Visualizzazioni totali

martedì 13 ottobre 2015

"Potete sparare per abbatterli" Londra contro Mosca, guerra aerea

Iraq, i Tornado inglesi armati di missili contro i Mig russi




Non c'è solo la tensione tra Stati Uniti e Russia per la Siria. La stampa britannica riferisce di una situazione tesissima tra Gran Bretagna e Russia nei cieli dell'Iraq. Una tensione che il lancio dei missili di Mosca dal Caspio di qualche giorno fa ha sicuramente accresciuto. Riportano il Times e il Daily Star che i Tornado di Sua Maestà che pattugliano i cieli dell'ex regno di Saddam Hussein saranno armati nelle prossime ore con missili aria a corto raggio. Non certo come contromisura contro l'Isis, che non dispone di una forza aerea. Nè contro l'Iraq. No, i missili aria-aria sono contro la russia e i suoi mig che volano in quell'area, in "competizione" con quelli della Nato. "Dobbiamo proteggere i nostri piloti" spiega una fonte militare anonima citata dal Dily Star. Ai piloti della Raf sono state date istruzioni di evitare qualsiasi contatto ravvicinato coi jet di Mosca, ma se la loro vita dovesse essere in pericolo sono stati autorizzati ad aprire il fuoco contro i Mig. Uno scenario drammatico, perchè potrebbe bastare un solo incidente di questo tipo per innescare uno scontro militare dai confini al momento inimmaginabili.

In risposta alle indiscrezioni di stampa, oggi un portavoce del Foreign Office ha spiegato che l’addetto militare britannico a Mosca è stato convocato domenica dal ministero della Difesa russo. "Il governo russo ha chiesto chiarimenti su alcune informazioni circa le regole della Raf in Iraq". L’addetto militare ha ribadito la preoccupazione del governo britannico per le operazioni militari russe in Siria, con obiettivo i gruppi dell’opposizione legittima" ha detto il portavoce, aggiungendo che le azioni della Russia in Siria hanno causato numerose vittime civili.

lunedì 12 ottobre 2015

Agnelli, le corna e quella paura: Juve-crac, quanto può perdere

Juve nei guai: senza Francesco Calvo a rischio i contratti di sponsorizzazione




Una storia di corna e di soldi. Tanti soldi. Quella di Andrea Agnelli e della sua scappatella con la moglie dell'ex direttore commerciale juventino Francesco Calvo sta assumendo i toni di Beautiful. In cui appunto accanto ad amore, sesso e tradimenti, l'hanno sempre fatta da padroni anche i soldi. Non solo quelli della liquidazione che la Juve ha dovuto pagare a Calvo (circa due milioni di euro) che è poi felicemente approdato nientemeno che al Barcellona. Ma anche quelli che la Juventus rischia di perdere negli anni a venire proprio per la perdita del suo uomo-sponsor migliore di sempre.

Calvo, infatti, aveva portato (complici anche i risultati della squadra) il marketing bianconero alle stelle grazie sopratutto allo spettacolare contratto di sei anni con la Adidas per 139,5 milioni di euro, con una vendita di magliette tre volte superiore all'era Nike grazie all'apertura del marchio Juve ai mercati asiatici, Usa, Australia. Quando, dopo lo scandalo Calciopoli e la retrocessione in Serie B, la Juventus aveva ripreso a vincere, la socità si era data un obiettivo ambizioso: che, come scrive dagospia.com, era passare dal 10° posto nella Money List prodotta da Deloitte sulla base dei ricavi dei club di calcio (con 279 milioni di euro), su fino ad avvicinare i 4 grandi colossi europei: Real Madrid (primo con 549 milioni), Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco.

Un obiettivo che ora rischia di sfumare, con tutte le conseguenze del caso sul potenziale dei bianconeri inj termini di calciomercato. A proposito: in questi giorni il Barcellona, dove si è accasato Calvo, ha annunciato un contratto di sponsorizzazione con Qatar Airways da 70 milioni l'anno fino al 2021.

Napoli: Intervista al dott. Giuseppe Papaccioli già Sindaco di Caivano

Napoli: Papaccioli Boccia l'amministrazione Monopoli



di Gaetano Daniele 



Dott. Giuseppe Papaccioli
Dirigente Asl

Papaccioli boccia l'amministrazione Monopoli. Le commesse - aggiunge Papaccioli - non devono essere consegnate a parenti di consiglieri comunali. In più, in questi ultimi 6 mesi di amministrazione, ho notato tantissima spazzatura per strada, anzi, il Sindaco Monopoli garantì alla cittadina che entro settembre, o meglio agli inizi di settembre si sarebbe risolto il problema rifiuti, viceversa, siamo ad ottobre ed il problema spazzatura è aumentato. Le chiacchiere stanno a zero. Monopoli ha fallito. 


Al Sud falso un incidente su tre Ma l'Rc auto aumenta per tutti

Al sud è falso un incidente su 3 Però l’Rca aumenta per tutti


di Matteo Pandini




A livello nazionale il 16,4% degli incidenti stradali è a rischio frode, ma in alcune aree del Paese la percentuale schizza all' insù. È il caso, per esempio, della Campania: a Napoli e dintorni il 39,4% dei sinistri puzza di bruciato contro l' 8,3% della Valle d' Aosta, il 9,7 % del Veneto o l' 11,1% della Lombardia. I dati si riferiscono al 2013 e sono stati presentati dall' Ivass, l' Istituto vigilanza per le assicurazioni, che ha diffuso altre cifre significative. Entrando ancora più nello specifico, l' incidenza degli incidenti sospetti nel 2013 è stato dell' 11,6% nel Nord, del 15% nel Centro Italia, del 29,9% nel Mezzogiorno e del 18,6% nelle Isole. Usando altre cifre, due anni fa i tamponamenti sospetti sono stati circa 460mila su 2 milioni e 800mila incidenti denunciati in tutta la Penisola. Nelle aree dove è diffuso il fenomeno delle frodi, si innesca un meccanismo perverso che mette fuorigioco i periti delle assicurazioni, intasa i tribunali e moltiplica i conflitti di interesse. La casistica suggerisce questo modus operandi. Chi vuol fare il furbetto, denuncia il tamponamento anche a distanza di mesi dall' impatto.

Quasi sempre attraverso studi legali. In questo modo i veicoli risultano già riparati, e quindi non possono essere controllati dagli esperti delle assicurazioni. Per dirimere la faccenda, tutto finisce sulle scrivanie dei giudici di pace. Che da una parte vengono sommersi di carte, dall' altra rischiano di entrare in conflitto di interesse: alcuni di loro sono pure avvocati. Specializzati in infortunistica stradale. Per stabilire torto e ragione, i giudici devono ricorrere a testimoni che non di rado - come accertato dalle forze dell' ordine - risultano falsi. Per evitare questo manicomio, è frequente che le assicurazioni scelgano il male minore. Pagano. Anche per gli incidenti che in altre zone d' Italia verrebbero stoppati. Per recuperare i quattrini buttati al vento, si alzano i premi assicurativi per tutti gli automobilisti. I numeri sono chiari. I sinistri avvenuti nel 2012 e denunciati solo nel 2013-2014 sono il 29,98% nella provincia di Napoli e il 23,45% in tutta la regione Campania.  In Lombardia la percentuale è del 2,67% e nella provincia di Milano si tocca il 2,66%. E ancora: Calabria 6,91%, Lazio 4,92%, Sicilia 4,93%, Veneto 2,34%. Nel Belpaese, la percentuale degli incidenti avvenuti nel 2012 ma denunciati solo nel 2013-2014 è del 5,25%.

Non c' è quindi da stupirsi se il premio medio Ivass - al dicembre 2014 - sia di 766 euro nel Napoletano contro i 448 di Milano, i 549 di Roma, i 460 di Torino, i 492 di Palermo.  Queste cifre sono ovviamente chiare anche al governo, che infatti tenta di intervenire col cosiddetto ddl concorrenza. Una delle idee è l' introduzione di uno sconto obbligatorio in favore degli assicurati più virtuosi (e cioè che non abbiano tamponato negli ultimi 5 anni) purché residenti in regioni dove il costo medio dell' assicurazione è più elevato e abbiano installato una scatola nera. Per fare un esempio, uno scrupoloso automobilista partenopeo avrebbe diritto al bonus, un suo omologo milanese no.

Non solo. In questo modo verrebbe cancellato uno dei criteri oggettivi per la definizione del rischio (e quindi per determinare l' entità dei premi in Italia): quello sulla provincia di residenza. Un territorio viene infatti valutato anche per la qualità e la manutenzione della rete stradale. Se venisse introdotta la novità dello sconto, ci sarebbe un risultato discutibile: farebbe ricadere sui cittadini delle regioni che hanno investito di più sulla sicurezza delle arterie (e che quindi sono meno rischiose per gli automobilisti), la situazione nei territori meno scrupolosi. E dove ci sono più guidatori «furbetti». Detto brutalmente. Gli automobilisti giudiziosi e delle città virtuose, pagherebbero le frodi concentrate in alcune province d' Italia. La piaga dei furbetti In Italia il 16,4% dei sinistri è sospetto, ma nel Mezzogiorno le percentuali salgono: a Napoli il 39% contro l' 11% della Lombardia. La conseguenza è che il nostro Paese paga i premi più alti nella UeAl sud è falso un incidente su 3 Però l' Rca aumenta per tutti.

Tutte le offerte per comprare un'auto dopo lo scandalo mondiale Volkswagen

Dieselgate, tutti gli sconti dopo lo scandalo




E' il momento buono per comprare un'auto. Dopo lo scandalo Voilkswagen, le grandi case automobilistiche hanno preso a farsi la guerra sui prezzi. Fca si è mossa immediatamente. Ha lanciato un'offerta che supervaluta l'usato VW, Audi, Seat e Skoda. L'offerta è semplice: se possiedi una di queste auto, non necessarimente una di quei modelli convolti nello scandalo e la dai in permuta, ottieni un super sconto che varia a seconda del modello che il nuovo cliente Fca intende comprare.  500 euro per Fiat 500, Alfa Romeo MiTo, Lancia Ypsilon, Fiat Panda e Fiat Punto; 750 euro per Alfa Romeo Giulietta, Fiat 500X, Fiat 500L, Fiat Doblò, Fiat Freemont, Fiat Qubo, Jeep Cherokee, Jeep Renegade e Jeep Wrangler; 1.500 euro per una Jeep Grand Cherokee. Non solo Fca. Anche Toyota, come scrive Autotoday, ha avviato delle promozioni sui suoi modelli ad alimentazione ibrida, soprattutto Yaris e la nuova Prius. 

Italia in guerra, retromarcia in tv di Renzi Così il premier ha sbugiardato la Pinotti

Siria, il dietrofront di Matteo Renzi: "L'Italia non interverrà militarmente nel conflitto"




L'Italia non interverrà con propri mezzi militari nel conflitto in Iraq. Lo ha detto Matteo Renzi in diretta tv ospite a Che tempo che fa da Fabio Fazio su Raitre: "Non lo escludo - ha detto il presidente del consiglio - ma non è all’ordine giorno. Che in linea di principio si debba intervenire con le armi in alcune situazioni - ha aggiunto - purtroppo è un dato di fatto, ma dentro un quadro che prevede l’approvazione del Parlamento e in uno scenario condiviso con gli alleati. Oggi la situazione irachena non ha queste caratteristiche". Solo pochi giorni fa, però, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, aveva invece dichiarato che l'Italia avrebbe messo a disposizione quattro Tornando utlizzati oggi in operazioni umanitarie in Iraq. Il ministro aveva anche escluso il coinvolgimento del Parlamento.

domenica 11 ottobre 2015

Non difendetevi dai rapinatori Invitateli al bar

Non difendetevi dai rapinatori Invitateli al bar


di Vittorio Feltri




Per la giustizia è vietato bloccare i banditi: vanno accolti come i profughi, con un sorriso, perché rubano per necessità


Se non vogliono avere grane e finire in cella, gli italiani devono mettersi in testa un concetto elementare: qualche delinquente cerca di derubarli in casa o di rapinarli in qualsiasi luogo? Non possono reagire in alcun modo.

I banditi che irrompono nella tua abitazione nottetempo, dopo aver forzato la serratura allo scopo di fare una razzia, vanno accolti quali profughi, con un sorriso. Non è solo una questione, pur importante, di bon ton: bisogna capire che i ladri sono indotti a violare la legge per necessità di sopravvivenza.

Non sono loro i cattivi anche se pretendono di impossessarsi dei tuoi beni, a costo di picchiarti e magari di ucciderti; il bastardo sei tu che non spartisci le tue ricchezze con chi è in bolletta. Onde per cui datti una regolata. I criminali ti minacciano con le armi? Invece di difenderti, stappa una bottiglia di champagne o almeno di prosecco, se non desideri spendere troppo, e ricevili in salotto come buonismo comanda. Versa da bere, offri pasticcini e lascia che essi scelgano gli oggetti che maggiormente gradiscono e li portino pure via. Hai denaro contante e gioielli in cassaforte? Perdio, che aspetti, consegna loro le chiavi e non opporre resistenza.

La colpa del fatto che i grassatori si siano ridotti al furto per campare non è loro, bensì della società iniqua. E se la società è iniqua e produce criminali, la responsabilità è anche tua, che hai contribuito a creare troppi poveri disperati e pochi ricchi. Sei abbiente? Paga il fio. Non ti venisse in mente di proteggerti. I banditi sono armati? Non ci badare. Se hai un'arma, dimenticala. Altrimenti, se spari, ferisci o addirittura uccidi, sei un uomo finito. Ti arrestano. Ti processano. Ti obbligano a risarcire il malvivente. Poi ti sbattono in galera per anni perché il rovescio ha sostituito il diritto: non sei tu da compatire, ma coloro che ti hanno spogliato di ogni avere.

Gli ultimi casi di aggressione ne sono la prova provata. A Ermes Mattielli, a Scalini di Arsiero (Vicenza), sono stati inflitti 5 anni di carcere per aver azzoppato due ragazzi, che brandivano una sbarra, e tentavano di fregare del rame nella sua modesta aziendina di straccivendolo. Mattielli non era il primo furto che subiva. Esasperato, ha premuto il grilletto andando a segno. Senza ammazzare, però. I giudici lo hanno condannato a versare 135mila euro ai furfanti. Non fosse sufficiente ciò, hanno stabilito che il padroncino vada in prigione per un lustro. Roba da matti? No. Roba da italiani. Non c'è da protestare: qui non si puniscono i farabutti, bensì i cittadini che ne sono le vittime. Il legislatore se ne guarda dal modificare le norme del codice penale. La legittima difesa (anche delle proprietà) non è mai riconosciuta, ma castigata come illegittima.

C'è poi un episodio recente che grida vendetta. Ci riferiamo al gioielliere di Ercolano. Il quale alcuni giorni orsono è stato rapinato di 5mila euro da due briganti. Uno di essi gli ha puntato la pistola alla tempia. Il commerciante si è ribellato, dalla fondina ha estratto la rivoltella e ha premuto il grilletto. Li ha stecchiti entrambi. Riflessione terra terra: meglio due infami al cimitero che un uomo onesto all'ospedale. Macché. Il gioielliere è sotto inchiesta per eccesso di legittima difesa (quasi che esistesse una difesa moderata e contenuta) davanti a una pistola. Cosa egli avrebbe potuto fare in alternativa? Offrire ai rapinatori dei fiori, dei cioccolatini? Invitarli al bar?

Incredibile ma vero. Il commerciante è stato ora obbligato a fuggire da Ercolano perché minacciato di morte dai famigliari di coloro che ha freddato. Siamo alle solite. I martiri sono i gangster, e il reprobo è chi li ha neutralizzati. Nessuno tutela quest'uomo. È giustizia?