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sabato 24 ottobre 2015

Lo scoop sul tumore di Papa Francesco La bomba: Vespa è pronto a dimettersi

Scoop sul tumore del Papa. Vespa pronto a dimettersi




Ci sono quattro redazioni di altrettanti quotidiani che vogliono le immediate dimissioni di Bruno Vespa. La delusione è forte quando chi dovrebbe essere al tuo fianco, se non davanti, decide di defilarsi. E sarà stata forte la delusione dei giornalisti del Quotidiano nazionale (La Nazione, il Giorno, il Resto del Carlino e quotidiano.net) dopo che il loro direttore editoriale, il giornalista Rai Bruno Vespa, ha voluto prendere le distanze dallo scoop mondiale di Qn a proposito del piccolo tumore al cervello di cui sarebbe affetto Papa Francesco. Subito dopo la diffusione della notizia, dal Vaticano si sono affrettati a smentire, definendola assolutamente falsa. E seguendo di fatto la linea tracciata dalla Santa Sede, Bruno Vespa non se l'è sentita di schierarsi col suo giornale. Così durante la diretta di Porta a porta ha detto di "non avere responsabilità" su tutto il lavoro portato avanti dai suoi giornalisti.

La reazione - La posizione di Vespa ha lasciato l'amaro in bocca ai giornalisti di Qn, già alle prese con le accuse da buona parte della stampa cattolica di essere strumento di un complotto contro il Papa: "Ieri sera, durante la trasmissione Rai Porta a porta dedicata alla malattia del Papa, notizia riportata dai quotidiani della Poligrafici - scrivono i Cdr in una nota a proposito di Vespa - ha tenuto a specificare che è solo il direttore editoriale e non ha nulla a che vedere con le notizie pubblicate, la cui responsabilità è in capo esclusivamente al direttore Andrea Cangini". Si fa sempre più misterioso il significato del ruolo di direttore editoriale di Qn ricoperto da Vespa, tant'è che gli stessi giornalisti ritengono poco produttivo: "mantenere una figura che non porta nessun contributo positivo". E il periodo per Qn, come per tutti i giornali, non sembra proprio il migliore per regalare stipendi. I giornalisti infatti ricordano che Vespa lavora in un gruppo: "che è da anni alle prese con piani di riorganizzazione, cassa integrazione e solidarietà, tutti interventi che gravano sulle buste paga dei redattori, i giornalisti si chiedono perché si debba continuare a spendere denaro per mantenere una figura che non porta nessun contributo positivo ai nostri giornali e che, anzi, alla prima occasione ne prende decisamente le distanze. In considerazione di questo - aggiungono nella nota i giornalisti - il coordinamento del Cdr ritiene le dimissioni di Vespa indispensabili e chiede un intervento immediato dell'azienda". Richiesta rapidamente stoppata dall'editore della Poligrafici, Andrea Riffeser Monti, che ha confermato la fiducia nel direttore editoriale Vespa.

Le catene Auchan e Simply ritirano questi due prodotti per la colazione

Attenzione: le catene Auchan e Simply ritirano due prodotti per la colazione




Vivibio ha ritirato dagli scaffali dei supermercati due confezioni di muesli perché possono contenere tracce di arachidi la cui presenza non è segnalata sulle etichette. Il richiamo riguarda, segnala il sito Il Fatto Alimentare, solo le persoine allergiche alle arachidi. Si tratta del Muesli Super Farro Bio da 500 g, codice Ean 8032077001330. In questo caso i lotti sottoposti a richiamo sono tre e riportano come termine minimo di conservazione sull’etichetta le seguenti date: 28/01/2017; 29/01/2017; 11/03/2017. Il secondo prodotto ritirato è il Muesli Superfrutta Bio da 500 g, con codice Ean  8032077001804. In questo caso i lotti sottoposti a richiamo sono cinque e riportano come  termine minimo di conservazione sull’etichetta le seguenti date: 16/12/2016B; 17/12/2016; 08/01/2017; 29/01/2017; 11/03/2017. Le persone che hanno acquistato il prodotto possono restituirlo al punto vendita per la sostituzione o il rimborso. I supermercati che li hanno richiamati sono Auchan, Simply e GrosCidac

Rivoluzione video: nasce una nuova tv Costa otto euro e non fa pubblicità

Rivoluzione Netflix: costi e programmi della nuova tv


di Claudia Casiraghi



"Nel 1987, quando Michael Douglas s' è mostrato a Wall Street con il primo cellulare, gli spettatori hanno gridato al miracolo. Dieci anni dopo, quegli stessi uomini e donne hanno schiacciato nelle proprie tasche il Motorola ultrapiatto".

Il monologo di Reed Hastings, Ceo di Netflix, prende il via da considerazioni scontate, apparentemente inadatte ad accompagnare il debutto italiano della piattaforma streaming. Tuttavia, nel corso del D-Day celebrato ieri a Milano, la riflessione si rivela tutt'altro che illogica. "Dieci anni fa", continua Hastings, stretto nella sua giacca di raso, "abbiamo applaudito il primo iPhone. Gli smartphone sono cresciuti velocemente. La televisione, invece, ha proceduto con lentezza sconcertante, inanellando cambiamenti poco significativi: il colore, il via cavo, il satellite. Tutto perché, a differenza dei telefonini, ha snobbato Internet, universo in cui tutto s'aggiorna e tutto si crea".

Nell'era moderna, inaugurata ieri con l'introduzione in Italia di Netflix, il tubo catodico può finalmente svoltare. "Tra vent' anni", azzarda il patron del colosso arroccato a Los Gatos, "non udiremo alcun bambino chiedersi a che ora cominci il tal programma. Ogni cosa sarà eternamente disponibile. E senza interruzioni pubblicitarie. Saremo padroni del nostro tempo, esisterà solo il "clic and watch"".

Il concetto, per ora vago, rimanda al mouse - strumento principe in grado di sostituirsi al telecomando lineare. Netflix, infatti, è un' app e come tale richiede una connessione Internet.

Lenta, veloce, poco importa. Necessario è solo un dispositivo «smart» (tv, telefono, consolle, tablet) connesso a schermo e un abbonamento il cui costo base corrisponde a 7,99 euro. Di lì in poi, le porte del paradiso si spalancano da sole, dischiudendo un mondo fatto di grandi offerte.
Per il pubblico italiano, Netflix ha preparato un bouquet che comprende le grandi serie tv (Orange is the new black, Sense8, Narcos, Marco Polo, Daredevil, Sherlock, Dexter, Orphan Black, etc), i grandi film (il meglio di Hollywood e le produzioni originali) e i migliori documentari sulla piazza - oltre a svariati titoli dedicati ai bambini. "La nostra speranza", prosegue Hastings, che nel mondo vanta 69 milioni di abbonati, "è di raggiungere una famiglia su tre. Nel corso degli anni, però, abbiamo imparato che la felicità del pubblico è più importante delle sue dimensioni. Quel che vogliamo e che d'ora innanzi ciascuno decida come e dove guardare cosa".

Dove per "cosa" si intende tutto, fatta eccezione per gli eventi live. "Per sport e news, al momento, non abbiamo alcun progetto".

Allarme rosso: c'è l'uragano Patricia "Una catastrofe senza precedenti"

Allarme rosso: arriva l'uragano Patricia "Sarà una catastrofe senza precedenti" In arrivo un inverno polare: ecco dove




L’uragano Patricia che sta raggiungendo le coste sud-occidentali del Messico è il più forte mai registrato nell’emisfero occidentale e potrebbe provocare onde alte fino a 120 metri: è l’allarme lanciato dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), con la portavoce Clare Nullis. L’uragano è accompagnato da raffiche di vento con punte di 400 chilometri orari e ha la stessa potenza distruttrice del tifone Haiyan che nel 2013 flagellò le Filippine causando 6.300 morti e un migliaio di dispersi. L’uragano ha raggiunto la massima potenza, la categoria 5 della scala Saffir-Simpson, mentre si avvicina alle coste messicane sul Pacifico con una forza «potenzialmente catastrofica», ha avvertito lo statunitense National Hurricane Center (NHC). Si prevede che Patricia toccherà terra tra il pomeriggio e la sera di oggi al confine tra lo Stato di Jalisco e quello di Colima, in una zona in cui si trova il porto di Manzanillo e la località turistica di Puerto Vallarta. 

Il precedente - Secondo gli esperti, l’uragano potrebbe provocare improvvise inondazioni potenzialmente letali per l’uomo. L’allerta coinvolge gli Stati di Jalisco, Colima, Michoacan e Guerrero sono attesi 50 centimetri di pioggia e le popolazioni hanno puntellato finestre, porte e serrande dei negozi. Patricia è solo il secondo uragano di categoria 5 a colpire la costa del Pacifico da quando si documentano questo tipo di fenomeni, nel 1949. A fine ottobre 1959 un uragano investì la zona di Manzanillo causando 1.800 morti, 800 dei quali soltanto per una serie di frane. Dopo il Messico, l’uragano raggiungerà il Texas, dove sono previsti fino a 25 centimetri di pioggia.

venerdì 23 ottobre 2015

Caivano (Na): I Consiglieri comunali di Forza Italia replicano a Monopoli

Caivano (Na): I Consiglieri comunali di Forza Italia, Ponticelli, Frezza, Fusco, Mellone e Buonfiglio, replicano (STUPITI, MA NON MERAVIGLIATI) al Sindaco Simone Monopoli 


di Gaetano Daniele






Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei! I Consiglieri comunali di Forza Italia, primo partito di maggioranza, rappresentati da Ponticelli, Frezza, T. Fusco, Mellone e Buonfiglio, replicano al Sindaco Monopoli ( o ai suoi scrivani) stupiti, ma non meravigliati dal contenuto. Difatti, i consiglieri apprendono dalla stampa locale, online, una replica del Sindaco Monopoli, in risposta alle loro due missive, strettamente di carattere politico. Quindi, uno stimolo, quello dei consiglieri comunali nei confronti del Sindaco, affinchè, portare alla sua attenzione quelle che sono le regolari basi democratiche di partito. Come la più ampia partecipazione dei soggetti, liberi da condizionamenti e che, comunque, pur si riconoscevano nella leadership del Sindaco Monopoli. Ma le due missive, sono state completamente travisate, stravolte. La miglior difesa è l'attacco, recita il proverbio. Ma appunto, i Consiglieri comunali di Forza Italia, hanno chiesto il regolare corso politico-amministrativo, e non spartizioni di prebende, incarichi o appalti. Anzi, erano anche contro a qualche incarico affidato per somme urgenze, a qualche fratello di qualche consigliera comunale, ovviamente non di Forza Italia. 

Insomma, il Sindaco Monopoli, secondo il comunicato dei consiglieri di Forza Italia, alimenta la questione, un po come affidare l'arduo lavoro di spegnere il fuoco appiccato da un piromane ad un altro piromane. Di regola, il buon padre di famiglia, il più alto in grado, o il politico di riferimento, cerca di mediare, di capire, di pianificare, venir incontro non alle esigenze del Paese, visto che sotto questo punto di vista, il Sindaco Monopoli ha già fallito, guardando appunto, alle promesse date sia in merito al reddito di cittadinanza, sia in merito alla completa eliminazione della spazzatura dalle vie del Paese. Ma, sta fallendo anche come leader di un partito, il primo partito, quale Forza Italia. In un gruppo politico, capita sempre la pecora nera. Ma 5 consiglieri su 5, non guardando alle dure parole del consigliere Castelli, o alle dichiarazioni di uno dei primi sostenitori di Monopoli, quale l'avv. Domenico Acerra, dopo neanche 6 mesi di consiliatura, la dice lunga sul futuro di questo Sindaco in panne, che sotto scacco, invece di aizzare bandiera bianca, si aizza ad alter ego del nulla, sol perchè affidato alla sapienza di un Capo di Staff, o all'esperienza di un funzionario, o peggio alla classe del politico anziano che forte della sua esperienza gestionale, detta il bello e il cattivo tempo, pur non avendo vinto le elezioni.

Alla luce appunto, dei documenti politici, e rimarchiamo politici, sottoscritti dal Gruppo consiliare di Forza Italia, risulta appunto, che i Consiglieri comunali di Forza Italia, mai, e rimarchiamo il mai, hanno chiesto incarichi, poltrone o appalti al primo cittadino. Mai hanno parlato di illegalità dell'azione amministrativa. Hanno invece, unitamente chiesto collegialità e democrazia nelle scelte politiche adottate dagli assessori; coinvolgimento nelle scelte e azioni amministrative; legittima azione di controllo sugli atti amministrativi al fine di garantire una maggiore trasparenza. I due documenti - continua la nota dei consiglieri di Forza Italia - trovano un punto di raccordo in una complessiva iniziativa di energico ed urgente stimolo che questo comunicato riprende. 

MARINO SENZA VERGOGNA Cos'ha fatto prima di dimettersi

Roma, Ignazio Marino e l'assicurazione contro i rischi da amministratore alla vigilia delle dimissioni




L'ultima mossa di Ignazio Marino prima di annunciare le dimissioni? Una assicurazione contro i rischi di amministratore pubblico stipulata proprio con la Mutua del Campidoglio. La polizza, sottoscritta il 7 ottobre e poi ritirata dopo un braccio di ferro con i tecnici del Comune, aveva un massimale di 5 milioni di euro, al costo di 1.770 euro l'anno (sborsati dal sindaco di tasca propria). Furbata doppia, perché quella polizza, sottoscritta soltanto due anni e mezzo dopo essersi insediato, ha valore retroattivo e arriva proprio nelle ore in cui la Procura apre un fascicolo sulle cene istituzionali del primo cittadino. 

Il documento imbarazzante - Proprio per questo la struttura tecnica dell'Adir frena le pratiche, visto l'alto rischio di richieste di risarcimento che tra qualche mese potrebbero partire all'indirizzo di Marino, che senza farsi troppi problemi nei documenti richiesti barra la casella "no" alla domanda se sia "a conoscenza di circostanze che potrebbero dare luogo a richieste di risarcimento". Appunto.

Il ripensamento - Non finisce qui. Il volitivo Ignazio preme con la sua segreteria per accelerare le pratiche, chiedendo che la polizza venga approvata in CdA di Adir. Seduta convocata d'urgenza il 15 ottobre, slittata e, infine, arrivano le spiegazioni del presidente Adir Vincenzo Sanasi D'Arpe: "Marino, alla fine della riunione avvenuta i primi di ottobre, ha rinunciato", ha spiegato imbarazzato a Repubblica. 

Baby squillo, arrivano le condanne: quant'ha preso il marito della Mussolini

Baby squillo, la decisione del marito di Alessandra Mussolini:




Un anno di reclusione e una multa di 1800  euro. È la condanna patteggiata oggi da Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini, imputato nell’inchiesta sulla prostituzione di due minorenni nella zona dei Parioli. La condanna è stata pronunciata dal gup Riccardo Amoroso, che ha accolto la richiesta di patteggiamento che Floriani aveva concordato con la procura della Repubblica a conclusione delle indagini sui clienti delle ragazze accusati di prostituzione minorile. Stando alla Procura, Floriani sarebbe stato il cliente di una delle due studentesse minorenni che si prostituivano in un appartamento ai Parioli. Per il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi, Floriani, al pari di un’altra dozzina di clienti che hanno già chiuso i conti con un anno di patteggiamento, sarebbe stato in qualche modo consapevole della minore età delle due ragazzine che all’epoca dei fatti (primavera/estate 2013) avevano 15 e 16 anni.