti più tardi esplode in una palla di fuoco. Ignota la sorte dell'equipaggio russo.