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giovedì 15 ottobre 2015

Caos a Roma, esonda il fiume Aniene: persone sui tetti: ci sono tre vittime

Roma, esonda il fiume Aniene: persone rifugiate sui tetti




Allarme rosso a Roma, dove le prime conseguenze dell’ondata di maltempo che si sta abbattendo sulla periferia della città iniziano a fare paura. Sono già decine gli interventi delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, che hanno soccorso persone in difficoltà, come per esempio è accaduto in via delle Cento Camerelle, nella zona di Villa Adriana, dove alcuni abitanti hanno segnalato al 113 auto che galleggiano ma anche il livello dell’acqua che è salito fino "ad altezza collo". Sempre nei pressi di Tivoli, in via Arci, la polizia è intervenuta per salvare un uomo rimasto intrappolato con due bambini nella sua auto finita in una grossa pozza. Entrambi gli allagamenti sono stati provocati da una bomba d’acqua che ha causato l’esondazione di un torrente e successivamente dell’Aniene. In alcune circostanze gli abitanti della zona di via Maremmana inferiore si sono rifugiati sui tetti delle case in attesa dei soccorsi. Altri allagamenti sono stati segnalati alle porte di Anzio, ad Artena e a Castel Madama, con problemi nelle case, nei magazzini e nei seminterrati dei palazzi.

I morti - A Paliano, in provincia di Frosinone, una macchina è finita in una voragine che si è aperta lungo la strada a causa del maltempo. Uno dei tre passeggeri, un uomo, è morto. Gli altri due viaggiatori invece sono riusciti a salvarsi. Problemi anche in provincia de L'Aquila e in particolare nel comune di Civitella Roveto, dove risulta che una donna di 51 anni sia morta dopo essere stata travolta da una frana. Un'altra vittima anche a Tagliacozzo dove un uomo è stato colpito da un fulmine nella sua cantina.

CANONE IN BOLLETTA LUCE Cambia la cifra della tassa Cosa succede a chi non paga

Canone Rai in bolletta, 100 euro e solo per la prima casa. Chi non paga non resta al buio




Con tutta probabilità il canone Rai sarà di 100 euro e arriverà con la legge di Stabilità. La tassa sulla tv verrà abbinata al pagamento dell'elettricità grazie a un lavoro di incrocio dei database dell'Enel. Per i possessori di due case il canone da pagare sarà solo uno, quello dell'abitazione dove si risiede. Ma, se qualcuno decidesse di non pagare gli ormai famosi 100 euro, non resterà al buio. Dopo il mancato pagamento, partirà una segnalazione all'Agenzia delle Entrate che in seguito verificherà se l'utente effettivamente vuole fare il furbo o se davvero non guarda, o non possiede, una televisione.

Incertezze - Le riserve sull'inserimento del canone in bolletta però, non sono ancora state sciolte. Il dibattito è ancora aperto sul tema della rateizzazione del pagamento che prevede un primo versamento di 50 euro a gennaio e uno successivo a giugno. Quest'ipotesi sembra non convincere i distributori di energia. 

mercoledì 14 ottobre 2015

Eredità di Mike Bongiorno, la sorpresa: a chi finiscono i soldi di "Mr. Allegria"

Mike Bongiorno, parte della sua eredità battuta all'asta




Sorpresa: parte dell'eredità di Mike Bongiorno finisce all'asta. Una serie di tesori e segreti di "Mister Allegria" che verranno assegnati al miglior offerente. Spiega il figlio Nicolò: "Non era un vero collezionista, ma aveva tante passioni: la montagna, gli sci, gli argenti, le miniature, i mobili, i sigari". E molte di queste "passioni", dunque, verranno battute dalla Casa d'Aste il Ponte di Milano, che inaugurerà la stagione invernale con una giornata dedicata proprio a Mike, il prossimo 20 ottobre. Nel dettaglio verranno battuti mobili e fotografie, quadri e magliette, un pezzo della vita privata e professionale del più famoso dei conduttori tv. Gli oggetti - donati dalla famiglia alla Fondazione Mike Bongiorno - prima di essere battuti all'asta saranno in esposizione il 16, 17 e 18 ottobre. L'intero rricavato verrà devoluto al progetto "Piazza Allegria", nel quartiere milanese Gratosoglio.

Il batterio killer, strage all'ospedale "Non si può fermare": già otto morti

Oporto, un batterio uccide otto persone nell'ospedale Vila Nova de Gaia. Trenta i casi sospetti




C'è un batterio che terrorizza il Portogallo. Si tratta del Klebsiella Pneumoniae, resistente agli antibiotici e letale nella maggior parte dei casi. Il batterio, che causa gravi forme di polmonite, ha già ucciso otto persone nell'ospedale di Vila Nova de Gaia, vicino alla città di Oporto. Ci sono oltre trenta persone ricoverate per accertamenti e altri tredici pazienti sono in isolamento in via precauzionale. I medici dell'ospedale intanto stanno studiando il caso per cercare di fermare la diffusione di quella che si preannuncia essere la nuova paura d'Europa. 

Gli studi - Il caso portoghese è la conferma di diversi studi effettuati in questi anni in tutta Europa sulla resistenza dei batteri agli antibiotici. Secondo quanto rivela il rapporto dell'European Center for Diseases Control, sempre più persone non riescono a beneficiare delle cure antibiotiche e così i batteri che li attaccano diventano più aggressivi e, come nel caso di Oporto, addirittura letali. Nella classifica dei paesi con una popolazione più soggetta a non rispondere agli antibiotici, la maglia nera va all'Italia. 

Caivano (Na): Ambiente e Mensa scolastica: Durissimo intervento del Consigliere Emione

Caivano (Na): Ambiente e Mensa scolastica: Durissimo intervento del Consigliere Emione (Liberi Cittadini)






Francesco Emione
Consigliere comunale (Liberi Cittadini)

Dopo aver presentato istanza alla Segretaria comunale sulla proroga della mensa scolastica, e dopo aver avuto "quasi" dovute delucidazioni in merito, il consigliere comunale di Liberi Cittadini, Francesco Emione, chiosa quanto segue:

E adesso cosa replicherà il funzionario Vito Coppola? La determina che proroga il servizio mensa è illegittima. Vi sono numerosi profili d’illegittimità. Persino il richiamo ad un protocollo d’intesa che non è tuttora vigente. La dott.ssa Risi - Segretario Comunale - ha risposto al nostro quesito e chiarito solo alcuni aspetti. Ad ogni modo, sarà l’Autorità Anticorruzione e se serve la Procura della Repubblica - anche nella competente sede del controllo dei conti pubblici - a scrivere la parola fine sulla questione. Il Segretario Comunale ha chiarito che il funzionario comunale Vito Coppola ha provveduto ad una “proroga tecnica” che “è un istituto non previsto dal Codice”, ma elaborato dalla Giurisprudenza amministrativa per alcuni casi eccezionali non dipendenti dall’amministrazione e comunque nelle more di una procedura di gara in corso. 

Noi di Liberi Cittadini, crediamo che non sia questo il caso eccezionale poiché il funzionario avrebbe dovuto predisporre in tempo gli atti di gara. Invece, ha fatto scadere il contratto, determinato l’emergenza, poi tamponata con un atto illegittimo. A parere nostro, v’è stata totale incompetenza nell’adoperare questa condotta perché non possiamo credere che si sia trattato di un atto voluto (dunque penalmente rilevante) di un funzionario al quale è stata affidata addirittura la gara di appalto per la raccolta dei rifiuti per 30 milioni di euro. 

Noi opposizione, abbiamo detto in Consiglio che questo era un atto illegittimo e che i servizi per cui si è operata la proroga sono identici e non analoghi (per cui non poteva operarsi col rinnovo). Noi abbiamo detto in Consiglio, ciò che la Legge impone, e cioè che la proroga è possibile solo nelle more della procedura di gara. Ad oggi, non v’è ancora nemmeno la disposizione degli atti di gara, ma un atto di indirizzo varato in fretta e furia dalla Giunta Comunale, solo il 10 ottobre 2015, ben tre mesi dopo la proroga. Una maldestra, quanto inutile corsa ai ripari. Si nota una malcelata intenzionalità del funzionario nel profittare del dilettantismo dell’amministrazione laddove si sono volutamente confuse forma e sostanza, termini e procedure giuridiche. 

Varare una proroga mascherandola da rinnovo significa porre in essere una condotta che supera ampiamente i confini della legittimità e pure della legalità laddove venisse provata l’intenzionalità di provocare un ingiusto vantaggio all’aggiudicatario. L’altro aspetto che non può celarsi è che l’importo complessivo della proroga supera quello del contratto originario, ciò rappresenta un ulteriore profilo di illegittimità in uno con l’aumento dell’arco temporale del contratto rispetto a quello principale. 

Tutto ciò dimostra che la “proroga” del servizio mensa è illegittima. Il servizio andrà avanti su un presupposto contrario alla legge, con le stesse carenti modalità del passato che non possono mutare. Tutto ciò smaschera il funzionario responsabile arrogante al pari della sua incompetenza. Tutto ciò dimostra che avevamo ragione e che il dilettantismo di quest’amministrazione insieme alle pratiche lottizzatorie e familistiche si uniscono ad una rara e totale mancanza di cognizione. Tutto ciò porta al disastro amministrativo. Al degrado delle istituzioni. Allo scadimento socio culturale che ben è rappresentato dalle terze file di una classe dirigente vituperata a furor di popolo. Tutto ciò ci fa pensare che quest'amministrazione è dannosa per cui prima se ne va, meglio è per la città.

L'intervista - "Li stermineremo come i ceceni" Il russo e il piano anti-Isis di Putin

Nicolai Lilin e la strategia di Putin: "I marines russi arrivano in Siria, l'Isis scappa"


Intervista a cura di Andriano Scianca



Nicolai Lilin parte con una cazziata preventiva: «È tutta colpa dell'ignoranza dei giornalisti italiani», dice quasi subito, a freddo. Così, giusto per mettere le cose in chiaro. Ignoranza o meno, non è però facile capire cosa stia accadendo davvero in Siria. Lo sbarco sul terreno dei temibili Specnaz, le forze speciali russe, appare comunque certo, tant'è che l' Isis avrebbe addirittura fatto ritirare le famiglie dei combattenti installate nelle terre del Califfato, proprio per paura dei Russi. «È che ci conoscono. Li abbiamo già battuti in Cecenia, ne abbiamo ammazzati 90mila, uno a uno», spiega, non senza un certo orgoglio. Lui, scrittore (il suo ultimo libro è Il serpente di Dio, pubblicato da Einaudi come tutte le altre sue opere) ed ex soldato, lettissimo e contestatissimo nella sua nuova patria italiana, sembra parlare a ragion veduta.

Lilin, sembra che in Siria siano già all' opera sul terreno le forze speciali russe.

«Non "sembra". Ci sono. È ovvio».

Perché è così sicuro?

«Perché nella guerra moderna non è possibile un intervento aereo senza un' operazione di intelligence sul terreno. Non è come nei film, che si fa tutto con le apparecchiature elettroniche, serve qualcuno che stia sul territorio, per evitare di fare come gli americani, che bombardano gli ospedali».

Voi in Cecenia come agivate?

«Quando si doveva bombardare c' era sempre una squadra che raccoglieva dati sul terreno e li mandava agli analisti militari. Queste coordinate erano studiate e autorizzate, a volte dal presidente Putin in persona. Poi ci veniva chiesto di riconfermarle dal terreno, per essere sicuri che durante questi passaggi nulla fosse cambiato».

Secondo lei, oltre a questo aspetto di intelligence, le forze speciali russe interverranno anche con operazioni di combattimento?

«Non penso che la guerra in Siria sia ancora a questo punto».

In ogni caso pare che l' Isis sia un po' in agitazione al pensiero che stiano arrivando gli Specnaz. Perché fanno così paura?

«Perché questi personaggi sono gli stessi che abbiamo combattuto in Cecenia, in Daghestan, che hanno compiuto azioni di terrorismo in Russia. Loro lo sanno chi sono i Russi. Li abbiamo già sconfitti. Ne abbiamo uccisi uno a uno, 90mila, nei boschi della Cecenia. All' inizio abbiamo provato a fare le cose in modo pulito, ma quando hanno cominciato a buttare giù ospedali interi... Nell' Isis ci sono sempre loro, conoscono bene le forze speciali russe, si sono scontrati tante volte. Speriamo che questa sia l' ultima».

In effetti il terrorismo islamico non è una novità, per i Russi...

«Sì ma non è colpa dell' Islam. Noi con l' islam ci conviviamo bene, più di voi occidentali. Gli integralisti sono apparsi solo negli anni '90, quando l' intelligence inglese e americana ha cominciato a gironzolare intorno al Mar Caspio e sono comparse strane Ong con base a Londra... ».

Tornando alle forze speciali russe, secondo lei come si classificherebbero in una ipotetica classifica dei corpi d' élite mondiali?

«Non è possibile fare classifiche. Tra quelli che conosco io gli americani sono molto preparati, i russi, i tedeschi e gli austriaci pure. Gli italiani hanno degli operatori abbastanza qualificati, ma sono troppo pochi, in una guerra aperta non potrebbero mai difendere la nazione. E poi i politici stanno riducendo il vostro esercito a una barzelletta: vogliono fare azioni contro l' Isis e non riescono neanche a portare a casa i Marò. Ma non è sempre stato così».

Che intende dire?

«Quando ho fatto l' addestramento in Russia, nel corso di sabotaggio marittimo avevamo un istruttore che ci insegnava le tecniche degli incursori della Decima Mas. Io avevo un libro in italiano, pieno di simboli fascisti. Tra noi c' era il mito dei cosiddetti "uomini rana", gente abituata a combattere sott' acqua, a fare cose incredibili...».

Senta, non è che la fama delle forze speciali russe deriva anche da una certa mancanza di scrupoli umanitari del vostro esercito?

«Queste sono leggende, come quelle sull' impero sovietico in cui i Russi mangiavano bambini. E poi come fate a saperlo, qui non è che si parli molto delle azioni del nostro esercito. Io posso dire che la guerra è una cosa brutta. Raccoglie il peggio del peggio dell' umanità. E quando il peggio del peggio di ogni Paese si incontra, finisce che si ammazzano fra loro. Poi, certo, c' è da capire lo spirito russo. Noi siamo uno strano incrocio: in parte siamo normanni, in parte siamo asiatici. Capisco che a un freddo inglese un caldo russo possa mettere paura. Ma non è una buona scusa per trattarci da mostri».

L'oste fa le pentole ma non i coperchi: che "infamone" il ristoratore amico che inguaia Renzi

L'oste fa le pentole ma non i coperchi: che infamone il ristoratore di Renzi




La vicenda è nota: la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sulle cene di rappresentanza di Matteo Renzi da sindaco di Firenze per presunte (possibili) spese non rendicontate. La miccia è stata un'intervista sul Fatto quotidiano di Lino Amantini, ristoratore fiorentino del celebre Da Lino, alle spalle di Palazzo Vecchio, presso cui l'attuale premier era un habitué. "Matteo era sempre qui, mai solo e portava la qualunque. Amici, familiari - ha spiegato il loquace patron -. Ricordo benissimo che tre giorni prima di avere l'ultimo figlio venne con l'Agnese qui, aveva il pancione. Non toccatemi l'Agnese, eh, che è proprio bravissima, una persona meravigliosa guardi ed è rimasta quella di sempre, non è cambiata d'una virgola, first lady o no".

Ora, ognuno formulerà il proprio giudizio (compresi i giudici contabile della Corte dei Conti). Di sicuro, però, quello dei clienti dell'oste chiacchierone non sarò lusinghiero. Certo, non c'è il segreto professionale in cucina non c'è, però non fa nemmeno piacere veder spiattellati su un giornale nazionale le proprie frequentazioni, i piatti mangiati, i gusti ("salmone e melone l'ha inventato lui"). Sia che il commensale sia Renzi, un suo amico o un anonimo residente di Fiesole. L'Amantini, da buon fiorentino, calca pure la mano, quando parlava della "saletta Renzi": "Sa quante tavolate, feste, pranzi e cene di lavoro qui dentro? Un'infinità. E poi si mandava la fattura direttamente in Comune. Infatti da quando Matteo è andato a Roma m'è calato parecchio l'incasso". Sicuro che a furia di parlare (e smentire, poi) l'incasso non rischi di ridursi ancora di più?